Il Socialismo - Anno II - n. 2 - 10 marzo 1903

IL SOCIALISMO Ah che bella cosa l'unità d'Italia, che bella cosa!.... As!Zai maggiore ingegno, dottrina, autorità hanno invece coloro che si dico:10 o soci:11istio simpatizzanti col Socialismo, come il Hemstein, il Novicow, Georges Renard,· Enea Z:unorani, direttore della Ri– vista di filosofia t scienze 0;ffi11i, il prof. Filippo Virgilii, Edmondo 1'hi:mdier, il prof. Sergi, Stefano Canzio, il Barbato, il Lollini, Raffaello Barbiera, il poeta e romanziere Avancino Avancini, Adolfo Albertazzi, gli artisti \Valter Cr.me, Riccardo Ripamonti, E. Sprca– fico, Achille Alberi; Notevolissima, oltre che di una originalità grande, è la risposta del prof. Sergi, il quale, 1~/fenuato il beneficio che il Socialismo « sistematico e militante,. apporta « nell'evoluzione sociale verso il benessere e verso b correlativa diminuzione delle sofferenze umane • e dichiar:'.1.tO come il concetto socialista di « un'umanità più estesa e pili universale • sia da preferirsi a quello « ristretto del patriottismo•, passa a ragionare dei doveri dell'arte, che sono quelli d: .. servire al godimento estetico del maggior numero, e possibilmente di tutti gli uomini • e di • ispirare sentimenti miti e pacifici e far dimenticare e sopprimere i sentimenti bellicosi. • E cosl l'arte dell'avvenire - conclude il prof. Sergi - dovrà .,.abolire gli inutili monumenti. • L'arte futura - nota l'illustre uomo - non costruirà un monuwento come quello che si erige ora in Roma a Vittorio Emanuele, inutile e costosissimo, eguale nel concetto alle piramidi d'Egitto e alla mole Adriana... 11 mo– numento a Vittorio Emanuele costerà molte diecinc -di milioni, di cui il fisco conosce la misera e lacrimevole origine. Cotesto mo• numento merita una sola iscrizione, quando sarà terminato, cioè: Questo monumento, che costa 40 milioni, è cre:ito dalb insipienza deg-li uomini. • Non può neg:irsi che questa punta contro il monument0 del• \'on. Saèconi non sia molto belb ! Non mancano i titubanti, coloro cui il no e il sl nel capo tenzona. Achille Ì..oria dice che, pur ritenendo erronee « parecchie fra le dottrine essenziali del Soci:ilismo scientifico • considera tUt• tavia il Socialismo stesso • come uno dei pii, possenti propulsori della evoluzione ment:ile e sociale della umanità. • Di donne hanno preso p:irte alla inchiesta Bruno Sperani, Giacinta Pezzana, Paolina Schifi, Eld:1 Gianelli e Jolanda, signi• ficando tutte, fuorchè l'ultima, la loro simpati:1 per il Socialismo. Jolanda, no. Quest:1 meno che mediocre autrice di romanzi e di novelle, scrive che " nella maggior:inza dei rappresentanti • del Socialismo " ha poca stima • e dice che il Socialismo .. non ha dato finora che mediocri statue, brutti quadri e lettcratUT:'.l. sgram• matical:1 e noiosa. • Povera donnetta! Ella non conosce, sicura• mente, nè l' • Episodio dell:1 vita dei lavoratori • di Vincenzo Vela, nè il • Prossimo tuo • del D'Orsi, nè le • Vittime del Lavoro • dell'Alberti, nè l' .,.Errore giudiziario• del Ripamonti (tra le scul• ture), nè l' • Erede " e .. Bestie da soma,. del P:itini, nè i « Mal nutriti » del Da l\folin, nè b « l\foglie del minatore ,. del Del Bo, nè • Fuoco Spento" del Bressanin, nè " ln soffitta• e « Soccorso• del Pasini, nè le • Considerazioni di un affamalo ,. del Longoni, nè "Quarto Potere • del Pellizza (tra le pitture), nè i romanzi dello Zob, nè l' «Ave• dell' Albertazzi, nè • Primo i\•faggio • del Bianchi, nè I' « Angelo risvegliato • del Novaro, nè i boizetti so• ciali del De Amicis (tra le opere letterarie) opere tutte, le ultime, un po' migliori di • Alla s.oglia di Eterniti\ " dì questa Signora 7olanda ! Concludendo, noto tre cose assai importanti; la p1ima, che le simpatie maggiori pel Socialismo partono da sociologi e .-la ar• :irtisti e le maggiori :intipatie vengono d:1 letter:iti, :inzi da gio– v:ini letterati, e da democratici cristiani (il Bauaini citato, il Pnr- 1:iti del Sole del /11ezzogiorno il Carfi della Coltura scciale); la seconda, che i credenti nel Socialismo confidano tutti, tranne uno, nella Evoluzione; l'unico che confid:1 nella Rivoluzione :lr• mala è Amilcare Cipriani, il quale scrive che i l:ivoratori ~ es:iu• rite le vie legali, insorgeranno e t~nteranno prendere violentemente ciò che violentemeute a loro \·iene imposto e neg:ito ~; la t<"rM, che quasi tutti hanno fiducia ne!l'oper:1 redentrice dell'Arte; sol• •tanto pochi superuomini sono di parer contrario, come h~ riferito. Goliardo II RIVISTA DELLE RIVISTE SOCIALISTE Riviste francesi e belghe. Lo sciopero dei minatori della Pensylvania 1 • L'egregio collaboratore del Socialismo Jean Longuet ha pubbli– cato nei fascicoli di dicembre 1902, e gennaio 1903 della Revue socialiste un nmpio e completo studio su questo sciopero dei mi– natori di Pe~sylv:inia, che egli ben giustamente dichiara essere uno dei pili vasti conflitti fr:1 capitale e 1:ivoro che la società c:1- pitalistica abbi:1 veduto. Vi sono negli Stati Uniti 490,000 min:1.tori, dei quali circa 340,000 sono occupati nelle miniere di carbone bituminoso, sparse in quasi tutti gli Stati dell' Cnione, e 150,000 · nelle miniere di c:irbone duro, o antracite, che sono qu.1si tutte nello Stato di Pen. sylvania. Sono 70 milioni di tonnellate di antracite che ogni anno questi 150,000 lavoratori escavano. I sistemi tecnici sono spinti al pilt alto grado di perfezione, per modo che la produzione del carbone è spinta al massimo di intensità. li consumo 'cii questi 70 milioni di tonnellate avviene quasi tutto negli stessi St:iti Uniti. Nel 1901 essi ne consumarono 67 milioni. I gu:idagni dei • ba• roni del carbone », dei proprietarii, sono enormi come lo· hanno mostrato le cifre precise ric:1v: 1ted:i.lle statistiche ufficiali, special• mente d:i.\l'economista Schoenhof, uno dei più ortodossi discepoli delh scuol:i di :Manchester, e quindi non sospetto di « esagera.• zioni socialiste ,.. Difficilissim:1 la organizzazione dei minatori, presi d:1 tutti i p:i.esi del mondo e da tutti i mestieri, invisi alb popolazione lo• cale, differenti tra loro di razze, di lingue, di religioni. Diversi tentativi di organizzarli :indarono a vuoto; i propagandisli furono anche baston:iti, e il primo risveglio non si ebbe che nel 1899. I padroni tentarono ogni mezzo - perfino di provocare scioperipar• ::,iali - per soffocare il risveglio in sul nascere, ma non vi riuscirono. Il 17 settembre 1900, mentre l'Unione dei minatori non con• tav:i. che 20,000 membri, fu proclam:i.to lo sciopero genera.le , e anche i 140,000 non organizz:iti della Pensylvani:1 abbandonarono il l:ivoro. Lo sciopero durò sei seltimane, e finì vittoriosamente il 29 ottobre. Aumento del 10 0 f sui sala.rii, e :ibolizione del si• stema di salario a sc:1\a mobile. Dopo questo sciopero, \_'Unione, U11itcd Afi11e Workers, s: i.ll a 100,000 inscritli. Essi cominciarono nd essere rispett:i.ti , mentre pri•ma erano tr:i.ttati da schiavi. Cosl i lavoratori si affezionarono grandemente alla loro organizz:i.zione. Per !:i. stessa ragione i p:idroni vaghtggiavano d' infrangerla. Già nel 1901 essi si rifiut:ivano dì esaminare le domande che l'Unione aveva loro trasmesso. Ci volle tutt:1 la influenza di l\lit– chell, segretario dell'Unione, per impedire lo sciopero allora, che l'organizzazione non era :incora abbastanza salda, nè le riserve di denaro :ibbastanza. grandi .. Lo sciopero è invece scoppiato, preparato di lunga m:ino, nel 1902. Al momento della proclamazione l'Unione contav:1 350,000 inscritti, de' quali 145,000 nella Pensylvania. Quì, dunque, quasi tutti i lavoratori erano nell'organizznzione. 1 l! Sbciaiismo si è già, a suo tempo, ampiamente occupato di questo sciopero. Esso ha pubblicato una importantissima corrispondenia critica del Serrati, direttore del Proleia'riO di f\cw Vork, in data 17 luglio l902,'pub– ·blicata nel fase. Xlll, 25 agosto, pag. 202; ed \m'altra corrispondema con• tenente uno studio obbiettivo sulle cause e condizioni della lotta, e sui suoi cftetti pc!' il Par1ito socialista, studio dovuto ad una delle primarie indivi– dualità del Socialismo americano, il tedesco Untermann - Vedi S4dalim,o, fa.se. XVII, 25 ottobre 1902, pag. -in. (N. d. R.).