Il Socialismo - Anno III - n. 18-19 - 10 novembre 1904

IL SOCIALISMO del Sud fecero e fanno sacrifizii in.1mensi per l' unità della patria, che fino adesso non è servita che a mi– gliorare le condizioni del Nord e del centro d'Italia. La riduzione delle imposte fondiarie gravanti sui fondi calabresi sarebbe un sollievo per i poveri agri– coltori, ai quali rimarrebbe qualcosa de1le loro ren– dite per poterla applicare alla coltivazione e rnigliora– mento dei campi. Tutto cp1esto ridonderebbe non solo a favore della Calabria, ma anche della ricchezza nazionale; nella stessa guisa che un rimedio medico è salutare non solo alla parte medicata, ma ·all'intero organismo. Una na– zione per trovarsi bene deve avere tutte le sue regioni floride, non già parte di esse floridissime e parte in condizioni miserrime. D - Limiti a/l'emigrazione - E tutto questo non basta a risollevare la produzione economica e la ric– chezza cafabrese. E' inutile fare ferrovie, rimboscare i monti, sistemare le acque se le campagne continuassero a rimaner prive di braccia e di lavoro. E 1 cosa vera– mente miseranda vedere tutte le forze giovani dei paesi calabresi emigrare all'estero non per istrette necessità economiche, ma per curiosità del nuovo e dell'ignoto; appunto perchè oggi giorno l'operaio e il contadino sono invasi dalla mania di emigrare. Un tempo vi fu in lt:tlia la mania religiosa, oggi vi è la mania d'emigra– zione. Di qui la conseguenza che le terre non si pos– sono piìt coltivare per mancanza di lavoratori. Ho po– tuto vedere che nei paesi di Mandatoriccio, Scala Celi, Campana, Bocchigliero, Verzino, Pietrapaola, i poveri proprietari di terra non sanno piì:1come fare: i conta– dini cui solevano affittare le loro terre sono partiti; uo,nini per fare coltivare i campi non si trovano; le industrie delle capre e delle vacche vanno decrescendo, perchè i proprietari non trovano più pecorari e vaccari. E' una vera fortuna avere un ragazzo cli 14 o 15 anni al prezzo di lire 1.50 al giorno per impiegarlo a quakh.e lavoro campestre! Di questo passo, davvero non si può an<lare piì:1innanzi; se non si porranno limiti all'emi– grazione, l'agricoltura calabrese finirà per languire del tutto e la crisi dei proprietari non sarà lontana. Ci pensino, adunque, i nostri deputati e facciano osservare alla Camera il grave pericolo. E se il limite al diritto d'emigrare vi se1nbra antiliberale, pensate a riparare in altri modi. Una volta eh.e l'esercito abbonda di contadini e zappatori, vengano essi impiegati nei luoghi ove mancano le braccia ma non per fare con– correnza al lavoro onesto e libero, ma per riparare alla mancanza dei lavoratori emigrati. § 2. Provvedimenti diretti allo sviluppo riel credito. - Ma per far diminuire l'usura non bastano i rimedi su esposti, è necessario inoltre prov·Jedere ad istituti di credito agrario, perch.è la maggioranza dei calabresi è formata di agricoltori. Ciò appare grandemente neces– sario, se si pensa che gli agricoltori trovano meno cre– dito dei commercianti. Cosa veramente strana questa: eh.e mentre un negoziante trova facilmente credito, un agricoltore ali' incontro deve molto aff.-1ticarsi,e spesso infruttuosamentei per procurarselo. Eppure l'agricoltore presenta g:arenzie non inferiori a quelle del commer– ciante: perchè egli ha i suoi beni immobili per rispon– dere del suo debito. Le ragioni di questa anomalia si devono cercare in parte nel sistema attui}.ie ciel credito agrario, in parte nella cattiva abitudine degli agricoltori che col denaro preso a mutuo non coltivano le terre, e in parte nella lentezza della procedura cori cui i cre– ditori fanno valere le loro ragioni. Mentre il commerciante bisognoso di denaro non è costr'etto a recarsi cli porta in porta a mendicare il pre– stito da un privato capitalista che gli detta le leggi, ma si rivolge ad una Banca o ad altri istituti di credito che facilmente gli fanno il prestito, perchè sanno eh.e il commerciante è sottoposto ad una legge che efficace– mente tutela i loro diritti, in modo che se egli non adem– pia i suoi doveri, gli verranno protestati i suoi titoli con pronta procedura; l'agricoltore, all'incontro, se ha bisogno di denaro, poich.è per lui non vi sono Banche, deve ricor· rere ad un privato mutuante; e difficilmente lo trova, per– chè ognuno teme di affidare i suoi capitali ad un debitore che, protetto da una lenta procedura, lascia scadere i termini, o se pure lo trova deve sottostare ad interessi usurari. Un'altra ragi'one per cui l'agricoltore trova diftìcil• mente credito è la mancanza della puntualità nei pa– gamenti. L'agricoltore fa_ sovente mutuo non per migliorare i suoi campi, ma per fare spese non necessarie o cli lusso, per pagare debiti antecedenti e, quando viene il giorno del pagamento, invece di pagare chiede dila– zione e fa processi costosi che lo rovinano e svogliano il capitalista a fargli pili credito. Inoltre, mentre i com– mercianti hanno contabilità esatta la quale assicura al commerciante il credito di cui gode, gli agricoltori in– vece, ad eccezione di pochi, non tengono regolarmente le loro scritture. Dunque la lenta procedura con cui i creditori pos– sono far valere le loro ragioni, la poca esattezza e ne– gligenza degli agricoltori calabresi, il poco sviluppo del credito agrario sono le ragioni per cui gli agricoltori in Calabria non trovano credito e cadono nelle reti degli usurai. Necessità quindi di modificare una viziosa legisla– zione di procedura, modificare le abitudini degli agri– cohori, organizzare il credito agrarjo. A) E' d'uopo che la legislazione civile e di proce– dura sia tale che nel caso cli morosità del debitore possa facilmente espropriarsen~ il fondo, in tutto o in parte che sia, su cui è stato ipotecato il mutuo. La legislazione poco finora vi si è prestata e que– sta difficoltà ha reso e rende difficile l'istituzione d'un vasto credito agrario. E' d'uopo che la legisla:done ri– torni su ciò. La proprietà immobile è come tutte le altre. Se il debitore non paga il suo debito, il credi– tore ha diritto di valersi facilmente, per quel tanto cui ammonta il suo credito, su ciò che è proprietà del de– bitore. B) E' necessario inoltre modificare le abitudini dcll:1 classe rurale calabrese, che poco tiene in calcolo la con– t:1.bilit:\dei suoi :i.ffari. .\ t:1.lcuopo s:i.rcbbe opportuno

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