Il Socialismo - Anno II - n. 11 - 25 luglio 1903

IL SOCIALISMO 165 ghesia. Ricorda anche l'esempio del comunismo delle isole Lipari e del preteso comunismo dei seguaci di Pitagorn. Tutta quesla parte però non lascia il lcllorc molto persuaso, appunto perchè, per mancanza <li prove precise, si n:wig-a nell' in-, certo. Attribuisce al Socialismo di Stato, che porta per conseguenza l:i distruzione delle ricchezze, la decadenza di Atene e dcli' Im– pero romano. Però 1'A. ricorda che il Marxismo non porterebbe questi effetti, pcrchè tende a far sussistere il capitale, mut:rndo sol– tanto la forma di proprietà. Pass:mdo in rassegn:1 i sistemi antichi, ammette che anticamente sia esistita la proprietà collettiva del suolo, ma si sforza di dimo– strare che essa ora non sarebbe pili adatta alle nuove esigenze, e che ora non si troverebbero più tra i prvprietnri i discendenti dei primi usurpatori. 1 Vengono quindi esaminati i pretesi sistemi socinlisti delln China, dell'antico Perù, dei Gesuiti al Parag~ay e <lella Persia. Forse le conclusioni che se ne trnggono sono poco convincenti, ma forse ciò è colpa dclb materia troppo incerta e dello scopo prefissosi cl:\11' A. di andar in caccia delle esagerazioni popolari per combatterle. Una parte del capitolo quarto ed il capitolo quinto di questo volume sono dovuti :li signor Vittorio R:1cc:1,il qu:'1.lesi spiccia molto presto del movimento dei contadini in Genn:min, del movi– mento cartista, e delle varie lotte nazionali, attribuendo a tali fo. nomeni sociali delle c.-iuse- a mio pnrere - SO\'Crchinmente sem– plici ed inadeguate :1gli effetti verificatisi. Il signor Racc.'\ esamina poi v:lri sistemi religiosi, mostrando come essi col progresso del tempo si siano :lllontamti dai propri . principi primitivi, per concludere: • Se la religione socialist:1 do– minerà un giorno in qu:llche paese si vedrà ancora un:l grande distanza tra i principii d'uguaglianza da essa proclamati e I~ ge– mrchia che essa stabilirà •. Così sarebbe chiuso lo studio dei sistemi reali, che ebbero una pratica attuazione, ed il pror. Pareto imprende :id esaminare i si– stemi ide!'.l.lio teorici, iniziando la parte gencmle con lo studio dei vari argomenti posti innanzi dai diversi sistemi. Prima di tutto l' A. svela il sofisma che sta a base del cosid– detto argommto aristocratico. E cioè si vorrebbe che la società fosse guidata dagli uomini migliori o più competmli, col che non si de– finisce affatto quali sinno i migliori, o i pi,\ competenti, nè si di– mostra che questi poss.-ino guid!lre gli altri a raggiungere un mas– simo di benessere. L'argomento aristocratico è sostenuto da Socr .l.te , Platone, da Augusto Comte e dai Saint-Simonisti, dai partigiani dello Staio dico (Rodbertus). Un altro argomento è quello della imith. Si vuol d!'.l.realla società un aspetto uniforme perchè, per es., nella produzione si vedono i danni della libera concorrenz!'.l..Ma non si dimostra che un sistema unitario di produzione non produca altri d!'.l.nnipili forti (inceppando, per es., il progresso, ecc.). Anche qui però è questione di misura; ma tutti i partiti hanno bisogno di esagerare l'uniformità sociale che essi vogliono portare, dandole un :tSpetto religioso. Altri sofismi sono creati dal senso equivoco dato ad alcune parole. Per esempio, si equivoca sul signific.'\to della parola libertà e cosl liberisti, socialisti, socialisti di Sttlto, aristocrotici, pretendono in egual modo di realizzare l:t libertà con il proprio sistema. L' A. prende occ:tSione dalle definizioni di libertà e di Stato date da llegd per mostrare quanto si:\ facile con it linguaggio astruso pro– voC:lre !,'=Onfosioned equivoci nei concetti più semplici. L:i libert:\ vien concepitn co~e assenza di ogni costrizione, ma anche come 1 Forse però facendo b. stori:t della nuov:i proprietil é della nuov:i. no– bilt:ì. si troverebbe che essa non fu conquistata con meui meno violenti degli antichi. Qu:inti dei nuovi nobili non devono il loro privilegio :id aver aitu:iti i nuovi sovrani a spogliare i sostenitori del sovrano detronizzato; e quanti dei nuovi proprietari non devono il• loro benessere :i.Ile usurpazioni - più o meno larvate dalle leggi - dei demani. comunali; ai me:odi poco puliti di· prestiti pubblici, di :i.ppalti, di favori concessi in ogni modo dallo Stato! Il George :i. questo proposito cita dei fatti concreti che l'A. si gu2rda bene dal contestare. potere ml/e cose. Sono queste due idee aff:ttto diverse espresse dalla medesima parola. Altri equivoci avvengono a proposito della. ricchezza non gua. dagnala. f"'..on questa espressione si ha sempre di mira il fonomeno economico della rendita; viceversa m6lte volte b stessa espres– sione si applica nd ogni ricchezza che non derivi da lavoro sem– plice. Si suppone con questa teoria che nel prodotto si possa se– parare la parte spett:mte ad ognuno dei fattori di produzione. t Altri equivoci n:iscono dai vari sensi che si possono annet– tere alla parola valore. In un senso essa significa l'importanza che io annetto ad un determinato oggetto; in un altro indic:1 lo sforzo da me fatto per fabbricarmelo, in un terzo ancora la quan– tità di una merce (per es., oro monetato) che io devo ·dare per avere quel\' oggetto. · Alcuni riformatori scoprono facilmente delle prtlese leggi slo– ridu per le quali si deve arrivare fat:tlmente al sistema da loro preconizza10. Un esempio del come molti scrittori facciano entrare delle con– sidernzio11i etiche o sentimentnli nel trattare di questioni econo– miche è dato dalle discussioni mli' interesse del capitale. L' A. cit:i quella svvlt!'.l.sitra Proudhon e Basti!'.l.t,mostraqdo la debole-aa. e la nessuna oggettività scientifica degli :'l.rgomenti dell'uno e dell'altro. E qui l'A. ,•iene a concludere che, socia.lizzando i mezzi di pro– duzione sparirà so/tanta I:\ forma del pre-ao dell'uso del capitale (ossia dcli' intcresse). 2 Certo il risparmio potrà essere organizzato socialmente invece che individualmente, ma l'interesse apparid souo altra forma. E così l' A. es!'.l.minaparecchi errori economici correnti, spe– cialmente rigu:udo alla. monetn. li. Nel secondo volume vengono considerati i singoli sistemi. Prima viene la.grande cla.sse dei sistemi 11ut,,jisici-comunùti: Platone, Cam– panella, Condorcet, per finire con Babeur. 11 successo del sistem:\ di Pla.tone, secondo I'A., non è dovuto alla logica, nè :i.Ilaosservnzione, nè alla. bontà del!' opemzione de– stinata a collegare il fatto ali' idea, mn ai unlimmli che esso ri– sveglia per associazione di idee. Le folle amano molto la espo– sizione di sentimenti virtuosi e si compiacciono gener:dmente di un linguaggio nebuloso. Conclude il ca.pitolo, osservando come le dottrine dei riformn– tori del secolo xviii servono ad una nuova aristocrazia (élite) per impadronirsi del potere, dando luogo quindi a disillusioni delle speranze create dnlle promesse irrenlizzabili fatte prima. Perciò B!'.l.beured i suoi compagni, che volevano tr :isforma.rc in realtà i sogni dati prima in pascolo al popolo, rurono ghigliottinati. Non lo s.1.rebbcro st:tti, .se ave3sero ancora avuto di fronte l'antica élilt già infiacchita, la. quale, all'orrore del sangue, aggiungeva un eccesso di mansuetudine e di sentimentalismo. Trn i sistemi metafisico-etici, l'A. :l.nnover:i nlcuni della scuola liberist:1 (Bastia.t), e tutti quelli informati al Socialismo di Stato. Egli critic:1 li proposizione di Basti:tt: • Tutti gli interessi legit- 1 In reall:t un determinato modo di ripartizion.e del reddito i: co1111esso :id un d:ito sistema di produzioue, m:i. i problemi della distribuzione sono affatto distinti da quelli della produieione. In questo :ilcuni soci:i.listi com– mettono lo stesso errore dei vecchi economisti. Non si può infatti parl:irc di produttività di un singolo fattore di produzione, consider:indolo in com– bin:i.zione con gli ahri fattori. Il prodotto i: frutto della combinaiione, nnn dcli' oper:i. dei singoli fattori separatamente presi. 2 L' afi'ermazione C esatt:i. dal puuto di vista statico e strettamente eco– Jiomico. 1 lavoratori non potr:i.nno guadagnare da questa trasformazione di più di quanto ora consumino i capitalisti. M:i. d:i.l p1mto di vista più com– plesso dei rapporti sociali avremmo delle conseguenze be11 più importanti. B:i.sta pensare :i.Ila preminenza sociale che h:i. or:i. il sigmwe dagli scudi sul– l'uomo dalle braccia o anche sull'1101110 da/l'inge,rno. D:i. un punto di vista dinamico poi può prevedersi un aumento di pro– duzione, essendo il capitale sottratto ai frequenti arbitrii individuali.

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