Il Socialismo - Anno II - n. 24 - 10 febbraio 1904

IL SOCIALISMO 1. Quistio11,: ferroviaria. - 11 Cons. Naz. della R., compreso del problema dell'esercizio ferroviario, problema che investe gran parlc della vita economica della Nazione e intercss~mle per tanto la massa proletaria, impegna le organi;,;zazioni operaie e contadine a prender parte attiva alla campagna aperta dalle Assooi~lzioni dei ferrovieri per b. nazionalizzazione dell'esercizio ferroviario. 2. Trattali di commercio. - li C. N. della R. ritenuto che dal 1878 :id oggi io questo campo lo Stato italiano h:l seguìto uua politica per conto esclusivo delle classi dei proprietari indu– striali e agricoli, intervenendo con la legisbzione dog:rn:llc nella distribuzione delle ricchezze a beneficio di esse e :\ d:mno di tutti i consumatori, specialmente dei meno abbìemi, ossia dei la\'Or!l– tori; ritenuto che se :rnchc b protezione doganale fosse un male necessario essa deve cessare quando ha raggiunto il suo scopo di rafforzare le industrie nazionaii; considerando che questo fine è in gran parte raggiunto in quasi tutti i rami della nostra produzioue; convinto della immensa importanzn. presente e :tvvenire, eco– nomica e politica di sostituire alla legislazione doganale presente un'altra risolutamente basata sul principio della vita a buon mer– cato; dà mandato n.1SegrCtariato generale: I. Di prepamre entro due mesi un opuscolo che spieghi alle mas~ operaie l'importanza della questione dog:malc; li. Di spingere le organ'.zzazioni entro il movimento, nudrito di qun.nte energie sono interessate ad imporre: a) una revisione in senso liberista della tn.riffa.doganale I 887 oggi vigente; b) la im– mediata riduzione del dazio sui cereali; c) 1~ p:utccipazione, nei nuovi trattati di commercio, di una rappreseut:mw proporzionale e diretta degli interessi del proletariato italiano; IIJ. Di riferire, entro tre mesi sui primi risult'.\ti delle pra• tichc ini:date in conformità a questo ordine del giorno. 3. Riforme le.gislative. e scolastiche. - Il C. N. <lell:1R., mentre esorta il sig. Centi a continuare la prestazione della sua opera alle Federazioni professionali per conseguire le riforme d'indole legi– slativa richieste nei Congi-essi di Arti e Mestieri; invita Federazioni e Camere di lavoro a condurre innanzi vi– gorosamente l'agitazione per strapp:i.re allo Stato la legge del riposo festivo e la riforma dei probi-viri; constatando poi con vivo compiacimento la penetrazione dello spirito di classe avvenuto nell'organizzazione di maestri cd i pro– positi manifestati d::dl' Unione magistrale di stabilire :i.ssidui contratti con le organizzazioni operaie e contadine per la conquista della vera scuola popolare insegnatrice della legge sul lavoro dei fanciulli (riforma scolastica, come servizio pubblico, insegnamento professio– nale, laico e complementare); fa voti che l'azione del prolet:i.riato scob.stico trovi consenso di attive simpatie e di piena solidarietà in tutta l 'organizz:i.zione operaia, • • I I-fanno per ultimo la parola Nistri dei J1fi11alori e Zulia11i degli Infermieri. Sono organizzazioni giovani, i cui soci si trovano quasi segregati dalla vita comune, aggruppati in centri speciali, bisognosi d'un'assistenza legale, martoriati da malattie professiomli, condan– nati a una vecchiezza prematura. Chiedono l'appoggio morale dei lavoratori organizzati. l :JliJJalori col seguente ordine del giorno: Il Consiglio nazionale della resistenza, udita la esposizione fatta dal rappresentante della Federazione nazionale dei minatori sulle condizioni in cui si trova questa c:i.tcgoria di operai che comprende oltre 64 mila persone; Constatato come il lavoro del sottosuolo consumi rapid:1mente la fibra di chi vi è addetto affrettandone la invalidità e la vec– chiain.; Constatato che a differenza delle lcgìslazioni vigenti nei paesi .ove sono minierc 1 la legislazione italiana non contiene che una sola disposizione speciale a difesa dei minatori e cioè que\1:1.che limita la giornata di lavoro; Didtiara: 1. Esse1e dovere dello St: i.lo di intervenire perchè sia ~lssicu• rala per legge ai lavoratori del sottosuolo uu:1.equa pensione. 2. Dovere tulle le orgauizzazioni opcr:lie, (Camèrc del lavoro e Fcder::i.zioni di mestiere) appoggiru-c con una energica agit:1zione la domanda dei compagni delle mini.ere, e Dà mamlato al Segretariato centrale, in accordo con il C. C. della Federazione nazionale dei minatori, o con l "eveutu:i.leconcorso di persone 1ecnichc, di adoper:usi immediat:i.mcnle percl1è questi desiderati siano tra– dotti nel campo della realtà. G\' J,ifcrmieri lo motivano iu questo senso: Date le co1;1dizionispeci:1li in cui vengono a trovarsi sul ter– reno dc\1a. resistenza questi la\'oralori esercitanli un:1funzione uma– nitaria, desiderando ardenlemente di non do,,er mai ricorrere all':umn dello sciopero, il 2° Convegno operaio della I{. impegna le singule C:uncrc dd 1:woro e le 1/edcrazioni di mestiert; a sostenere gl' interi;:ssi clegl' infermieri col loro appoggio mor:i.le e materiale nonchè qut;llo del C. C. della R., ogni qualvolta ne sarà riconosciuta l'opportunitj.. Inoltre fanno voti che alle suore, esercitanti una funzione ge– rn.rchica, ispir:1ta a criteri di esclusivismo, e una funzione di con– correnza sotto colore di prestazioni umanitarie, venga sostituito u_n personale laico, rispettoso della libertà di coscienza e capace di comprendere gli svariati bisogni mor:1.li degli infermi, pcrchè pro– vato alle esigenze della vita sociale. Fanno notare com'essi siano esclusi dai benefizi della legge sugli InfortuJJi del lavoro e chie– dono una specìale legisl:i.zione in proposito. G11occùi-Via11i chiudt: con un breve discorso, nel quale con– stata con compiacenza che le Federazioni di mestiere, anzichè sof– focare, come da alcuni si preconizza, le Comere del lavoro, lasciano ad esse un campo sempre più aperto alle attività presenti del proletariato. E il Convegno si scioglie, con un voto solidale di simpatia al contemporaneo Congresso degli Impiegali'. civili. 12. - L'ultimo commento. E anche noi brevemente chiudiamo. Il secondo Convegno della Resistenza - di cui abbiamo vohtto tracciare l'intima fisionomia - rappresenta una sosta di riflessione. Ormai la crisi può essere attenuata, ma non è piì1 negata da alcuno. ' E si corre ai ripari. A quei ripari che noi preconizzammo e che furono trovati puerili. La vibrazione politica, ali' infuori e contro ogni tentativo neu– tralistico, invade le organizzazioni. Quivi, gli uomini dell'azione economica Nno costretti a cercar saJyazione. Tutte le deliberazioni hanno una loro impronta soci:i.lista . Tutte le qitistioni politicl1e immanenti sono state affrontate. Come nell'altro Convegno, la le– gislazione sociale ha occupato pochi minuti di discussione. Le ten– denze hanno conflagralo non appena una qualunque partecip:tzione alle funzioni dello Stato borghese si è accennata all'orizzonte. E certamente il punto culmin::mte del Convegno è stato la discus.c;ionc Rein:i.-Simconi, :1 .llaqu:i.lc noi abbiamo In.sciato la veste spontanea dei due oratori, pcrchè meglio rispondesse alla realtà semplice delle cose. Le necessità rivoluzionarie trionfano nel campo pratico, non ost:i.nte lo sforzo dei « pratici » per rim:rncre ne' quadri del metodo riformistico. Ecco un:i. constatazione che, fatta su questa rivista, può preludiare alla vittoria dei « teorici » anche nel campo teorico. Ali/ano, dicembre. Tommaso Monicelli e Giovanni Petrini .

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