Il Socialismo - Anno II - n. 18 - 10 novembre 1903

JL SOCIALISMO lasciando integra ii ipotesi che il capitale costante passi inlicramente nel nuovo prodotto, ciò che è in contrad– dizione coi falti, perchè deve calcolarsi di 450 il valore del capitale variabile, mentre si occupano soltanto 90 lavoratori, invece di 100? Se prima con 500 si occupava 1 oo lavoratori, ora con un valore di 450, ma che rap– presenta però in prodotto il primitivo di 500, si occu– perà sempre I oo lavoratori e non 90. Se veramente la stessa. proclu1.ione si ottiene con solo 90 lavoratori, allora il capitale variabile dcv' essere rappreselltato da 450 - 450 === 405, poichè il valore della forza di 10 lavoro di 90 lavoratori si riduce doppiamente per il minor valore della forza lavoro e proporzionalmente al numero dei lavoratori. Il capitale costante sarà di 450, mentre il c..1.pitale variabile è ridotto a 405 1 ossia è cresciuto il capitale costante di fronte al variabile. In conclusione, l'aumento del valore del capitale co– ~tante per rispetto al capitale variabile, si palesa fatale essenzialmente perchè col progresso tecnico il capitale variabile diminuisce di valore 11011 solo nella stessa pro– por1,ione ciel capitale costante relativamente al valore ideale della forza lavoro, ma specialmente per la mi– nore quantità assoluta di lavoro necessaria a mettere in opera un dato capitale produttivo; ciò che si risolve in una diminuzione assoluta· e relativa cli capitale va– riabile per rispetto al capitale costante. I fatti, del resto, confortano l'affermazione di Marx e cli tutti gfi economi~ti. Le statistiche dcli' Ufficio del ltr"oro cli \Vashington dimostrano appunto l'aumento del capitale costante di fronte al variabile, poichè, mal– grado l'accrescimento della media dei salari dal 1850 al 1890 nella ragione dell 1 82,22 °lo, la media del capi– tale necessario per un prodotto netto di 1 oo dollari è salita nel frattempo da 52.32 a 69.62, 111e11/re In parie del pro1otto netto attribuito al lavoro di111i1111ì dal 5r 0 /ri al 45 °/o. L'industria delle calzature ci fornisce un esempio più mirabile ancora; infatti, malgrado l'aumento della media dei salari dal 1850 al 1890 da dol!ari 205.43 a 447.44, il capitale necessario per ciascun dollaro di. prodotto netto aumentò da 43 a 88, mentre la parte propor=ionnle del prodotto nello attribuita al lavoro cadde dal 72 °lo c/J'era. 'Ilei I850 al 28 °lo net I8()0. ' Prova migliore e definitiva ce la offrono le stati– stiche del decennio successivo 1890-1900, secondo le quali, se il totale dei salari aumentò del 23 °/ 0 , il totale ciel valore dei capitali impegnati nella produzione crebbe ciel 51 °lo, le spese varie in ragione ciel 63 °lo, il costo del materiale ciel 4 2 °lo, ed il valore del prodotto salì del 39 °/o. Quindi, senza discussione possibile, i fatti dimostrano l'accrescimento proporzionale del capitale costante di fronte al capitale variabile. I 1 C,",KOL Wt11G11T, L'h,o/utio,. ind1ull'ielledes Etafs•Ul4iz, p:ig. 11)6-199 e Critiea Sbdnlt, n. 9, rgoo,, p:ig. lH e segg. FEMMINISMOSOCIALISTA • Nell'ottobre del 1902 il Comitato direttivo delle donne socialiste austriache presentava alla direzione interna• zionale elci Partito, residente a Bruxelles, una proposta 1 A proposito dell'articolo di Terc~m Schlcsnigcr Ecks1cin sull:i N,11, Ztil: • Il cougrcsso soci:iliiu:i intern:ii. di ;\111~tcrd:un e il diritto clc11or:ilc ddle donne •- redatta con sobrietfl e chiarezza, in cui cominciava da rilevare come il P. S. - pur avendo riconosciuto eia tempo il dovere di lottare per il riconoscimento dei diritti politici della donna - avesse trascurato qualsiasi ma– niera di agitazione diretta a tale scopo: e invitava il Con• gresso internazionale che stava per adunarsi ad Am~ter– clam, a pronunciarsi nettamente sulla questione, per dissipare il dubbio che la democrazia socialista potesse agire con le donne al pari della borghesia coi lavora• tori. La proposta venne respinta: e furono accampati - per giustificazione - gli articoli del regolamento approvato dal Congresso internazionale di Zurigo (189,) e cli Parigi (1900) - secondo i quali non si può prendere in considerazione questioni già risolute, salvo il c:iso in cui ~ieno avvenute modificazioni cli situazione. L'A., che riproduce queste notizie sulla 1VeueZeil 1 nota che dall'ordine del giorno delle donne soci:tli~tc austriache, emerge come il Comitato che compilò l'ordine del giorno stesso doveva essere a conoscenza delle elcii– berazioni succitate e che non era certo nelle sue inten– zioni di provocare una replica del giudizio dato dai precedenti Congressi sulla questione dei diritti politici della donna - giudizio che per ~~sseretroppo generico peccava appunto cl' insufficienza. Precedenti di diversi Paesi - scrive poi I'A. e spe– cialmente del Belgio, dell'Olanda e cl'alcuni Stati d'A– merica, dimostrano come la questione sia tutt'altro che risoluta, e come intorno al trattamento cli essa non tutti i socialisti sieno concordi. Cosi, mentre tutti convengono nel mantenere saldo il principio della parificazione dei diritti - molti pen– sano 2 che giovi aggiornare la campagna in suo favore a quando più non inceppi il progresso e la soluzione del problema del lavoro. Ma - osserva l'A., - tale idea difende tutto e niente. In che senso I' e~tensione del voto alle donne po– trebbe danneggiare la democrazia socialista? Il danno consisterebbe in ciò: che concedendo il suffragio ad un numero stragrande d' individui (più della metà di popo– lazione) reclutati in gran parte sotto le bandiere reazio– narie, si verrebbe ad ottenere uno spostamento di forze politiche che ridonderebbe in vantaggio della borghesia. Ma, continua sempre I'A., « di questo danno temporaneo subito in omaggio al diritto d'eguaglianza le donne com– penserebbero ad usura - ed in breve tempo - il Partito. Del resto: l'ammissione della donna ali' esercizio del voto - (richieda sacrifizio piu o ·meno grande) - s' impo_ne per ragioni di un'ordine ben superiore a quelle d'un danno o d'un vantaggio transitorio - : e varrà anche per questo caso la regola che è meglio com– piere prima che poi un dovere grave e penoso. - Ad ogni modo quei compagni i quali pensano che ci sieno eia conseguire vantaggi più utili e più importanti - non devono spingersi fino ad eludere la quistione nostra - nella quale potrebbe intromettersi beneficamente la di– rezione internazionale del partito - conferendo con la presa in considerazione un carattere più serio e un più alto prestigio alle nostre aspirazioni, e generando nella coscienza del proletariato la convinzione che non è in– differente condurre la lotta emancipatrice per tutti pittt• tosto che per la nHttà dei lavoratori. 1 NtNe Ztit, n. 49. Dic intèrn:itionalc Kongrc~s iu Ams1crd:im und d:i, Fr:lncnwohlrcctc\':in Thcrc,c Schlcsingcr Eck<.1ein, 2 Alcuni nitri sono dcll'o1)inionc che 13 qucJtionc dell:i do11n:'l non poim~ essere clcfì11it:i che con l'n\'ve1110 dd Soci:ilis1110.

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