Il Socialismo - Anno III - n. 8 - 10 giugno 1904

IL SOCIALISMO 121 narono subito nelle loro file dopo l'instaurazione della pro– porzionale, si fu perchè davanti il suo primo esperi– mento essi non potevano prevederne gli effetti. Ora, invece, non solo han visto che il partito liberale parla– mentare è stato ricostituito, ma hanno seguìto la sua evo– luzione verso il radicalismo avanzato e hanno compreso che' per l'attuazione del nuovo e promettente programma essi potevano efficacemente lottare. C'è un altro fatto che prova la verità di questa constatazione. In certi centri come a Charleroi (dove noi abbiamo perduto 2933 voti e i liberali ne han guadagnati 11,251 contro 2677 dei clericali), si vedono anche i cattolici profit– tare del nostro regresso. Ciò prova che il partito libe– rale, mentre ha tolto a noi gli elementi borghesoidi radicali che ci tenevan dietro credendoci il solo partito vitale, ha perduto gli elementi dottrinari consen;atori che stavano con esso prima della sua coraggiosa affer– mazione in senso moderno e progressista. Sicchè in rias– sunto l'odierna lotta elettorale ha assegnato a tutti i partiti la situazione cui realmente hanno diritto ed è stata una grande vittoria di logica e di sincerità. Poco importa se alla luce della realtà le nostre forze sono apparse diminuite, quando noi sappiamo di poter contare sulle falangi che ci restano ed iniziare col loro concorso il lavoro fecondo. Perchè, bisogna dirlo, il partito socialista belga ha dinanzi a sè un grande avvenire. Il suo trionfo per essere stato di molto allontanato non sarà per questo reso impos– sibile. Tutt'altro. Il pessimismo in questo argomento non s.1-rebbe nè giusto nè autorizzato. 1Ufaui noi possiamo ammettere e ammettiamo che i voti socialisti delle provincie dell'Hainaut e di Liegi rappresentano esattamente la forza socialista e sono anche il massimo che essa può darci. Basta pensare che malgrado le perdite noi conserviamo 73,000 voti a Charleroi, 42,000 3. ~·lons, 64,000 a Liegi e così via. Ma poi ? Il socialismo belga, che si è quasi esclusiva– mente racchiuso in queste due provincie, a Bruxelles, a Gand città, ad Anversa ed a Namur, può non solo progredire in questi centri, ma avanzare anche in quelle paurose terre di superstizione e di inerzia che son le due Fiandre ed il Limburgo. E ho detto a disegno può piuttosto che deve. Perchè nel paese fiammingo il socialismo avanzerà senza forse. li liberalismo senza saperlo lo porta in groppa. Oggi la sinistra democratica ha guadagnato cinque seggi, domani essa ne guadagnerà ancora, ma il suo successo apre le menti del proletariato, e le schiude a nuovi bisogni e a nuovi ideali. In quelle contrade dove noi 11011 potevamo neppur sognare cli arrischiarci, i liberali hanno digrossata la terra. Ma i frutti saran per noi, se, passando per la breccia fatta, andremo colla popola- 1.ione agricola, che è la grande maggioranza e che non può lasciarsi rimorchiare da un partito fondamental– mente borghese, henchè democratico. Ed allora, quando la bandiera sarà piantata sulle rocche oscurantiste del nord, i nostri contingenti si arricchiranno ancor di pili, grazie a tutti gli elementi rivoh11,ionari che oggi /aule de 111ir11~,; militano, per desiderio di fare, sotto le insegne del liberalismo. L'avvenire è là, nella redenzione di ~quest~ plebi ignave. Nè bisogna dimenticare che i risultati odierni hanno anche provato l'imminenza di un gabinetto liberale, grazie a cui la nostra propaganda avrà ragione di molti ostacoli e potrà svolgersi pili vigorosa e pii1 fe. c0nda. SCIENZA ED ARTE patriarchi del socialismo XIV. FeURIER I 7i2-1835 C'è nella storia dei gr:-i.ncliuomlni il fatto decisivo, la deter– minante occnsionale prossima cd impro,.,,•isa della tipica opera, dcll:i. esplicazione caratteristica delln ,.,ila loro. li fatto che di uomo, ancor forse ignr1ro di sè e del mondo, fece Fourier, fu un mand:no delittuoso del c:i.pitalismo sfruttatore. Si era nel 1799,' all:-t ,.,igilia del giorno in cuz, tra lo S\'Cntollo dei \'essilli, a colpi di cannone, l'astuzia aff.'"trist1caa"rcbbc r.i.ccolto il '.\!arengo dell'Impero dinanzi nl mondo rimbecillito e prcp:,rnto alla degenerazione cd alla nevrastenia dai fiumi di sangue v<'rsato e dal mare di quello che starcbb.! per vers.'\rC su tutte le pianure di Europa. E C:.irlo Fouricr, ventisettenne, er;, impiegato in una C:lS:'l com– merciale di ~l:usiglia. I tempi erano critici, nnzi catastrofici, specie per chi aveva fame; le case commerciali potc\'ano, dunque, far dei buoni colpi sul terreno SC.'\brosodclraff:unamento delle plebi. Biso– gnava solamente provare al popolo che le derrate erano -.carsc, \'<'• nivano di lontano e valevMo quindi, molto di pii.i. Se, poi, le der– rate erano molte nei magazzini, le si nascondev:mo, le si la,;ci:tvano infradicirc e si coglieva il momento opportuno di colnrle in mare! Questo incarico ebbe il gio\•inc Fourier. Venti mila <1uintali di riso che era stato nascosto e fatto guastare per tenere cle"vato il prezzo delle sussistenze srarse, ventimila quint: -i.li di riso, trasporfato segretamente su grossi vascelli del porlo, dovevano essere gett:'lti in mare. Fu il segreto orribile dello sfruttamento capitnlista che apparve chiaro a Fourier. 1-'1 su:-i.mente da quel giorno, entrò sulle vie ar– denti e clamanti della nitgazione e della rivoluzione soci:lle. **«- Francesco Mnria Carlo Fouricr era nato a Bcsançon il 7 aprile 1772 da un mercante di stoffe che aveva la stoffa <lei mercante, cosi da la.sciare al figliuolo ouanL'lmila livre.s di fortuna. Fu una giovinezza <li commerciante quella cli Carlo. F'u com. messo a Lione, a Rouen, viaggiò in Germania, in Olanda, sen1.:-i. far però lauti guadngni, come se qualche cosa tr:'lttenesse il suo ereditario spirito di speculazione bottegaia. Tornato a Lione nel x793, egli mise su un mag:u1.ino V:\..stoe ben fornito di coloniali. '.\la la rivoluzione infuria,•a e Lione era al– lora una delle foci aperte : -i.ll 'impen•ers.'lre delle tempeste storichf'. E Carlo Fourier andò folli10 e trovò unico scampo l'esercito, quc-1- 1'8o reggimento caccintori, clnl quale due anni appresso dovè <iortirc per la cagionevolrzza della salute. L'avvenimento che abbiamo narrato scosse profondamente la sua natura osservatrice e sensibile già prepamt:t dal paterno S(X't• t:-i.colodel commercio e dell'affarismo. Fouricr fu preso dalla rnv– volgitricc potenza di una II\L"l.lita1.ionenuova. Divcnnl~ subito u!l critico della società che lo circondava. Il suo primo scritto, un :uticolo :monimo uscito sul tl11/ldti11 dt Lyo11, aveva per titolo: /)11 lri11mvirai r0Hli11mt,r/el de la pai,,.- 'I'"· plhul/e so11s trt11lt am; è un insieme singolari,..,,imo di utopia e di

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