Il Socialismo - Anno II - n. 1 - 25 febbraio 1903

16 IL SOCIALISMO •. Al gr,m sig11ort, 11dJmlr1:::o di Costa11ti11:1pqli, • Signor Gr:m Turco, voi ccrt:uncntc s.,prclc che noi siamo ire huonc :\miche dcll'e1à dn -.edici a dici'lSSt:HC~umi e per uon sepamrci :lbbi:uno risoluto tulle e tre di sceglier \'Oi per nostro marito e spcri:uno che non ci risponderete: no. • l'cr conseguenza, :i.ppcna avremo follo b nostra prima co– munione, noi lasceremo il convento per venirvi n 1rovnrc. .. Vi promettiamo che nulla tr.tscurcrcmo affinchè possiate esser contento delle vostre devotissime ... • Credete voi che questa letterina, diretta nl grande boi:i. delle m:mi rosse, di cui i sovrnni d'Europa portano con compiacenza sul ventre il gr.i.1\ cordone (con brillanti) sia stata scritta d:1\le allegre pensionarle di quelle gaie casette della Calle del l)esen– z:1110 o della Calle del Pe\ig,-o? Neanche per sogno! la lettera proviene da tre signorine pietos.1.mcnte allevate in un com 1 ento della capitale sp:1gnuol:1, :111:lmnggior gloria dì Dio! E poi si ne– gano i \ 'nut:i.ggi e i benefici effetti ddl'cducazione rcligios.1.! Ai de– nigmtori dcli' inscgn:1mcnto religioso, vorrei ripeter~ i celebri versi sicili3ni in difes:1 dell'ergastolo: Clii t!u:i mali t!dla Vicaria - Ci fi1rissi la /accia /t11t!iftfltfi! (n chi dice mnle della prigione - vvnci fare la faccia 3. pezzi!) Che cos..'l si può pretendere, infalli, di piì1? Le ragazze imp:lr:lllO a scrivere le leuerc 3.\Sult:\no rosso :,.l– larg:1110 la proprb intelligenz:i.. Si in~gna loro che Giosuè ha ferm!ltO il sole, che l':rngelo lfalfacle è il migliore degli oculisti e che Tobia riacquistò la vista. freg:mdosi gli occhi col fegato dì un pesce - senz:l p:trlnre di quei faai d'indiscutibile scrict:\ scicntific3. che tr:\tt:mo della p:mcia delle balene di Gion:1 o della m:-tscclla<~'asino di S3.usone. Che cos. 'l.si potrchbc pretendere cli più? E come risul– tato momlc, intc11ettunlc e sociale di questi insegnnmenti vedete il florido st:\to in cui si trov:1 oggi un p3.cse csclusin.mente :1.h– h:mdon:110 n tale educttzionc, la Brctt:tgna. È vero che la Brctt:tgna 1.-oma la <1uota pi\1 alta di nnalfabeti di Fmncin, come :1nchc la quota pi\1 :lita di m:\13.ttic infettive, C:: quindi di sudiciume, ma in– t:\nto <p1ei paes:mi puzzolenti possono usufruire di mirabili ,•nn– taggi. A Carnac (e sono i miei occhi çhc videro e le mie orecchie che udirono) qunndo l:i. m:-tlatti:\ fa !>lr:lgedel hesti:une, iddio non arresta il flagello se 11011 si reg:tlano qu:i.ttro v .cche al cur:\to; a Ilelgoat ogni cont3.dino che vuole comperarsi il suo cnutuccio dì ciclo deve regalare le code delle sue vacche e cavalli morti 3.I parroco, il quale le vende a suo profiuo, e imascn pili cli un mi– gliaio di franchetti l':umo; - :1 l'louguerne:u1, nel giorno ,!ella processione, il prete mette all'nstn \'011ort di portare t :i.le o tale s:rnto sulle spalle. Ln chicsn divcm:i. un tempio di mercanti e il cur:uo, sul pulpito, trasformnto in b:rnditore celeste, regola e di– rige il pubblico incant•). In una lista di t :i.li incanti trovo che il favore di portare la croce è p:ig:llo 16 frnnchi; - quello di por– t:trc la Vergine 14 franchi; Sant'Annn ti franchi; - viene un:t ... cric di s.1.nti :l 5 fr:mchi.. 'an P3.olo - sp:1d:t della Chic:-.a- è --empliccmente tenuto in cunto di 2 frnnchi e 50 centesimi. San l'ielru, invece, il portatore di chiavi sale piìt in nito, - e si ca– pistt, - e se lo disputnuo intorno ai cinque fmnehi. Come si vede, i v:\nlaggi della dourina cristi:tn:t souu inne– gabili. I.cggo in un gioru:ilc itnliano: • Fra le c.1.use1ipcciali che occ:tsionarono lo -.coppio del mo- • \ 1 ime1110 i nsurrczion:l.le al M:trocco è certamente da annover:irsi • 1.-omeprincip:1lissim:t l:1 negligenz:\ di ~lulaj Abdul Aziz per al- • cune ridicole prcscritioni del Comno. • Quesli giornalisti del be:lto regno, J>3i:'tdinidell'ordine, della religione ... e dei fondi scgrcli, sono vcrnmcmc pieto<:.i. Con ché coraggio es<:.icbi:tm:1no rùlicolu il Cornno qu:tndo quella mccolt:t di inezie che si chiama Vecchio e Nuovo Testamcnlo e che forma In religione di S1atu, • ~mciln nc\l'arlicolo , 0 del loro S1at11to• di cnouldwm: che si allungn. o si restringe :,. seconda dcll:t volontà dei signori 111inistri,cvnticm: :lltrcttanle ridicol:iggini? Ì~ vcr:uncntc il C:\S0 di ricordore, :t questi ignoranti, il detto: • Tu vedi l:t. pnglia nell'vcchio del vicino e non s1.-orgiil trave che è nel tuo occhio. • Il Cornnu è ridicolo - si:t - m'l. voi insegnate imperturbabil– mente che nn piccione fecondò, vcnti secoli fa, una v~rgine dei– p:tm, In quale t-ssendosi sgravnt:l in un canile ripieno di bcstinme, vide uscire d:ti suoi fi3.nchi la • C.'l.USn imm:ttcriale dcli' Lfni,•crso. • Voi insegnate che Santo 1\ntonio gu:tri~ce i foruncoli e nssicu– curnte che bi<iogna ndor:1re il S:tcro Cuore, come nell'lndi:t i vo– slri colleghi :tdoravnno il Sncro Fallo. Chiusi entro sc:ttolc di legnv che puzzano di muff:t, suf.surrnte nll'urccchio delle giov:tncttc quelle domande oscene che non Oficrcbbc profferire, dopo aver be– vuto cd essendo uhri:1co fr:tdicio, r ultimo dei :,;-nlcoui; e gnr:tntite poi che 13.m:1nipol3.zionc f:trinaccn che servite su un piatto ml l1o?c è lo stc_;.soiddio vivente ... Che diffcrènzc trov:1tc dunque tra queste r:dicologgini e <1uclle del Cornnu? L1.giustizin (imperi3.lc) di Vilna ha giui\icnto dodici cuut:ulini russi :tbhrutiti dall':tlcool, dnl regime imperin!c e dal cristiane– simo, che nvcvnnv tortumto due ebrei nelle condizioni ... cguenl i: i cont3.dini er:i.110stati 3.Ccusati da pnrte degli ebrei di :1.verrub:llo due ca,•alli, e, per punirli, i coutndini legarono gli ebrei tm due tnvole e li bastonarono a morie. Cna delle due vittime morl sotto i colpi, l'altm soprav,•isc;c alle sue rcritc. Conclusione: i dodici cuu– t:tdini sono 3.ssohi, perchè la pelle di un chreo, in l{ussin, vnle meno di quell:t di un:l ranocchia. Apparecchiamoci :1.ricevere de– gnamente in ltalin lo Czar nissa che ama e prtttcgge cos\ :lmo– rcvolmcnte i suoi sudditi! Qu:trnnt:isci oggctii sono comperati in tre drogherie divcn-c di Pnrigi, di Rom:l e di I.ondm: (sembra. un problc111:1. i,cr mg:tz– zini, che sottopongo, però, al signor Ouolt:nghi ministro delln guerra e ai suoi colleghi delle fin:tnzc e tesoro). Si tratt:\ sempre degli ste--si qu:tr:intasei oi:;gctti, comperati a prezzo di catalogo, e il com– prntorc spenrle IO<J fr. :t Pnrigi, 101 n Roma e 84 :i 1.onclra. Sca. prime le ragioni. - Il problema è facilissimo. Pcrchè la ,•it; 1.-ostn piì1 C:lr:t.n Parigi e a Rom:\ che n Lonclrn? Pcrchè i Fmncesi e gli lt:tliani sono sufficientemente imbecilli per pagare delle imposte pi\, :1\te di quelle che pagano gli Inglesi. E perchè noi pnghinmo molte imposte? Semplicemcn1e pcrchè abbi:tmo l!1.smn1~in di forc delle grosse spese. E qu:1li sono queste grosfie spese? I.' istruzione puh– blic.1.?Ohibò! 1.'ltnlia h:t 50 :m:tlfohcti su 100 abitanti e. il p:1trio (;o\'erno, siccome ci tiene :t mantenere I' ignornnz:t, non spende che 40 milioni l'3.nno per I' ism1zionc. I.':tgricohum? ~cnnchc per so– gno. l.':tgricohum non assorbe che 18 milioni ... ~: nllora? I.a fo,t:l civile? No, In list:t ci,,ilc si comcnta di quasi In mcl:\ cliciò che si ,..pende per b pubblica i:,truzione, vale a dire che gli ltnlia.ni per il cnpo dello S1:\to, che è 1111:t sol:t pcrs.ona. spendono la metà di quello che spcudonu per is1ruirc u1tti 'gli it:1linni,che sono 32 milioni. Che cosn re'ìt:1.rlunque? I.a guerra. Ecco l'nbisso: piì1di 400 111ilio11i nll':tnno. Ecco perchè la vitn costn piì1c:trn a Parigi e n l<.omache :t I.ondrn. E pcrchè il popolo p:tg:\ e non protesta? Questo non \'e lo snprei dire. Forse perchè :1spettn le riforme, che arriveranno du– mauina col primo treno c... con l'aumento delle spese militari. E per finire: - Il clero della ha-.s.1. Austria hn indirizznto nl\'arcivescovo di Vienna una petizione domand:tudo l'abolizione dell'obblig'? im– posto ai preti cli rndcrsi In bnrbn. I firmatari invocano 1.-omeprin– cip:dc argomento che si c011fondono in tnl modo n.ssni facilmente i preti CQJl gli istrioni. Perbacco! I l:lnno r.tgioue 1 i:: unn suiccttibilità di mestiere che qualche m:tligno potrebbe dire- fos!'e gelosia di mestiere. Nix. EKRICO FERRI, rlirtllort-rtspo,,sabile. Romn., 1903. ~ Tipvgrafin Cooperntiv11 Soci~le, vi:t lfarbieri, 6.

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