Il Socialismo - Anno III - n. 18-19 - 10 novembre 1904

ANNO III Ror.tA, 10-25 NovEMHRE 1904 IL SOCIALIS .;1, Rivista quindicinale diretta da ENRICO FERRI .:,. ABBONAMENTI: ITALIA: Anno L. 5 - Semestre L. 2,50 ESTERO: Anno L. 6,25 - Semestre L. 3,25 Un numero centesimi 25. SI PUBBLICA Per la Direzione e Redazione rivolgersi all'ono– revole prof. Enrico Feni, Roma, Via Montebe"°, 2-& - Per l'Amministrazione rivolgersi: /I Soeialilm, Rivista, Roma, Via S. Claudio, 57. il 10 ed il 25 d'ogni mese ATTUALITÀ POLITICA D01?0 L1\ B1\TT1\GLl1\ Non staremo qui a fare il conto dei morti e dei feriti nè ad elevare inni di vittoria o lamenti di sconfitta. Il risultato complessivo delle elezioni generali politiche è, in conclusione, questo: il governo, con l'uso dei più spudorati mezzi di brigantaggio e di corruzione elettorale, dalle intimidazioni militaresche all'aiuto dei preti, ha ottenuto la diminuzione di una decina di deputati dell'Estrema Sinistra. E di questo cantano vittoria, con voci esagerate, i giornali della greppia ministeriale. Ma il fatto è però anche questo, che quella de– cimazione è andata soprattutto a danno del gruppo radicale, mentre il gruppo repubblicano e il gruppo socialista sono numericamente diminuiti di un solo deputato socialista (3 I invece di 32) e di uno o due repubblicani. Ed è poi incontestabile che il partito socialista da 164 mila voti - ottenuti nel 1900 coll'unione dei partiti popolari e dopo la vittoria dell'ostruzioni– smo - è arrivato ora a 319 mila voti, combattendo da solo contro tutti i partiti e dopo lo sciopero ge– nerale, che aveva sbandato i radicali e spaventato i ceti della piccola e media borghesia, prima sim– patizzanti con noi. Ed è anche inutile che noi stiamo a dire come la maggioranza idropica, che Giolitti si è vista uscire dalle urne della viltà universale - dove quasi nessun candidato costituzionale volle dichiararsi an– ti-ministeriale, per non perdere l'appoggio del go– verno • quella maggioranrn idropica rappresenta - col tira e molla liberalesco e clericale - l'imba– razzo peggiore per il governo, che ha trionfato ora, come in Italia - e nei paesi balcanici e nelle re– pubblichette sud-americane - trionfa sempre quel ministero e< che fa le elezioni l>. * * * E' assai preferibile, invece, cercare di appren– dere dalla recente battaglia gli insegnamenti, che i fatti hanno dato, in rapporto all'avvenire prossimo e remoto del partito socialista italiano. E' certo che le elezioni generali sono state fatte sotto l'influsso dello sciopero generale, che ha de– terminato esagerate impressioni così di paura come di esaltazione alla classe dominante da un lato e ad una parte del proletariato dall'altro lato. La borghesia si è spaventata dello sciopero ge– nerale come della « prova generale » della «_rivo– luzione sociale » nel senso di una popolare e vio– lenta insurrezione barricadiera ... per cambiare i rap– porti tra capitale e lavoro! Una parte del proletariato, similmente, si è esal– tata al punto da credere che lo sciopero generale, oltrechè _una forma efficace ed utile di grandiosa protesta politica, sia anche uno strumento di de– cisiva conquista sociale. Ho sentito io qualche la– voratore gridare : Con due o tre scioperi generali noi faremo il socialismo ! In realtà il recente sciopero generale - riuscito magnificamente perchè alimentato da una vampata sentimentale contro gli eccidi proletari, divenuti or– mai sistematici - non merita questi eccessi nè di esaltazione nè di terrore. E passerà molta acqua sotto i ponti prima che esso possa ripetersi con esito eguale. Ma frattanto lo sciopero generale • mentre è stato la prima solenne e diretta affermazione sto– rica del proletariato nella esistenza sociale del no– stro paese • ed è tutto qui il suo grande significato– è stato anche come un lampo che ha illuminate le nebbie grigie e pesanti della vita politica italiana. Eravamo da tre anni come addormentati o in– torpiditi in un'atmosfera di inerzia politica sia da parte del governo che visse alla giornata con me– schini ed empirici ripieghi, senza por mano a nes• suna riforina radicale, sia da parte del partito so– cialista ancora ipnotizzato nell'aspettativa di queste riforme e come snervato dalle interne polemiche, che avvelenarono taluni centri di vita socialista e sottrassero tante energie al lavoro fecondo della propaganda e della organizzazione. Lo sciopero generale ci ha gettati di fronte al blocco dei partiti borghesi e rituffandoci nelle grandi verità del nostro programma massimo, ci ha riu-

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