Il Socialismo - Anno I - n. 3 - 25 marzo 1902

IL SOCIALISMO 43 ------------- _____________ ...:..: serte campagne!. .. Se non poteste tenere una confe– renza. pubblica ... fareste come noi, tenendo cento discorsi a tre, a quattro, a dieci persone... Poi. verrebbe un gentile invito al commissariato di polizia; poi la rele– gazione in qualche villaggio, s1>erduto tra i ghiacci della Siberia ... dove il condannato seminerebbe, com~ fac– ciamo noi, i germi cli quella santa idea, che ci si vieta di propagare, e che noi affermiamo tra le folle della ca– pitale, tra le nKlS.'>C brute della campagna, in faccia alla persecuzione oggi, in faccia, domani, forse alla morte!» li mio compagno non pensava certo, nella sua sem– plicità, ch'egli aveva pronunziato parole da eroe. ~la, gli osservai il fatto individuale ... - E' orribile, mi rispose, e noi siamo, in teoria, contrari agli attentati ... al sangue ... Ma vi sono dc' mo– menti, in cui anche un delitto può essere scusato da una situazione politica. Anche la volontà d'un uomo, credetelo e lasciatemi far questo tenuissimo strappo al nostro materialismo storico, anche la volontà d'un uomo, può avere il suo peso negli avvenimenti cl' un pac~e. Karakozaff, un polacco, tentò la \·ita ad Alessandro li, che fu poi ucciso da Risakoff. Il primo non aveva un ideale di liberazione, ma di vendetta politica .. L'altro, il Risakoff, che fu appiccato qui, in faccia al quai della Neva, ali' isola Galodai, provocò, con l'atto inconsulto, la reazione di Alessandro Il l. Se Risakoff non era, noi avevamo oggi la costituzione, che Alessandro 11aveva g!à firmata. E,daallora, piglia il primo posto nella gloria della 1>0litica russa e negli eventi quotidiani il Pobe– donostzeff, il quale è l'anima vera della reazione. Que– st'uomo, anche, è stato oggetto di qualche attentato, al quale sempre potè scampare. Eppure ... la morte di quell'uomo avrebbe voluto dire allora una sosta nella via delle persecuzioni politiche e delle restrizioni alla libertà ... Oramai egli ha perduta la sua influenza sini– stra e, d'altra parte, quello che avrebbe potuto fare il colpo di revolver alla finestra del palazzo del Liténi Prospekl, fra non molto, farà la tardissima età!. .. Lasciai il compagno. E dalle sue parole, e dalle con– versazioni che con altri ebbi, a Pietroburgo, a Mosca, ad Kieff, a Odessa, mi convinsi che anche in Russia il socialismo nella sua forma di ribellione va conqui– stando, traverso ostacoli e pericoli enormi, le masse. lvi, il Partito, non ancora ben orientato nella sua tatti– ca che a ogni passo gli è impedita, si afferma e si avanza, con quell'entusiasmo, un po' mistico, che fa santo il martirio e benedetto, anche nell'ora della morte, l'ideale. Ma la vittoria, anche in Russia, come da per tutto, verrà non da sommosse di piaz7.a, ma dalla grande ri– voluzione, che sprizzerà scintille dalle nere officine della capitale, che solcherà, con macchine agricole, le in– terminate steppe della Russia feudale. L'autocrazia, la nobiltà, la borghesia russa vogliono portare l'industria fino a sosteJ1ere la concorrenza tedesca e inglese: e, nella febbre dell'oro. non scorgono, dietro il fumo delle macchine, l'ideale del socialismo, che aspetta di racco• glicre il retaggio di una civiltà moribonda! F. Bonavita. Nei prossimi fascicoli pubblicheremo: N!CEFORO, U11a forma modema di bri– gantaggio: il giorualismo. - R!CHET, Co11- tro la g11erra. - L0l\1BROSO, L'uomo medio e l'uomo di genio 11ellatrasformazione so– ciale. - DE BROUCKERE, L'istituto in– dustriale socialista a Bruxelles. - NOVI– COW, Socialisti e paci.ici. - LEONE, Coo– perazio11e e resiste11za, ecc. RIVISTA DELLE RIVISTE SOCIALISTE Riviste fra11cesi. ~elb NrvuL SoriolislL, l!l grande rivist:1 mensile, fond!ll:-tdi– cioao :-inni or sono da Henedetto '.\l:llon, e della quale, alla morte di lui, Cust:avo Rou:met !I.Ssun.sc la direzione, continuandone de– gnamente le belle trndi1.ioni 1 Edg:mlo )filh:-iud viene da tempo pubblic:ando delle vere monografie intorno allo svolgimento e :i.gli :t.ttcggiamcnti prcscnli dclfo. dottrina soci:i.lista tedesc:i.. Nel fosdcolo di gcnn:-iio tcnnin:iva un profondo studio intito- 1:uo: Il Partito socialista tedesco e le cooperative. In nesJ;un p:-iesc il Partito socialista fu per lunghi :i.nni m:ig– giormente :wvcrso alle Cooperative di quello che non si:-is1:1toin Germani!\. I>i,•er~amentc da quanto :ivvenne in Inghiherrn e in Frnncia, dove il movimento coopern.ti \'O fu d'origine opcr:tia, in Germania furono nel 48-49 gli artigiani e i piccoli indusiriali n instaurnre il Coopcr:itivismo per resistere :i.Ila concorrcn1:n dell:-i gr:mdc indu.,tria, e fu il deputato libcr.t.le Schulze-Oelitzsch, che, do~ l'c-.pcrimento fonone nelb su:1città, dette vita :id un:i grnndc fioritur:t di Coopcr:uive, con le qu:ili egli credev:1 di rendere inu– tile e schi:icci:irc il Socfalismo, e di risolvere la questione sociale. J.a..~lle e )larx, e con loro tutti gli scrittori soci:t.listi e tutti i milit:mti, combntterono - sia pure con minore inten,;;it3, il se– condo, e con diversità di argomenti - il coopcrntivismo come istituzione e come principio. Tuue le obbiezioni cht! si sono sentite fare in It :i.li :tall:i. pro– pag:mdn del Ferri per le Coopernti\"e socialiste furono già :adoper:i.te come armi ri1enute socialis1ic.·unenteinattaccabili, da l.."lS~"tlle da Marx. I~ s1rordin !l.ri: imente istrutti,•o rileggere, in queste p:lgine dove 1:i storia interiore dei primi lempi del Socialismo è con amore :-.tmlintn,quello che i due m:iestri scrissero a proposito delle Coo– pcrntive, e che p!lrc seppellisca per sempre l' idcn dclln coopcr:i– zionc socialio;ta: hn fatto molto bene il i\lilhnud n riportare inte– grnlmente le loro grnndi parole, ed a tessere l:i storia prccisn e documcnt:ttn di questo loro :uteggiamento, chè tutto ciò conferisce una decisiva importnnza al fnllo del successivo cangiamento di idee nel :-eno del Partito, e alle rngioni che spicg:t.rono e accom– pagnarono il fi1ll0, cui tuttavi:t '.\fan:, malgrado l'energia delle sue critiche :a,•e,•:i preluso, qu:indo scrive,·a, nell:i. su:i. critic,. :-il Progr.tmm:i di Goth:i: • le Coopcrnth·e non h:inno v:i.lorc che in l.!\nto in qu:into sieno delle crc:uioni operaie indipenden1i, non protette nè da Go,·emi, nè d:1 borghesi ,.. 11 follo è che proprio poco dopo che nel novembre 1892, 1:-i opinione :mti-coopcrati,•ista, domin:mte da trcnt' :i.nni nel Partito, in segui10 anche :ad un:1 serie di infelici esperienze, \'eni\':\ solen• ncmente proclam:1.t:1per l:l prim:1 volt:1 d:i un Congresso nat:i<>– n :i.le (quello di Berlino), si verificò una grande rcsipiscenu nel seno del P:irtito medesimo. V'influì primier:unente la pubblic:izione del libro della signorn Sidney Webb li 111ovi11u11/o co pero/ivo in /11ghillerrn. Questo quadro preciso e suggestivo del mirabile organismo creato dal proletariato inglese, esercitò su tanti soci:i.listie su t:inti lavoratori tedeschi una impressione potentissima. Vi si vedevano le Società di consumo svilupparsi, nggrupp.·usi, co:iliz7-'lrsiin Società immense di acquisto in comune e divcnt:i.te così, sul mercato ingleM! e, con le loro navi sul mercato del mondo, una potenza commerciale di primo ordine. Vi ,.j ,•cdev:mo poi le Società di consumo, per tal modo coalin:t.te trn loro, intr:iprendere ess~ medesime l:i produzione, per i pr.)prii bisogni, di un grande numero di :irticoli, lo smaltimento dei qu.ali era così, garantito, in precedcn%:l. In secondo luogo vi si vcdcv:ino le Cooper:iti\"e prender posizione nella lotta di classe del proletariato, con l'appoggio d:ito ai Sindac:.ti opcr:ti, e con l'esempio 01Tcr10al pubblico di come si do,·esscro e potessero applic:arc le tnrifTe e gli or:arii dei sindac:t.ti medesimi.

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