Il Socialismo - Anno II - n. 24 - 10 febbraio 1904

IL SOCIALISMO è l!idca che com:mcla., è l'idea che plasma la re:thà. Essa dunque non ha. un:\ dotLrina propri:t, 1na segue oggi,per quanto le è dato, quell:\ del S()(;i:llismodi tato, contro il liberalismo ccouomico, che per css:\ è il rnppresent:mtc dei grandi principì della. odiata rivolu– zione francese. J socialisti e la Chiesa si trov:mo solo in app:ucuza d'accordo nel combattere certe forme di capitalismo moderno. Per la Chie<:a il capitalismo è I:\ C:lU":l e l'origine di 1utti i mali ai quali il rimedio unico S."1.rebbc il ritorno a\l':rntico; pci socia.– li,ti il capit:lJi..;mo è un male nece~s.-irio nell'attmtlc fase di svi– luppo sociale, ma da esso e per esso solamente una ci,•iltà nuom. potrà sorgere. J,:\ Chics:t è rimast:i nel medio-evo, i socialisti c:-unminano per l'avvenire-. Combattono entrambi il c:tpit:llismo moderno, ma per delle rngioni e per intendimenti ùcn diversi. Xci soci:lli~mo di Stato dei mdic:tli l>orghcsi b Chies:t vede però b qua'>i s:1lvczza, cd appoggi:t tale movimento spcr:mdo riconqui• st.'lre il prco;tigio mornlc perduto nell':tnimo delb popobzione. 11 soci:tli•m10di St:tto :tnzitullo cerca 1>0rrcfreni e vincoli alle :ttlività rivoluzional'ie del popolo, :li suo pensiero ribelle, :11suo :111elitoverso un grande :lvvcnire; poi cel'ca di far risorgcn~ le :lllliche corpor:lzioni chiuse cd ohbligalOrie, regolate d:lll:l consue– tudine o d:llla legge in tulli i loro movimenti ed i loro hisogni; finalmente provvede a quella mrihÌ lmujicn che è l'in'iegna della Chies:l, b sua unica donrina economicn. 11 soci:llismo borghese di St:lto r:lppresenta oggi per la Chiesa e per molte p:lrti dcll:l borghesia l'unico mezzo per :tddomcstical'e gli operai e frenare le loro tendenze ri\•oluzionaric. RadiC:1li e clericali su tale terreno cd in questo momento si trovano piena– mente d':lccordo nel comki.ttcrc il Socialismo demorrolico. L'alleanza antica, per un momento scoSS.'ld:llla rivoluzione (r:lnccsc e dai principii di libertà politico-religiosa, p:-irc si rinnovi oggi sottò la pressione e lo sfor-✓.o del prolet:lri:,,to cosciente, :\Ilo scopo di de– primerlo e nuo, 1 a.mente asservirlo. l soci!l.listi che guarcbno a qualunque progresso come :l qual– che cos.1.di rivoluzionario sempre, non possono :1ccctL-ircuna pru– k::.io11eoper11ù1 nel senso filantropico dclb p:i.rol:t. Essi non negano il valore dclln lcgisl:tzione sociale, ma. a patto che non sia un prole::;ioNismo operaio come lo pretendono i radi– c.1.licd i clericali. l ,a. legislazione socia.le deve anzitutto rispettare l'autonomia opcr:lia, sopi-:rimcre gli ostacoli allo s,•iluppo delle Associazioni e. dare loro la piena facoltà di affermarsi volta Yolta giuridicamente e politie:tmentc, t:mto da potere col tempo, giunte a maturità, en– lr:lrc in possesso di quelle fonzioni che oggi sono essenzialmente compiute dallo St:\to. Democratici borghesi ~ c:-i.ttolicinon cessano di elaborare pro– getti per il prolet:l.ri: l.tO,ma il proletari=i.todifftda e li teme. Timeo /Ja11aos tt t/011(1 Jermta. Es.so preferisce prepar!lre da sè il proprio awenire; e la ChieS!l coi suoi sillabi non deve SpCr:lrcnel ritorno al suo seno del proletari!l.tO smarrito! Giovanni Lerda. MOVIMENTO LEGISLAZIONE S CIALE Il secondo Convegnodella Resistenza. Resoconto e Note. ( Co11ti111urziom:). LA SECONDA GIORNATA. to. - Integrazione della Cooperazione e della Resistenza. Riferisce 11/uri'oldi. Dal Congresso di Reggio Emilia la qui– stione si è imposta. Il fenomeno non si può rifiutare, bisogna re– golarlo. L'orntorc non è esente da preoccupazioni, m:-i.sostit:'ne la necessità. di portare nelle Cooperative l'anìm:l. della lotta di classe, a difos:t dei vasti interessi proletar1 contro quelli dei nuclei di soci • egoisti •, propugn:mdo apertamente le Cooperative di classe e gli :l.ccordi con le Leghe per impedire le violazioni di t:iriffa e per fronteggiare il crumirog,.sit, clic può venire in certe coopemtive (vttreritt (lrfùtù:a di Alt:ire). A Genov:i ciò si è già. quasi couse– guilO: il 50 °/ 0 degli utili va alla previdenza, alb rcsistcnz:l, :il– i' istruzione. Tutte le difficoltà, maggiori certo di quelle ofTcr1..: dalla rcsi~tem::i.,stauno ncll'e'-SCnzarie<1strut1ivadell:1 coopernzion~-. Occorre quindi fare il padrone scnz.1. sjrttllttre, ma sofToc..-irein p:lri tempo senza pietà ogni tentativo utopislit'o. Tre preoccupazioni dobbiamo avere sempre presenti; acuimento delr i~tinto di classe, v:llutazionc delle difficoltà tecniche, difes:t dcli:\ vitalità delle 1.cghc. La Lega lla::;io11llltdtlle Coo/~ralh./e h:\ consigliato l'iscrizione dei soci alle C:l.mere del lavoro, ricono– scendo uelh resistenza la forma 11or11111/e dcll'organiz1_1.zione. D'altro 1:\10 molte Cooperative n:i.scono dagli scioperi: <1uclla dei B01ti– glù1i, ad esempio, qucll:l. dei .lldallurgki di Firenze. Altre sono un mezzo difensivo delle tariffe: p. e., i .Dn1rolilori di Jl(1V1 di C:c– nov:l. 11 ,\lurhlldi conclude, afTennando che non si può stabilire un criterio di precedenza obbligatoria del\:\ rc:-istenza verso b. cuo1x:– mzionc; bisogna seguire, per or:l, norme generali di appoggio e di r:i.p1>0rtireciproci. Seguono l?ecdli, favorevole; c:011dolo che esprime parere con– trario, argutamente osservando che le coopernth•e sono • pozzi di S. l':urh:io •, succltione della cl:i.ssc 1ipografica; .1/asa che esige d:-t esse :liuti fin:-tnzi:.rl:lll:l resistenz:-t; /Jd /J,1q110 cd altri nncora poco cmusi:i.sti. !.'ordine del giorno 11/urit,ldi è il seguente: • 11 C. N. della. R., mentre eonsl!l.t:l che molte Federazioni di mestiere e Camere elci lavoro hanno compiuto opern coopemtivi– stiC!l, incor:iggia in t:l.lc opcrn sempre qu:lndo essa sia diretta alla costirnzionc di cooperative integr!lmi l'azione della resistenza nel– l'utilità di tutta la classe l:woratrice e non costituisca:10 un con– trasto con gli interessi di questi piccoli nuclei di privilegiati. I.e invit:l a considerare in quest'opern tutt.l le gravi difficol\3 cbe ad ess.1.sono inerenti, e rimanda ai Congressi competenti le delibe– razioni dei r:lpporti ufficiali tr:l le Coper:ltivc, le Camere del 1:,,– voro e le Federazioni di mestiere, deliberazioni che negli esperi– menti seguiti dalle une e d:l.llc altre troveranno le proprie motiva– zioni pili razionali •. Ci è impossibile riassumere la discussione sottile, minuta, irta di fatti controversi, citati dagli uni e dagli altri; da ess..1.emerse però questo: il timore che cioè le Cooperative, :lnche se sorte dal tronco della resistenz:l., falliscano alle s1x:rnnze recenti, per lo scarso istinto di classe che anim:,, i soci. Di modo che :1 due anni di clist!l.nza,d:l.lla fiera lotta com– battut:l contro Enrico Verri - t:l.cciato qu: l.si come un eresiarcn delle pili pure ortodossie marxiste - per il suo fervido apostolato pro cooperazione socialist.1., noi assistiamo allo spett:l.colo d'un:l completa reversione d'idee. Le Coopernti"e, di fronte alla crisi della resistenza, vengono considerate clementi di rinsanguamento delle Leghe. Gli oppositori d'un tempo fanno orn opera di propa– g:lnda, perchè i lavoratori socialisti le lievitino della loro coscienza, d:mdo a questa for1.a morale quel valore che le fu così a lungo negato, per comodo di opposizione e di polemica. Fata troiumi. ' 11. - Programma d'Azione pcl 1904. 11 Convegno si :lffretta :\I termine dei suoi lavori e senza discus– sione, :lfTronta complessi ed importanti problemi, quali la Qut– stimu ferruviari<l, i Trattati di comnurrio, I:\ A'ifiirma St"olaslica, ccc. Angiolo Cabrini, rapid :l.mcntc riferisce e sintetizza in rngionati or– dini del giomo. Ci limitiamo a trnscriverli : 1 Chi non ricorda le famose assemblee della t"cdcrazionc socialisll'l mi– lanese sulla proposta di f;nrico t·erri per 1111a Ca.sa tli soçialisti in Milano ? Ora anche Filippo Turati caldeggia cooperative di lavoro cd aiuta una Cnsn del Popolo, cmanaiione dcll3 C:uncra del lavoro!

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