Il Socialismo - Anno III - n. 17 - 25 ottobre 1904

IL SOCIALISMO Non è, purtroppo, giunto ancora in Italia il mo• mento in cui un vero e sinceramente liberale mi– nistero borghese possa reggere le sorti del paese, cd il tentativo fatto da Giolitti sta per naufragare complctan1cntc. Il partito socialista però, che senza dubbio vedrà t.:rcsciutc le sue forze parlamentari; il partito socia– lista, che in Parlamento saprà assumere una fun– zione di equa ma costante opposizione, esso solo potrà in 011 tempo, non troppo lontano forse, de– terminare il sorgere di un vero partito di governo borghese e liberale, che voglia e sappia attuare le pili urgenti riforme richieste dalle mutate condizW::mi di uomini e di cose. Giolitti muove oggi guerra ad oltranza al par– tito socialista. Noi dal nostro punto <li vista glie ne siamo grati, ma dal suo punto di vista borghese egli ha torto, pcrchè tenta così di sottrarsi al con– trollo cd all'opposizione dell'unico partito organiz– zato e scrio che esista in ftalia, egli che pur dovrebbe ricordare come nessuna azione di governo è efficace e duratura se non sorta dall'urto e dal conflitto dei bi– sogni e degli interessi dei diversi strati e delle diverse tendenze che hanno vita nella società e nel paese. GIOVANN[ LEROA. PROBLEMI SOCIALI Problemaferroviario Esercizio privato - Esercizio di Stato M·olto si è discusso, molto si è scritto intorno alla forma, diremo così, di g<nJer110 da darsi alle ferrovie italiane nel futuro eserc ir.io, ma assai poco, troppo poco, si è parlato dcli' assetto ir,terno, cioè della parte pili vit.1 le e più interessante del problema ferroviario. Certamente anche la J()rma di governo, l'alta diri– genza, ha la sua importan~a nell'andamento dell'azienda, e chi volesse disconoscere tale importan;,,a affermerebbe cosa inesatta e cadrel>l>enello stesso errore di chi ri– tiene che il cambiamento di governo in uno Stato non abbia maggior interesse, per i destini di un popolo, di un cambiamento di ministero. I .'organismo ferroviario è come un,:1pianta ad alto fusto il cui sviluppo è C!isenr.ialmentefondato suWcqui– lìbrio fra la parte sotterranea e la parte esterna. Siccome di questa immensa quercia ... ferroviaria non appariscono in generale, agli occhi degli uomini poli– tici è •. , dei. politicanti, che i grossi rami e le foglie, ceco perchè di preferenr.a questi ultinii organi· sono presi di mira. Ma la parte soltcrranea non ha dessa la fun;,;ione principale nella vita delle qucrcic? Non sono i milioni è milioni di piccole radichette e gli estremi filamt!nti disseminati nel terreno che rac– colgono, rammolliscono cd assorbono le sostanze ali– mentari dando vitalit.ì. alla pianta? Si ha un bel lavorare intorno ai rami, correggendone e guidandone l'andamento o ripulendoli dagli arbusti, ma quando si trascuri ogni cura alle radici ammalate, la pianta non potrà mai avere vita rigogliosa e du– ratura. J,:' così nelle ferrovie, quale risultato avrebbe il semplice passaggio dell'esercizio dalle compagnie pri– vate allo Stato o ad un ente autonomo prevalcntcn1cntc capitalista, quando si conservassero il personale e gli ordinamenti attuali? Evidentemente non s'avrebbe che un cambian;cnto di marca, ma la sostanza ri111arrebbeintatta e con essa tutti gli inconvenienti che si hanno oggi a lamentare. Facciamo un po' di diagnosi delle nostre grandi am ministrar.ioni ferroviarie, riferendoci principalmenLe alla Nl.cclilerranea, come quella che è giunta nello stadiu pili acuto di disorganizzazione e c.:hcperciò presenta la maggiore probabilit~ di un cambiamento di cLichelta. Le cause degenerative di tale amministrazione hanno sede 11elleradici - ordinamenti interni e personale di ordine in genere; - nei rami - dirigenza e cosiddetto personale di concetto (! !) - ed anche nel terreno cd aria ainl>iente che devono somministrarle le materie prime per le sue funzioni - fornitori e costruttori. Gli ordinamenti interni sono quanto di più com– plesso e di più balordo si lJOS$t immaginare: in vii:ti1 cli essi le pratiche pH1semplici, sono rese estremamente lunghe, penose e laboriosissime. Le pili Sèmplici opc~ razioni di contabilità si sono complicate in modo da far perdere la testa anche agli impiegati pilt provetti. 1-'erun nonnulla si deve fare il giro di dicci utlici e spostare un vero sciame d'impiegati pt:r registratiuni sopra registrazioni. firme contro firme su rnoclu\; d'ogni genere, dimensioni e colori; e lutto questo lavoro inu• lilc, puramente burocratico e formale non porta che della confusione anche nelle pratiche di piì:1facilè so– luzione, facendo sparire ogni lraccia dell'ar.ioue e della rcponsal>ilità individuale e paralizzando ogni buona ini– r.iativa dei volonterosi ed intelligenti impiegati. !•:clin tutto questo, a dire il vero, nulla hanno le ammini– str,1tioni ferroviarie da invidiare a quelle ddlo Stato. Certe modalità burocratiche. certe pedanterie, interi uftlci, sembrano creati a bella posta per aumentare il personale o per procurare .un canonicato a questo o quel beniamino od a qualche spostato che per si;:nilità o deficcnza di iotelletto non si sa come utilizzare. L'elemento e l'ordinamento burocratico ha la pre– valenza ed il predominio su tutti e su tutto, di modo che l'amministrazione ferroviaria ha perduto quel ca– rattere di ar.ienda commerciale ed industriale a rapidi cd agili movenr.e che le sarebbe propria e si è trasfor– mata in una macchina personale e sconquassata che procede lentamente piì:t per legge d' iner1.ia che pc.:r forr.a propria. Gli uffici tecnici non esistono Che di nome; in realtà non sono che dei .Piccoli circoli burocratici nei quali gl'ingegneri vengono assunti per il disbrigo delle pra– tiche burocratiche, per polemizzare coi vari servi1.i o giustificare le bestialità e gli errori dei superiori, rima– nendct completamente all'oscuro di tutto ciò che sa di tecnica. Per tal modo, q·uando gl'ingegneri, per ragioni di anzianità e per bisogno vengono chiamati alla di– rigenza di uflici importanti, non hanno le qualità pra– tiche che si richiederebbero per la buona direzione degli uftici stessi, e così vengono fuori da questi i bei

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