Il Socialismo - Anno I - n. 22 - 10 gennaio 1903

IL SOCIALISMO PER UNA RETTIFICA ~cl fase. XX di Socialismo il dott. Giovanni Petrini nel Rtso– t'cJ11lo dd Ccmveg110 Na::.io11aledtllll Hesislm~ mi auribuisce affer• mazioni che io non ho fatte. Vi prego perciò di pubblieu·e le seguenti rettifiche: Non dissi che i padroni (pag. 323) • hanno abb:mdonato il si– stem:i indiretto di difes.'l a mezzo dello Stato con la politica rC!l– zion:uh rivelat:isi così ancor:i. una volta per quello che è: un'arma che ferisce chi la impugna, quando non è una spada di C.'lrtonc. Cosl i padroni mettendosi in :-iccordo intellettuale con l'on. Ferri che sotto Pc11oux parlava della utopia reazionaria, e che insegna di non abbandon:1rc mai il terreno della lott:1 di classe, si sono formati ali:,, loro volt:i. un:i. compatta organizzazione di classe•. Dissento dalle opinioni dcll'on. Ferri in materia di organizza– zione economica del proletariato 1 ma non mi sono mai permesso di aff1bbinrgli un .- accordo intellettuale• coi padroni che fog– ger<.·bbero le loro armi di lotta contro i lavoratori sopra le idee dell'on. Ferri - di tutto questo lascio la p:ucrnità al Petrini. Venendo al merito, io ho affermato al Convegno che i padroni mossero essi direttamente in lotta contro le Leghe e le Camere del lavoro, quando non pottnJno più ottenere d3.l Governo i decreti di scioglimento. Lungi dall'abbandonare la reazione, perchè utopistici, solt:mto, per l'azione rifonnistica del proletariato (che seppe pre– ferire il mmo ftggio Giolitti :al pessimo Sonnino), furono costreui i capitalisti a non piì1 servirsene. Sad questa mia affermazione en-ata, o giusta; certo essa è la negazione completa di ciò che mi ha fatto dire il Petrini, il quale (p.,g. _;26) mi regala quest'altra opinione: .-la crisi delle org:miz– zazioni di resistenza dovuta al metodo riformista per cui si inibisce la prop:1ganda dei principii socialisti nelle Leghe e si auraggono i lavoratori con la visione del soddisfacimento dei loro interessi im– mcdiat'. •. Per un uomo che h:1 sulla coscienza, con il Chiesa, b. relazione scritta pel Congresso d'Imola sul b. org:mizzazioue economica del proletnriato industri:llc, S.'\rebbc un bel tour dt fora in fo.uo di conversioni 1 Per fo1111nanel Convegno il riformismo e la rivoluzione non turhnrom, mai per un sol momento le nostre discussioni, cd io ac– cennai, non ad un:i crisi, m:i ad un3.salul:ire, neccss.'\ria diminuzione nel numero delle organizzazioni c degli organizzati. Dato il lungo periodo di :'ISSCnza di ogni libert:l di associ:1zione, quando questa 1 sia pure incompleta, non fu piì1 negat:\ ai lavor:\– tori, e;;;si nel primo impeto delle loro aspirazipni si diedero ad un hvoro tumultuoso, ~otico, di org3nizzazione, attrave-rso a forme non '-empre adatte, e crearono :ittorno ad un nucleo solido, agguerrito, di org:rnizzati nel modo realmente piì1 effic:i.ce e piì1 sicuro, tu\lo un grnnde esercito irregolare, i cui quadri, e la cui strategia erano stati adottati per suggestione e non in base dell'esperienza. Dopo un breve periodo di scaramuccie questo esercito dovc\fa natur:1lmente dissolversi, come attualmente avviene - cd occorre far sì chè la dissoluzione nnn si allarghi al uuclco solido e agguer– rito, e che d'altra p.ute non si voglia far vivere artificialmente or– ganizzazioni per cui non sussistono ancora le condizioni indispen– sabili, economiche e intellettuali, della esistenza loro viva e vitale. Scusatemi dello spazio eccessivo che queste rettifiche occupe– ranno. Gcnov:\, 20 dicembre. Gino r.turialdi. I .a m::rnc:mza di resoconto stenogrnfico del Co,rvtgno ddlt1 rtsistmzn permeue al compagno Murialdi di accus.'\mli di imcr– pola:i:ioni maligne. Veramente però, uomo per uomo, memorin per memoria, la sostanza del discorsco del i\lurialdi fu questa: che i padroni non ;;i affidavano pii:1alla indiretta difosa. politica; si appresta\':\U0 e si apprestano irwece :"tdorganizzar:,;i anche essi ecouon,icamente e con . Quanto alla frase che si riferisce all'ou. Ferri, es~ è mia di– fatti, e duolmi non a\'cre il manoscriuo per pro,•arc che avevo prov,•eduto a distinguerne la paternità che accetto senza timore, perchè non esprime nulla di ingiurioso per un socialista il fatto che dei c:tpitalisti, consentendo in un suo pensiero, concepiscano rigidanwnte ma modernamente l'esercizio della lolla di classe. Ecco s1abilita ad ogni modo la verità, sia che il Murialdi at– tribuisse il nuovo atteggiamento dei padroni a una piì1 razionale concezione della loua. di cbsse, come :1. me p.'\rve dal suo di– scorso, si:1.che lo riferisse invece ad uno dei tanti mir:1.coli dd riformismo 1 come ora :ipprendo. Il ì\lurialdi anche l:-imcravigli:i però che, nelle note, io gli at– tribuisca la confessione di una crisi dell'organizzazione, che egli non disse mai esplicitamente dovuta al metodo riformist:l, ma di cui espose lucidamente le cause, che all'occhio di ogni spn,;sionato, si risolvono in errori di metodo. Ricordi il Murialdi le accuse da lui fatlc al Convegno 1...-0ntro la propag:inda egoistica., contro la manb. delle org:lnizzazioni :\ ,•:tporc, c convenga che non basta non avere pronunci:i.ta la pa• rob crisi per poterne negare in seguito l'esistenza. dopo di averne brillantemente sviscerate le cause. lo comprendo che al Muri:tldi spi3ccb che le cose da lui dette poss.'\nO divenire argomento a so,tegno del nostro metodo, m:t 11011 è questa ragione che mi impong:i. una verità di comodo per amor di patria. Col che ritengo chiusa, per mio conto, la polemica. \fil:ino, :t8 dicembre. Dr. Petrini Giovanni. VARIETÀ DELLA CRONACA INTERNAZIONA Come si p:,.g:i..I:\ giornr,t., di ono ore c ... quella di sci ore - Anche le Re• pubbliche possono fare economia di liste civili - 01::dica10 :,I ~;. gnor l'ecci - P:11riouardi d' Italia e di Francia - La guerra e la J>acc. Ogni fatica merita premio: specie se b. fatica è sopportata da uomini che s1:11moin alto nella greppia sociale. Qu:'llllO gu:tda– gnano i vari sovrani e capi di Srnto per ogni minuto di lavoro? J_,:i statistica non è difficile a farsi. Ammeuiamo che ciascuno di questi signori si dedichi <1uotidianamente a quel penoso e pro– ficuo lavoro che è firme di decreti, letture di giornali e libri istrut– tivi, studio di progetti di legge e simili (per l' impc:r:.tore di Ger– manin bisogn'.\ aggiungere anche la fatica per redigere i ~uoi m:i.stodonticamente pietosi discorsi) per almeno sci ore :ti giorno. Mi pare di non CS.'\gcr!lre,anzi di avere la manic3 larga, poichè la giornata è già piena di altre cure pili importanti per i dclii altissimi funzionari: le pratiche di nostrn santa religione per ,\J. fonso di Spagna; - le p:ntite di campagna insieme :tll:t bella Cléo per l'augusto Leopolrlo; - il baccarat per Giorgio d' Inghil– terra; - la forc:i. per Nicola di Russia; - il guardaroha e il vesti:irio per Guglielmo di Germania ... e che so io. itcttiamo dtm– que sci ore al giorno di lavoro a tavolino (e anche!) e calcoliamo sui dati delle singole liste civili. Noto - di sfuggita - che la giornata di 0110 ore puzza a costoro di bombe, di anarchia e di ri,•oluzione ... cd essi non banno, a farla larga, che una giornata di sci ore - e torno al soggetto. Per ogni mi11u!o di lavoro quotidiano, dunque, gua. dagn:i.no: Lo c:i:ar. I.' imperatore d'Austria . Il re d'Italia . I.' impcrntore di Germania. 11 re d' Inghilterra 11 re di Spagna li re di Svezia . Fr. 405 176 108 88 75 • 7z 48

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