Il Socialismo - Anno II - n. 20 - 10 dicembre 1903

ANNO Il. ROMA, IO 0JCDIBRE I 903 N. 20. IL SOCIALISMO ./e.O Rivista qail)òicinaleòiretta da ENRICO FERRI ./20 .l.BBONAMENTL - ITAI!A:Anno L. 5 - Semestre L. !1,50 I 5j PUBBLICA l Pc:rla Oirc:zionee Redazione rivolrersi all'on. p.rof.EN11100 Es-reRo: Anno L. J,!15 - Seinestre L. 3~5- . , 1 • Fa1-11u, Roma, Via Mon1c:Lello,2-a • Per l'Ammmistra:don• Un numero cenL !IS- ti 10ed Il 25 d ogm mese rivolgersi: // Socfoli.sm11, Rivista, Roma, Via S. Claudio, s 7 ATTUALITÀ POLITICA Il Ministero nuovo No,{ è molto diverso dal precedente, tranne qual– che competenza tecnil.'.:a in pi~ e qualche rispetta– bilid morale in meno. / Malgrado questo, ha avuto la virtù - ancor prima di nascere - di svegliare il Partito socialista dal sonno narcotico, ond'era stato morfinjzzato per tre anni, e con esso tutta l'Estrema Sinistra .. Ministero nuovo, che, per la fa1hosa terna mo– rale, - affacciatasi ad illuminarne l'alba - e per la disinvoltura onde l'uomo di Dronero - a cui nel– l'Avanti del maggio scorso io vidi già spuntare sulla faccia la barba di Depretis - si è volto dall'Estrema - e persino da Turati - al centro ed all'Estrema de– stra, ha fatto rinascere le proteste contro il trasfor– mismo ed ha riuniti, concordi nell'opposizi011e,tutti i gruppi dell'Estrema parlamentare. _ Il programma di enciclopedia popolare - a edi– zione stereotipata - che Giolitti ha letto nel!'As– semblea nazionale non è che una delle solite rifrit– ture, con l'aggravante di maggiori promesse per lo stremato mezzogiorno. Ma tutto poggia sulla... man– canza delle centinaia di milioni che sarebbero ne– cessari per attuare, sinceramente, la mcd delle ri– forme promesse ! Gli uomini che lo compongono, sono, in gran parte, dei proconsoli elettorali, perchè, evidente– mente Giolitti tende a crearsied assicurarsiuna mag– aioranza per la prossima legislatura. Adesso ne ha ;ià una idropica, che gli permetter:ì di tirare avanti per un pezzo, giacchè pare che in alto loco non si desiderino presto le elezioni generali. Ed è evidente che Giolitti non vorr:i presentarsi al paese, se prinù non abbia· realizzato almeno qualcuna delle riforme, e se prima non abbia gettate e rannodate le fila per irretire, soprattutto, lo scarso, misero e perciò pili facilmente corruttibile e intimidabile, corpo elettorale delle provincie meridionali. .. A noi socialisti rivoluzionari tutto questo non dà meraviglia nè sorpresa. I fatti sono venuti a darci clamorosarnente ragione, e noi non abbiamo che d,-~ continuare - e d'ora innanzi, graiie a Giolitti, con– cordi tutti - nella strada maestra ' della lotta di classe. Lontani così dal ministerialismo come dal– l'astel':1sionismo dall'intransigenza monosillaba e negativa. Però questo i\ 1 linistero nuovo se ci evita Scilla, ci minaccia Cariddi. Gettandoci bruscamente, all'opposizione, deter– mina un accordo tra i vari gruppi dell'Estrema, da cui potrebbe sorgere il guaio di un confusionismo, non meno esiziale all'idea socialista ed al nostro Partito. Il mio pensiero è sempre ·stato quello, che ho ripetuto l'altro giorno nell'adunanza plena~ia del– l'Estrema Sinistra. Io penso che i tre o quattro gruppi dell'Estrema possono - in momenti eccezionali e quindi transi– . t0ri - compiere insieme un\tzione negativa che ne costituisce come il miuimo comune denomiun– tore: o per la difesa delle pubbliche libertà - o per una protesta contro le camorre parassitarie;cen– trali e locali, meridionali e settentrionali - o per una protesta contro l'immoralità degli uomini di governo e dei loro metodi - o per sventare il peri– colo di una impresa militarista (come facemmo per Tripoli) e ,·ia dicendo. · Ma io penso pure che nessuna azione positiva può essere utilmente compiuta dal conglomeratO dell'E– strema ; perchè in essa i radicali - o sacchiani o man.::oriani - sono dei buoni monarchici - mentre i repubblicani affacciano la loro pregiudiziale (anche se posticipata, come si disse dell'ultimo discorso del– l'on. B-arzilai). I socialisti, invece, pur essendo anti– mon:irchici (e per ciò non ammettono la possibilit:'i della loro partecipazione al Governo), non si paraliz– zano però con una pregiudiziale, che il popolo non sente, perchè· il popolo sente e vede che libertà e sfruttamento non hanno differenzesostanziali nè co– stanti dal regime monarchico a quello repubblicano. Certo se i repubblicani usciranno dal limbo del loro astensionismo e daranno metodo positivo ~ con– tenuto economico - non tanto, ai loro programmi

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