Il Socialismo - Anno I - n. 18 - 10 novembre 1902

Anno I. Roma, IO Novembre 1902. N. 18. IL SOCIALISMO ~ Rivista quil)òicinaleòiretta da ENRICO FERRI ~ ..SBON,AMENTI. - ITALIA: Anno L. 5 - Semestre L. 2,50 I SI PUBBLICA I Per la Direzione e Reduioue rivolccrsi all'on, pror. ENa1co E:.- rtr.KV: Anno L. 6,25 - Semestre L. 3>2S- . 1 lO d . 125 d' . F1uou, Roma, Via Montebello, •·&- Per l'Amministrazioue Un numero cent. 25. 1 e 1 ogm mese rivolgersi: Il S«i"a/ism,,, Rivista, Rom.1.,Via S. Claudio, 57 ATTUALITÀ POLITICA DA CALTAVUTURO AGIARRATANA La Sicilia torna ad essere teatro di sanguinosi con– niui, e di repressioni feroci. Dopo le fucilate, le de– portazioni in massa dei contadini, il disarmo, la vio– lazione brutale dei domicilii e i tribunali marziali del 1 93, tornano ancora una volta ad echeggiare sinistramente per le strade deserte di traflici e di popolo di un borgo di provincia, le revolverate omicide dei carabinieri. Il terrore del '93 parve fiaccàre la ribellione del proleta– riato agricolo siciliano: cd effettivamente il contadino rientrò nella sua calma stagnante, accoccolandosi come il cane bastonato ai piedi del padrone. Oggi la fame, il disagio aumentato, una insufficiente organizzazione lo spingono di nuovo alla lotta impulsiva, nella quale esso lascia novellamente molti feriti e qualche morto. Quali le cause di questa nuova tragedia del lavoro? La Sicilia dal '93 acl oggi non ha fatto grandi pro– gressi economici, e persistono in essa le vecchie cause di disagio e di malessere. Il contadino nostro - cx proprietario collettivista della immensa proprietà civica dei nostri ~lunicipi - continua ad essere il contadino senza pane nè tetto, quale lo creò la Rivoluzione borghese del 1860. Il proletariato agricolo trovava prima ciel '60 le sue sorgenti di vita nella immensa proprietà comunale - dove poteva pascere, compascere, ghiandarc, legnare, seminare - , nella vastissima proprietà ecclesiastica e monasticale, nel demanio dello Stato. Era ancora pic– colo proprietario di allodii, lavoratore libero e indi– pendente, e produttore diretto di molteplici manufatti, con cui soddisfaceva ai bisogni immediati della pro– pria famiglia. La Rivoluzione del '60 - incamerando la proprietà ecclesiastica, agevolando le secolari usurpazioni della proprietà comunale e demaniale e la relativa rapida trasformazione in nuovi vastissimi latifondi, - prole– tarizzava d'un tratto gli ex comunisti delle campagne, addossando sulle loro spalle tutti i danni di una pro– duzione nè completamente capitalistica, nè completa– mente feudale. Così sorgeva il proletariato agricolo siciliano. Di qui dolori e difficoltà cli esistenza nuovi, insor– montabili. L'aumento rapido della popolazione - sul cadere del secolo xv111 - aveva, coi maggiori bisogni che portava seco. determinato l'estendersi della col– tura dai terreni fertili e produttivi ai terreni via vin inferiori, il conseguente rapido elevarsi della rendita fondiaria e la miseria crescente dei lavoratori della terra. Si dissociava il capitale dalla terra per avere as– sicurato il più alto reddito. bastando a questo scopo, pei proprietarii il giuoco combinato dell'aumento clclln popolazione e della coltura estensiva dei terreni meno produttivi : mentre cadevano inci--orabilmcntc i salari come effetto della grande offerta della fo:·za-lnvoro. Tale situazione - aggravata dal regime doganale, dal sistema tributario locale, dalla leva, dalle dilapi– dazioni sistematiche del pubblico denaro - creava la pili larga emigrazione, che se da un canto funzionava da \·alvola cli sicurezza contro possibili perturbazioni in– terne, era causa nuova di miseria e di agitazioni. Ed ecco perch è. L'emigrazione - facendo un vuoto nella forza-la– voro - ha fatto sentire ai lavoratori che la legge della domanda e dell'offerta si è volta a loro favore e do– mandano piit alti salari. Se non chè le tristi condi– zioni generali dell'agricoltura, l'ingranaggio della pro– duzione coi padroni assenteisti, coi gabellotti, e via dicendo, rendono impossibile ogni e qualsiasi rialzo dei salari derisori, contro la quale legge si spuntano e rie– scono sterili le Camere di lavoro e le Leghe dei con– tadini e le conseguenti loro agitazioni più o meno im– pulsive. Il salario è un effetto della produzione, che non muta già per il volere degli uomini, ma per il mutare cli quei fattori medesimi che l'hanno prodotto. Ecco perchè in Sicilia le agitazioni per il miglioramento elci patti agrarii sono riuscite sinora pressochè sterili, tranne in quei centri, come Corleone, dove il contadino creando formidabili cooperative di consumo, può mettere a sua disposizione un non indifferente fondo di resistenza nelle sue lotte contro la proprietà fondiaria. Hanno pensato a ciò i socialisli cli Sicilia? Qui c'è slata come una febbre di organizzare i con– tadini in Camere di lavoro e in Leghe cli resistenza e io che scrivo inaugurai di recente la Federazione dei Contadini siciliani in quel di Bisacquino. Ma io dissi forte che i contadini non si aspettas– sero molto dalla loro Lega per ottenere il rialzo dei salari, che nessuno sforzo di solidarietà, nessuna ca– bala cli Leghe potrà loro procurarlo finchè non sa– ranno cangiate le stesse condizioni della produzione. L'infatuamento delle Leghe - alimentato artatamente dalla borghesia, dal Governo, prodotto inevitabile del crescente riformismo socialista - deve in Sicilia ridursi a ben più modesti confini se si vuole fare qualche passo avanti ed evitare inutili spargimenti cli sangue. E mi pare che debba mutare l'atteggiamento dei socialisti. Senza trascurare l'organizzazione economica - che dovrebbe avere di mira soprattutto la fondazione di potenti cooperative di consumo per farsene poi stru– mento nelle lotte contro i capitalisti - mi pare che i socialisti non dovrebbero mai rifinire di fare una vera campagna contro tutta l'organiz1.azione dello Stato. Le spese militari, la lista civile, il regime doganale, il sistema tributario dei Comuni, la ristrettezza del voto elettorale dovrebbero costituire il piit forte argomento di agitazione nel Mezzogiorno e specialmente in Sicilia per parte del Partito socialista, Fuori di qui la funzione del Partito è nulla o quasi. Noi minacciamo di sviarci nelle lotte pc.i- l'aumento dei. salarii, diminuzione di ore di lavoro e via dicendo, :1.ssistiti magari dai funzionari subdoli dello Stato, dai

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