Il Socialismo - Anno III - n. 3 - 25 marzo 1904

li. SOCIALIS~l0 45 dci;li ebrei al movimento rivoluzionario russo è tutt'altro che ca– su:llc. Questo viene spiegato dnl fatto che gli cb1;ci sono privi di tutti i diritti. lo stesso, all'età di ,12 anni, ebbi a speriment:uc l'in– giusti.tia del governo \'Cf'SO di noi, non avendo potuto entrare in nes~una scuola secondaria per via delle restrizioni eccessive in <1uanto :111'ammissionc degli ebrei nelle scuole di questo genere. Ero troppo giovane allora per rendermi conto di tutto il significato di tale fatto e non fu che in seguito che io compresi che esso non rappresenta che un anello della lunga catena di persecuzioni e di restrizioni usate d:11 governo verso gli ebrei. 1::ssinon possono goder nemmeno quei pochi miS<.:ri• diritti • degli altri cittadini russi; gli ebrei non ven– gono ammessi a nessun impiego governativo o pubblico; le rcstri- 1.ioni dei loro diriui aUa istruzione secondaria e superiore \':tnno !>em1>recrcsccndo; c,sì non r>0ssono nè aoquistare n~ coltivar terreni; essi inoltre non sono liberi di scegliere il luogo della l9ro residenza; gli opera.i ebrei non sono ammessi alle officine e alle manifatture di Stato. A ciò ormai bisogna aggiungere i massacri organii:zati e in– comggiati dal go\'Crno. Tutto ciò spi,1ge addirittura gli ebrei sulla via rivoluzionaria. Un ebreo aff~ionato alla sua 1>atria, che si considera cittadino di essa e che perciò non desidera abbandonare la Russia, come lo consiglia Plelu•e, non ha che da scegliere fra la morte e la lotta per la li– beri:\ e la uguaglianza del diritti! Ho dovuto anche con\•incerm i poi che i diritti dei cittadini di origine russa sono mollo effimeri. La ,·ita è diventata in~tcnibile in Russia. Per conservare 11 suo potere l'autocr:u:ia ricorre alla violazìone dei più sacri diritti umani e sagrifica gli intercs!>I più urgenti del paese. ~oi :sfamo <1uisul banco dcgli imputati, ma non siamo dei tk– liH'1Uellli, noi slamo dei Jri.rUJniui di gu"ra. Il governo stesso lo dimostra col suo trattamento verso noi. Perchè siamo sottoposti ai 1>illorribili tormenti? Non è allo scopo di punizione nè di corrc- 1.ione, poichè la gcntc onesta non "iene punita nè corretta, Vi sono certo dei casi In cui la gente debole, non a\'Cndo potuto soppor– tare tutti gli orrori della persecuzione, \'iene ridotta a ciò che si chiama, in lingua poliziesca, di,•entar riformati e ben pensanti! i\la, per fortuna, tali casi sono rari. No, il governo ,•uol •spc1.1.arIn nostra energin, vuole costringerci di rinunciare alta lott:l. 1::· mal 1>0ssibile che po!>sa raggiungere tale scopo? No, e ciò viene !>mentito dalla storia del movimento rivolu.iionario russo degli ultimi trcnt"anni, mO\'imento che è riuscito a diffondersi a lr.\\'Cn.0 tutta la l<us!olaa dispcuo di <1ualsiasi pcrsccur.ione ! La lolla per il popolo si è ormai trasformata nclla lotta del popolo. Il nostro mo,•imento rivoluzionario attuale non è l'opera di pochi • ribelli. • Esso è un vasto movimento popolare; l'autocrazia de,•e sp."l.riree pre.-.to! E.s!,,a non 1>0trà es.sere sal\'ata nè dalla prigione, nè dalle deportazioni, nè dai lavori forzali, nè dalle torture poliiiesche, nè dalle 11aca}da dei cos.'lcchi, nè dalle palle, nè dalla forca! Ognuno che ama vemmentc il suo paese non de,•e rimaner s1>et– tatore passl\'o della sua lotta coll'autocrazia. E io, come \'ero citta– dino della mi:a patrin, ml sono arruolato nelle fila dei combattenti e ho d... -dicato alla causa anche tutte le mie forze e tulle le mie fa– coltà! cd ceco pcrchè io mi trovo sul banco degli imputati. Ultime parole di Leone Goldman. Signori giudici e signori giurati! I~, pena maggiore che \'Oi oi 1>0tete infliggere non sarà nulla in paragone delle torture che noi abbiamo do\'uto sop1>0rtare nel carcere di Kiscineff e alle quali dappertutto quasi vengono sottoposti I detenuti politici del governo russo. Voi dovete essere pienamente persuasi cbe noi er~w:uno trattenuti da due anni in carcere solo per imf"'.-dircidi sfuggire alle inchieste e al processo. CO!>Ì suona la l<-gge. ;\la ,•oi ,•i ingannate. Ciù non è vero, ed io vi voglio narrare una delle nostre torture di cui la storia è ben nota al pubblico mìnbtero, ra1>1>rcscntante dell"accus.'I contro di noi. Il 22 dicembre delranno scorso il direttore dc.I carcere, S.'ldov– nici, aveva insultato senza nessun motivo uno dei detenuti politici ; costui pregò Il superiore di essere un po' 1>ill cortese e fu perciò messo in cella di rigor.: e percosso dai guardiani pet ordine de-I capo. Al– lora noi abbiamo appellato al pubblico ministero dcll,1, Corte di as– sise di Ki.scineff, il quale \·enne al carcere il giorno 2.i e, come al solito, se ne andò via sen1.a concludere nulla. L" istessa sera io chiesi dalla finestra della mia camera a mia moglie, la <1ualesta\'a insieme alle altro detcnutc 1>0litichc, se il pubblico ministero era ve– nuto da loro. li direttore Intese ciò e ort!inò di traslocare lune le donne dalla camera nel corridoio freddo. Le donne si rifiutarono, di andan•i, tanto pili che !>Ì trovava con loro Il nostro bambino, che non a\•e,•a che diciotto mesi .. \Horn il direttore e i guardiani irruppero nella camera delle donne, le but• tarono in terra, le legarono, strapparono il b,unbino dalla madre giacente c.Jo portarono all'aria gelida, spogliato com· era. Le donne legale furono tra.sportatc dai guardiani in un altro locale, Di scatto una folla di carcerieri penetrò da esse, che si trovavano ncll"impos– sibilit:\ di difendersi. lo senti,·o le loro grida strazianti e sapevo che rrn di esse si tro\•avano mia moglie e il mio bambino. ~la io ero circondato di muri, di serrature e di inrcrriate! ;\li sentivo di– ventar 1>..-u:zo e, fuori di mc, ruppi un vetro della mfa fincstm. Per :aver fatto ciò fui gettato e tcnuto tre giorni e tre notti nl'lla orribile cella di rigore, ove mi pareva di sentir sem1>re le grida di dispcra.i:ionc delle donne. Esse furono tenute cinque giorni nelle celle di rigore e do1>0 di ciò noi fummo tutti traslocali nei sotter– ranei e pri\•i pcr molto tempo di passeggiate. :,.;oiabbiamo appcll.tto :,1 pubblico ministero del tribunale di Odessa cd egli ci mandò il si– ~nor Cibelli qui presente al banco di accusa. Egli ci promise che tali fotti non si sarebbero più ripetuti e in\''--"CC dopo tre mesi :\\'– venne quasi lo !>lesso. lo a\·cvo scritto e narrato i fatti con tutti i particolari al ministro della giustizia. e runica risposta, per quanto indiretta, che da lui mi pcn·enne fu la promozione in grado e di ufficio dcll"infome direttore S."l.dO\'nici.~oi non abbiamo più infor• mato nessuno degli altri fatti di_\'iolenza commessi sopra di noi per non procacciare nuove promozioni ai nostri oppressori. Figuratevi un immenso, fosco carcere circondato da ahe mum che non lasciano penetrare nè la luce, nè l'aria, Questo carccre è l:t nostra patria. Il fondamento di quclle murn è gua,;to; esse hanno crep,"l.ture profonde e tremano, Esse sono macchiate ciel sangue rii molte genernzioni che a\'evano provato di rovesciarle. E" ben pos– !>iblle che anche molli tra di noi saranno .seppelliti sotto alla loro caduta. ma chi potrebbe inun:'lginare una morte pii, gloriosa? lo sono giovane ancora, ma nell'aiutare :id abbattere 1..:odiose murn ho già ricevuto p."l.rccchie gloriose ferite. lo sono sicuro che ,•ol mi condannerete e cosl a <1uelle rice\'ute prima \'C ne sarà ag– giunta un'altra. i\l:'1 la Russia finirà. coli' essere libera! JIOVHIENTO ELEGISLAZIONE SOC.IAU~ La lotta dell1industria tedesca contro il socialismo. Si era già parlato eia qualche mese di un' associa- 1.ione che doveva esser sorta in Germania collo scopo di organizzare la lotta contro il movimento socialista operaio, alla quale avrebbero aderito molti rappresentanti clel1c principali industrie tedesche. La lega padronale, per quanto abbia avuto poca pubblicità, e per quanto poco si conosca generalmente la sua base di operazione, non è meno vera perciò. Oggi poi abbiamo notizie di un'altra consimile asso– ciaL.ione costituita ad Aix-la-Chapelle fra i proprietari e conduttori d'industrie tessili. La fondazione dcli' unione padronale è stata decisa ad unanimità dei convenuti, e si è istituito un comitato per elaborare gli statuti in collaborazione e col concorso della Unione dei fabbricanti tedeschi di panni e lanerie. Il presidente dott. Lehmann ha i11sistitonel suo di– scorso sulla necessità per le associazioni secondarie che dovrebbero sorgere di conservare per quanto è possibile la loro autonomia, ma ha aggiunto essere indispensabile la loro adesione ad una grande associazione onde man-

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