Il Socialismo - Anno II - n. 6 - 10 maggio 1903

IL SOCIALISMO 85 estensione del monopolio, ma per indicare il movi– mento del!' industria verso la concentrazione. i\la prendiamo le cifre molto favorevoli contenute nel resoconto del censimento del 1900, citate dall'ono– revole \V. A. Merriam, direttore del censimento-, in un articolo stampato sull'Atlantic 1Y!ontly del marzo 1902. Da questa lista sono esclusi tutti i Poois e combina- 1.1oni eterogenee. Dà il numero totale delle combina– zioni, in 183 con 2203 fabbriche e un capitale totale di dollari 3 ,569,6 I 5,808. li loro prodotto totale, nell'anno elci censimento, fu valutato a dollari r ,661,000,000. Il signor .Merriam dice: « Contrariamente ali' impressione generale, queste grandi combinazioni non governano una grandissima parte dell'industria nazionale .. Il prodotto di queste combinazioni, benchè sembri enorme, non rap– presenta più di 1 /m dell'industria totale degli Stati Uniti>>. Ma, come il mio amico dottore J. i\!. Rubinow osservò nelì'fnlernational Socialist Review. di ottobre scorso, l'aritmetica del signor Merriam è deficiente. Se– condo lui il valore totale del prodotto dell'industria ame– ricana, compreso i! lavoro per clientele e riparazioni, era di dollari 13,091,876,000, si vede che dollari , ,6661 ,000,000 che rappresentano il valore complesso delle 183 combinazioni citate è il 12.6 °, 0 , cioè più che 11 8 del totale. Se si segue l'analisi chiarissima del dott. Rubinow, si troverà pochissimo soddisfacente il calcolo del signor Merriam. li prodotto dei trusls nel 1900 fu piuttosto '/ 7 del totale. La produzione delle industrie manifattu– riere degli Stati Uniti si divide nelle seguenti cinque classi. Cl.ASSE Numero I dct\~~~:tto dc li inclusiv! i l:wori g per cl1e11tele ~abilimenti I ripar~zioni 1' I.avori a 1M1110. 215,990 1,186,201,455 2' Stabilimenti del Governo 145 21,452,079 3' Case di carit:i., di educazione e di pena - 402 10,573,785 -4' St:i.biliine11ti con prodotto inferiore a dol- lari 500 all'anno. · 127,419 29,724,643 s~ Tutti gli :1\tri stabili111e11ti. 296,65 1 11,8-48,92-4,828 'l'OTALY. ~TABII •• « Uno sguardo basta per vedere, dice il sig. Rubi– now, che la seconda e la terza classe, gli stabilimenti governativi e gli istituti penali e istruttivi sono al di– fuori della potenza dei lrusts; al di fuori della influenza della concentrazione industriale. La prima classe richiede un' attenzio1 e molto più accurata. « Dobbiamo parlare di questi 215,590 stabilimenti, come di stabilimenti industriali? Della loro attività come attività manifatturiera? Sarebbe mai possibile un con– solidamento tangibile di questi stabilimenti? A tutte queste domande possiamo dare una sola risposta; un NO ben risoluto. Notate la composizione di questa classe. 6931 stabilimenti si occupano della riparazione delle biciclette e tricicli; 51,791 sono occupati come fabbri; 23,574 lavorano per clientele e riparazipni di scarpe; 15,300 sono impiegati come decoratori di case e pittori d' insegne; 12,243 si occupano a riparare orologi, ecc. Perfino una statistica borghese riconosce giusta la nostra osservazione. li sig. S. N. D. North, capo-sta– tista per le manifatture, che preparò il bollettino del censimento sulle combinazioni industriali, dice: « Se da questo totale deduciamo il valore dei prodotti fatti ·a mano o delle industrie meccaniche e loro affini, che non sono egualmente suscettib(li alla forma di direzione nota come combinazione industriale, abbiamo sempre un residuo», e così dobbiamo eliminare il valore dei pro– dotti fatti a mano. « Si potrebbe anche entrare in un argomento assai vivo a proposito della quarta classe di stabilimenti che meritano appena questo nome, perchè hanno un pro– dotto annuo di meno di 500 dollari ognuno, e un pro– dotto medio di 223 dollari ognuno: stabilimenti simili erano stati creduti di così piccola importanza che nessun censimento precedente li aveva considerati degni d' in– teresse e di nota. Però non vogliamo sembrare troppo par– simoniosi e permetteremo loro d'avere i loro 29,724,043 dollari. Come vanno ora i trusts f « La loro produzione è uguale a dollari 1,661,295,364 in un totale di dollari IT ,873,649,471, ciò che equivale a! 14.83 % o un po' meno di '/ 7 ». Procedendo nelle nostre ricerche, esamineremo la base d'investigazione adottata dai censori. Un tale esame proverà,. credo, che le cifre de! censimento che ab– biamo Qiscusso, sono troppo benevole. A tal punto che dànno un'idea molto inadeguata della esten.!-ione della agglomerazione delle nostre industrie. In primo luogo, come è stato notato nella stampa Socialista e altrove, la definizione di una « combinazione industriale>> adottata dagli agenti del censimento ha escluso molte intraprese importanti 1 e per accurata che sia, come definizione, limitando lo scopo cieli' inchiesta in modo da escludere queste ultime, ha diminuito agli occhi dell'economista desideroso di misurare l' esten– sione della concentrazione capitalista, il valore dei risul– tati ottenuti. Quantunque sieno incluse nella statistica delle manifatture, per qualcl1e ragione non molto chiara « sono state escluse dalla statistica delle combinazioni industriali tutte le corporazioni occupate nella produ– zione e distribuzione del gas, della luce elettrica e della energia elettrica». Quali che possano essere state le ragioni burocra– tiche di questa esclusione, non riusciamo a vederne una buona dal punto di vista dell'Economia. E' certamente pii.t giustificabile l'esclusione dei Poois, e Concordati e simili combinazioni eterogenee, ma al medesimo tempo bisogna ricordarsi che, eccezione fatta della economia nella direzione e della eliminazione dello spreco (che esse raggiungono soltanto in un grado molto ristretto), esse producono, su per giù, i mede– simi effetti. Certamente quanto al fissaré i prezzi e la produzione e l'eliminazione delle forme peggiori della concorrenza, esse non differiscono essenzialmente dalle corporazioni. Per esempio, è possibile dubitare dell'ef– ficacia, a questo riguardo, dei Concordati dei proprie– tari delle miniere di antracite o di quelle dell'industria della spedizione delle carni ? Anche quando furono raccolti i dati dell'ultimo censimento, ci era dunque una concentrazione molto su .. periore a quella che al Rapporto fu possibile di mo– strare e deve essere ricordato, che come Mr. \V. Ghent 2 fra altri ha notato: « la primavera del 1900 non fu che il mattino del movimento delle combinazioni ... , dopo di che il movimento è andato avanti come una grande ondata». Il prossimo censimento dovrà testimoniare a favore di una notevole e non mai vista concentrazione che ha avuto luogo in tutti i rami importanti della ma• 1 La detinizione data in prima paginn del Ce11suslmlletin 1u, è la se– gueute: • Per lo scopo del censimento è stato deciso di non considerare una aggregazione di fabbriche come una combinazione industriale, a meno che consista di un numero di f,.bbriche primitivamente iudipendcmi, che sono state conglobate in una sola Comp:i.gnin sono una costituzione otten\lta :t quello scopo. Escludiamo dunque da questa c:i.teg:oria molti grandi stabi– limenti comprendenti un numero di fabbriche che s, sono sviluppate non a mezzo di combinaiione con altre fabbriche, ma con la costruzione di nuovo macchinario, o la compra del vecchio ... Come esempio del genere di fabbriche escluse d:i.lradozione di questo principio si può nominare la vecchia Compagnia Cornegie COI suo enorme capitale, 2 /I nqs/ro /mdalismo be1t.evolo, \V. G. GnCNT, pag. 12,

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