Il Socialismo - Anno II - n. 5 - 25 aprile 1903

IL SOCIALISMO J~cco qui, secondo un regohunento-tipo che ho sotto gli occhi il fine :l cui tende ogui gruppo di Ciov:l.Oiguardie. J.' :irticolo 2 dice: I.a Giovane gu:m:1ia ha per fine: , 0 di comb:ltlcre energicamente il milit:irismo; 2° di prop:i.garc i prin– dpì socialisti con tutti i mc1.1.idi cui può disporre, specialmente ..:on l' org:mizz:uc conferenze, mtel;11g1, m:mifcstazioni, per mezzo dell:t moltiplicazione di giornali, opuscoli, m:inifosti. l.':irtioolo 5 ci apprende che la Giovane gu:udia è affiliat:l :li p.i.rtito socialista di cui essa adott:i lo statuto e il progr.unm:-i. Per e.,;sere :unmcssi come membri, bisogn:i.: 1° :i.verenon meno di 16 :umi; 2° :lderirc al programm:i del p:irtito socialista: 3° es– .;ere d' una moralità irreprensibile. Le :iltrc condizioni cl' :immissione sono le stesse che per gli :ihri gruppi socialisti. ~egn:i.lfruno :i.ncorn che i membri chiamati sotto le :inni con– linu:i.no a far parte del gruppo, non pagando però :i.lcuna quota. l•>ii devono rest:1re in corrispondenZ!l· con il loro gruppo. I.e Giov:i.ni guardie hanno un Congresso nazionale ogni anno. l~-...e hanno tentato di creare una Fcdcr:i.zione internazionale di gio,•:i.nicon i gruppi della stessa natura della Francia e dcli' Olanda. Tutto si è limitato finorn a degli scambi di corrispondcm:a, che è pur qu:ilche cos:1. Xon si potrebbe seriamente contestare che le Giov:i.ni gu:m:lie non :tbbiano reso dei servigi segnalati :,.\la propaganda socialista nel Belgio. La loro nttivit?t è statn eunsiderevole, non soltanto dal punto di \'i!il:l antimilitarista, ma anche dal punto di vist:i.del S0- ci:1\ismo.Tuui i grandi movimenti opcmi dell'estero eccitarono il loro cntu<:i:'lSmo, tutte le grandi cause, di giustizia e di verità li trovarono pronti. F:1rou.o essi soprntlutlo che organizz.arono dei 111uli11gs di protesta a proposito delle giornate di Milano, della gucrr:t sud- :tfric:i.na, dcli' ::df:ue Drcyfus, dei prigionieri di ì\lontjuich e, piì1recentemente, della ì\1:i.noNegr:l ! Import:\ quindi render loro i dovuti onori. '.\la, prim:'l di termin:i.re , non posso fare :i. meno di fare un' os-– -,cn,:i.zioneche credo importante, suggcrit:i.mi d:1.11' esperienza e d:i.lla stori:'l del nostro movimento operaio. È un dovere per noi d' or– g:i.niuarc, d'educare i giovani, di cre:i.re degli uomini pronti a prendere i buoni posti ne\1:1.lolla qu:1.ndo le nostre m:mi trem:mti :lVr!l.nno 1:i.sci:'ltO c:idere le armi. ~fa è un pericolo cd un m :i.lc , secondo me, di permettere :i.i gio,•:'lni di prendere un:i. p:i.rtc pre– ponderante all:t politiC:'l militante. Ciò non è bene nè per essi, nè per il Socialismo. Essi non hanno nè le conoscem:e, nè I' esperienz:'l, nè la pon· der:i.zione di spirito necessarin per comprendere certe idee, e soprat– lutto per giudic:i.rc certe qucslioni di tauica che, nell'ora presente, wno divenute t:inlo importanti qu:tnto le questioni di principio. Bisogna che un partito non riceva impulsi direttivi da clementi irrcflessi,•i e impulsh•i come sono quasi sempre i giovani. I gio\·ani opcrni, i giovani soci:i.listi de,•9no restare della loro età, ciò che ali' occorrcnz:i. \'UOl dire che :tvanti di voler rappre• sentare una p:trte imporl:mtc nel mo,•imento oper:lio, bisogn:'l eh' es:-i osservino, che ri0ettnno, che studino, che l:'l.S'cinoinfine m:\lurare la luro ragione. Aug. Dewinne. Prossimamente si pubblicherà, Editore Luigi Afou– g-ini (via S. Claudio, 57 - Roma), la traduzione italiana, autorizzata, del volume di ALEXAXDRI•: Ml!.I.ERAXD Il SocialismoRiformista francese con gli articoli critici cli I. JAURÈS e la risposta dello stesse, A. MILLERA:-SO e una prefazione di E. \'AN– DF.RVELOE. Prezzo ciel volume: Cent. 6o. SCIENZA ED ARTE L'EVOLUZIONESTORICA Nell'odierna storiografia si verificano tre tendenze distinte: anzitutto quella che si connette in Germania al nome illustre di LEOPOLDO D1 RANKE, cioè la indi– vidualista e dualistica, che mezzo secolo fa era la sola dominante; poi la tendenza opposta, vale a dire la materialistica od economica, che si connette alla teoria di MARX e di ENGELS, ma che non prese salde radici nella storiografia pratica e nemnieno ebbe sufficiente sviluppo da parte degli stessi due autori, mentre i loro successori diedero alla teoria le internretazioni pili varie; e infine la tendenza, che partendo dai punti cli vista economici e dopo aver ricevuto l'impulso dai criteri cosi detti materialistici, nella maggior parte dei suoi rappresentanti, come, ad esempio, in L\;\IPRECHT, è ar– rivata alla concezione psirologica e dualistica. Le molteplici teorie si spiegano col fatto che non esiste alcuna certezza inwrno al nesso causale dei fe– nomeni di cui si occupa la storia, e perciò il problema storico si rivela in ultima analisi quale un problema gnoseologico. MACH dice: << Il complesso fisico dei fatti è sem– plice od almeno ad esso si può dare, in molti casi, di proprio arbitrio, p. es., a mezzo di esperimenti, una forma così semplice, che ne vengono alla luce i rap- porti immediati... · « 11 complesso biologico dei fatti ha una tale compo– sizione, che i rapporti immediati non possono essere abbracciati completamente e perciò ci accontentiamo di mettere in rilievo la connessione cli quelle parti, che senza stare in rapporto immediato tra di loro, risaltano di più. D'onde i diversi gradi della noslra cognizione nei due campi. « Nei fenomeni fisici è la loro grande semplicità e calcolabilità, che lascia sempre pili indietro la con– cezione animistica. Soltanto nei fenomeni della vita or– ganica, che resistono di meno alla concezione animistica, si mantengono la finalità e i principi di una coscienza direttiva, e laddove questa non può essere attribuita all'essere organico, si costruisce un altro ente {p. es., la natura, o Dio), librantesi in alto e consapevole cli una mèta prefissa, e da questo ente superiore l'essere organico, l'uomo, viene guidato. » Si può asserire che la tendenza generale del pen– siero moderno ci ha condotti in massima all'abbandono della concezione teologica e teleològica della storia, ma nei casi singoli sembra ancora che per noi abbia va– lore il principio di KANT: « la natura non fa mai nulla senza scopo, » e non invece il principio contrario cli DARWtN, che « innumerevoli germi vengono dispersi, di cui pochi soltanto giungono allo sviluppo». Secondo il concetto biologico sarebbe c6mpito dell'indagine storica di osservare nella loro successione cli tempo i fenomeni d'adattamento che si compiono nella specie uomo, di esporli nel loro connesso, e cli spiegare lo sviluppo dell'umanità a mezzo dell'adattamento o della selezione naturale della lotta per l'esistenza. Sebbene questi criteri sieno penetrati dalle scienze naturali nel campo della storia umana, regna tuttavia in questa il feticismo, che considera la volontà consapevole come ultimo movente dei fatti, essendo noi assuefatti a cori• siclerare la nostra propria volontà come ultimo movente delle nostre azioni. Le altre scienze non si trascinano dietro il peso della coscienza umana e possono perciò sfuggire con più facilità al pericolo che le nubi della coscienza oscu– rino i fenomeni esteriori. Pure furono praticate, nei campi limitrofi della scienza 1 delle indagini atte a met•

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