Il Socialismo - Anno III - n. 14 - 10 settembre 1904

212 IL SOCIALISMO Era infatti evidente che non a difesa degli operai ma a queJla dei padroni quei soldati erano venuti. Due morti e parecchi feriti, il terrore, la dispera– zione, l'odio, la vendetta in una intiera popolazione. Ecco i risultati dell'online dell'intervento insipiente della forza a difesa del capitalismo schiacciante 1 tiran– nico. Nell'alta Italia l'operaio educato alla scuola del so– cialismo sarebbe passato indifferente tra le file dei sol– dati, lavoratori anch'essi, obbligati al triste mestiere cli difendere colle armi l'interesse del ricco contro quello del povero; ma in Sardegna la popolazione non ha an– cora dominato i suoi centri inibitori. Alle provocazioni ha risposto come rispondono i popoli primitivi, coll~ violenza cieca ed inconsulta. Ci vuol altra riparazione che le I 000 lire spedite dall'on. Giolitti alle famiglie dei colpiti! li sangue proletario che irrora il suolo italico, ben altro vuole, .ben altro pretende da chi dovrebbe go– vernare in nome e nell'interesse di tutti i cittadini. Giolitti non è capace di sentire e di comprendere le gravi responsabilità del suo governo nè le contrad– dizioni coi principii di libertà ch'egli pretende suoi. A Buggerru ieri come prima altrove, come a Magliano Sabino, oggi la politica di Giolitti non è dissimile, so– stanzialmente, da quella dei Pellotlx e dei Crispi: la forza, la violenza sistematicamente opposta alle ma– nifestazioni ed ai diritti dei lavoratori come a quelli della immensa maggioranza del paese. Ma a che allora chiamarsi liberale? Cada, cada Giolitti, che almeno della parola « li– bertà ~ non si farà scempio e di essere governati a li– bertà non avremo rossore e vergogna. G. LEROA. PROBLEMI SOCIALI Lo sciopero generale La redazione del A1'uuvementsocialiste, rivista men– sil~ del Partito socialista francese, ha pubblicato nel fascicolo di giugno-luglio i risultati di un'inchiesta da essa promossa fra socialisti di vari paesi per conoscere l'opinione prevalente intorno al valore, alla possibilità ed efficacia dello sciopero generale. Come è noto, la questione doveva essere e fu pre– sentata e risolta al Congresso socialista internazionale di Amsterdam col seguente ordine del giorno proposto dal Partito socialista olandese, che ottenne 36 voti fa– vorevoli contro 3, e 4 astenuti: Il Congresso socialista internazionale, Considerando: Che è desiderabile che la democrazia sociale si pronunci sullo sciopero generale; Che le condizioni necessarie per la riuscita di uno sciopero molto esteso sono una forte organizzazione e una disciplina volon– t:uia del proletariato; Dichiara: lo sciopero gener:i.le, se si intende con questa parola la cessazione.completa di ogni lavoro a un dato momento, è incse- guibile pcrchè un tale sciopero renderebbe ogni esistenza, quella ciel proletariato come le altre, impossibile. Considerando: Che l'emancipazione della classe operaia non potrebbe essere il risultato di un tale sforzo improvviso: che è invece possibile che uno sciopero, il quale si estenda a singoli rami dell'industria importanti per !a vita economica, possa essere un mezzo estremo per oÙcnere importanti mutamenti sociali o per opporsi a reazionari attacchi contro i diritti degli operai ; mette in guardia gli operai contro la propaganda anarchica dello sciopero generale, la quale non può es– sere fatta che al fine di distrarli dalla lotta quotidiana per mezzo della azione politica e dei sindacati; E li invita a rafforzare con lo sviluppo dell'organizzazione la loro unità e la loro posizione nella lotta di classe, pcrchè se un dl lo sciopero dovesse mostrarsi necessario ed utile, la sua riuscita di– penderà appunto da quell'organizzazione. Il Congresso ha C05Ì respinto l'idea che il Partito debba organizzare le falangi lavoratrici in vista di un qualsiasi sciopero generale, e ciò contrariamente a quanto il Partito operaio rivoluzionario francese aveva proposto e formulato, che cioè: << Il Congresso d'Amsterdam avesse a promuovere in tutte le nazioni rappresentate lo studio dell'organizzaiione razionale e metodìca dello sciopero generale internazionale, che senza essere il mezzo unico di rivoluzione, costituisce un'arma per la emancipazione che nessun socialista cosciente ha il di– ritto di misconoscere o denigrare n. Come si vede il Partito allemanista francese è in fondo ancora all'antit::o e vieto concetto metafisico che la rivoluzione sociale - poichè è ovvio che sciopero ge– nerale deve o dovrebbe equivalere a rivoluzione - si possa e si debba organizzare e preparare come, verbi– grazia, si organizzerebbe una sommossa per gettare dal trono uno qualsiasi dei regnanti. Nel paese classico dei rivolgimenti politici il concetto di rivoluzione è ancora troppo penetrato dal semplici– smo formale che fu proprio degli scrittori francesi della prima metà del secolo xix e che rivela poca penetra• zione della complessità del problema sociale e della psi– cologia delle masse. La proposta del Partito a!lemanista è perciò dal no– stro punto di vista semplicemente ingenua ed a ragione fu respinta dal Congresso di Amsterdam. Del resto, anche a prescindere da uno sciopero ve– ramente generale ed internazionale, gli scioperi generali sia pure localizzati ad una città o ad una categoria in– tera di lavoratori in un intero paese, come più recen– temente quelli dei ferrovieri ungheresi ed olandesi, hanno dimostrato l'enorn,1e difficoltà ch'essi presentano, diffi– coltà d'ordine politico, economico, finanziario e di soli– darietà operaia. Solo lo sciopero generale di natura politica, come, p. e., quello di Genova del 1900 per rivendicare al pro– letariato il diritto e la libertà di organizzazione, o quel!o del Belgio nel 1902 per ottenere il suffragio universale (sciopero quest'ultimo che non ha sortito il suo effetto più per errore di tattica che per mancata coscienza e preparazione) ha per ora maggiore probabilità di vittoria perchè il fine politico è pil1 prossimo, e solo indiretta– mente e in un modo mediato colpisce gl'interessi del capitalismo, il quale sotto la pressione di un ·forte mo– vimento può essere disposto a cedere ove appunto il

RkJQdWJsaXNoZXIy