Il Socialismo - Anno III - n. 1 - 25 febbraio 1904

14 IL SOCIALISMO Quando l'anno comincia, è opportuno guardare il passato e preparare i piani pel futuro. L'azione della classe proletaria sul ter– reno politico è unn delle questioni ,•itali del partito socialista. Il ris\•cglio della classe operaia è stato solidificato in un grande numero di centri industriali da un partito operaio distinto, organiuato e aggruppato per combattere i capitali~ti dei due maggiori p.·utitì poli– tici della borghesia. In questo aggruppamento cd org:mi1.1.azione diversi metodi sono stati seguiti. Un Comitato locale della rap1>re– scntanza operaia è stato formato, consistente generalmente di TradeS U11ian.r, uffici del lavoro e, in alcuni casi, sezioni socialiste. Un nu· mero molto maggioro di Unioni ba formalmente deciso di pigliar parte alla lotta politica, e per questo scopo sono state raccolte con· siderevoli somme di denaro. In grande numero di casi i candidati operai sono stati scelti per prepararsi alle elezioni generali. Ciò dimostra che gli operai che erano preventh•amentc organiuati indu– strialmente. si sono rapidamente organizzati politicamente. 11 punto importante è di stabilire che i lavoratori devono lottare francamente per una politica di classe distintamente ostile ai par– titi politici. Questo è il primo passo che i "socialisti devono avere in animo di fare. I socialisti avendo dimostrato la vera ragione della povert...\ e delle ingiustizie che pesano sui Javor:1.tori, h:1.nno molto contribuito a questo nuovo atteggiamento della classe oper:1.ia con la eloquenza dei loro oratori, con le loro pubbiieazioni, con la loro indefessa e profonda propaganda. ~la, malgrado ciò, noi non ,•edinmo e non abbiamo dell'opera nostra un grnnde risultato. Il nuo,•o unionismo dimostra però che le nostre JX"lrolcsono state intese. Noi siamo ora arri,•ati ad un punto che richiede tutto il nostro tatto perchè il movimento operaio diventi \In definito e risoluto movi– mento socialista. Ma questa non è precisamente la posizione. È in– vece questa. V' è fuori del movimento socialista un grande numero di lavoratori che sono scesi ncll"agonc politico ed hanno spezzati i loro legami con i conservatori ed i liberali, e perseguono ideali e me– todi socialisti. Vi sono pure delle organizzazioni operaie che patro– cinano dei candidati operai ostili ai partiti capitalisti, e non basanti ancora la loro lotta su ciò che noi riconosciamo essere la vem espres– sione della lotta operaia : la rivendicazione del mezzi di produzione, l'organizzazione democratica del lavoro ed il riconoscimento della lotta di classe. I primi sono candidati socialisti, e la nostra azione con loro e di fronte a loro è tutta tracciata; i secondi son conosciuti come can– didati liberali-operai. Da quc,;ti i lavoratori possono as1>ett:usi più disinganni che non da candidati liberali puri. Ora sarebbe facile cavarscln. con le fra.si fatte • Chi non è con noi è contro di noi •, o • Non compromessi •, cd ·altre simili. Ma la vita e lo svilu1>po politico sono troppo complessi pcrchè sia per– messo e opportuno risolvere il caso con una frase. È un fatto che ci saranno candidati operai le cui dimandc e i cui programmi s.,rànno troppo vaghi per potere esercitare una qualunque aiionc efficace alla classe operaia ; ma cc ne sar:1nno altri che sì poseranno nettamente in favore di un progresso veramente av:1.nzatoe democratico ; quale dovrà essere la nostra azione rispetto a questi? Alcuni propongono, in questo caso, la politica della neutralità. lo non ne sono partiginno. L"azionc è vita, l'inazione è morte. O"altra p.. -irtc noi possiamo, raccogliendo in(ormazioni e dettagli. farci un'ide.1 in proposito, pro o contro. Più ancora. le' nostre sezioni sono spesso obbligate ad agire in un modo o in un altro, pro o contro. Esse trovano le circostanze troppo forti per potersene disinteressare. Esse conoscono se il candidato, anche senza essere un socialista dichia– rato, è O no un vero e leale democratico. La questione che si im– pone loro è questa: Quale de,•c essere la loro azione in un simile caso, dopo che esse hanno spinto i lavora.tori ad aprire la lotta politica? E frequentemente esse si trovano di fronte ad un simile caso, senza contare che esse ,•edono sempre la possibilità di fare della buona propaganda pigliando parte alle elezioni. Per mc penso che ogni singolo caso deve essere giudicato di .per sè stesso. Considero che, mantenendo la nostra indipendenza come partito socialista, noi possiamo - quando le circostanze ed il candidato lo giustificano - niutarc quel c.'\ndidato di parte operaia che venga dalla classe lavoratrice ed abbia un programma assai avanzato per meritarsi l'aiuto dei socialisti. Insomma noi dobbiamo stare dalla p:nte dei lavoratori nella lott.'l contro la classe capitalista, pigliando, in questo modo, posizione di veri conduttori nella lotta di classe. Un articolo non basta ad esaurire l'argomento, ma ci sono due punti che non possono rimanere oscuri. C'è chi pensa che ci accadrà. quello che ci accadde nel 1901 col Comitato di rnpprescntanza ope– raia. Non lo credo. Allora facemmo un'alleanza. Ora io propongo che rimaniamo liberi per potere scegliere. ~è questo atteggiamento è tale da smussare il nostro programma, o da farci perdere di vista il nostro ultimo obiettivo. La Federazione soci~lista ha sempre insi– stito su In libertà di aiutnre o no i candidati operai. '.\fa noi abbiamo veduto crescere in seno alla Federazione lo spirito di critica, e di ge– losia, nonchè il desiderio di isolarci dal grosso del movimento della classe operaia, e contro questo spirito Si rende necessario insorgere. Ora, nella imminenza delle elezioni generali, e di fronte a can– didature di organizzazioni operaie, e in opposizione ai p..,rtiti politici capitalisti, questa è questione che richiama la nostra massima cura. Il socialismo al Oiappooc. E' una. breve e interessante lettera da To1.:io di S. I. Katagama pubblicata sulla btltrnnlionnl sotialist Rtvie'UJ di ottobre 1903. • li socialismo al Giappone è ora una forza riconosciuta, temuta e odiata dai capitalisti e dal governo capitalista. La polizia e la legge si esercitano a troncarne la propaganda. In tre mesi ìl nostro giornale Il .Sodali.sta è stato sequestrato due volte, e il direttore multato. L'ltimamente in un giro di prop.'lganda sono stati tenuti novanta 1J1ttli11p in dieci prefetture e quattordici città, e gli oratori sono stati sempre interrotti dall'autorità, senza che potessero mai terminare i loro discorsi. ln alcune città i matù,gs sono stati proibiti prima che incominciassero, e la polizia ha maltrattato i cittadini intervenuti, violando la libertà individuale, di riunione e di parola che ci dovrebbe essere garantita dalla costituzione. La magistratura, alla qua.le appelliamo per queste violazioni, so– stiene sempre gli agenti dell"autorità. Ci sono molti scrittori e oratori di valore fra i socialisti; disgra- 1:iatamentc essi non pòssono dare alla causa tanto quamo vorrebbero di tempo e di energia pcrchè sono obbligati alle loro professioni. ge– neralmente il giornalismo e l'educar.ione. Noi vorremmo fare molto, disgra.tiatamcntc siamo J)O\!Crie pochi e questo ci impedisce di fare quanto vorremmo. I 111utù1gs ci hanno mostra.lo quello che potrà essere il futuro pcrchè le autorità sembrano determinate a schiacciare il socialismo e a impedirne !"espansione con la polizia, la forza, l'oppressione. Nondimeno noi aumentiamo di numero e d'influcm:a. Abbiamo guadagnato nuQvi aderenti dO\'C i n1ttli11,rs furono impediti, e sembra che il socialismo debba crescere sul suolo fertile della. oppressione, della crudeltà e dcli' ingiustizia capitalistica. Oo\•unque ci si rivelano i mali del capitalismo. Al cantiere navale di K~c gli uomini sono obbliga.ti a lavorare trentasei ore di seguito e qualche volta due notti ed un giorno senza riposo. Fra i car b?nai di Kinshia ci sono uomini, donne e ragazzi che la,•orano nella pro– fondità dei pozzi per dodici ore di seguito. Si dice che su 7000 minatori, 800 sicno morti in una minlera che ha sette pozzi; ma tutte queste atrocità non sono rivelate dalla stampa _nè punite dalla legge, mentre il socialismo è perseguitato •, Il soclalisn;io e il problema negro. Clarerace Meìly scrive a questo proposito nel nuntero di nQvembrc della medesima Rivista: • Sembra necessario ripetere continuamente che il socialismo è semplicemente una riforma economica e che su ciò che dipende da <iuestioni sociali od etiche il socialismo non ha che un effettò di ri– flesso dovuto al miglioramento dell'ambiente prodotto dal suo avvento. 11 pregiudizio contro gli uomini di colore in America ha due cause: una particolare, rattra generale. La prima è lo stato di schiavitù dal <iuale ora appena sono usciti i negri. L..'l schiavitù è cessata e le razze di fronte alla legge sono eguali, ma la ripugnanza della classe dominante ad accettare come eguali quelli che ieri essa teneva in catene è grande, e solo il tempo può portar\'i rimedio, con l'au– mento della coltura indi\•idualc e non dei negri soltanto, ma anche dei bianchi. Il disprc:i:zo che questi sentono per il loro fratello negro, e che manifestano con l'ingiustizia. e la negazione del diritto, non fo che avvicinare il giorno della dominazione negra; lo a,•vicina pcrchè lo giustifica. . , li socialismo è impotente in questa questione. I... 1 <1uest1oneCllca può diventare politica, ma certamente non è economica. ì\fa c'è un

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