Il Socialismo - Anno II - n. 12 - 10 agosto 1903pdf

IL SOCIALISMO Come si compongono gli interessi del capitale, I moltiplicando la loro entità, così si compongono gli l'I effetti di questa azione: divulgata per sua virtl.1 la co– noscenza e l'espcrienz:t dei fattori nuovi della vira so– \'.Ìale, divenuta questa conoscenz:t.una forza operante nelle psicolngie e nelle volont:\ delle classi proletarie lor naturali propugnatrici - i partiti medii ne hanno accresciuta nel seno della propria funzione sociale l:t forza dei fattori nuovi a danno del culto pei \'Cechi istituti, e cresce quii1di la loro attività rifor– matrice, mentre si affretta, col grandeggiare di quelli e l'indebolirsi di questi, il decremento dei partiti me– desimi. Gli odierni partiti libepli e radicali avranno nella storia sociale tanto maggior benemerenza quanto pill prcsio si dileguer:\ la loro possibilit:ì storica, in virtù del sopravvento dei fattori nuovi sui vecchi istituti. E tanto più presto avverr:\ ciò, quanto pili propria e precisa sad l'azione socialista. E gli stessi partiti con– servatori sono indotti o a resistenze pazze, anche se momentaneamente vittoriose, o a riforme sempre pili notevoli, perchè il grandeggiare dei fattori nuovi, sia in sè e per sè, sia nella coscienza collettiva, e nella volontà delle moltitudini, avviene anche in loro con– fronto, a detrimento dei vecchi istituti di cui essi partiti sono la espressione politica. Dunque, sebbene sembri il contrario a chi abbia miope l'occhio, è l'indebolimento dei partiti con– servatori-indebolimento lento mac6stante e sicuro– quello che si ottiene mantenendo il Partito socia– lista nei termini netti e recisi della sua funzione sociale e politic:1: mentre invece, alleandosi ai par– titi mcdii per combattere i partiti conservatori si possono anche procurare a questi delle sconfitte, ma esse non segnano un moro cost:mtc, perchè non si modifica con esse il·dinamismo, ossia il giuoco inte– riore, u-a fattori nuovi e vecchi istituti. E mentre queste son vittorie artificiali, si disperde per esse quella ener– gia che è propulsi,·a dei partiti medii, cgntrariamente alla nota illusione che bisog,ù fondersi con questi per spingerli sulla via delle riforme, come se - se– condo ebbi occasione di scrivere altra volta - si ,·o– Jcssc spingere una carrozz:1 st:rndo,·i dentro, e pre– mendo sulle pareti interne. Altre considerazioni vennero portate contro il si– stema delle alleanze - ed è il sistema, come tale, quello che perde di Yista e rinnega la ragione e la funzione del Socialismo •- e, tra queste considera– zioni, due son le rnaggiori: che si offuschi la coscienza socialista, specie nel grandissimo numero di piccoli centri dove la insufficiente cultura politica toglie il senso della misura nelle alleanze con elementi locali - e che si alimentino le precoci impazienze di conquista, e le perniciose illusioni di vittoria e di benessere, cui seguono le amarezze e le impulsività delle delusioni, pcrchè è le conseguite vittorie elettorali e le ottenute riforme legislative e le vittorie sul terreno della re– sistenza economica d:\nno, alla stretta dei conti, un beneficio assai inferiore all':tspettazionc, e alla somma delle energie impiegate per ottenerlo. Ma queste ed altre simili considerazioni, pur avendo un grandissimo valore, non sono che secondari aspetti di quella grande legge dominatrice, onde in 111ezzo alla immane trasformazione degli spiriti e delle forme di rutta la vita, in mezzo ad una società. che segna il punto di incidenza tra due forze contrarie ed op– poste procedenti in ragione inversamente proporzio– nale - il Socialismo, espressione riassuntiva di tutti i .fattori nuovi della vita sociale, deve essere la linea dritta e la linea direttiva, quando tutte le altre son lince spezzate e divergenti. Bruno Franchi. PROBLEMI SOCIALI Sulla riforma delle circoscrizioni elettorali Gino Trespioli nel suo studio sopra una nuova circoscrizione dei collegi politici - studio, che è una vera miniera cli dati e di pareri sulla questione eletto– rale - si è dimostrato contrarissimo tanto al Collegio uninominale quanto allo scrutinio di lista, come fu già praticato in Italia per le elezioni politiche e quale vige ancora per le amministrative; mentre ha accennato alla sua simpatia per il concetto della rappresentanza pro– porzionale. Al tempo stesso il Trespioli ha proposto un altro sistema secondo il (luale la na1.ione dovrebbe esser divisa in 132 dipartimenti elettorali, ciascuno dei quali . avrebbe in media circa 250 mila abitanti e circa J 7 mila elettori. In ogni dipartimento l'elettore voterebbe per due nomi, mentre sarebbero eletti sempre tre deputati, ed eventualmente anche quattro, quando - oltre i tre candidati che hanno riportato il maggior numero di voti - ve ne fosse un altro, che ne avesse ottenuti più di 1000 circa. Intanto osservo che quest'ultimo sarebbe il caso generale; perchè, anche ammesso che i votanti fossero soltanto il 50 per cento degli iscritti, si avrebbero (a 2 per scheda) 17 mila voti; con che è certissimo che saranno anche più di quattro i candi– dati che sorpasseranno ì 1000 voti. All'atto pratico perciò il sistema Trespioli consiste– rebbe nell'eleggere 4 deputati per dipartimento, scri– vendo 2 soli nomi sulla scheda; cioè sarebbe nient'altro che un sistema intermedio fra lo scrutinio di lista (quale fu in vigore in Italia in quei Collegi ove si eleggevano 5 deputati scrivendo 4 nomi sulla scheda) e il sistema proposto dal Genala, secondo il quale, qualunque fosse il numero cli deputati (2, 3, 4 o 5) assegnati a un collegio, si dovrebbe scrivere un sol nome. Il sistema Trespioli assicurerebbe la rappresentanza delle mino– ran1.e un po' meglio del vecchio scrutinio· cli lista e un po' peggio del sistema Genala, che dà buona prova nella nomina delle Commissioni elettorali che vien fatta ogni biennio dai Consigli comunali e provinciali. Il sistema Trespioli è ben poco proporzionale; in quanto che, se un partito dispone in un dipartimento di 2 / 3 dei voti, può ottenere tutti e 4 i deputati, senza che ne tocchi neppur uno a quell'altro terzo di votanti. Due punti sono poi per me singolarmente oscuri. Siccome, secondo il 'frespioli, i dipartimenti sareb– bero formati ciascuno da 3 Collegi, egli dice che it deputalo, pur essendo eletto a scrutinio di Lista, C però sempre net sistema dipartimentale rappresentante in spe– rial modo di uuo dei Ire coitegi coltegati. Ora a me sembra che i tre Collegi abbiano un:1. e~i~te,ua puramente nominale, e non abbiano nel dipar– timento proposto nessun momento e nessuna traccia cli esistenza a sè; quindi non vedo come uno degli eletti

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