Il Socialismo - Anno III - n. 11 - 25 luglio 1904

IL SOCIALISMO I 7 I Non ammette 'negli opifici fanciulli inferiori ai 10 anni per un lavoro non superiore alle 10 ore giornaliere. 1\ssicura l'obbligo dell'istruzione primaria, e 40 giorni :rnnuali di riposo. ln caso d'infortunio - di mortt: per lavoro - la legge stabilisce congrua indennità. Essa inoltre stabilisce norme per accordare una pensione perpetua agli operai im• piegati per molti anni nella stessa officina e per vec– chiaia inabili al lavoro. li movimento industriale ha determinato un sensi– bile aumento nei salari, ed il partito socialista è sorto anche là (per la prima volta infatti il Giappone sarà quest'anno rappresentato al Congresso internazionale cli Amsterdam) ad organizzare le masse lavoratrici, a crearne la coscienza di classe, a renderle capaci d'infrenare le esagerazioni ed i pericoli dell'industrialismo, tanto mag– giori colà in quanto le condizioni di nutrimento vi sono per ora incomparabilmente pH1 a buon mercato che non in Europa. fl pericolo giallo, il lavoro male retribuito dell'estremo oriente ed in concorrenza al lavoro dell'operaio europeo, ceco lo sp.."luracchio pei lavoratori della nostra civiltà occidentale, ecco la ragione che ha indotto già i nord– :1 mericani a chiudere le porte ai cinesi. ~ 1 la questo pericolo, se potesse essere, sarebbe oggi, oggi solamente in cui la forza di lavoro di molti mi– lioni di lavoratori è abbandonata :111'inedia di una pro– duzione ancora bambina. Tra pochi anni, e man mano che i metodi di produzione europea avranno comple– tamente invaso quelle estreme regioni, per necessità i lialari tenderanno ad elevarsi, e la concorrenza temuta dal capitalista e dall'operaio occidentale non avrà ra– gione di essere, e le sue conseguenze perlomeno non saranno tali da giustificare le apprensioni di molti. Certo il capitalismo europeo vorrebbe impossessarsi e sfruttare a suo beneficio le ricchezze naturali e la te– nuit.\ del prezzo di mano d'opera di quelle regioni, e tale è in fondo il movente della lotta da parecchi anni ingaggiata contro la razza gialla dalle nazioni occiden• taii; ma noi socialisti dobbiamo desiderare che la atti– vità di quelle popolazioni si possa esplicare indipen– dentemente da qualunque imm.istione delle potenze e perciò del capitalismo occidentale. fl Giappone che oggi, colla guer~a contro la Russia, cerca scuotere le ultime tracce di vassallaggio impo– stale dai governi europei, ci fornisce fin da Ora l'esempio del fenomeno di una rapida elevazione di salari che in– dubbiamente dovrà prodursi il giorno in cui tutte le popolazioni dell'estremo oriente saranno iniziate a pi-o– cessi della produlione industriale nostra. Jnfatti i salari nel Giappone hanno subìto da pochi anni non lievi aumenti, come appare dallo specchietto qui sotto che la Revue sndoliste rileva dalle ultime sta– tistiche giapponesi: Anno 1894 Anno 1900 Carpentieri 30 54 Scalpellini 35 61 Mattonai 28 47 Falegnami 29 50 Fabbri Calzolai Sellai Sarti alla giapponese all'europea Orefici Tipografi Giornalieri Paraventai Laccai Anno 1894 29 31 29 25 38 27 :?:? 29 28 Anno 1900 48 48 47 39 56 4~ 35 37 5 I 47 (1) Da altra fonte rileviamo poi ancora i seguenti dati: Salario giornaliero: 1894 1897 1900 Muratori ed altri operai {Li1~0 italiane) delle costruzioni 0.97 1.25 1.75 Mobili 0.74 Abbigliamenti [ndustriali Per mese : DomestH'i Per anno: .\gricoli 52.00 1.03 1,40 1,20 1 -47 0.99 ,.35 4.99 8.12 76.00 86.oo C0me si vedè l'aumento è progressivo e sensibile, il che dimostra che lo sviluppo dell'industrialismo nel– l'estren10 oriente t: ben lungi dall'al>bandonare 11operaio alla completa rnerct: dello sfruttamento capitalista come si proporrebbero i nostri. industriali. La nostra emigrazione. Dalla recente relazione dell' on. Bodio sull' c1nigr:1.- 1.ione, appare che specialmente negli anni 19or-1902 si ebbe in alcune provincie dell'Italia meridionale un no– tevole aumento nell'emigraiione. Lo spopolarsi divenne evidente sia per la scarsità della maqo d'opera, sia. pel rapido ed inusitato aumento di salari. In Basilicata l'emigrazione da circa 8000 individui nel 1897-1899 salì nel 1900 a 10,700 e nel 1901 a ,G 500 individui. In Sicilia l'emigrazione è cresciuta da circa 20 1 000 persone nel 1897 a 54,000 nel 1902. Gli emigranti di Termini, come quelli di Sciacca e di Cefalì1, si sono avviati per la maggior parte agli Stati Uniti, di dove mandano in patria notevoli risparmi. Si calcola che ogni mese arri~ vino dall'America all'uflìcio postale di Termini Imerese da 80 a 100,000 lire. Anche a Sciacca si ha un forte mo– vimento annuo di somme spedite dagli Stati Uniti per~hè siano depositate presso la Cassa di risparmio. T ,'emi - graziane ha coutribuito ad elevare i salari degli agri– coltori. La mano d'opera in alcuni luoghi, come nelle campagne di Termini, comincia ad essere scarsa, cosic– chè pei raccolti è mestieri far venire contadini da altre provincie. (1) Queste cifre sono in J'm che equivale circa a 5 t'ml. di nostra moneta. e rappresentano il salario giornaliero, per cui se si consi– dera che il costo de_llavita è molto poco elevato, tantochè finora l'ope– raio può nutrirsi con 25 ceni. :1\giorno, noi dobbiamo ricono-,ccrc che il salario dell'operaio giapponese, quale almeno ci è dato da queste cifre, non solo cresce rapid:1mente, per ora almeno, ma è di molto superiore nella sua potenzialit!l relativa ed as<;oluta di acqui'!òtoa quello dei nos1ri operai occidentali.

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