Il Socialismo - Anno II - n. 23 - 25 gennaio 1904

IL SOCIALISMO lnlcrloquiscono Quaglino, Neahi, Zampiga, .I/ariani, Condo/o, Vtrzi, 11/archtlli, Ciotti ed altr'.. li senso generale è di sfiducia per la struttura attuale cieli' l,;fficio, di fiducia in uo:i lrasforma– i:ionc avvenire. L'ordine del giorno Rcina, che viene approv:1to a nH1.ggioranza, suona così: li 2° Consiglio N:u:ionalc della Resistenza, discutendo in me– rito ai rapporti del Segretariato centrnle e delle org:mizz:.\zioni ad esso adcrcmi col Consiglio superiore e Ufficio del l:woro; ritenuto che se da una parte non deve darsi cs:-tg~r!l.t:l impor– t::mi.'\ all'utilità e ai benefici che cbl nuovo Istituto possono venire :tll:l classe lavoratrice, d':tltra p:tr!e non possa ritenersi giustificato un :tttcggi:lmcnto di indiffercnz:t; considcrnto che l' Ufficio del lavoro ha, più che altro, scopi di studio, di accertamento, di divulgazione; e che !'ti Consiglio superiore non è demand:l.ta se non una funzione consultiv:i.; . const~tato che nell':l.pplicazione di tale legge furono accolti i vou espres!'-1dal Congresw Nazionale di Reggio Emilia delle Camere del lavoro, per quanto rigu:l.rda il riconoscimento di fatto delle organizz:izioni operaie; considerato che l'Ufficio del lavoro può essere utile ai la. voratori, nella suddetta opera sua di inchieste st:i.tistic'.,e e con la di\ 1 ulgazione dei dati raccolti, di opportune monografie sul funziona– me?t~ di organizzazioni naiion:i.li cd estere, di fispositivi di leggi soc1ah, ecc., ecc.; che il Consiglio superiore del lavoro può esso pure dive– nire strumento di lotta e di conquista per il proletariato, il quale dovrebbe colà far sentire piena cd intera la voce dei suoi bi– sogni e dei suoi diritti, rendendo pili stridente, o,•e le richieste sue non ,,engano pr_eartata~lcnte accolte, i conflitti di classe; ritenuto però che tah benefici non potrebbero assolutamente ottenersi <•ve J' Ufficio del lavoro non fosse retto con criteri di assoluta modernità, ed ove su di esso e sul Consiglio superiore non pes.1.SSe la pressione cosciente ed instancabile dei lavoratori or– ganiz~ati; che ad impedire che l' Ufficioe Consiglio del lavoro degenerino altingendo fr.t. altro i loro d:iti nelle guardine poliiiesche anzichè nelle organiu:azioni operaie può pure servire l'interessamento costante su di essi dei lavoratori organizz:iti; constatata la impossibilità in cui a.ttualmentc si trova l'org:i.~ nizzazionc proletaria italiana di crc.'\re un orga.no schietla.mente di classe per le ricerche statistiche occorrenti a.d imprimere sicurezza all':tzionc dell'organizzazione steSS.'\; nel mentre fa voti che la delibera già in massima pres:i dal Consiglio superiore del lavoro pcrchè la legge venga presto mo– dificat:l. - sì da chiamare :l costituire il Consiglio rappresentanze dirette e in egual numero delle class.i industriale e lavor:i.trice - da. domanda.re alle organizzazfoni operaie b. diretta nomin:i. di tutti i rnpprcsentanti operai - da rendere pili spedito cd attivo il funzionamento dcli' Ufficio dotandolo altresl di mezzi sufficienti - sia. presto concretata dal Consiglio stesso e tradott.'\ in :i.tto dal Parlamento; invita' il Segretariato e le organizzazioni da es~ dipendenti, =, mantenersi in attiva corrispondenza con l' Ufficio e Consiglio SU· pcriore del lavoro, fornendogli i dati statistici che loro fossero richiesti, e controllandone in pa.ri tempo rigorosamente il funzio– namento. Ma il Convegno coniprenclc che non si può lasci:i.re senza una attestazione evidente la sfiduci:i V :l.fi! lmente gradu:i.ta cd esprcss:i. dai suoi componenti. E vota alla unanimità questa significante aggiunta -:lei Kencini: ! li Congresso accetta la partecip:lzione :l.11' lifflcio del lavoro, dando mandato ai nostri rappresentanti du la loro co11dolla sia 1111a co11li1111a /Jat!aglia, fin tanto che l'Ufficio stesso non sia riformato con i criteri dell'eguale rappresentanza dell:i classe proletaria e capitalistica, riliro11dosi se q11tslt1islilu::io,u non si riformi 11c/– t inltruse dtl proltlarialo •. uno strumento di sondaggio che la borghesia si è foggiata per CO· noscerc il minimum delle ,. pretese • proletarie. Concludendo, poichè lo spazio incalza, non ostante le grandi speram:e degli inviati del Segretariato (con la sanzione ... reale), l' Ufficio•Slatisti.ca alle prime sedule si è subito trasformato in un Comitato preparatorio delle leggine sociali, in un a.bile congegno 1 per paralizzare la incomoda" e chiassOs..'lazione della «, piazr.a • per frantumare le grandi quistioni in piccoli problemi, la cui soluzione è oggetto di ben fiorite schermaglie oratorie tra una maggiornnza e una minoranz:l: loua di classe :lddomestic.'lta ! (Co11t11111a). Tommaso Monicelli e Giovanni Petrini Il Partito socialista e le Congregazioni religiose. È oramai a tutti noto lo svolgimento della immane lotta soste• nuta dal ministro Combes contro i congregazionisti della I•rancia, lotta che, come_ognuno sa, si è chiusa con una clamoro~a· vitto• ria da parte del Governo francese. l\la se la Franci:'l si è liberata da tanto male, non al1rettanto può dirsi per il Belgio, b. Spagna e soprattutto per il nostro paese, ove i congregazionisti chia.mati forse dal bel cielo sereno, e. dal. l'intorpidimento ed acquiescenza dello spirito della classe domi• n:tnte, si rifugiarono indisturb:tti e tranquilli infestando specialmente le provincie del Piemonte, della I,iguria cd i ridenti colli del La.zio. Onde all:i. deleteria aiione derivante d:ille congreg:izioni indigene, ora si aggiunse quelb non meno nociva delle soprag• giunte consorelle. La nostra borghesia ha lasciato fare; anzi, per bocca del mi– nistro Luzzatti, ha mnnifestato il suo compiacimento, avendu i congreg:l.zionisti importato una notevole <1uantità di oro, e perchè anche essi conco1TOno ali'°asservimento del popolo.· Ma il prùlc• tariato italiano che in quell'oro purtroppo non senle il beneficio, e che nelle varie istituzioni religiose trova invece uo enorme in– ciampo al graduale e rapido S\'iluppo \'Cr50 la sua em:ineipaiione, non può, non deve restare ras.,;egnato o indifferente. E se la. borghesia - trascorso il suo periodo rivoluzionario, durante il qu:lle br:mdì anco l'arma del libero pensiero e fece aspra guerra contro la chiesa - mggiunte le finalità per cui aveva combattuto, ora shervata e conservatrice, non si dà a.ltra fatica che quella di godere in santa pace le sue conquiste poli– tiche ed economiche, rinunciando perciò ad ogni impresa che po· trebbe compromettere il suo dominio; il proletariato - nel quale solo sono oggi riposte le sorti dell'avvenire - deve invece fare uso di quelle armi che la borghesia stessa ha create, deve ser– virsene senz'altro contro di essa. e contro tutto ciò che ostacola la sua gran marcia ascendente. Onde se la classe dirigente non sente ora pili il bisogno di far rispettare quelle leggi contro le congregazioni che aveva pro• mulgate durante il periodo del suo risorgimento, sta al proleta– riato cosciente, e per esso a.1 ])nrtito socialista, il dovere di co– stringerla a far sì che tali leggi vengano rispettate ; incombe al nostro Partito - antesignano di civiltà e di progresso - l'ob• bligo imprescindibile di iniziare una pertinace lotta contro l'inva. sionc della congregazione straniera. Poichè è in gener.Jc, per mezzo delle congregazioni, che la chiesa arriva al suo predominio morale. Sono le congregazioni che col pretesto dell'istm1.ione e di un male inteso spirito umani– tario sfrut1nno economica.mente l'infanzia, sono esse che fanno 11 Convegno - è e,•idente - ha :'lCcettato piì1che nitro il fatto concorrenza spietata a tanli c.'lpi di famiglia, ai maestri ed alle compiuto. Dalla discussione è cmers:i. I' importanza della riserva di m:1.cstre, ai sarti cd alle modiste, agli albergatori cd ai formncisti, resistenza all'ascesa proletaria che l'istituto motiarchico-borghese agli infermieri e ad altri lavoratori; sono i frati, i preti e le mo• ha nel Senato. I vantati benefici dell'Ufficio si risolvono in ri- nache che si dànno all'organizz:izionc del crumiraggio fratricida; sparrni sulle spese di statistic.'l, risp:mni compensati ad usura. dal- sono essi insomm:i che ribadiscf)no le catene che avvincono il l'ohbligo delle organizwzioni economiche di present:'lre i propri proletariato :il carro del capitalismo e che gli intossicano lo spi• bilanci morali. Jn nltim'ana.lisi, l'Ufficio del lavoro si è rivcbto rito, iniettandogli il veleno dcli' ignoranza e della superstizione.

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