Il Socialismo - Anno I - n. 13 - 25 luglio 1902

Anno I. Roma, 25 Agosto 1902. N. 13. IL SOCIALISMO /2.JV Rivista qail)è>icinale è>irettada ENRICO FERRI ~ ..lllBONAMENT[. - ITALIA: Anno L. 5 - Semestre L. 2,50 I SI PUBBLICA I Per la Dire.iionee Reduione rivolcersi all'on. prof. ENRICO EsTHo: Armo L. 6,25 - Semestre L. 3,25. . • , • FsR1t1, Roma, Via Montebcllo, ei-• - Per l'AmministruioDe Un nWllero cent. 2 5- Il 10 ed 11 25 d ogm mese rivolgersi: /I S«ùalintu, Rivista, Roma, Via S. Oaudio, 57 ATTUALITÀ POLITICA Il Ministero Zanardelli e l'Estrema. Il 6 febbraio 1901 cadeva il Ministero Saracco. voti sotto i quali fu seppellito quel Ministero parvero e sono tuttavia un mistero. Si spiegò quella insurre– zione più unica che rara di tutta la Camera con una serie di motivi abbastanza speciosi. Da Sonnino a Tu– rati si accusò il Ministero, di attitudine politica incoe– rente. Per una incomprensibile questione di logica fu rovesciato dai socialisti il Ministero che aveva fatto passare l'uccisione del re senza proporre la solita legge di esterminio contro i metaforici sovversivi:, e dai con– servatori fu rovesciato l'uomo della pili pura ortodossia monarchico-conservatrice. Io ho sempre creduto che l'on. Saracco non fu rovesciato per ciò solo. Una cosa tanto incoerente quanto la politica non poteva determinare un voto di semplice coerenza. In verità i conservatori puri e i democratici puri non sarebbero mai riusciti ad abbat– tere, in nome di precise ragioni politiche, un Mini– stero qualunque, se la massa grigia dei deputati affa– risti e mestieranti 11011 avesse avuto il suo tornaconto a seguirli. Ora per questa gente la presenza dell'ono– revole Saracco al potere era una terribile minaccia. Non era stato forse l'on. Saracco a ficcare per il primo il viso a fondo nei misteri delle costruzioni ferroviarie e non era famoso il suo rigorismo amministrativo? Alla vigilia della rinnovazione dei trattati cli commercio, delle convenzioni ferroviarie, della discussione sui prov– vedimenti finanziari, era evidente che la massa dei de– putati politicanti e affaristi dovesse desiderare il ritiro dell'on. Saracco e salutare come una magnifica speranza l'avvento cieli' on. Giolitti. 1 La condotta del ministro Saracco nella questione dei premi per la marina mer– cantile era più che una minaccia. La condotta del Ministero Saracco in materia di or– dine pubblico e di libertà interna era stata nè pili nè meno che la condotta media dei Ministeri italiani, lon– tani dagli eccessi di paura, ricorrenti ad intervalli, dei Crispi .e dei Pelloux. Tale condotta può così pre~en– tarsi: riconoscere in teoria il pieno diritto dei citta– dini a riunirsi ed associarsi pubblicamente, ma riser– vare al potere pubblico il giudizio sulla transitoria con– venienza di limitare, in un mo.mento e per un deter– minato luogo, l'esercizio di un tale diritto. 1 Cosl nell'Ila/io d'oggi di K.1:-:c ed ÙKEY (editore L.'\terza, Bari, 1902, p. 16) si giudica il Giolitti:• l più maculati fra i ministri italiani uscirono dalle sue fila (della sinistra.). U nlotioni dd GUJ. litti con gli scandali bancari ovrtb/Jtro dovuto tsdmltrlo dalla vita pubblica. Quantunque personalmente onesto, è stato un adepto della pubblica corruzione; e anche fra gli uomini di Sta.to italiani non ha portato alto il suo. nome per soverchia scrupolosità . ., - Il GWrnalt dtgli &0110111isti, pur sostenendo l'attuale Ministero, non ha mai mancato di mostrare la su:1.aperta sfiducia nell':1.zione per• sonale del Giolitti. e Da questa linea di condotta non si è scostato se non soltanto in senso quantitativo il presente Mini– stero; ma anche esso ha al suo attivo un certo nu– mero di proibizioni di assemblee pubbliche. Gli ele– menti democratici hanno però usato verso il presente Ministero di una indulgenza, che non vollero mai ac– cordare ai precedenti iiinisteri, riconoscendo come eccessi de/lp autorità locali tutti i fatti che non quadra– vano con la loro teoria della esistenza di un Governo liberale. Evidentemente questa scriminante avrebbe potuto applicarsi ad ogni specie di azioni del governo di ogni tempo e luogo. 1 E certe proibizioni di assen_1- blee pubbliche e private di scioperanti, come, ad esempio quella dei tramvieri di i\apoli e l'uso dell'esercito a J\lolinella ed altrove, non potettero esser pensate dalle autorità locali, ma dovettero essere suggerimenti ed or– dini del Governo centrale. Della libertà cli stampa non si parli. Le cose pro– cedono ad un dipresso come prima, e come prima i giornali sequestrati non son processati. Anche qui è dif– ficile escludere la responsabilità del presente Ministero, che. se fosse veramente liberale, forte d'un ordine del giorno votato dalla Camera, avrebbe potuto presentare un progetto di legge per l'abolizione del sequestro pre– ventivo e nel frattempo - con teorica perfettamente co– stituzionale - invitare le regie procure a seguire i con– sigli che venivano da una deliberazione solenne ~lell~ assemblea elettiva. I giornali socialisti e. repubbhcam continuano ad essere sequestrati, sebbene due rela– zioni, presentate alla Camera, dai deputati Ri~~io e No: cito, precisassero egregiamente in che la cr}t•ca degli ordinamenti politici vada distinta dnl cosiddetto vili– pendio delle istituzioni. Sebbene dunque vi sia stato praticamente un mag– gior rispetto per il diritto di riunione pubblica, e qual– che esplicita ammissione teorica circa il diritto di coa– lizione degli operai e platoniche manifestazioni rispetto al ben fondato dei loro reclami, , è lecito convenire che la direttiva del presente Ministero Zanardelli-Gio– litti non è stata diversa dalla media dei Ministeri ita– liani ... fatta eccezione dei due o tre Ministeri ... eccc– :r.ionali. 1 Console l'tlloux, in pieno ostruzionismo, ebbe luogo :'I. Ì\:l· poli un imponente comizio pubblico pro Costilutnlt, che riuscì un'apert:l m:1.nifc.St:lzionc 3nti-mon3rchica. Provò quel comizio il liberalismo del Pelloux? No; m3 semplicemente che il prefetto C.'1,•asoln non volcv:l ost:1colare, in K3poli, per onestissime ragioni di politica locale, l'opera degli elementi estremi. " Molti soci3listi itnli:1.nisono and::a.tin brodo di giuggiole per certe frnsi dell'on. Giolitti sui diritti degli opcr:ii e sui do,·eri della mon:lrchin verso di essi. I(nono persino p:irl:ltO di un'èra 1111cmal E dire che si trnlt:\V:l di mere interpo\3zioni di frasi qua~i Jet• ternli del principe di Rism:lrk. Chi se ne voglia :1ssicurarc legga: OAWSO:-l, Bismark ami Stolt Sodalism, Londra, 1891, da p.'lg. 25 a 35, e specialmente p:1g. 32 e 35, O\'e possono. vedersi le fmsi originali che qunlche impiegato di p3l:uzo llmsch1 ha tradotlo per conto del\' on. Giolitti.

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