Il Socialismo - Anno I - n. 3 - 25 marzo 1902

42 IL SOCIALISMO ------ disti certamente molto più ,·icini alla verità socia– lista: manifestano un imj>ossibilismo che irrita sempre più il mostruoso pos.c.ibilismo dei ~lillera_ndisti, .11no– stro :unico Kautzky m'afferma nella .\eue Ze1I che il Partito opera.io (Guedisti) non d!minuisce, <:0111~. i~ avevo sc ritto, I' i mportan1.a delle libertà e dei dm~tl politici. lo voglio ammettere cl~e teorica1~ente .(e ciò non è ben certo) sia cosi. Praucamente, m og111 caso, questi compagni ostentano nella attu~le campagna elet– torale il disprezzo più completo per 11successo o meno dei candidati democratici borghesi. Quasi dovunque ci sono candidati Gucdisti o Blanquisti; essi proclamano la teoria del corpo ren::iouario, che ~larx rimprovera tanto aspramente ai Lassalliani nella sua critica. del pro• gramma di Gotha. Dichiarano che_a loro P';)CO mteressa di far mancare tale o 1al altro candidato rachcale a bene• ficio del suo avversario nazionalista o clericale, chè « tutti si valgano». E questa è certamente una po· litica pericolosa ed in evidente contraddizione con la tattica universalmente adottata dal Socialismo interna• zionale. Eppure non c'è dubbio che le masse profonde ciel proletariato organizzato, se condannano questa non• curan1.a delle preoccupazioni democratiche e repulr blicanc, respingono anche con maggiore vigore la SCO· noscen1.a elci principi fondamentali della lotta di classe. e le tran~azioni umilianti. E per ciò noi conserviamo, malgrado tutto, la forte speranza di ,·edere realizzarsi l'unità del panito. Per essa e con essa, soltanto, saranno evitate le esa.gerazioni dcli' impossibilismo come pure ogni concezione del Socialismo che sia degenerata e incom· patibile con l'avvenire del movimento. Jean Longuet. Socialismo e rivolta in Russia. (Impressioni di viaggio). Se qualche socialista italiano, andando in Russia, avesse occasione di trovarsi un po' in mezzo al mo• vimento politico cli quel grande impero, non potrebbe non inorridire al confronto cli metodi e di programmi, fra i partiti socialisti cieli' Europa occidentale e il par• tito rivoluzionario russo. Quando il cerchio della oppressione politica è co:-:i stretto da non permettere a un popolo alcun 1110\'imento d'espansione e di evoluzione pacifica. è naturale che il popolo stesso cerchi, con sacrifizi di martiri e con audacia di eroi, di spcz7.are il cerchio che lo serra e lo costringe. In questa condizione si trova, come ognun sa, il popolo russo. Kè l'ostacolo solo del dispotismo politico si oppone ai progressi cieli' idea socialista, in Russia: chè la stessa costituzione economica, e la sproporzione tra il pro• gresso industriale delle città e l'abbrutimento e la pri• mitività delle popolazioni e dei sistemi di coltura agri• cola pone in aperto contrasto, non i lavoratori soltanto col feudalismo politico e plutocratico, ma gli stessi pro• letari di città con i proletari della campagna. La costituzione economica del grande impero mo• scovita ha un orientamento profondamente diverso eia quello di tutti gli altri paesi civili, e ne risente quindi gli effetti, esplicantisi in costumi, tendenze, aspirazioni diverse da quelle che sono comuni agli altri popoli d'Europa. Nella più gran parte cicli' impero moscovita, il con• tadino russo è proprietario. Proprietario della sua por– zione di terreno, in mezzo alla comunità { 1l/ir) che lo :emsh.·o ( un' amministmzione autonoma del \'illaggio russo) amministra. Vero è, che questi poveri lavoratori della campa• gna, soffrono le privazioni di tutti i giorni, di tutti gli anni; vero è, altresi, che, spesso, alla prima carestia ( flagello irreparabile, che talvolta si estende in Russia, fino a colpire q11ara11ta111ilio11i di contadini) soccom• bono estenuati dal terribile tifo della fame; vero è che sono ignoranti, abbrutiti, miserrimi ... i1a es.<oi sono dei proprietari! ... Anelate un poco a parlare con loro cli Socialismo! ... L'operaio industrale, invece, si è già trovato a con• tatto con la civiltà nuova. Riunito co' suoi compagni di lavoro, alla fabbrica, all'officina, alla miniera, sa di essere uno sfruttato e si organizza, e sciopera, e prende parte alle rivolte politiche, perchè sa che la libertà è pane, che talvolta, anche sopra una barricata, si può decidere una questione cli salario. In mezzo a questi lavoratori di citt..i. il marxismo, che apparve in Russia, salvo errore, dopo il 1875, e che ebbe poi de' fortissimi propagandisti in Tugan•Ba• ranowski, Struve, Plckanoff, si estese e si estende ra. pidamentc. ita nelle campagne, ostili per la stessa costituzione loro. a tali finalità, si senti,·a tutta,·ia il bisogno d'un ideale di giustizia e di benessere che facesse sperare, un giorno, meno sfruttato il lavoro e men dolorosa e tragica l'esistenza. Apparve allora il cosiddetto j)oj>olismo dei 11nrdd11iJ:i, con a. ca1>0 due forti ingegni, il Voronz6ff e il Mikai• low!--ki. L'antagonismo fra le due scuole si manifestò all'ini• zio, volendo i marxisti veder proletariz1.arsi il lavora• tore della ca.mpagna russa e perdere certi diritti di pro• prietà comunale del suolo, per i quali esso è vincolato alla terra che coltiva, senza poterla vendere, senza potersi allontanare, perchè ivi i suoi lavori e i suoi intcrc!-si lo incatenano. I narddniki volevano, invece, e vogliono lo sviluppo di questa proprietà comunale, nella quale credono scorgere i germi di un futuro comunismo. Ala le due scuole, fra loro avversarie nelle polemi– che e nei programmi, sono spesso alleate per le bat• taglie quotidiane, in pro delle riforme e a difesa della libcrt~. Con gli u11i e con gli altri, i marxisti e i 11nrdd11iki, ho potuto trovarmi e discutere in una gaia riunione d'amici, all'isola di Krest<n.1slà, gaia nel bacio della ~eva e tutta irta di betulle, l'albero complice del di• spotismo, che fornisce le verghe per le battiture della povera carne perseguitata! - l\oi tentiamo, mi dice,·a un amico, clifare la nostra propaganda tranquilla in mezzo agli operai, che ci a.-.col– tano e ci seguono: ma ogni conferenza, sia pure scarsa di ascolatori e privatissima, ci è proibita; ogni riunione, nelle stesse nostre case, che dia nell'occhio al por• tiere, per l'intervento di quattro o cinque amici, spinta e commentata; og-ni lontana allusione politica soppressa nei giornali e nelle riviste ... In tale condizione clispe• rata cli cose è naturale che la propaganda pacifica si al• lei alla rivolta della piazza e.. perchè no? ... all'atto individuale di un giustiziere! ... Queste parole ferirono un poco il mio sentimento di socialista anti•inclividualista. Il mio interlocutore se ne accorse e sorrise. - Ah ... voi inorridite, non è cosi? riprese. Ala que– sta è la Russia!. .. Che fareste Yoi, in Italia, se non poteste propagare le vostre idee con la st..1.mpa? Fa• reste quel che face,·ano i vostri patriotti, che stampa• vano i loro proclami unitari a Lugano i fareste quel che facciamo noi, stampando alla macchia, a centinaia cli migliaia, le copie dei giornali, che quotidianamente cor• rono la Russia, ne' suoi centri popolati e nelle sue dc•

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