Il Socialismo - Anno I - n. 13 - 25 luglio 1902

IL SOCIALISMO 201 Resterebbe ora da .vedere se appunto il Bernstein abbia ragione quando dichiara errati i presupposti del programma e del metodo che contraddistinsero sinora la democrazia socialista. Ma questo lo vedrà il lettore da sè, seguendo la polemica. Una osservazione sola - osservazione di fatto - ci si conceda in merito alla questione, Il Bernstein trasse la ispirazione delle sue critiche dall'ambiente inglese dove i lavoratori - egli dice - ottennero riforme in loro favore senza essersi costituiti in partito di classe, anzi in quanto smisero, dopo la di– sfatta del cartismo, dati' atteggiarsi fieramente contro il capitalismo, e abbandonarono le ubbie catastrofiche. Ebbene : non sono due mesi <lacchè i lavoratori delle Trade-Unions inglesi, nel loro Congresso gene– rale, deliberarono appunto di costituirsi in partito di classe, stringendosi intorno alla bandiera della demo– crazia socialista. E' questo un fatto che vale molti volumi. 1 Leonida Bissolati. 1 Purlroppo però lo spirilo politico e rivoluzion:trio delle Tradt– Uniom inglesi, malgmdo i voti pl:'1.tonicie non applic:tli dei loro Congressi, è rim:'1.Slo così fiacc:'l.tOdalla infatu:'l.zionedelle rifonne e dei vont:'l.ggieconomici, che p:lsscd del tempo prima che il prole– t :i.ri: 'l.tO inglese :'l .cquistiun:1.importanz :1.politica propol'7.ionata :'1.11:1. SU'.\ org:i.nizzazione economica e e neutr:'I.,• Per questo Kautsky (Op. p:i.g. 24) dice appunto, che • i l(l'lJoroloriinglesi lzonnopagala cara /'a/lea11$acon la /Jorglusia radicale! • Insegnamento eloquente :1.l proletnri:i.to degli altri p1esi 1 per non lasciarsi ipnotizzare, :'l.ddomesticare e fl:'l.ccaredalle riforme e dagli utili immediati 1 S.'lcrificando a pochi vantaggi del presente \:i. completn. redenzione, qvvenire. (N. d. D). VITA PROLETARIA INTERNAZIONALE Notizie della Nuova Zelanda. Wellington (New Zealand) 25 m:'l.ggio. Sono certo d'interessare i lettori del Socialismo dando un breve resoconto delle condizioni economiche pre– valenti in questa lontana colonia della Nuova Zelanda. Considerando che è una coloniagiovine che conta soltanto sessant'anni, che il clima è buono ed il suolo per lo pill fertile, si potrebbe aspettarsi di trovarci delle condizioni sociali molto soddisfacenti. E difatti da certi lati lo sono, ma da certi altri no. l due terzi della popolazione sono dediti all'agricol– tura e una buona parte dei loro prodotti sono espor– tati in Inghilterra. La colonia ha destato l 1 attenzione di molti durante gli ultimi anni, per due ragioni molto diverse. La prima, le varie leggi passate e di un carat– tere relativamente avanzato: la seconda, che la co– lonia ha mandato nientemeno che dieci diversi contin– genti, ammontanti in tutto a CÌ'rca 7000 uomini ed un egual numero di cavalli, alla guerra inglese nel sud Africa. L'intera popolazione della colonia ammontaa815,ooo persone; quarantamila delle quali costituiscono la po– polazione Maora (gli aborigeni). Le qllattro città prin– cipali contano ognuna circa un cinquantamila abitanti. L'industria mineraria (oro e carbone) e gli stabilimenti di meccanica ci sono fiorenti e promettono uno svi– luppo sempre maggiore; ma, per il momento, sono in– sufficienti a11è necessità di lavoro della colonia. Fino a poco tempo fa la Nuova Zelanda era sog– getta a tutti i mali prodotti dal monopolio e dalla spe– culazione sui terreni che caratterizza tutti gli altri paesi; ed il tenore di vita deWoperaio era quello di tutti i pionieri in paesi da poco sviluppati. Una legislazione nettamente democratica fu iniziata nel ·1890·· ed ebbe origine dallo sciopero marittimò•: del!' Australasia, che ebbe luogo in. quello stesso anno~· I ot e c:;,r o A1anc 1890, e questo a sua volta fu il resultato del grande sciopero dei Docks a Londra nel 1 889. L'Australia e la Nuova Zelanda erano minacciate dalla depressione industriale susseguente lo sciopero degli ufficiali marittimi e dei gruppi di mestieri sim– patizzanti con loro. Questo pericolo suscitò la legisla– zione riformista susseguente. La terra non. è stata nazionalizzata, ma la maggior parte dei latifondi ~ono stati suddivisi in forza d'una legge di Stato. La speculazione sulle terre persiste an– cora, ma in modo relativamente modesto, e con sempre minore probabilità di terminare con la rovina dei sem– plici e degli onesti. La legge delle otto ore non passò, ma pochissimi operai lavorano pill di quarantotto ore la settimana e la maggioranza ne lavora quarantaquattro o quarantasei. La legge sulle fabbriche che passò l'anno scorso, prov– vede a che gli operai non lavorino per pill di 48 ore e le donne per non più qi 45 ore ogni settimana. Le donne non devono cominciare il lavoro prima delle otto la mattina, nè continuarlo dopo le 18; i ragazzi non prima delle 8 meno un quarto, nè continuarlo mai dopo le 18; i negozi debbono rimanere chiusi una mezza giornata in settimana oltre la domenica. Le due leggi che hanno avuto i migliori risultati e delle quali si suole parlare come di esperimenti di le– gislazione sociale, sono la « Legge per le pensioni e la vecchiaia » e la « Legge di conciliazione ed arbi– trato ». Per avere diritto alla pensione per la vecchiaia, bi– sogna aver vissuto 25 anni nella colonia, avere 65 anni d'età, e non avere una rendita che oltrepassi i 20 scel– lini (L. 25.45) la settimana. La pensione intiera è di 18 sterline l'anno, pagabili in dodici quote mensili (circa L. 38 al mese). Ma per ogni sterlina di rendita al di là della somma di 34 sterline l'anno e per ogni 15 sterline di capitale al disopra delle 50, la pensione viene diminuita del valore di una sterlina. t:a legge di conciliazione ed arbitrato ha dato buoni risultati, nel senso che è ormai raro il caso che possa scoppiare uno scioperOi ma l'uso principale cui ha ser– vito la legge è stato ed è quello di assicurare il salario minimo. La legge si applica soltanto a coloro che sono re– gistrati come Unione industriale: ogni sette operai a due padroni possono registrarsi come tali e possono citarsi a comparire dinanzi al Comitato cli conciliazione. Il Comitato raccoglie le testimonianze delle due parti e la questione può essere decisa da esso senza I' inter– vento della Corte di arbitrato, se le parti lo consen– tono; ma sono pochi i casi che si decidano cosìj i pill preferiscono andare dinanzi alla Corte, presieduta da un giudice della Suprema corte. Qui le testimonianze sono di nuovo escusse, ed il giudice pronunzia su tutti i punti controversi il suo lodo, dopo matura discus– sione. Finora i verdetti sono stati in maggioranza fa– vorevoli ai lavoratori, ma non invariabilmente. Tutti però riconoscono l'utilità della legge che ha reso pill stabile il mercato industriale. E' insignificante il progresso fatto nella colonia dal punto di vista della coscienza di classe socialista. 1 Non ci sono pill di 200 socialisti organizzati nella colonia; ma neppure il partito reazionario vanta molti aderenti. L'attuale Governo liberale ha una grande maggioranza, ed è probabile che le prossime elezioni generali, a dicembre, lo conserveranno al potere. 1 Ed ecco un :litro eloquente esémpio del come le riforme so– ciali, largite dalla borghesia liberale, e non imposte dallo spirito rivoluziona.rio e dall'org:'l.nizzazione economica e politica del pro~ letp.riato, riesc:'l.noa fiaccarne· ogni encrgi:i. di emancipazione, con– solidando il dominio dell:'1.classe capitalista. V. altri esempi in questo fase. p.'lg. 202 e 203. (N. d. .D.).

RkJQdWJsaXNoZXIy