Il Socialismo - Anno II - n. 11 - 25 luglio 1903

166. IL SOCIALISMO timi sono :mnonici 11, mostrando I' inccrlczz:t scientifica dei° termini ., lcgiuimi • ed ., :mnonici ". !llostra poi la tcndcnziositil e l:1. inesattezza della tcori:i di valore di questo autore, che pure ha :wuto gran voga, ed ha cb.to origine a tutta una serie di volgarizzazioni poco scientifiche dcll' economia. L'utopia liberalt!, come fo. chiama l'autore, ha gli stessi difetti dcli' utopia socialista; ma non si può spiegare, allo st:ito :ittuale delle nostre cognizioni, perchè la prima sia stata quasi complet~uncnte distnttta, mentre l!i. sccond:i prospera e guadagna sempre terreno. Gli addetti dell'utopia liheralc si re– cluL'lvano tra i membri dell' :intica élite in dcc:'l.denza e non tra i membri di quella che s :1.le. D :i.ll 'utopia liberale come reazione si passò all'utopia dell'etica sociale. L' A. riconosce fondate alcune obbiezioni fatte all'economia, in quanto che questa scienza studi:i. e deve studiare solo il lato economico dei vari fenomeni sociali, i quali nella loro reait:\ sono sii1tetici e devono essere con penetr:tti l'ausilio di p:trccchie scienze. 1 Dimostrn. come spesso le teorie del Soci:i.lismodi Stato si:tno !-orte per. !:i paura di dover tr:tltare dell'organizzazione politic:l; si ere(! per questo un feticcio intangibile denomina.lo Stato. In un capitolo - evidentemente aggiunto - I'A. parla delb seleziom e della. ripartiziom. Egli pone il problem:1: .• Vi è qu:tlche mezzo per far dimi– nuire, o ridurre a.Iminimo le ll:lScite d'individui ioadd:tlti :-i.Ile con• dizioni della. vit:l soci:tle? E da.lo che questi individui nocivi esi– sta.no , come eliminarli con un minimo d'errore "nella loro scelta, e con un minimo di sofferenze ? • Nel vedere le varie soluzioni che sono st:tte presentate :l questo problema, osserva incidentalmente che i vari sistemi socialisti, quando sono divulgati .;otto forma religiosa, riescono a modilicrtre i sentimenti degli uomini e quindi a rendere possibile un a.ltro or– din:1mento economico. Infine v~ngono esaminate le varie formule di ripanizione dei heni secondo i meri/i, secondo i bisogni e secondo il lavoro di ciascuno, mostrando la incertezza. scientifica di formule co~ì gene– r:tli e vaghe. Passa poi a studiare i sistemi misti, sofferm:1ndosi sopmtutto su quelli di Saint-Simon e sulle teorie di Augusto Comte. Formi– <l;ibilc è la critica fatta alle teorie politiche e· sociali di questi due autori, che andavano sempre in cacci:l del potente della. terra, il quale si prendesse la brig:1 di imporre al mondo i loro sistemi. S:1int-Simon si rivolse a Napoleone I ; càmte, con tutta la su:1 politica positiva, si era rivolto allo Czar, a_Napoleone 1IT 1 t: per– fino al Sult:i.no , che egli chiama. capo del miglior Governo della Europa! In rea.lt?t. 1 dice l'Autore) il positivismo inglese e frnncese fu un passo indietro nella via della separazione tra la scienza. spe• rimentalc e la fede". Da un lato il positivismo portò :-t.11' esager:1- zione della relatività storica, 2 dall' :tltro andò :1{! una esagerazione religiosa.· Comte fond:1 b, religione del Grande Essere - che sa– rebbe l' Umanità - con nuovi preti e nuove gerarchie, e con una infinità di ridicole innov:tzioni pili o meno superstiziose nei riti, nell'ordine dei numeri, ecc. Il positivismo va a finire nell'autori– tarismo pill assoluto, con la ricerc:\ dei pili atti a governare. L:t cri– tica formidabile fatta al sistema di politicapositivn. del Com/e è forse una delle parti piì1 interessanti dei due volumi. Ì:: vero che nelb critica genemle ai siste;11i utopistici dei Saint-Simonisti, di l'ierre Leroux, di Cabet, l'Autore sfonda una porla aperta, ma per com– penso ci di un an:'1.lisidel sistema politico cli Comte, che è lauto 1 In questo capitolo \'A. rimprovera al Kaul.'lky d'aver confus:i b teoria dell'utilità m:irginale co11quf-11:t del massi1110d'ulilità. Basta leggere il pa– ragrafo relativo :,\ va/qr<! nell'edizione tedesc:1 della critica a Bcrnstcin per persuadersi come l'equivoco poss;, essere avvenuto soltal\lo a causa della traduzione; tanto più che il trad\1ttorc ha creduto bene d' aggiuns-ere per proprio conto quella nota cosi poco esplicativa! 2 Questo difetto mi pare sia dmasto ai seguaci del positivismo tanto nella scienza, quanlo nella politica, speciahne11tc in Inghilterra, in Francia cd in Italia. rara. a trov:trsi, mentre i seg~aci di quelle idee, specialmente nella p:trte dìfcttos:1 sono ancor:t troppo numerosi . J,' A., nel rilevare il carattere nebuloso di queste dollrinc uto• pistiche, esamina il significato della parola ;olidarietà, mettendo in lnce i diversi concetti che si sono a volta a volta. indicati con quc_l termine. Passa c1uindi :l far I:\ critica della. famos:1 legge di bro,,;;o di L:1ssa\le - già combrtttuta :i.nche cbl i\l :i.rx . - Dimostr:l infine che dallo studio sulle origini (!ella proprietà non si può trarre la conclusione ciel diritto alla proprictrl collettiva cd al prodotto in– tegr:1le del lavoro. 1 Nel capitolo su:cessivo vengono considernti i sistemi scientifici. II lettore rest:1 un po' sorpreso lrovando in questa C:ltegoria iVlore e Fourier. Ma l' A. si giustifica dicendo che More prese per guida l'es:tme dei fatti piuttosto che una concezione scientifica. :More descrisse i m:i.!ichi! coesistono con gli attuali ordinamenti sociati. i\l:l il suo errore consiste nell'a.tlribuire, senza. dimostr:1.zione , t:1.\im:1li al sistema e perciò egli vuole introdurre ordinamenti esattrtment..:: opposti. La parte critica <li i\lore è fondat:1, perchè egli subì I' in– Ouen:m della. crisi :igricola che l'Inghilterra stav:1. passrtndo nei secoli xv-xv 1. - Di pas,-aggio intanto si pone il problem:1 dell'oper:i. dello Stato per mitigare i danni delle crisi. Essa. spesso conduce ad nggrav:lre ed :i. prolungare l::t. crisi stess:1. Anche il sistema di Fourier, per quanto pieno di fantasticherie, è dedotto drti fatti per mezzo di ra.gionamenti logici: li vizio capi– tale del ragionamento di Fourier è l'abuso incredibile dell'analogia. L' A. mostra tutta l'esagerazione del sistema e paragona questo utopista cla.ssico ad un uomo che per far muovere un treno ferro– viario pesantissimo, vi attacchi un cervo. Del sistema di Proudhon vien criticrtto specialmente l'errore riguardante la funzione della monet:l. L!L moneta tiduci~ri:t non solo deve avere una solida 'l{nranzia, ma dev'essere co11vertibilr ù1111udinlame11te, quando se n' ha bisogno, in prodotti. L'oro finorn è la mer~e l.he pili si presta ad essere sc:tmbiat:l subito in procioni. .Perciò il biglietto di b:mca. deve essere convertibile in oro. L'A. dimostra t11tt:1 b futilità dei progetti che tendono a d:1re come base di garanzia per h mòncta fiduci:uia un'altra merce, come la terra o il lavoro, che possono ad ogni momento crtmbi:lre di valore e non possono immedia.ta.mente circolare, ricordando il feno– meno dello spostamento dei prezzi a danno delle cla.ssi povere, qu:mdo vi si:1 una circolazione liJuciari:1 S!lperiorc alle esigenze del mercato. Nel successivo crtpitolo vengono considerati i sistemi dello Stato isolato, della terra libera, della 11a~io11nlizzntio11e del suolo, del socialismo m1111idpale. Le fantasie del Thiinen sul salario dell'ope– raio, finchè esiste terra libera, rl:\nno occasione ali' .I\. di rilev~'lre le ca.use di molti errori in economia politica. E queste caua;e consistono nei tentativi di voler spiegare 1:t formazione di un determinrtto prezzo, senz:1 tener conto di tutti gli altri. Thi.inen crede di poter determinare il prezzo dcli' uso dei c:tpitali (interesse) senza tener conto di tutti gli :litri fenomeni di prezzo. Così nitri economisti credev:i.no di poler determin:1re il prezzo delle merci per mezzo ciel loro costo. di produzione, sem:1 vedere che questo presupponeva quello. Così coloro che volevano determin:tti i sala.ri da un da.10 ,, fondo di s:1lari ,. non videro che questo è :1propri:t vOlt:t deter– min:tto da quelli. Tornando alla teoria dell:1 terra liher.1 1 l'A. mostm l'a.ssurdo che St:l :1 b:1se del sistema J ,ori:1no, il quale presuppone: 1° Che si:1possibile e profittevole la cultura del suolo senza capitali. 2° Che ogui uomo si:t c:tp:1.ccdi dedicarsi :l t:tlc cultur:l e di dirigere un':t• zienda. :tgricola. 1 i\la eia tale studi.o viene però certamen~c distrutta la teoria lcgittimii\t:i di,Jla proprict:l pri\'ata, Il problema riguardante i vari sistemi dovri1 e~serr posto sn un altro terreno.

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