Il Socialismo - Anno II - n. 14 - 10 settembre 1903

IL SOCIALISMO 219 sioni, tutta la organizzazione mastodontica di nequizie inveterale, - o che. divenisse un raziocinio il sentimento della giustizia sociale, verbalismo ed ipocrisi:\ spudor:tta dei s:1cerdoti d:l Pietro in poi ? Il comunismo del Morelly era, dunque, l'esponente necessario della radicale tramutazione. Verità che i critici bolsi, conservatori ciel nulla, non potranno comprendere mai. l~ facile, quindi, a noi, comprendere come i critici c:rnd:lli del 1753 accogliessero l'epOpca comunista del J\lorelly. Fu un coro di voci ignor:rnti ed ingiuriose, alle quali, piì1 aspet– tandole che rispondendo, il nostro pensatore replicava col libro fa. moso : Le aule de la nature, ou le viritable esprit de sts lois de tout temps nigligi ou 111ico111111. Con questa diffu$:l e minuta difesa dottrinaria del comunismo siamo al 1755, e l'opera sociale del ?.lorelly è completa. E non ha più bisogno di simboliche e di poesie; essa si spiega con tutta l:i. nettn sincerit:l di unn dottrina che s'impone alla logica scien– tifica delle menti. L:i. morale sociale tradizionalè - quello che Max Nordau ha chiamato la menzogna convenzionale - si basa sopra pregiudizi c:ipitali. Le istituzioni che governano il mondo cosl detto civile, ed in esse va compresa l'educazione fraudolenta e meschina, sono b causa dei profondi mali um:mi. I giuristi ed i moralisti, i filo– sofi ed i sostenitori in genere di tale società "ccchi:i che cosa ham.o prodolto~ ... Voluminosi trattati di politiC:'l.che, sotto il titolo di morale e di politica, cel:mo il "eleno. Le più di tali oper<! do\'rebbero intitolarsi: « arte di rendere malvagi gli uomini sollo i pretesti più speciosi e m:1.g:1rigarantiti d :1.ll ' :1.iutodelle massime più vistose di virtù e di giustizi:1.; :. oppure: « maniere di rendere ci"ili gli uomini con i regolamenti e le leggi pili adatte a renderli selvaggi e barbari. :. Morelly si sente vincere dalla per$U:tsività di questa sua opi– nione. L'organismo economico tradizionale \'!\ assolutamente mu– tato, e, se l'uomo, per essere degno del suo destino, ha bisogno di diventare altruista e socievole, è necess.'lrio che sia unic.1 b. base del produrre e del possedere, che si:t unico e comune ciò che tutti gli uomini posseggono. Eccoci, dunque, al fomosu enunciato del comunista codificatore delle leggi naturali dell'uomo: « Io non conosco che· un vizio nell'universo - e questo vizio è l'avarizia; ogni altro ,tizio, qualunque esso siaJ non è che figliato dall'avarizia, da.Il'avarizia che forma il Proteo, il Mercurio, la base, il veicolo di tutti i vizi. 8:ista che si analizzino l::t leggerezza, l'orgoglio, l'ambizione, b. furberia, la ipocrisia, la m:,\v:1gilà; basta che si sminuzzino le noslre sofistiche virtù, perchè vi trO• via.mo che tutto in realtà si riduce ali' intimo e pernicioso ele– mento - la brama dell'avere ... • ... lo credo che non si potd contest:1re l' e"idenz!l dell'enun- ci!lto seguente: Qtu là im il 1i't.risterail auc-wu propriétl, il m pourrail exister auaou de ses pernideu.ses consù;ue11ces. E tutta \' opera accurata del Codice della 11alura si consacra a dimostrare quali dovrebbero essere, quali s:uanno, gli istituti con– formi al libero e n:i.turale svolgimento del1e umane potenze pro– gressive. La ,quarta parte soprattutto tratta del modello di una legisla– zione cosiffatta, int~ ad elimin:1.re dalla vita sociale tutte le cause dei mali propriamente sociali ed a ristabilire il normale corso della esistenza pure in mezzo alle conquiste ed ai guadagni benefici ddla società. :'.\forelly è :i.culo, tecnico, luminoso in una cosi ardua analisi, in un cosl sublime preannunziamento. M:1 non è abban– donato mai dalla forza ide:ile del suo profetico, del suo cosciente spirito di preannunziatore. « È necessario, acciocchè sia capito - e-gli ~ice - che si faccia getto <li ogni mdicato pregiudizio; che si lasci c:1dere lo zelo antico; allorn voi vedrete con orrore essere la scaturigine di tutti i mali, di ogni delitto, appumo là, ove si pretende adesso che si!l il sapere, Vedrete con e,•idenza gli insegnamenti piì1 ele– mentari delh natura essere sempre contr:' lst:1.tidalla morale e dalla politic'.l :.. D:11pensiero di '.\1orelly c~eriva, come dalla !-ua pura fonte, b sapienza socialii:l!l in cui noi ci muoviamo, che noi agita e muove ali' a\'venire. · Come un po' tutti i grandi patriarchi :lntccedenti delh trnsfor– n,azione sociale umana, Morelly, il pens.1tore sicuro e sottile, h:t qualche volta, nella espressione, es:igerato, ha - come si dice p:tssato il confine. ?ola è mercè sua che noi - :1centocinquant' anni di dist:mza - siamo sulla strad:i. maestra che a quel fine supremo ci condurrà. Paolo Orano. RIVISTA DELLE RIVISTE SOCIALISTE Riviste francesi e belghe. L'evoluzione del Di 1 itto pubblico e la trasformazione dello Stato. Col titolo Lo Staio socialista e la teoria giuridica della cestione, André Mater ha pubblicato nella Revue Socialiste un dotto articolo di stori!l e d' interprt:tazione del Dirino pubblico. L'ultima parte dtll'ar1icolo è uscita nel fascicolo di agosto. L'evoluzione giuridica, attraverso la dottrina e la giurisprudenz:t di Diritto pubblico in genere e di Dirillo amministr:ttivo in specie, p:1ss.1ta in rassegna con gmnde diligenza d:11 :Mater - l'evolu– zione giuridic.'l, è decisamente orientata anche in Francia (dove pure lo Stato è per secolare tradizione organizz:1.to a tipo di ac– centr'.lmento, come recentemente si nota\':1 in Socialismo 1 ) verso la abolizione delle prerogative per le quali lo Stato restava un:i istituzione di comando e coercizione. A queste prerogative la dottrina è andata sostituendo le regole in virtù delle qu:1\i lo Stato diviene una istituzione di coopera– zione, una organizzazione pacifica per la gestione della produzione e del godimento dei beni e delle aziende di carattere pubblico. Ed è una evoluzione di somma importanza sia in sè e per sè, sia perchè coincide con le teorie dei sociologhi e del socialisti. ])a Proudhon a Spencer, d:t ,voodrow :1·Wilson, da Durckeim • a Jaurès, d:1 Paul Leroy-Be:1.ulicu :1 Vandervelde, il M:1.ter cita il pensiero concorde di tauto disp:1rati scriuori nell:1 distinzione (del resto del tutto p:icificn in dottrina) fra istituti ed ::i.ttie fun– zioni di imperio da una parte, e istituti, atti, funzioni di gestione dall'a\tr:1 p:irte. · L'incremento di queste funzioni a detrimento di quelle sta nel fenomeno generale che già Augusto Combe segnalava con le p:1- role: la capai:ità ùulrulria/e t quel du dovrà sostituirsi al poltre feudale o militare, efra far;io11ee la m1lrir;ù1J1tcome allivita di– rellive, questa ueo11da costituirà sempre pù't l'uj)ìrio dello Staio. Lo Stato nel regime borghese e nel regime socialista~ Con più spC"cifica precisione e chi:1ra applicaz'.une lo J:1urh scrive\'a: « Poichè b. proprietà non è ripartita secondo giustizia, vi sono delle classi : e poichè vi sono delle cl:1ssi, lo Stato è na– turalmente obbligato :1.ll 'uso del com::mdo. E cos.l, apparendo lo Stato come una forza di coercizione, sembra agli intelletti leggeri che il Socialismo, dando incremento alla funzione dello Stato, con- 'Vedi .\otto il titolo La S(!jljressùme delles"tl"jre/elt11re i11Fn111cia, nel .Mtwimenl" e le,risla::itme S(!ciale del fase. 10 luglio 1903.

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