Il Socialismo - Anno II - n. 6 - 10 maggio 1903

82 IL SOCIALISMO ministro qualunque dei Borboni o del papa) potrebhe interessare il console meno dei documenti sequestrati in casa dell' « individuo» in questione - controog,,; legge11azio11ale d'Italia? E perchè, se non si era ben sicuri dell'abilità del console, gli si aggiunse un signore assai sospetto, che parlava il francese, intendeva. il russo, ed aveva tutti i caratteri di quella pericolosa genia che è la « polizia internazionale>>?~ Fu cosi che Giolitti m'in– viò la « squadra mediterranea » sotto gli ordini del console russo e del signore sospetto, per permettermi di riAettere a mio bell'agio, nella prigione di S. Efremo, sulle cose che dpitano ad un uomo che lotta per la libert;\ della Russia. Egli mi fece custodire tanto tempo quanto ne bisognava ad uno scaltro gendarme per met• tere insieme « alla presenza del procuratore del Re» i documenti necessari per inviare un uomo ad patres. E tutto sarebbe andaco bene, se la democrazia italiana, con i socialisti alla tesr:i, avesse lasciato lavo– rare i buoni apostoli. li pasticcio, rimpinzato di carne umana, che ci si era proposti di presentare all'ospite atteso in Italia si sciupò appena messo al forno. L'affaire usci dalle tenebre poliziesche e si trasformò in una delle pagine pii, brillanti della lotta della classe operaia, in una bella manifestazione di giu~tizia, e di solidarietà internazionale. La polizia ha dovuto rinculare come un cane al quale si sia tolto l'osso. Giolitti si è visto obbligato a ricordarsi che egli faceva parte di un Ministero liberale, e a rifugiarsi sotto l' usbergo della proce– dura. Il dispotismo russo ha dovuto registrare uno scacco clamoroso, e si vendica con un raddoppia– mento di furore contro i disgraziati che ha tra le mani ed i cui gemiti giungono sino ai paesi liberi, soffocati sotto gli inni cantati all'autocrare dalla stampa venduta. La Provvidenza ha compreso l'errore e l' incon– veniente che v' C ad avere la polizia per strumento della sua volontà: ma non volendo riconoscerlo, e per salvare le apparenze, ha messo di nuovo in mo– vimento la <( squadra mediterranea », dopo la mia uscita da Sant' Efremo. Questa volta niente consoli, nè poliglotti sospetti: la rozzezza del questurino ha ceduto il posto ad un'amabilità non meno poliziesca; il fine è rimasto lo stesso: la lotta contro la demo– crazia italiana. Bisognava mettermi fuori di prigione in modo da non dare ai vincitori, i lavor:ttori italiani, l'occasione di manifestare la loro gioia. Senz'cspellermi oflìcialmente (sarebbe stato rroppo, dopo tutte le illegalità e le ingiustizie commesse) era d'uopo farmi p:1rtire con dolcezza, manovra briUan– tementc eseguita da un astuto poliziotto. La cosa andò bene fino a Torino; ma colà, per un errore della polizia, i socialisti torinesi, avendo appreso il mio passaggio, si recarono alla stazione e le strette delle mani callose di lavoratori, il saluto di quei cuori onesti, le simpatie dei miei fratelli in Socialismo, hanno largamente compensate tutte le noie che mi furono cagionate dall' unione del despota russo col Governo liberale italiano. Stringendo quelle mani, io ,·olli esprimere tutta la mia riconoscenza alla democrazia italiana per la sua lotta generosa ed ai socialisti d'ogni paese, per la manifestazione della loro solidarietà. Ed ora, scontato il mio fallo, eccomi di nuovo sulla breccia - sempre sulla breccia! Michele Gotz. PROBLEMI SOCIALI Ilproblema dei "trusts ,,negli Stati Uniti ' I. Utopia di ieri e realtà di oggi, ~el 1881 un socialista inglese, visitando gli Stati Uniti, scrisse una lettera a John Morley, membro del Parlamento, e la pubblicazione fu oggetto di un buon numero di critiche e discussioni dalle due parti del- 1' Atlantico. 1-1. lcttera prediceva che nel periodo d'una generazione o due « l'industria del paese sarebbe quasi inticramente caduta nelle mani di grandi lrusls e Com– pagnie». Uno dei giornali che cercò di schiacciare col ridi– colo il profeta socialista, fu il . Vew York Tribune, il cui editore, il signor \\'hitclaw Reid, ha tanto oppor– tunamente meritato il titolo di w1lletto ordinario della corte britannica., « L'Inghilterra manda molti lavoratori matti negli ·uui Uniti », egli scrisse, « ma non aveva mai prima d'ora mandato un viaggiatore tanto matto quanto questo». Questo accadeva nel 1881. Nel 1882 la formazione della Standard Oil Com/)ml:)' allarmò il mondo com– merciale. Ora, nel 1903, ognuno vede quanto completamente la profezia del « matto-viaggiatore» si sia avverata. Il giornale nel quale lo sprez7.ante commento apparve, in– sieme a tutti gli altri giornali, ce ne dà la testimonian7 ... '\ e un presidente repubblicano va attraverso il paese, facendo conferenze sul tema: « Il problema del con– trollo· dei lru.s/.s ». E in Europa quasi le stesse condizioni prevalgono. L' « invasione Americana» è una specie d'incubo con– tinuo. In Inghilterra, Francia, Germania e Rus..:.ia c·e un grande terrore del mostro americano, e i nomi dei nostri grandi magnati ciel lrusl, son pronunziati con paura in ognuna delle capitali cl' Europa. Perfino il sot– tile diplomatico russo, M. De \Vitte, pregò lo Tsar a 1 1-'indal no~tro soraere, conformemente al gr,mde \'alorc che noi .,. 1egnamo alla p,-opa1anda e alla dimcamuione della 1upttma finalitil IU• ciali1ta, uoi ;ibbiamo dato irande impotLam:.a .,I fenomeno de.i Jr,1116, cd abb;:uno ,e.mprc tenuto al corrente i noslri lettori •Lt dd faui più 1:ilicnti che vi si riconnettono, 1ia degli studi i che , i 110110 11tatico111piutiaopr;a; i no~tri collaboratori dall'America 11ehanno completato il quadro i ma ,.iamo molto lieti di poter pubblicare ques10 e•aurìcme e profondo ,cudio te.<:nico di Jol,11S,farro, direuore dell'organo .wci:ilim, più importante e diffu,o degli Srnti Uniti. (;i/i; noi riportammo, ira le ri~po,tc di JaurC, a Mille.rand nella recenlc polemici,, quella nella qu;ile l"J.:"li diceva_ • f•'.dC dannoso il 1ilenii,1 11e.rbatointorno ■i pu111idi cont:1110 df'II" • ipote•i colleuivi.1ta • con la realta d"oggi giorno: ecco il grande fenomeno f'<:onomico - quello dei Jru1t1 - che era allo 1tato rudimentale nd 18(J6 (quando ).(illehnd faceva il ditcorao di Saint-Mandé) e ch,- ha auunto dopo qualche anno da allora, in tlltl') il . mondo capitalistico, 111111 importanza ~traordinaria • · vedi in At/1111/iln Joli• tkn, fate. lii, anno Il (,s ,nano 1903), del S«ialùwto • Ri/orw,/,Ji, ,-;. wl11•iM11ri - Afill,rt'11ll, Ja11rll • (flag. 36). Vedi poi i11 Rivi,Jn diii, rir,1"11, 1t><iali1J1, nell'Anno I. fase. IX, p,aJ. 1-40; fase. XVII, p■g. 212: faK. XX. pag, 331; in MMlim,11Jo,krùlns'4,~ 1<>eial,. fase. 111, paJ. 46; f.,M:. VIII, pag. 1116; in Vi/a J.!'ol,taria i11l~r,uuit1 0 11al,, fa,c. V~l.1, P:l;lr·118; fate. Xlii, paJ. ,o-,; fnc. XXI, pafil".343. E: nell ..1mo Il, vedi 1n N,r,. diii, ,.;.,,. SH. il r1:u.t1un10dell'import;u11i~simo studio di Gn7kord IVihl,ir,, fa~. V, pa~. 74. • Il Whicclaw Reid si guadagni, quel titolo nella oc:cuione della 1nco– ronuiono del re Edoardo \'Il. focaric.ato lui, insieme ad altri cittadini, di uppre1en1aro alla cerimonia gli S. U. si fece fare uo. bel paio di brache di velluto rouo. che il G<iverno del 1110paese gli proibl di indossare. I cit• tadini americani, anche in miuione ufficiale, non portano mai uniforme, come, per esempio, i ministri, nlvo che sieno militari. (N. J. R.)

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