Il Socialismo - Anno III - n. 3 - 25 marzo 1904

ANNO 111. IL SOCIALI SMO J. Rivista quindicinale diretta da ENRICO FERRI .:,, ABB0~1\ME~TI : IT,\l,lA: Anno. L. s • Semestre L. 2,50 Esnrno: Anno L. 6,25 • Semeslrc L. 3,25 Un numero centesimi 25. SI PUBBLICA I re~~!: :~ 0 i,i;~~~= 1:r~~a; 1~~;~ v~~,~~!~::i~~~~~;~~ il 10 ed il 25 d'ogni mese - Per l'Amministrazione rivolgersi: Il Soàalismo, Rivista, Roma, Via S. Claudio, 57. ATTUALITÀ POLITICA INCUBO! << Percezione dolorosa, nel sonno, di un peso che incomba sul petto, coli' impossibilità a gridare od a sottrarsene >). Così dice il vocabolario: e poteva aggiungere che, per analogia, ci si può trovare in uno stato simile anche vegliando, quando un'idea penosa o minacciosa • pili o meno rispondente alle reali condizioni d'esistenza - s 1 impadronic;ce della nostra coscienza, vi si fissa e preme, paralizzando ogni altra nostra energia. E quello che avviene ad un individuo, può avvenire ad un gruppo d'individui, ad una classe di cittadini, ad un partito e perfino ad un popolo intero. Il popolo inglese, per esempio, durante la guerra boera e quando pili le sorti erano ad esso contrarie, si trovava sotto un incubo, · che costi– tuiva come una specie di paralisi sociale. Ed ognuno può aggiungere simili esempi, di propria ~ d'altrui esperienza. Parlamento • paese - partito socialista, sono ora, in Italia, sotto un incubo, che pili o meno ne paralizza la vita; ma che può e deve essere un momento transitorio della loro esistenza. Frattanto però se ne vedono gli effetti ·quo• tidiani. Il primo a liberarsi del suo incubo sarà il nostro partito - perchè.:. il Congresso nazionale è orrnai imminente cd esso varrà, ne ho fede sicura, a liberarci dall'incubo di minacciate scissioni fratricide, che sarebbero a tutto vantaggio degli avversari e a tutto danno del proletariato e degli oppressi. Certo se anche, per fatalità, codeste scissioni dovessero realizzarsi, non per questo il partito socialista sarebbe condannato a morte. L'albero, che abbia radici nella terra, può sembrare morto nel rigido inverno: ma la primavera gli ridona, inevitabilmente, anche le apparenze della vita. Il partito socialista passerebbe una gelida crisi, ma finchè stanno le radici dello sfruttamento capita– listico, l'albero delle rivendicazioni proletarie riger– moglierebbe, incoercibile. Ma poichè una scissione non farebbe che ritar– dare l'opera e la vitalità del partito, è naturale che questo sia ora sotto l'incubo di un pericolò, che, ripeto, sarà ben presto eliminato dal Congresso di Bologna. Perchè, al disotto della schiuma polc mica nei giornali e nelle riviste, la grande rnassa organizzata e cosciente del partito nostro, sente che nella unità sta la sua forza e la sua salvezza e vuole l'unità. Quella unità, che non è nè caserma nè equi– voco, ma è reciproca tolleranza e piena libertà di opinioni, con disciplina di atti, nella multiforme divisione del lavoro di propaganda e di organizza– zione, politica cd economica, entro i termini fon– damentali del programma socialista: lotta di classe per arrivare alla proprietà collettiva dei mezzi di produzione e di scambio, secondo le decisioni tattiche prese volta per volta dalla maggiorania del partito. Anche il Parlamento arriverà fra non molto a liberarsi dal suo incubo ... perchè questo non può durare oltre il giugno 1905 ! Le elezioni generali! Ecco l'incubo del nostro Parlamento, che in questo momento grigio cli trasformismo ne paralizza ogni energia. Giolitti lo sa e ne profitta, anzi ne abusa. Il suo programma • rotto l'incantesimo con cui voleva attrarre il partito socialista nell'ingranaggio maciullatore elci governo monarchico - è semplice e chiaro: vivere alla giornata, non mantenendo le promesse di enciclopediche riforme fatte nel suo recente programma di presentazione del nuovo ministero, a cominciare dalla conversione della rendita, che doveva dare un po' di quattrini per qualche riformetta tributaria. Sotto l'incubo dello scioglimento, la Camera moribonda non ha forza di ribellione e neppure di controllo e - complice il governo - seppellisce sbadigliando anche la riforma borghese del divorzio, come proditoriamente uccide nel segreto dell'urna

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