Il Socialismo - Anno I - n. 2 - 10 marzo 1902

IL SOCiALiSMO Alla rigidezza della nostra tattica non si accompag-na 1 un linguaggio aggressivo, chè am:i. tanto dnlle colonne dei giornali. quanto dalla tribuua, il tòno è general– mente misurato. e si cerca più di ragionare che di mor– tificare il nemico. Certamente ha influito in questo con– tegno il proposito che abbiamo sempre nutrito di non assomigliare in questo particolare nè agli anarchici, nè alla generalità dei repubblicani, i quali mirano a di– stinguersi pili per la violenza del linguaggio che per la forza del ragionamento. SUA J~FLCEXZ.-\. - Quantunque non sieno di grande rilievo le forze su cui può contare il Partito in Spagna, la sua combattività è stata riconosciuta dai partiti bor– ghesi, e la sua opinione pesa già in alcuni argomenti. Ciò che gli ha conferito siffatta influenza è stata la se– rietà con la quale ha sempre proceduto in tutti i suoi atti, la disciplina, e infine la intransigenza che ha mo– strato costantemente rispetto all'unirsi o al coalizzarsi con elementi borghesi. I pill serii dei quali hanno riconosciuto che il nostro partito è quello che meglio si conduce nelle lotte elet– torali, come quello che procede con vera compatteaa, e che non vacilla nè retrocede dinan:1,i alle molte dif– ficoltà che al suo sviluppo oppongono la deficienza di educazione politica di questo popolo, e la grande igno– ranza della massa operaia. Si dovrà alla agita:1,ione del Partito socialista e delle Associazioni di resistenza, su cui i socialisti hanno in– fluenza, se il dissennato progetto di legge sopra gli scioperi, presentato dal Ministro dell'interno al Parla– mento, non andrà avanti, o subirà grandi modifica– zioni. Grazie ad un'altra campagna del Partito, il progetto di riforma municipale, presentato dallo stesso ministro, nel quale si nega agli operai il diritto alla eleggibilità, sarà modificato in questo punto, stabilendo che ogni cittadino maggiore di anni 25 può essere Consigliere: così almeno han dichiarato il Ministro e la maggioranza della Commissione che studia questo progeuo. Una delle cose che hanno conferito grande forza morale al nostro partito è stata la campagna contro le guerre coloniali e contro quella con gli Stati Uniti. Mal giudicati prima, al sopravvenire della catastrofe e al cessare delle voci rettoriche dei patriottardi, si rico– nobbe la importan:1,a della nostra agitazione anti-mili– tarista e l'assennatezza che vi aveva presieduto. Lo SCIOPERO GENERALE. - Lo sciopero gene– rale violento e rivoluzionario, che gli anarchici e al– cuni elementi repubblicani assetati di popolarità han predicato a squarciagola. ha trovata nel Partito socia– lista un avversario deciso. f\oi vogliamo degli scio– peri ben organizzati e che sieno reiteratamente calco– lati dagli operai che vi si decidono, e ciò pcrchè li risultato ne sia favorevole: non vogliamo scioperi alla disperata, con l'illusione di arrivare co~1 essi e per essi alla rivoluzione sociale, il che conduce gli scioperi alle impulsive violenze, e le violenze alle terribili repres– sioni e agli stati d'assedio, propizii soltanta agli ele– menti borghesi. Perciò combattiamo tutte le ore questa predicazione degli anarchici, e mettiamo in rilievo di– nanzi ai lavoratori le funeste conseguenze che hanno loro prodotto i tent?tivi di sciopero generale da essi compiuti. Questo lavoro del Partito socialista non è stato sterile per tutte le Società che formano la Unione Ge– nerale dei lavoratori (230 Società, con più di 30,000 inscritti), e molte altre seguono la tattica da esso pro– pugnata. Però la persistenza degli anarchici nel raccoman– dare lo sciopero generale, principalmente in Catalogna, la superbia e \ 1 egoismo dei padroni metallurgici, e la inettitudine e la paura delle autorità di Barcellona, tutto ciò ha fatto si che lo sciopero generale scoppiasse in 1 quella cittit e si propagasse in altre popolazioni della Catalogna. di Valenza e Saragozza. Il gran costrutto di questo sciopero generale è stato che in Barcellona e sobborghi si sono avuti da 40 a 50 morti. un gran numero di feriti, la sospensione delle garanzie costituzionali, lo scioglimento cli tutti i Circoli operai e l'arresto cli centinaia di lavoratari. A Valenza e Saragoua si sono avuti allo stesso modo sacrificii e sventure che si ripeterebbero sicuramente se sciopero di tal fatta continuasse. Siccome tale stato di cose sorpassò a Barcellona la durata di cinque giorni, il Governo, per porvi termine, si dispose a procedere inesorabilmente contro coloro che per le strade impedirono la vita normale della po– polazione. Il risultato, dunque, dell'opera degli anarchici, fa– cilitata dalla insaziabile ingordigia dei padroni e dalla inettitudine dei governanti, è stata la perdita di molte vite operaie, la inutilizzazionc temporanea o definitiva cli non pochi individni, per le ferite riportate, il car– cere e la fortezza per molti e la privazione per tanta parte della classe operaia di quelle libertà che le oc– corrono per organizzarsi e per provvedere al proprio miglioramento. Questo triste bilancio rende necessario che il Partita socialista raddoppii la sua attività per controbilanciare quella perniciosa propaganda e per evitare ai lavoratori il ripetersi di quelle sconfitte che essi hanno patito a causa della loro impulsività non disciplinata da una coscienza cli classe, e alimentata invece dalle illusioni che il malcontento produce, ma che la realtà non man– tiene, quando non vi corrisponda l'opera precedente di una metodica preparazione delle coscienze. P. Iglesias. LIBRI ED OPUSCOLI E. VANDERYEI.DE , li rolhttivis1110 e I' evol11{io11e i111/n– slrinle. - Genova, Libreria Moderna, 1901, p. 237. - L. 1.50. Emilio V:i.ndervelde, deputato :tifa C:1mer:thelg:i., è uno di quei rnri uomini che :ti fine t:tlento politico uniscono un.i grande p:ts– sione per gli studi cd un :tbi10 scicmifico non c.:>mune. E questo libro ì: un":i.lt1:tpotcn:e afTcrm:tzione <teli'ingegno pe– netrante e dell:t solida cohur:1 del noi.tro compagno bclg:t. Egli :i.ffroot:t i problemi scientifici piìt :i.rclui,che in questi ultimi tempi si siano posti inn:mzi :ti soci:\lismo democratico, con un:1 semplicit:\ ed un'.l.chiarezza di vedute vcrnmen!e :\mmircvoli. Il libro è diviso in due p:trli. Ncll:t prim:t si studi:1 il fonumeno della co11u.11/ro::iom eopitolistico. I.e polemiche Bern.stcin-Kautsky, che h:tn cbto luogo poi :'I.Ilecliscussioni acc:mite sul progr:i.mm: t pr:i.tico dei soci:1li;:;.ti tcde:--chi ed :tus'ri:tci, <limno :t qt:csto argo– mento un car:\ttere di grand:1 attu:1\it:\. I.'~\. es:i.min:1p:trtitameme le condizioni dei piccoli pr.)prie::i..riidi terra, degli :i.rtigiani e dei piccoli commerci:1nti, mostrando poi l:t gr:rnde superiorità del 1:t– \'Oro concentrato specialmente nelle industrie che ri1,;pondono:1ibi• sogni piì1 generali e piì1 estesi. Con~iderando poi le Società per nzioni 1'd i grandi monopolì c:1pitalisti l' A. conclude che n.nche non essendo provn.t:t l':1.',solut:t concentrazione di tu~te le intraprese, si può provnre un:1 crescente dipcndenz:i di tuttn la Societ:\ d:11potere dei grandi capitalisti. :\lella second'.l. p:ute viene studi:tt:t l:t socin.lizzazionedei mezzi di produzione e di sc:1mbio. Jn un primo c'.lpitolo sono :tn'.llizz:tti i pretesti sotto i quali i c:tpitalisti tendono a legittim:ire il loro profitto, per concludere che se vi sono degli individui, i qu:tli ~nza far nulla h:tnno un red• dito, lo devono ricrw:ne dal la\'Oro degli altri. l~ quindi pcrfoll:t• mente giustific:lt:1 l:t concezione marxi~t:t dd plu:-:valore.

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