Il Socialismo - Anno III - n. 2 - 10 marzo 1904

ANNO ITT. 'Q:0"'~~ o -it ~ N. 2 IL SOCIALISMO ,:1, Rivista quindicinale diretta da ENRICO FERRI ,:1, .\BBO~AMl::~TI: ITALI/\· • .\nno L. 5 - Scme.!.lre L. 2,50 K~l'►:kO: .\11110 I.. 6 1 25 - Semestre L. 3,25 Un numero centesimi 25. SI PUBBLICA Per la Direzione e Rt.-dazionc rivolgersi all'ono– revole prof, Enrico Ferri, l{oma, Via tt.lontehcllo. 2-E - Per l'Amministrazione rivolgersi : Il Soda/inno, Rivista, Roma, Via S. Claudio, 57. il 10 ed il 25 d'ogni mese ATTUALITÀ POLITICA Da Imola a Bologna Nelle imminenti assise nazionali a Bologna, il partito socialista sarà chiarnato a fare il suo esame di coscienza teorica e politica. Nelle sue fila corre il fremito dcli' attesa. Da .Bologna, questo nostro partito, che malgrado le interne dissensioni rappresenta una forza oramai poderosa nella vita politica italiana, uscirà ritem– prato o scisso. Bologna segnerà così una data storica pel socialismo italiano. Dopo di Imola le grandi dispute che si erano sferrate con esaltazione passionale attorno ali' at- · teggian1ento del gruppo parlamentare socialista, lungi dal quctarsi, si aizzarono pili fiere e pili ·acute. E non tacquero pili neppure quando le vicende politiche avevano condotto solidalmente tutto il gruppo parlamentare a ripigliare la sua (unzione )rganica di opposizione. Gli è che da Imola ad oggi, dopo appena un bit:nnio. la natura stessa ddla contesa è mutata: ha smesso il carattere contingente e tattico di al– lora, e si è rivestita pili solennemente dcli' abito teorico e dottrinale. *** Parve che tutta l'opera del congresso ad Tmola dovesse esaurirsi nel diradare un <( equivoco ver– bale >) che si era venuto ad assidersi furtivamente fra di noi, e a dividere quel!' opera cli comune in– tento/ chè era rimasta salda malgrado le dissen– sioni tattiche da Genova a Reggio Emilia, da Fi– ren~e a Roma. Tutta la critica dcli' ala destra elci partito, per la bocca cli Filippo Turati fu. indiriz– zata a provare che l'ala sinistra, eh' egli personi– ficava nel Ferri, non c~a logicamente differenziabile dalla corrente che si era designata riformista. (I) {IJ .\I Congresso di Imola il Turati diceva, nel st10discorso ve– ramente maraviglioso per copia di argoment:1zioni e per forza di pensiero: • Tutti noi non \'Ogliamo altre riforme che quelle che si conquistano con la lotta di classe, che rinforzano il proletariato nella sua difesa di classe per i fini del socialismo•· Una classe che per ottenere le rifonne deve conquistarle con la lotta, e che lotL,ndo mira a difendersi, è una classe che non può filare J'idilio coi go- Questa tesi del Turati doveva menare a con– cludere che il Congresso rifermava anche attraverso il votato ordine del giorno Bonomi il carattere per– manente cd inclistrllttibilc del partito socialista in– teso come partito cli classe vòlto al fine della « ri– voluzione socialista>>. Solo si rnostrava convinto che le « riforme», le quali elevano le condizioni economiche, morali e politiche ciel proletariato ope– rano al raggiungimento della rivoluzione socialista . In coerenza di ciò l'ordine del giorno Bonomi, pur sanzionando il voto dato « per la difesa delle organizzazioni proletarie » al ministero Zanardclli, riconosceva che la condotta del gruppo « deve conservare la più assoluta libertà di azio11c nelle questioni parlamentari di fronte ·al governo cd agli altri partiti >>. Si accettava bensì il criterio di gio– varsi delle situazioni parlamentari più favorevoli al proletariato (rigettarlo è da pazzi, come mi diceva tempo fa il Grandnaucr del Vorwii.rts) ma ricor– dando che le (< coalizioni » con i partiti di classe non proletaria <( sono di necessità contingenti e tran– sitorie e dcbbon(\ essere strette per ragioni di van– taggio evidente pcl partito con la coscienza della loro -rescindibilità». Per quanto possono essere vaght! tutte qiieste locuzioni, esse però dicono chiaramente che il par– tito ad Imola non fece che difendere la maggio– ranza « riformista» dalle accuse mosselc dalla mi– noranza <( rivoluzionaria >> di essersi posta sul <( piano inclinato » che conduce a pervertire il par– tito in una funzione democratica-radicale di go– verno. I fatti si sono inçaricati di prova.i:c che i·I pe– ricolo del piano inclinato non era chimerico : basta sfogliare la collezione della Critica sociale di questi due anni per avvertire tutta la soluzione di conti– nuità che si è creata nella coscienza tradizionale del socialismo internazionale, logorato e schernito nelle sue stesse proposizioni fondamentali. È un so- verni della classe contro cui lotla. E cli fatti il Turati rcs1>ingeva l'accusa di ministerialismo, notando che si può votare per un mi– nistero, ma solo per conservare una • posi.ciane ., favore\'ole al proletariato. Ad Imola dunque siamo ancora nel campo dcli' indctcnninato; nè il ministerialismo sistematico nè la collaborazione di classe fanno ancora capolinò,

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