Il Socialismo - Anno I - n. 2 - 10 marzo 1902

IL SOCIALISMO 23 ma non sembra che si sieno ancora fatti dei passi de– cisivi su questa via. i\on è improbabile che l'Italia sia chiamata a risol– vere il conflitto, grazie alla pratica delle sue istituzioni rurali; essa fu già più volte l'educatrice del!' Europa, e potrà esserlo ancora una volta cli più, poichè sembra essere arrivata ad una situazione che le permette d'ela– borare delle dottrine che vivificheranno il socialismo. ' G. Sorel. 1 Infatti il Cong-ressoNazionale dei Lavora/ori della terra (te– nuto a Bologna, dopo che Sorel scriveva questa introduzione) è stata una manifcsiazione di importa.nza storica nelb. vita interna– zionttle del proletariato. E il voto per \:i. sodalizzazione della terra, ivi procb.mato, è stato decisivo per una orientazione, meno abitu• dinaria, ma piì1 decisiva e per ciò più avversata, ma. pi\1 feconda, del proletariato agricolo orga.nizz.'.lto.I lavoratori dcli.'.lterra v' hanno fatto b stessa affermazione del progumrna m:1.ssimodel partito socialist:i., che dicci :i.nui prim:i. avevano fatto, al Congresso di Ceno,'a, i lavoratori dell'industria. E così si è imposto quel di. st:i.cco dalla ph1.centa dell'economia e della politica borghese (per qu:mto democratica) che è b condizione prima per !"esistenza di un proletariato co;.tituito in p.'.lrtito autonomo. O nelle tenebre dell'asservimento incosciente o nella luce dcll:1 cosc:cnza di classe: una ,•ia di mezzo, con lugliori di libertà politic!l. ma con man'.c– nimento di servilÌ1 economie:,, non è piit possibile o sarebbe s!e- ri!e come ogni forma di ibridismo. (.i\·. d. D.) VITA PROLETARIA INTERNAZIONALE Il Partito socialista spagnuolo. i\ladrìd, 28 febbraio. SUE FORZE. - Le Sezioni che attualmente formano in Spagna il PartilO socialista sono 73, delle quali J4 nelle Asturie, JO in Biscaglia. 6 nella Catalogna, 8 nella provincia di Valenza, 6 in Gallizia, 9 in Andalusia, 4 nella provincia di Guipuzcoa, 1 nell'Alava, 1 nella provincia di Aragona, 2 alle Isole Baleari e r 2 in Ca– stiglia. Il numero degli inscritti alle 73 Sezioni ammonta a circa 8000. Come si comprende, questa cifra riguarda solament~ le for;,:e organizzate, perchè il numero di coloro che parteggiano per il socialismo, ma non sono iscritti a! Partito, è assai maggiore, come lo dimostra la cifra dei 25,400 voti riportati dai candidati socialisti nelle ultime elezioni legislative. li Partito pubblica i seguenti pe:-ioclici settimanali: El Socialista, Madrid; La lurha de rlases, Bilbao; la Kuerra socia!, Barcellona; La Vo:: del pueblo, Santan– der; La Vo:: del Trnbajo, San Sebastiano; Solidaridad, Vigo; El bien del obrero, Ferro\: l~a Luz, Valenza; El mu11do ob1-ero, Alicante; El obrero balear, Palma de Majorca; La Aurora socia/, Oviedo. Quindicinali: Ade– lanle !, Eibar e La Uniou socia!, ~1!alaga. Il totale di tiratura di questi p~riodici è di 25,000 esemplari. I Municipii nei quali il Partito ha dei rappresentanti sono 11.: Bilbao (8 consiglieri), Ortuella (2), Gal!arta (r). Baracaldo (1), Oviedo (2), Mieres (2), Castrillon (2), Vil– lanubla (3), Benicarlo (1), Palma (1) e Sities (2). La maggior parle di queste rappresentanze sono state conquistate nelle ultime elezioni amministrative, che hanno avuto luogo nel novembre. A Bilbao i consiglieri da 4 si fecero 8: la popolazione di tre dei iVlunicipii nominati è comp!)sta di minatori, e quella di Villanubla è di contadini. Inoltre, in quelle ultime elezioni, gli operai asso– ciati nei sindacati, sono riusciti a mandare ai Municipii dei loro rappres~ntanti che faranno valere, per lo meno, il programma municipale del Partito socialista. Delle Sezioni del Partito, 14 sono composte di mi– natori e 3 di contadini; de' quali si stanno costituendo assai più gruppi, perchè da qualche tempo a questa parte corre fra i lavoratori della terra un grande influsso socialista. In questo momento, anzi, il Partito ha in– gaggiato una campagna contro il Governo e contro le autorità di Feba, perchè quello non si associi, ma faccia argine agli arbitrii che queste stanno commettendo contro i contadini di questo paese, impegnati in una · intensa lotta contro i padroni che non vogliono per– mettere ad essi di stare organizzati. Il Partito si è messo in questa agitazione, oltre che per compiere il suo do– vere, anche per dimostrare, sbugiardando coi fatti la voce contraria fatta correre insistentemente dai nostri nemici, come vivamente noi ci interessiamo alla sorte dei lavoratori agricoli. LA TATTICA. - Si può dire che la tattica del Par– tito socialista spagnuolo sia oggi la medesima ch'esso adottò sin dalla sua costituzione, e cioè di aperta e rude opposizione a tutti i partiti borghesi. Una lieve modificazione è stata introdotta dall'ultimo Congresso, ténutosi a :Madrid, il quale stabilì che nel caso in cui i partiti reazionarii mettano in pericolo le libertà poli– tiche, possa il Partito collegarsi con gli elementi demo– cratici. Ma è sicuramente difficile che questo occorra perchè, siccome nella pratica i partiti di ~overno sono sempre poco rispettosi di queste libertà, nessuno di essi ha interesse a che le libertà medesime sieno cancellate ufficialmente dalla costituzione e dalle leggi speciali che !e sancirono. Dacchè il Partito ha preso parte alle lotte elettorali, il che equivale a dire fin da quando esiste il suffragio, non ha mai fatto nè coalizione nè alleanza alcuna con alcun partito borghese, sebbene molte volte ne sia stato sollecitato. A non considerare quello che il principio della lotta di classe esige, vi sono in Spagna delle cir– costanze che contribuiscono ad impedire le coalizioni coi partiti avanzati della borghesia. Una è che non vi sono ballottaggi: il candidato che ottiene pili voti, qua– lunque sia il nume1·0 degli elettori accorsi alle urne, risulta eletto senz'altro. Onde avviene che, mirando noi sopratutto a fare, con le elezioni, l'inventario dei voti socialisti, il Partito non si allea a nessun altro. Un'altra ragione sta nella ben poca fiducia che si può avere nelle parole dei nostri uomini politici borghesi, sia conservatori, sia avanzati, molti dei quali, per assi– curarsi il seggio parlamentare, non dubiterebbero cli proclamarsi collettivisti, salvo a contenersi poi da indi– vidualisti arrabbiati. Dato ciò, non si conosce nel Partito socialista spa– gnuolo la distinzione tra riformisti e rivolu::ionarii. Presso cli noi ìl socialista è riformista e rivoluzionario al tempo stesso. perchè il nostro ufficio non deve ri– dursi a lavorare soltanto per ottenere delle riforme, o soltanto per propugnare l'ideale, ma a procurare la dif– fusione di questo e il vantaggio di quelle. s~nza riforme è impossibile arrivare all'ideale, e senza lottare per l'ideale è impossibite co:1seguire la forza per imporre le riforme. Intorno al modo di ottenere queste non si è mai discusso nel seno ciel Partito, ma credo che qualche cosa se ne discuterà nel prossimo Congresso (che s'adu– nerà a Gijòn ne! s~ttembre i902), a proposito della quistione trattata al Congresso internaz.ionale di Parigi, sopra il caso Millerand. lo credo che il parere del Par– tito sarà contrario all'intervento di uno o più socialisti in un 1\ilinistero bo:·ghese. Conosco la opinione dei so– cialisti più autorevoli della Spagna, e nessuno di essi crede che il miglior modo di ottenere delle riforme, sia quello di mandare uno de' proprii migliori a seder com– plice dei mantenitori dello sfruttamento umano; e tutti credono invece miglior modo quello che il proletariato eserciti con la propria coscienza una forte pressione sopra il Potere; il che non può guadagnarsi 'meglio che con una grande compattezza nelle file socialiste, e con l'avanzarsi costante cli queste verso i Governi borghesi.

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