Il Socialismo - Anno I - n. 9 - 25 giugno 1902

130 IL SOCIALISMO questo: che se lo Stntoè doçilestrwneuto degli interessi capitalistici,. ogni cosa che rnf!orz.i lo Stnto, rafforz.a nl– tresìil dominiodellaclnssecnpitnlisticn. Ora la legislazione sociale deglioperni non ha lo scopo di rafforzare il dominio della borghesia, anzi di fiaccarlo. La lotta fra operaio e capitalista e lotta per la di,·isione del reddito; ora qu:mro più una delle parti è forre - quale che sia il modo onde è riuscita a rafforzarsi - tanto maggiore è 1a porzione di red– dito che riesce ad attribuirsi. L'operaio non chiede l'assistenza della legge perchè rinsaldi il potere del capitalista,.ma in vantaggio proprio.Or:1.accrescere i poteri repressivi ed oppressivi dello Staro, equivale ad accrescere la forza della borghesia. i\la la legi– slazione sociale non ha forse questo risultato? li fatto che la borghesia non soltanto non isdegni ricorrere alla legislazione sociale, ma quotidianamente provochi ad attuarla,prova- come notava il Ferri - che essa non ha nessuna ragione di timore daWopera della legislazione sociale. Il fatto che anche il pro– letariato è favorernle alla stessa leg'islazione, prova altresi che esso ha ragione di sperarne bene. Vero– similmente b legislazione sociale obbedisce ad una legge di contraddizione che spiega lo strano feno– meno. Che ·gli uni Yiricorrano per demolire l'orga– nismo .sociale esistente e gli altri per tutelarlo, non sembra cosa specifica di quello strumento di trasfor– mazione. È una legge tecnologica ovvia, quella che i mezzi si possano impiegare in correlazione a qua– lunque fine. La legislazione sociale pl\Òessere dunque tanto uno strumento reazionario, quanto uno stru– mento rivoluzionario. Accenniamo di passaggio. La legislazione sociale reclamata dagli operai deve svolgere un'azione tutta negativa; deve servire, cioè, a li1nitarelo sfruttamento capitalistico, senza imporre agli operai la tutela dello Stato. L'esempio tipico di questa specie di legisla– zione è quella che limita la durata del la\'oro. Per effetto di questa specie di azione starale ,·ien limitato il potere di sfruttamento del capitalista, ma l'operaio uo11 vien sottoposto al controllo delloStnto. Dicasi l'istesso dei regolamenti igienici e di tutto quanto si riferisce alla condotta interna della fabbrica, benchè per questo genere di cose andrebbero fatte os_servazioni di altro genere. C'è poi un'altra specie di legislazione sociale. Per effetto di essa lo Stato si assume un diritto di sorvegliare il poderoso cammino dei lavoratori, i11mododn ridurre gli operai 11 più strettadipmdenz.n da sè stesso. Guardisi, per esempio, alla infinita litania delle assicurazioni, escogitate dai reazionari tedeschi. Lo scopo vero di queste varie assicurazioni: contro la vecchiaia, le ma· lattie, la disoccupazione e gli stessi infortuni (- ben– chè, forse, per questi ultimi, entrino in ballo altre considerazioni-) è uno solo: assoggettare l'operaio allo Stato, far di lui un membro cointeressato al man– tenimento del cosiddetto ordine pubblico, ridurlo à b eca G no R '1 o suddito fedele, e per questa via impedirgli di atten– tare alle istituzioni esistenti. La legislazione sociale dei conserrntori tende proprio a questi risultati. Ho parlato delle assicurazioni, ma evidentemente tutta la le11islazione socialeco11servntrice non è li. I con– servatori, in genere, non guardano di mal occhio l'agitazione diretta a limitare il lavoro delle donne e dei fanciulli, ed è naturale. Nella societ:I nostra, l'u• nico modo di emancipazione per la donna è il lavoro. La vecchia famiglia quiritaria e indissolubile non tra– monta se la donna e il fanciullo restano attaccati e dipendenti dal capo. Errano quei socialisti che vogliono porre ogni specie di ostacoli al lavoro delle donne e dei fancinlli. Essi fanno della filantropia, non del socialismo. 1 Il risultato pratico d'ogni loro azione è l'arresto dello sviluppo sociale. Essi continuano a con– cepire il Socialismo come un semplice fatto di benes– sere mntrrinle e dimenticano che il Socialismo vuol essere qualche cosa di più: il compendio di tutti i copati che recano la rottura dell'inrnlucro della ,·ec– chia societa, nel campo etico, come nel campo eco· nomico, come nella sfera dell'azione politica. Essi di– menticano troppo spesso che i fini rivoluzionari del Socidismo non si accordano sempre con gl' interessi immediati dei lavoratori. Il Socialismo democratico non è e non può es– sere favorevole a quella forma di legislazione sociale che facendo crescere la soggezione delle classi la\'O· ratrici, consolida l'esistenza e prolunga la durata del reggimento capitalistico della produzione; ma può essere favorevole soltanto a quella forma d'intervento statale, che, nei suoi prevedibili risultati, rechi un rafforzamento del potere di classse dei lavoratori e quindi ne accresca l'energia· rivoluzionaria, iutesa rame il poteredissolvi/oredella esistente forma sociale. Nell'articolo del numero 2 r della Critica Socini e ( 190I), il Turati proclamavasicuramente cht! <' il Par– tito socialista è il Partito delle riforme» ed in quello del 1° maggio fa consistere l'azione principale del Partito socialista «nell'impulso da imprimersi alla legislazione sociale » e lo stesso ha detto e scritto nei tanti articoli di cui egli ha voluto adornare L, Critica, dopo la sua uscita dal carcere di Pallanza. Questo significa giuocare sulle parole. Occorreva distinguere bene in che hanno a consistere le riforme e la le- 1 Il pror. Rossi-Doria, ncll'Ava11ti! del 31 maggio, scrivendo contro il Ferri, a ,·antaggio della legislaziOne sociale, si lasciava scappare queste parole: • le donne... non possono cqmpicrc due \:wori :td una ,·olta, quello femminile della maternità e queJlo mn• schile del l:l\ 1 oro •. L:iscio stare che la maternità sia un l!l\'oio ( - la maternità è l'esercizio d' un::i funzione organic:i, pi :i.cc ,•ole come tutti gli esercizi org:mici - ) e rilevo solt:rnto che l'ideale del prof. Rossi-Ooria è la donna c:1po del pollaio domestico. Questo ideale è eminentemente consen·atore, :mzi re:udonario, pcr– chè di fronte :tllo sviluppo della società borghese, rappresenta il ritomo ad una condi'.zione di cose 6oujieamml~ tramontata. Xci no--tro P:utito spcsscggiano i filamropi, che sono dei conscrvalori incons."lpcvoli.

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