Il Socialismo - Anno III - n. 5 - 25 aprile 1904

lL SOCIALISMO di raccogliere i frutti della sua guerra contro la Cina e diede luogo all'attuale conflitto. l..'a\CCnsionc della razza mongola è te– muta e si vede volentieri anche la predominanza del dispotismo moscovita pur d'impedirla. Ci sono alcuni :unici, e s1)1.'Cir1lmente i socialisti russi, I quali spcrnno che questa guerra ~egncrà la sconfitta del dispotismo e della burocrazia. russa; si \'Orrcbbc partecipare a questa sptranza ma è da temere che la piaum del 1,cricolo giallo tormenterà i governi curo1>ei i quali inten·crranno nel caso di un ,·ero disastro per la Russin e impediranno nl Giappone di tirare profitto dalle •me \'lt– toric. Il punto di vista socialista. Frn socialisti predomina l'opinione che questa guerra è un af– fare di capitalisti e che quindi non si è al caso di dovere aver sim– patie per una parte o per l'ahra, e che tutti i nostri sforzi devono esst•r diretti ad impedire che la gut>rra si estenda. Però non si puv prctcn !ere che questa sia una di <1ucllc guerre nelle quali le respon– l>.'lbililf\sono uguali dalle due parti; nè che il risultato del conflillo ci poss.'l essere indifferente; si disse su per giù la medesima cOs.'l della guerra anglo boera, ma <1ueslo non ci impedi,·a di prartegginre caldamente per i boeri. ::'\oi non :uniamo punto di più l'imperialismo moscovita di <1ucllo inglese, ed è soltanto la paum del pericolo giallo e l'odio della razu1 mongola che hanno prodotto un tale c:un– bi;unento di opinione nelle nostre file. Il caso generale. I~ vero che tutte le gucr~. oggi, trovano le loro cause in falli economici, e ehc lo svilup1>0 del capitalismo sotto l'egida giappo. ne-.c non \.1rn ,·antaggioso al proletariato internazionale e che la guum dc\tC sempre éssere condannata dai socia.listi, però bisogna dire che se i boeri avevano ragione di difendere la loro indipen– denza contro gli inglesi, i giapponesi ne hanno altrettanto di di– fenderla contro i russi. ,\nche nel caso dei boeri si dicc,·a al 1>rin– cipio della guerra che gli inglesi non volevano punto attentare alla loro indipendenza; ma nonost:rnte il fatto fu <liverso e eosl snr/'l per il Giappone se la politica rus-,:i trio,!fa. L'atteggiamento socialista. Per noi dunque non si tratta di una teorica <1uestionc di con– dannare tutte le guerre, nè di fa,·orire lo sviluppo capitalista sotto ì russi piuuosto che sotto i gi:1pponcsi, si tratta ancora della domi– nazione imperiale dei forti sui deboli, dei popoli espansionisti contro i 1>0poli più piccoli, della tanto imperiosa questione delle razze. cosiddette inferiori. ()uantunquc sia ,·ero che le guerre moderne hanno origini economiche è irn1>01sibile eliminare la questione di ra.u:1. Si potrebbe dire che ~ ci dc"e essere csp.,nsionc capitalista in Oriente è meglio che sl:l sotto il predominio giap1>0nese che sotto <1ucllo russo. Pcrchè i primi adottcrnnno certamente, insieme all'industriali\1110 OC('idcntale, alcune delle sue ca.rntteristiche politiche, mentre la Ru)sla ha impiantato l'industrialismo moderno sopra il feudalismo ancico e l'oppressione politica. Quel che vorrebbero I russoflli. Ora è questo dispotismo antico e feroce allc."lto al capilallsmo moderno che i russofill per 1xrnra del pericolo giallo vorrebbero ,•edere eslcso sopra una delle maggiori agglomcra:doni della rar.1.a um:ina. I.asciando in disparte I ri,.peui"i meriti della civiltà rus-.a e glap1>0ncse, la questione di\',;nta una semplice lotta per la supre– ma.:i:iadi razza nell'Estremo Oriente. I russofili pretendono ,•edere l'unica. liberazione dal pericolo gialhJ nena disfatta del Giappone, a noi sembra che ci sarebbe maggiore pericolo a comprimere le n:'l• turali a~pirazioni nazionalisce di <1uc..-sta razu. che lasciandole libere. L'avvenire. Il pericolo giallo non sla nella ,•ittori:t dei giapponesi o nella riorgrmizz:uione della Cina, ma sibbcnc nell"assoggcttamcnto dclln razza mongola. Sono queste razze soggette che ooslituiscono la seri.\ minaccia al futuro progresso sociale. Il problema negro è attual– mente il piì.1grave fra quanti agitano l'.\mcrica, ma non ~,rcbbc niente paragonato a ciò che sarebbe quello della razza gialla se rosse ..oggetta alle razze occidentali. Abbiamo un esempio di ciò che accadrebbe nella im1>0rtazione del hw•ro dne-.e nel Sud-.\frica. Daca la sottomi,.,.ione della rana gialla alla biancn, il capitalista europeo si servirà del lavorntore giallo contro il lavoratore bi:inoo t:mto in Europa quanto in ,.\sia e nelle Colonie. Questo è il "ero pericolo giallo, e il migtior modo di t~vitarlo è di la!.Ciare libero il mongolo di conseguire il proprio benessere nel proprio J>:t~c e oo propri sistemi. • * • Il numero di marzo del T•1eO ,mra.le . l"clcgantc rh•lsta letteraria soci:llista di ::'\ew-Vork, l"\..-C.1 la riproduzione di un quadro di Walter Cra11e Frud.()111 (/i.krt,J) ins1>imto dalla LW~rn:io,re di Sm, Pùtro di Rafiacllo. Nolcvoli\simo nel medesimo numero uno studio di Giorgio I). I lcrron su Mlagmr e << P11rsif«I ». In <Jues.to studio il I lcrron mette in rcl:w.ione l'idea filosofica di \.Vagner con In sua vita e la sua 1>rodu1.ionenrthtica, Buone le riproduzioni di alcuni quadri, inspirati dal Parsifii/, del J.,.1tour, e imcn.-.,sante a':tsai, specialmente per le riproduzioni fotografiche, l'articolo / mi11alori uiopertuili al Colorado di Berta llowell ).laily. ~el n. IO..f9 della .l,uliu, organo ufficiale settimanale dei socia– listi ingle:5i, noto un brewe stelloncino di Hyndmnn a proposito della guerra. Egli afferma che quantunque si debba t·sse e amici dell:l p:1ce, non bisogna ~scrio ad ogni oosto, esagcmtamentc. Ci sono guerre che sono un dovere e gli uomini debbono saperlo discernere, e quantun<1ue amici della pace debbono simp."ltiu:ue con queste guerre. Egli è uno di (Juesti uomini. ;-\. ,\CN:►:STI. ~IOVHIENTO E UGISUZIO~E SOCIALE La disoccupazione nel Basso Emiliano. L'Ufllcio del lavoro dell'Umanitaria di Milano ha pub– blicato uno sluclio sulla disoccupazione nel Basso Emi liana, risultato di un' inchiesta fatta nelle provincie di Ferrara, J3ologna e Ravenna, ciel quale riassurniamo al– cuni dati e le conclusioni più importanti. li numero delle giornate di disoccupazione è stato il seguente nei seguenti Comuni: Comuni Argenta Bondeno . CopJXlro . Portom:lggiorc Numero IGiorn. di disocc. In un anno totale -- --- dei la,•oratori per individuo per la totalita 5,100 3,-178 9,687 3,818 227 t70 t82 205 1,160,-122 S9..f,J02 1,765.697 786,-125 2,0ll 76 Alfonsine . r52,816 1,98o n Conselice . . 152,6-11 Ra\'Cnna . . 9,352 55 627,813 Queste cifre mostrano eloquentemente l'intensità della crisi economica che attraversa la regione. Secondo il parere dei tre commissari le cause sono da attribuirsi anzitutto ed in special modo alle svan– taggios~ conditioni nelle quali si trovano i meuadri e contàclini di fron~e ai proprietari, poichè questi hanno negli usi t: nelle consuetudini ancora. i caratteri cd i pri– vilegi dei signori feudali; poi non è senta impQrtanza l'introduzione abb1tstanza larga delle macchine agricole e l'aumento enorme della popolazione. 1 rimedi proposti sono i soliti: lavori pubblici di soc– corso, misure legislative a salvaguardia degli interessi dei mezzadri e l'emigrazione. Il mercato del la,•oro è ovunque molto debole e la disoccupatione è singo– larmente aumentata dall'anno scorso. Negli Stati Uniti essa è salita dall'1,1 010 che era nel gennaio 1903 al 6,4 010 nel gennaio 1904; secondo l'Arbeitsmarkt del 15 marto 1904 in Germania la depressione continua generale e si attribuisce alle ostilità russo-giapponesi che

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