Lo Stato Moderno - anno I - n.1 - luglio 1944

IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHllllllllllllllllllllll!Hllllllllllllllillllililllllllllllllllllllllllllllllllllillllllllllllllll:111111111111 IIÌIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII QUESTO FOGLIO Questo foglio nasce alla prima tempestosa alba della nuova vita nazionale. Esso vuole proporre alla meditazione degli Italiani - ai memori e un po' anche ai troppi immemori -· tre date: 28 ottobre 1922; 25 luglio 1943; 8 settembre 1943: la dolorosa abdicazione dello stato liberale; il crollo farsesco del fascismo; il tra– gico inabissarsi di ogni speranza troppo facile. Dietro a queste date c'è tutto il male che travaglia la vita politica italiana: c'è la crisi istituzionale e la immaturità morale (immaturità non solo del popolo ma anche e sopratutto delle classi diri– genti); c'è la cronica debt;1lezzaeconomica e il tarlo corrosivo di un nazionalismo letterario; ci sono le tare di una burocrazia infiacchita e gli errori dei partiti popolari. Al di là di quelle date c'è la speranza - questa volta purificata dalle vicende trascorse -- di una Italia riordinata in uno stato moderno, riconsacrata alla re– staurata concordia dei suoi cittadini. I redattori di questo foglio si propongono due scopi: cercare le cause della immane decadenza e tentare i primi lineamenti dell'opera di ricostruzione. In questa ricerca si sono uniti uomini di varii partiti, anche se la maggior parte di essi aderisce al Partito d'Azione perchè in questo vede la possibilità _di una fresca, originale, audace impostazione e soluzione dei vecchi problemi che affliggono il nostro Paese. Essi sanno che uno stato non nasce mai tutto di getto da una dottrina, come Minerva armata dalla testa di Giove: uno stato, se vuole realmente essere strumento dei bisogni generali, si modella e si plasma sui bisogni della collettività: deve essere la soluzione contemporanea dei problemi contemporanei. Deve, cioè, essere uno stato moderno: Per questo i redattori di questo foglio chiedono a tutti gli amici che non siano isteriliti in formule escluvisistiche, di collaborare con loro. RISOLLEVARE L'ITALIA Non è accaduto raramente nella storia che una grande Nazione, battuta mi– litarmente, accettando le conseguenze politiche e sociali della disfatta, sia poi riu– scita a risollevarsi sino ad altezze mai prima di allora raggiunte. Per limitarci agli esempi offerti dalla storia contemporanea basterà ricordare la Francia del 1871, la Russia del 1917, la Germania del 1918. La fine del sogno di una dinastia napoleonica, l'avvento al potere del partito comunista, il tra- -3-

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