Il Socialismo - Anno II - n. 9 - 25 giugno 1903

130 IL SOCIALISMO Non hanno fatto alleanza con nessuno dei par– titi liberali o democratici ed hanno anzi, i socialisti, avuto contro di s~ - e piil lo avranno nei ballot– taggi - il conglomerato dei partiti borghesi, di ogni colore. Ma appunto per questa ostinata fedeltà alle grandi linee semplici e rette del pensiero marxista (pro– prietà collettiv:i - lotta di classe) senza dimenticare i pratici e particolari atteggiamenti del momento po– litico e soèiale nel loro paese, massime per le que– stioni doganali, i nostri compagni di Germania hanno avuto la vittoria, ben meritata, contro tutte le forze coalizzate a loro danno - dall'imperatore ai sedi– centi progressisti. Questa grande esperienza, così feconda di buoni risultati, è il secondo grande insegnamento che viene al Partito socialista e che il Partito socialista non de,·e dimenticare. Lotta senza tregua - contro le turpitudini e le iniq uit:I del mondo borghese. Lotta di classe - come fondamento della orga– nizzazione politica ed economica. Sono queste le bussole infallibili, per le quali - senza impazienze come senza illusioni -, anche in Italia, il Partito socialista deve continuare sopra la strada diritta e vittoriosa, per la quale soltanto po– tremo giungere alla graduale e storica, ma inesora– bile e redentrice realizzazione del nostro ideale. Enrico Ferri. PROBLEMI SOCIALI PER UNA NUOVA CIRCOSCRIZIONE dei collegi politici. * lo penso che la riforma trasformerà l'Assemblea elettiva in un consesso elettissimo: come appunto vuolsi; tanto più se essa riforma non sarà scompagnata dalle molte altre che si in1pongono, specialmente relative alla procedura. E ciò non soltanto perchè la maggiore vastità dei collegi e le garanzie contro la corruzione, e la migliorata coscienza collettiva, e la ben definita de– marcazione dei partiti, imporranno che candidati siano soltanto i più stimati e più stimabili cittadini, ma an– che perchè aumenterà la responsabilità deWeletto e la stima in questi eia parte deg!i elettori. Mentre la mol– tiplicità dei rappresentanti di un collegio diminuiste l'importanza loro e del loro mandato, la rappresen– ta nza personale di ciascheduno dei collegi componenti il dipartimen.to contribuisce a mantenere intimi legami fra eletto ed elettore; mentre oggidì l'eletto è il rap– presentante di una quota ideale d'una provincia, col dipartimento che vagheggio - non chiuso dai limiti d'una circoscrizione amministrativa - sarà l'eletto di una circoscrizione affatto distinta, per cui saranno fuse ed incrociate le provincie e in parte persino le regioni, ossia l'eletto sarà un vero rappresentante della nazione, come l'art. 4 1 dello Statuto richiede. L'aumentata e meritatamente dovuta stima nei de– putati, perchè non più eletti da un esiguo numero di t Continu:uioue Jal So<ialfrmo del IO gillgno 1903, e fine. cittadini, non più rappresentanti ù·un'angusta plaga ma d'una plaga di 250 mila abitanti: abolita perciÒ la condizione del deputato, chç: oggi è quella di schiavo degli interessi cli pochi, e però distrutte le consorterie anche la responsabilità degli eletti sarà grande e I~ deputazione diventerà davvero un eminente ufficio. A ragione si potrà ripetere ciò ·che lo Zanardelli I avrebbe voluto attribuire allo scrutinio di lista di vecchia ma~ niera: che il sistema dipartimentale garantisce l'ele– zione di uomini eminenti assai meglio del sistema uni– nominale, adottato il quale, « ben pochi sono i collegi disposti a preferire all'oscuro candidato locale un uomo, anche insigne, ma nato e cresciuto fuori del raggio d1 proiezione del proprio campanile: » 2 difficoltà elimi– nata dal fatto che il deputato, pur essendo eletto a scru. tinio cli lista, è però sempre, nel sistema dipartimen– tale, rappresentante in ispecial modo di uno dei tre collegi collegati. Esteso il suffragio e reso obbligatorio il voto, nè gli inetti nè i ciarlatani oseranno più tPn– tare la buona fede degli elettori, poichè se mille per– sone possono· essere facilmente illuse, difficilmente lo potrebbero essere 17 mila. Soltanto i valenti scende– ranno in lotta, e vi scenderanno tanto pi ù spo ntanea– mente, quanto più bella sembrerà loro. e sa.rà di fatto la battaglia, per la netta di\·isione dei p artiti, per la reciproca stima dei candidati. Credo col Lampertico 3 che il collegio uninominale falsi la missione del deputato e che la stessa gravis– sima conseguenza sia data dallo scrutinio di lista, lar– vato connubio - come sentenziano il Cairoli, il Berti, il Lacava, il Chiaves - dei collegi uninominali. • Ma non credo col senatore Pantaleoni 5 che il collegio uni– nominale temperi l'eccessivo potere della Camera e che quello cli lista turbi l'equilibrio fra Camera, Senato e Corona: l'uno e l'altro sistema ànno dato l'esauto– razione dcli' Assemblea elettiva, e il Senato e la Co– rona ànno più d'una volta subite le conseguenze di tale esautorazione. Laddove urge che la Camera sia realmente l'espressione sincera della volontà, delle aspi• razioni, dell'autorità della nazione, perchè alte siano le sue prerogative ed il suo ufficio. Scopo non raggiungi– bile mai, fino a che il legislatore adotterà, alla cicca, a vicenda or l'uno or l'altro dei due vecchi sistemi, senza pensare che, per ovviare ai mali di entrambi, occorre ricorrere ad un terzo sistema, assai più razio– nale. Apro una parentesi. A taluno parrà che la propo• sta circoscrizione collimi in parte o sia per lo meno generata da antiche proposte, quelle specialmente della circoscrizione provinciale e della circondariale. A molti par logico che ogni provincia debba co:--ti– tuire un collegio, con risparmio delle difficoltà inerenti alla divisione del paese in piccole regioni elettorali t:: facendo corrispondere il collegio ad un ente ricono• sciuto, senza correr rischio di rompere affinità naturali per crearne di immaginarie. Nla non solo le provincie e i circondari sono, per usare l'espressione dell'ono· revole Bovio, termini artificiali; anche è a ricordare un'assennata osservazione della Commissione parla– mentare: che cioè il collegio provinciale darebbe luogo a circoscrizioni di 120 mila abitanti, ad altre cli un milione e pili, e mentre il cittadino di Sondrio avrebbe diritto a due voti, quello di Kapoli avrebbe il privi• legio cli assegnarne una ventina, mentre è già ingiu• sto - col vecchio sistema - che elettori d'un collegio votino due nomi e quelli d'altri tre o quattro. Rilevava 1 /,.'dt1~. cit., pag. 132. 11 1)1 SAN G1u1.u~o. Nel<1:.io,udtlla 111i11on111!;tl al/u pruposlt1 di ltfC', Nitol~ra•Bo11ghi, tor. 8 maggio 1890. /,.t/a:;. Clt., P3g. 10-1 J. ♦ BRUNIAI.TI, Commmlo cit., pag. 175, ove sono riportate le p:irole degli ono r. Genaln, Guarneri e Fortunato. ~ Alti dtl Stilalo, tor. 27 aprile 1882.

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