Il Socialismo - Anno I - n. 16 - 10 ottobre 1902

Anno I. Roma, IO Ottobre I902. N. 16. IL SOCIALISMO /2.-0 Rivistaqoioòicinaleòirettada ENRICO FERRI /2.-0 ..LBBONAMENTI. - ITALIA: Armo L. S - Semestre L. 2,50 I SI PUBBLICA I Per b. Diruionee Redazione rivolrersi all'on. prof. E1<u111co E~T~Ko: A~:o ~n!';;! ~e~;:~~e L. 3,25. il 10 ed il 25 d'ogni mese ~:=~~:r::~;:s..,';!.:,:;::e:; ~~:;~~!:t~;; o; ATTUALITÀ POLITICA IlPartito s cialista e l'Italia Meridionale Riformisti e rivoluzionari sono d'accordo nella dia– gnosi. E cioè che I' Italia meridionale si trova in una condizione di semi-feudalismo economico e di camor– rismo amministrativo; e si trova in uno stato di dissan– guamento cosi nel proletariato come nella classe inter– media dei produttori industriali ed agricoli. La divergenza sorge sulla tattica da seguire di fronte a questo stato di cose. I riformisti dicono che, siccome il Socialismo non potrà realizzarsi se non dopo che la borghesia avrà compiuta intera la sua traiettoria economica e politica - cosi il Partito sociali:--ta nell'Italia meridionale deve aiutare il formarsi di una borghesia onesta e democra• tica, assicurandole il potere perchè possa compiere il suo ciclo dall'alba al tramonto. E dopo dì essa verranno i socialisti. Noi crediamo che questa tattica sia completamente sbagliata. Anzitutto, in molla parte cieli' Italia meridionale, non è che la borghesia onesta e democratica non sia ancora nata - essa nacque, ma non era vìtale. Fu un aborto sociale, e non è possibile ora promuovere il parto rego– lare di un feto ... che non esiste e che, nell'aborto con– tinuato della Sinistra liberale dal j6 in poi, ha dimo• strato di non avere la possibilità cli esistere e svilupparsi. Certo il Socialismo non potrà succedere, per evolu• zione naturale, che all'esaurimento della borghesia, come questa succedette alla esaurita civiltà feudale. ~la, teoricamente e praticamente, è da vedere se tutte le fasi dello sviluppo sociale si debbano seguire rego– larmente e schematicamente: o se la storia non cammini invece, assai spesso, saltando delle fasi sociali, non nate o abortite. D'altra parte una società umana non è un tutto omo– geneo e nelle varie sue parti coesistono anche le fasi precedenti della sua evoluzione. Nella evoluzione della famiglia si pa~sò dalla pro• miscuità sessuale alla poliandria (matriarcato) e poi alla poligamia (patriarcato) ed ora alla monogamia; ma vi sono gruppi etnici che ebbero soltanto qualcuna di queste forme famigliari, e viceversa tutte queste forme sussi– stono ancora ne' paesi civili, pii.I o meno embrional– mente e fuori dello stato giuridico. In ogni paese civile cl' Europa e' è la promiscuità sessuale (prostituzione fem– minile e maschile) e c'è la poliandria {una moglie con molti mariti) e c 1 è la poligamia (un marito con molte mogli) e c'è la monogamia. La stessa legge sociologica vale per le fondamen– tali forme economiche della società. Anche ora, in pieno G e individualismo capitalista, sopravvivono forme di pro• prietà collettiva (comunale, demaniale, ecc.). Que~ta legge sociologica che non contraddice alla doltrina marxista, secondo la quale si ha la previsione che anche in regime collettivista potranno sopravvivere delle forme cli proprietà individuale (non solo per i bi• sogni personali, alimenti, abiti, ecc., ma anche per taluni mezzi di produzione- e cli scambio). E.' molto probabile infatti che la socializzazione dei mezzi di produzione e di scambio sarà per cominciare dalle grandi imprese e proprietà (industriali e terriere) e la~ scierà sopravvivere per diverso tempo le briciole della piccola industria e della piccola proprietà. cosi resistenti anche ora, per es., nei paesi di montagna. . . . Ora se ntll' Italia meridìonale la borghesia demo• cratica è abortita o non è nata, perchè dovrebbe il Partito socialista dare le sue energie e l'opera propria per questo allevamento e allattamento artificiale di un partito democratico riformista? Sarebbe come se in un paese illuminato a petrolio non si volesse la luce elettrica, dicendo che prima cli questa bisogna impiantare il gas, poichè il gas è una fase precedente l'elettricità. Lo è veramente - ma nelle grandi linee della evo– htzionc tecnica e in questo o in quel luogo si può be– nissimo passare dal petrolio alla luce elettrica, saltando la fase intermedia. Analogamente - non per sola similitudine imma• ginosa, ma per la legge sociologica dianzi accennata - nulla si oppone a che nel!' Italia meridionale l'erede immediato del semi.feudalismo economico, politico ed amministrativo - possa essere il Partito socialista, senza la fase intermedia di una democrazia borghese. Sotto certi aspetti è anzi questa una condizione fa. ,·orevole per noi, perchè. come nel Piemonte, dove la democrazia non esiste, si è già ,·erificata la divisione netta tra socialisti e conservatori, senza repubblicani, nè democratici di mezzo - così av,·errà 1 e già sta av– venendo, nell'Italia meridionale. Per es., a Gravina l'opera indefessa di Musacchio ha seminato e coltivato per dieci anni la pianta socia• lista, di fronte ai partiti personali imperanti nel Comune. Ed ora, crescendo a poco a poco, anno per anno, i socialisti hanno conquistato il Comune e Musacchio è sindaco di Gra,·ina.. senza aver aiutato a nascere una qualsiasi borghesia democratica. Perchè e' è un altro vecchio cliché a cui si auen· gono i riformisti, ed è che il Partito socialista non possa essere costituito che di salariati. Già prima parlavano di salariati i11d11slriali e perciò dicevano anti-marxista la mia previsione di tre anni fa sullo sviluppo del Partito socialista nel\' Italia meridio– nale, come se questa non avesse i salariati agricoli. E il

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