Il Socialismo - Anno I - n. 13 - 25 luglio 1902

IL SOCIALISMO labor (ft:1. cui gli industriali milion:ui Al. A. Hom10, compropric– t:trio di miniere di cirbone e forro, lii bastimenti e di ferrovie, ed il famoso 701111D. /i.',,cke fdler) e dodici imparzi:tli (?!) formanti b. hilancin dell3 giustizia (the S<alu o/ j,utiu)'. Dodici • imphn:iali, • tuui naturnlmcnte scelti frn i petti grossi de.11:i.repubhliC!\ nord– :.meric:ma, ex-presidenti come Clt.1tla11d, e.--<-ministricome C<>r11e– lim 1V. Bliss, ex-:unbasciatori come Ouor S. Strous, gr:mdi in– tlustriali come Fra11ds Adams, presidente delle ferrovie del r:t– cifico, preti cauolici come l'arcivescovo /,t/011,I, pastori protest:mti come C. Poller, a\•vocati ·e nego1.ianti 1 e, fra tutti questi scrupolosi giudici degli episodi della grande lotta di class~, il segretario clt"ll:t Natio11al Civic Federa/io,,, R. 11:f.E'osley. Gli interessi della classe operaia nord-americ:ma sono nffidati a questo somm.o consesso, il quale, nat~mhnente, riesce 3.j risult3ti che da noi s'ouenncro dall'arbitrato Z:mardelli per lo sciopero di < :enova e dn.l Comiuto d' intesn. per 13 questione dei feTTOvieri. Quest'ultimo sciopero dei minatori di Transil\'ania è 13 pili l,cl\3 dinu strnzione che i cosiddetti Comit3ti d'arbitr.tto o sono inu• tili o sono d:mnosi pel trionfo delfa causa operaia, Essi ad :tltro non scrvon'> che a gu: td3.gn: ..retempo, a \'antaggio del c:ipitalismo. Le Associ:u:ioni di mestiere de,·cmo inlormarsi al principio che • i parziali 111iglioro111e11li sono 11011 già sla:ione tf'arrivo, mo siti· :ùme di parlm:.a verso lo uopo fim1'e dd Sociolismo, • come di– ce,•n Enrico Ferri nel suo articolo Il melodq rr.Jolu=io,,ario. Esse potntnno solo essere cli una incontestata utilit3 per la classe lavoratrice se, in\'ece di cullarsi nella dolce illusione di possibili annonie fra c.'lpitalisti e proletari, prov\'eder:tnno a dare :lgli operai delle officine e dei campi una forma coscicn1.:1.di classe, educandoli, non ni trastulli degli arbitrati e delle rifom1ctte, ma :-tlla lotta per l'espropriazione della classe dominante. Questo dimostrn I:i stori:'l deU'org:mizz.'\zione proletaria negli S1a1i l;niti del nord. G. M. Serrati Dirdl6rl del Prolc1::irio. RIVISTA DELLE RIVISTE SOCIALISTE Riviste tedesche. Nei fascicoli del 14 e 27 giugno della Nm/ z~il, M. Heer trntl:'l dd Socialismo di Stato nella Nuova Zelanda. L' A. nota come nell' Jnghilterra l'ideale del libernlismo econo• mico v:id:i declinando, cedendo il posto :i quello di uno Stato so. ci:'lle, di un imperialismo soci:t.le, che ,•eng:t. :t. liber:t.re il paese J111l'onnipotenza del grande capitale. La base di quest:1 nuo":i tendenu deve ricercarsi nelle condi1:ioni del ceto medio, che vede min:içciata la sua esistcn1.:'l dalla crescente concentr:tzione capit:'llis1:1 e reagisce, domnnd:indo d:i uno Stato forte e potente l':ibolizione dei monopolt i quali, nati dalla libern concorrem·-'l, mi. naeeiano effettivamente di elimhurln. In un paese però in cui le tradizioni liberiste sono così profond:tmente rad!eate, come in In• ghilterra, la nuo,•:'l corrente nou può non incontrnrc grande resi• :,,tenza e perciò gli sguardi si ri"olgono per or:t verso un:'lcoloni:i che si dice realfazi già l'ideale agognato: verso la Nuova Zebnda, le cui condizioni si dipingono ecceiionahnente felici. In questo paese l'opera legislativa sarebl>e riuscita ad eliminare la pO!en,N'\ del monopolio come i conflitti di classe, creando un ceto medio forte e sano, che assorbe ed assimila tanto i milionari come i nulla tenenti. l,;n' :ibbond:'lnte fioritur.1 di pubblicazioni cel"C!ldi mettere la ,•ecchia lnghilterr.1 :il corrente di quanto hnnno potulo fare i :,,uoi figli nei paesi nuovi. li Beer, mentre coi d:1ti sopraccennati ci spiega fa l:trg:'l cor• rente di simp:atin che nelle pubblicazioni inglesi (e non solo in quelle) si m!lnifest:1 per il socialismo di Suto zclandese, si propone un esame scevro da preconcetti delle conditioni effetti\'e a e_uih:i dato luogo. Rli o e r cc I.a Nuova Zcl:mda non è ~11.'.L Con forte potere centrale. Due dt.-ccnni fa il Governo era proprietario· delle ferro"ie e di un grnnde istituto di a.s,;icurnzione. Tutto il resto era lasci:ito ali' initiativa privata. 1,'evolutìone economiC:'lche nell'Europa ebbe a compiersi in parecchi secoli, che nell'America :ibbrnccia un periodo di circa cento :inni, si verificò nell'Aw;tralia nel corso di due decenni. • Nel 1890 lutto era eapitalisticamenlc monopoli1.zato: la terra, l'acqu:'l (la D:'lvig:u:ione) il fuoco {il carbone). I.e condizioni ernno tali da rendere un inferno il paradiso della Nnov:1 Zelanda. • I .a libera concorrenza ave"a esplicato le Slte consegueuic ultime moh1l piì1presto e molto più completamente- ché non n<:ipaesi di vecchia civiltà. Alle prese con la miseria, i c6\onisti r~~gii-ono.Si chbc primn un mo,•imento economico che fallì - poi uri'agit:'lzione politica, clic, 'con l:'1 concessione del suffr:tgio univerMle nel 1889, ottenne la :-11:1 prima gr:inde vittoria. I.e elezioni, fatte a b:'lse clclla 11uo,•aleggl', port:irono al p:icse un Governo liberal<.·-rifo'rmist:i.,col progr:'lmma di abbattere la strnpotem·-'l del grande cnpit:i.lc nlonopoliziatore. Ed il monopolio piì1 nefasto per la Nuova Zeland:i er:'l quello dell:i tcrrn. Paese essenzialmente ag,:icolo, avev:1coneentr:'lto l:t pro• prie1à fondi:iria in poche mani. Fin dalla prim:i colonizz:izione l:t terra :lppartenne :'lll'erario, m:i questo, in momenti di ri~trettezze IÌ· nanziarie, l'a\'eva ccdut: t.la prcui bassissimi, a. speculatori, crc:mJo cosi dei l:ltifondi enormi. l~'l rifom1a fondiari:t. del 18<)2 po-,e lìnc a questo sistema, st:'lbilendo chi: tutti i terreni non ancora conce3-.i 3. pri,·nti dovessero essere d:i.tisolo in affino perpetuo (per 999 :t1111i) contro un:i rendit:i di 4 per cento del ,·:Llorerappresentato dnl suolo : lll:i.stipulatione del contratto. Si s1:ibilì inoltre che l'estensione mn;;,. sim:'ldi ogni podere non super:isse i 620 :tcri per i terreni di prima e di 2000 per quelli di seconda qualità. l.nseguito si ammise, òhrc· all'affitto perpetuo, anche l'affitto con diritto di compra, dando al• 1:n«1nuario, fra in 10° cd 11 25° :i·nno di affitto, il diritto di com– perare il podere al prezzo inizìale; e si :unmise :mche la compra a cont:lnti, nell:'l <1u:'lleil compr3tore paga sul>ito un quarto dt!I prer.zo subito, il resto dopo 30 giorni, mn però non :i.cquist:'l il di– riuo di proprietò. che dopo aver migliorato il terreno. J ,0 Stnto concede :'lnche delle terre in piccoli poderi, imprest.'\ndo ni COnl:l· dini il c.'lpitale necessario per l'impianto; ma tale sistem:'l, m:'llgrado i \'antaggi che offre, non riscontra molto favore, giacchè nel 1901 di questi piccoli :'lffilt:t\'Oline esistevano solo 2011 con 42 1 414 acri di terreni ed :mticipi complessi"i di ciTC!l400,000 lire. Finalmente il potere centrale ha fond:'lto un' :'lzienda ngrico!:'l di circ:i. 8oo acri, per dar lavoro ai disoccupati, e per ricoverorc fanciulli abbandon:i.ti o derelitti, che ivi ricevono istnttione l:'lic:i.e sono iniziati ai lavori :'lgricoli. Nel 1893 si estese la rifonn:1 fon– di: 1.ri: 1., promulg:inclo un:'l legge che in d:ite condizioni :iutoriun lo St: i.to ad espropriare, indennizzandoli, i l:'ltifondisti. '.\fa finora qut.-st:1 legge non ebbe :lpplicazione. Tutta,•ia si verificò, dopo la rifonna fondiari!\, che facilitava a tutti l':lcquisto di terreni, una certi\ pc– nuri:'l di operai agricoli, cosa che determina,•:i. parecchi latifondi,;;ti a cedere le loro tenute allo Stato. Alla riforma fondiaria fece seguito la lcgisl:'lzione opcrain. J!:.,j. stono oggi ben 2 5 leggi diverse su quelb mn.tcrb, di cui le pii, import:'lnti sono la legge. sui probiviri e conciliatori industri:\li (1894), quella sulla tutela degli operai 11elle fabhriche (1894), e la legge sui lavori pubblici (1900). I.a colonia si dfride in 6 distretti, ognuno dei qu!lli h:, un uflicio di conciliaiione, mentre esiste solo un ufficio tli :irbitrùtv per tutto lo Sta.lo. l.'ufftcio di conciliazione si compone di selli: giudici, di cui due sono scelti da'lle organizZ!lzioni dei padroni e due dalle organiu·.:i.zioni operaie, coo un presidente scelto dai giu– dici. L'uflicio di arbitrato, che costituisce l'istanza suprema, oont.1 3 giudici ed un presidente nominati dal Coverno e 2 aggiunti desi– gnati l'uno dai padroni e l':altro d:1gli oper:ai. L' ufficio di conci– li!lzione non interviene nei conflitti fr.l capit.1le e lavoro se non sulle richier..te fatte da una delle parti. ~on il singolo indi\'iduo, ma

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