Il Socialismo - Anno I - n. 8 - 10 giugno 1902

IL SOCIALISMO 119 zazioni economiche - Trade's unions - dei\avoratori stessi. Però il rapido sviluppo industriale ha pienamente dimostrato che la lotta di classe·non è invenzione cli de– magoghi, ma è un fatto storico, naturale, necessario, in una società dòve da una parte stanno gli sfruttati e dal– !' altra gli sfruttatori. L'ostilità incosciente contro il So– cialismo fu pagata dalle Leghe dei lavoratori, a prezzo di sangue e di miserie. La risposta alla domanda per un po' più di pane fu data dai nostri capitalisti col ferro e col fuoco. Chi va piano nel riconoscere che gli interessi dei lavoratori egli interessi dei padroni sono tra loro in neces– sario conflitto, non va sano, nè nel sistema monarchico, che è quanto rimane degli ordinamenti feudali, nè nel si– stema repubblicano degli Stati Uniti. L'uno e l'altro sistema sono ugualmente borghesi, e chi - da voi, come da noi - non vuole udire le parole sane dei socialisti, si trova ad impararne a sue spese il conte– nuto, attraverso le batoste inflitte dalla classe proprie– taria sul terreno delle lotte economiche. I 300,000 ferrovieri nello sciopero cli Chicago, i 500,000 metallurgici nello sciopero contro il trust me– ta!lurgico (che possiede 5 miliardi di lire di capitale), i 150,000 minatori negli scioperi di Cceur d' Alene e della Virginia hanno imparato e imparano tuttora che il principio cieli' i_niziativa indiviclliale e il diritto della libertà non si trovano nelle leggi della Repubblica, il giorno che sono reclamati dai lavoratori. E, meglio ancora, apprendono anche un fatto più importante: che !'.organizzazione economica non vale niente, se non è congiunta ali' organizzazione politica con spirito rivo– luzionario di classe. Grazie alla evoluzione sociale, di– venta sempre più chiaro eh.e il movimento politico dei lavoratori deve essere ben distinto da quello dei partiti borghesi, e dev'essere orientato tutto contro di essi, poichè questi sono orientati tutti contro l'azione poli– tica ed economica delle classi lavoratrici. E' per questi insegnamenti che sono venuti su dai fatti e dalle cose, che di settimana in settimana va crescendo il numero dei socialisti nelle Leghe dei lavoratori. Par che sia ormai questione di pochi mesi quella che la Federazione americana del Lavoro, che ha piì.1 d'un milione d' in– scritti, si elegga un presidente socialista. . • * Già abbiamo visto i primi segni del nuovo orien– tamento politico nel mondo dei lavoratori. A San Fran– cisco, i lavoratori si sono subito uniti contro i partiti borghesi, una settimana prima della elezione del Sin– daco e hanno scelto un candidato ali' infuori di ogni partito borghese. Questo, una volta eletto, ha creduto di seguire i vecchi sistemi, e, prendendo possesso del suo ufficio, ha dichiarato di non essere avversario della borghesia. Immaginatevi i sentimenti degli elettori! Vio– lente proteste si sono sol levate; ed è stato stabi lito che alla prossima elezione questo signore verrà sbalzato dal suo seggio. 1 In Erie (Pennsylvania) i lavoratori orga- 1 L!t giovinezza della nazionalilà degli Stati. Unili e l'alto prezzo della mano d'opera, dovuto alla rarità della popolazione, · è le immense ricchezze del suolo avevano fotto sì che non si sen– tisse sinor:l. il bisogno di una organizzazione politic.'l s:>cialista. La quale è Or:\ ai suoi primi prissi, mentre l'organizzazione economica., puramente. corporMivista, rivehntesi alla perfine insufficicme, è potentissima. Ora, questi lr.i.dimenti per parte di eletti a pubblici uff1ciisono fotti naturali quando il Partito è ancora b:unbino, e quando i socialisli non hanno ancora nè l' e-sperieuza dei loro uomini, nè l'esperienza dell'azione politica. In tutti i paesi il Partito s..:x:ialist:iè pa:;s:ito, ne' suoi primi tempi, attm\'erso a questi lradi– menti. Ma quando l'org:mizZ!lzione polilic.'l è diventata un fatto co– stante, non c'è pili stato peric~lo di simili sorprese, pcrchè gli uomini degni, per intelletto e per coscienza morale e politica, di esser man– dati a.rappresent:ue il Partilo nelle pubbliche cariche, sono st:iti per lo innanzi ben conosciuti 11ell'opera di ogni giorno d:ila da essi per il Socialismo, e il P:utito stesso si è ad ogni modo abirna.to alla funzione e ali' eserCizio del controllo sui suoi eletti, ciò che non è degli altri partiti • popolari.• R b otec 1 G, o B,anc nizzati dai socialisti hanno spinto i partili borghesi ad unirsi per evitare « il peggio». Non passa settimana che non !:ii senta una vittoria socialista nell'una o nel- 1' altra piccola borgata di questo immenso e così vario paese. Gli schiavi del capitalismo si vanno svegliando. 11 mondo del lavoro comincia a cambiar la libertà bor~ ghese, quale uscì dalla Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti, in libertà proletaria. Mentre ancora la grande massa del proletariato non sa leggere nel cielo della politica i segni di questo avvento, sono i padroni quelli che scorgo11..ola minaccia che incombe sul loro dominio. Assistiamo infatti allo spettacolo di questi signori che accarezzano i proletari e parlano, ora, di pace fra lavoratori e padroni. 1 E intanto vediamo anche - a buon conto - che il numero dei soldati va cresce;1do continuamente. « Se vuoi la pace~ prepara la guerra », è sempre stato il motto della sapiente filosofia borghese. E' la logica illogica di questo sistema paradossale e artificiale che è il sistema presente. Eccone un'altra prova: nel pas– sato le ammonizioni del Santo Padre di Roma non si sentivano troppo spesso in questa parte del mondo. L'l Madre Chiesa si sentiva sicura nella possessione delle anime politicamente incoscienti, e non temeva per la sua ricchezza, a salvaguardia della quale non sentiva il biso– gno di armare la sua politica. Ma oggi le encicliche arri– vano con una regolarità meravigliosa, e non passa set– timana che non si levi uno dei capoccioni della Chiesa dei Poveri per« acciaccare la testa al pernicioso serpente del Socialismo» che domanda una società senza poveri. 2 Noi abbiamo due grandi fenomeni: da un lato lo sviluppo industriale, che è ora entrato nel periodo del suo massimo potere, col massimo accentramento della produzione nei lrusts, sotto la direzione dei miliardarii americani, e dall'altro lato la. marcia del Socialismo internazionale. Questi due - che sono i più grandi fenomeni del– l'età contemporanea - faranno sì che gli Stati Uniti saranno il campo sul quale l'ultimo decennio del ca– pitalismo si chiuderà con l'ultima gigantesca battaglia per esso mortale, contro il proletariato organizzato. La gran luce che emana dalla statua della Libertà nel porto di New-York ricorda la fine della tirannia in– glese. Già nella notte oscura della Repubblica si vede l'aurora della Civiltà proletaria, con la fine della tirannia Capitalistica. Ernest Untermann. li Socialismo :uncricano, una volla sorto, siccome si trova nel– l'ambicute piì1 propizio al pili coloss:ile e rapido sviluppo, se rirriva piit tardi di noi, ci sopravanzed ben presto nella potenza, e forse nella vittoria. (N. d. .D). 1 Proprio come in It:ilia ! Dove i capitalisti ::inatemiz1.ano la .- lotta di classe• che è bandiera di odio (dicono loro), e inneg– giano ali' • armonia delle classi • per. :tddonnent:ue e afTog:i.rein essa le rivendic:1zioni economiche e politiche del proletariato. Ma- scherine, vi conosciamo! (N. d. .D.). 2 Anche al di là dell'Atlantico, dunque, i preti - abbando– nando i precetti di Geslt che stava coi poveri e gli oppressi - si fonno sostenitori nel capit::ilismo dominante. E' evidente che al– i' Internazionale dei preti nulla può efficacemente opporsi che non sia l'Internazionale socialista dei Ia,•oratori. (N. d. .D.). Il partito .socialista belga dopo le elezioni.' Bruxelles, 3 1 maggio. Gli avvenimenti dell'aprile hanno avuto una riper– cussione sulle elezioni politiche d~I 25 maggio. Il Go– verno clericale è uscito più forte da questa prova, e i partiti d'opposizione, più deboli. Scadevano 77 deputati, e bisognava eleggerne 14 ancora in più, per l'aumento della popolazione. Dei dc- 1 Vedi nella Rivista delle Riviste Sodalislc l'articolo di Rosa Luxunburg, buon commento :i.nticipato di questa corrispondenza,

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