Il Socialismo - Anno I - n. 23 - 25 gennaio 1903

IL SOCIALISMO 373 scgnazione alla f categoria, Qasted pensare elle ogni anno il numero degli inscritti sulle liste è dì circa 400,000, e la met:ì di questi possono aspirare, secondo b nostra legge, alla 3' categoria. Il lavoro di leva che ho abbozzato deve esser fatto da tutti i Municipi, ma si capisce bene che i Comuni pi(1 popolosi devono esserne molto piu gra– vati degli altri. Infatti presso molti Municipi si trova un ufficio apposito - leva e alloggi militari, - costi– mito costantemente a parte dagli altri, nel quale il personale è assai numeroso, specie in certe epoche dell'anno. Ammetterò -che soltanto nelle cimi capo– luogo di circondario esista un tale ufficio, e asse– gnerò a tutti gli altri Comuni una spesa media per il personale, la corrispondenza, e la posta in lire 1 50 per ciascuno. Il costo delle spese di leva sarebbe· il seguente: pei 284 capiluogo di circondario L. 300,000 pei 7978 altri Municipi » 1,200,000 Si aggiungono le spese dette in principio . 600,000 La spesa di leva a carico dei Co- muni per conto dei bilanci militari sani di· . . L. 2, roo,ooo I bilanci comunali sono gravati pure in larga mi, sura dall'obbligo dell'alloggio militare per truppe di passaggio; questo carico d'ospitalità forzata, che ri– pete t>origine sua da molto lontano e non trovò mai simpatia in nessuna parte d'Italia. Le disposizioni che lo regolano risalgono al 1836 per la maggior parte d'Italia e risalgono alla dominazione austriaca nel Veneto e Mantovano, e alla dominazione papale nella Comarca. Hanno lo scopo di lasciar senz'altro a ca– rico totale dei Comuni gli alloggi di brevissima du– rata di tre giorni al più, che sono si noti i più ordì-· nari, e pretendono rimborsare ai Municipi le spese pei piu lunghi soggiorni al di là dei primi tre giorni. Ma i rimborsi fatti dal Ministero della guerra sono non si può dir piu derisori. Per tre camere occupate <la un colonnello, una cucina e una camera per il domestico spetta al Comune il rimborso di una lira al giorno, al pili lire 1. 33: Per lo alloggio di un te– nente con domestico 26 centesimi e mezzo al giorno, al piè, 35 '/,: Per un soldato e per un cavallo 2 cen– tesimi ciascuno, 5 invece per ciascuno con lume e paglia. Nessuna meraviglia quindi che i Sindaci e i Con– sigli comunali abbiano reclamato sempre e continuino a reclamare contro questo gravissimo carico e sieno anche stati presentati dei progetti di legge al Parla– mento, che una volta si arrivò anche a discutere; ma siccome, a far le cose giuste,il carico sarebbe stato molto forte, come vedremo or ora, e d'altronde si trattava, in fin dei comi, di farsi sfruttare dal benemerito militari– smo, lo sfruttatore di tutti, ora non si parla pi(, di far gravare sul bilancio dell'esercito il giusto rimborso degli alloggi militari, ma lo si lascia a carico dei flo– ridi Comuni. Il calcolo delle perdite fatte dai bilanci comunali in conto dei sedicenti rimborsi per gli alloggi al di là dei primi tre giorni, è facile a farsi. Un saggio della tariffa di rimborso l'ho indicato piu sopra e ciascuno può convincersi da sè che da quei prezzi ai veri non può esservi oggi una proporzione minore che quella di uno a cinque. Ora siccome sappiamo dallo stato di previsione della guerra anno 1902-903 capitolo 32, che si spendono lire 190,000 per pagare 1'1t110 della fatta proporzione, mentre il Comune ha invece pagato il cinque, sarà certo che la spesa non rimborsata e rimasta a carico dei Municipi può cal– colarsi in lire 760,000. E qual sar:\ la spesa dei primi tre giorni di al– loggio, i quali restano senza alcun rimborso a carico dei Comuni? Questo non possiamo dimostrarlo con la stessa si– curezza. Ma abbiarno termini sufficienti per asserire che deve il carico esser maggiore delle 760,000 lire e oltrepassare il milione, e questo perchè oggi giorno sono molto frequenti tanto i cambi di distaccamento, che dàn luogo agli alloggi gratuiti, quanto le istru– ;.:ioni fuori guarnigione ai tiri di fanteria, ai poligoni di artiglieria, alle manovre coi quadri, e alle mano– vre di campagna, e qui appunto si avvera il caso più frequente che nessun rimborso è dato ai Mu– nicipi. Le manovre di campagna son fatte ogni anno sulla fine dell'estate da tutte e 25 le divisioni terri– toriali, e taluna volta si fanno da qualche corpo di annata le grandi manovre. Gli ufficiali dei reggimenti e la loro truppa restano attendati sui campi in regola di massima, ma sono parecchi gli ufficiali dei quar– tieri generali, tutti o quasi tutti provvisti di cavallo, i quali accantonano, ossia alloggiano nell'abitato, e vi accantonano pure le truppe dei servizi di commis– sariato e sanità, e vi requisiscono, dai Municipi, lo– cali per magazzini e per infermerie e per deposito di ammalati. Or bisogna sapere che le manovre di cam– pagna e le grandi manovre ammettono due periodi, uno nel quale avvengono spostamenti continui che non d.'111110 diritto ai Municipi ad alcun rimborso per quei soggiorni d.i una o due- notti, che sono i pili, e l'altro con spostamenti meno numerosi, nel qual periodo i Comuni avranno diritto al rimborso illu– sorio di poche notti. Insomma in quindici giorni di manovre solo due o tre giorni daranno luogo· all' ir– risorio rimborso, gli altri restano totalmente a carico dei bilanci comunali. E gli restano veramente a carico, perchè si è osservato le tante volte che il primo anno nel quale si fanno manovre in luoghi, che non le -hanno mai viste, i cittadini pili abbienti si acconciano quasi vo– lentieri a fornire lo alloggio militare gratuito nelle ioro case, ma l'anno successivo sempre è accaduto che gli ufficiali, e i generali han dovuto alloggiare in alberghi di terzo e quarto ordine, perchè il Muni– cipio non aveva trovato di meglio. Sono di opinione che gli alloggi militari gratuiti pel bilancio della guerra ascendono a L. 1,200,000,

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