Il Socialismo - Anno I - n. 2 - 10 marzo 1902

Anno I. Roma, 10 Marzo 1902. N. 2 IL SOCIALISMO ./2.D Rivista qoi1Jòicin~le òiretta da ENRICO FERRI ./2.D ABBON_AME~TI. - ITALI,\: Anno I~.5 - Semestre L. 2 ,50 I SI PUBBLICA I ~ Perla Dirczion~c Rcdaiiono rivo!gcrsi all'on. prof. EsRICO ESTuo. Auno L. 6,25 - Semestre I.. 3,25, . 1 lO d . 125 d' , F1u..iu, Roma, Via l\1011tcbcllo, 'l•K- Per l'Ammiuistr.u:ionc Un numero cenL 25. 1 e I ogni mese rivolgersi: Il Sacialismo, Rivista, Rom.,, Via S. Claudio, 57. ATTUALITÀ POLITICA Il coraggio della libertà. f1:i. vete visto ca1~11:1inare un ubriaco?Move i primi passi abbastanza d,nrro sulle gambe e rettilineo; lo sforzo iniziale delb volontà cosciente, sornuotando ancora fra le nebbie dell'alcool invadenti il cervello, :1rri\·aper poco a coordinare i movimenti di locomo– zione. Ma poi la forza diretttivavien meno e l'ubriaco cammina a zig-zag, con qualche strappo ogni ranro più marcato dal centro di gr:wir.i,finchè sopravviene il _capitambolodecisivo e !,ubriaco va ,a _gam?e per ana. E talvolta la scossa della caduta e I ana frizzante e la non completa ubriacatura gli permettono di rial– zarsi a stento e di riprendere la strada ... per poco o per molto, secondo le accidentalità del terreno e le risorse del suo temperamento. Così ha camminato il ministero Zananklli da quando l'improvviso sciopero colossale di Ge1;ova spazzò Yia il ministero - parentesi dell'on. Saracco. Chiamaw al po'.ere, sotto _la suggestione eloquente dt.•glieventi sociali e polit1c1,non intese a sordo e promise libertà e riforme. E i primi passi furono ab– bastanza coscienti e rettilinei. Ma poi, di fronte al pullulare ngogl,oso ma ordinato e ci"ile delle oraa– nizzazioniproletarie- industriali ed aaricole - i fu~11i dell? spirito reazion~ri?,farrodi neghit~osid, di p,1ùra e d1 v10lenza, commciarono ad annebbiaro-liil cer– ,·ello. E - dopo il lampo sanguinoso di Btrra - tra 11pilatesco lodo arbl!rale per lo sciopero di Genova e 11contegno semplicemente balordo per l'ufficiodel lnvo~·o m_Senato, e le fornicazionicon qualchecricca reaz1onana locale conrro le libertà popolari e la rmnovata persecuzione politica col domicilio coatto ~ il. ncg~to diri~todi organizzazione economica agli 1111p1_eg:~~1 posralte telegr:1fìci, il ministero <<liberale» c~>,mmc,o 11s~o cam1~1ino ~ zig-zag, con lo srr:1ppo pn_1 bru~co dei soldati sosttruiti:1igassisti di Torino e 11_ capnombolo finale della militarizzazione dei fer– rovieri, con annesso richiamo della classe di leva dd 1878. t vero che, dopo questo, l'aria frizzante che spira dalle orga111zzaz10n1 del proletariato italiano e la non co.m_plera t!bn:1c.1tt~r:1 eazionaria,h:rnnopermesso al m1111srero 1l remanvo di rimettersi in gambe, chia- 1 ~1an.do. , _con~e avre~be_dovut? far_prima, la r:1ppre– :sont.mz.1 de1 ferrov1enorgamzzatt. . Ma questo non e che un episodio del suo cam– llllllO a z1g-zag, prodotto jnevitabile della m:111canza in questo ministero della sola energia politica che potrebbe renderlo forte e benemerito: il coraggio della libertà. Se l'esempio degli altri paesi, che ci hanno pre– ceduti nelle fasi della politica borohesc e le raaioni d~lla ev.oluzione sociale non ne dessero la s1~ega– z1one,c1sarebbeveramenteda meravia\iarsidi quesra cocciut:iggine dei governi italiani net°non volere ab– bandonare i ferravecchi della politica reazionaria. Dopo l'allargamento del suffragio, colla legge elet– torale del 1882, presi dalla paura, hanno provato la reazione subdola e cronica col trasformismo di Dc– preris e ne hanno ricavato l'esaurimentoeconomico e lo sfibramento _politicodel paese. Dopo le prime orga- 111zzaz10111 social ste del prolerariata, presi ancora e sempre dalla paura, hanno provato la reazione aperta e violenta cogli stati d'assedio e le leggi eccezionali e ne hanno ricevuto le lezioni dell'ostruzionismo e dei comizi generali nel giugno 900. A parole, sembrava che avessero capito: e Saracco prima e Zanardelli poi hanno promesso " liberr:\ e riforme.)> Ma nei fatti, poi, non hanno avuto il coracroio Ji rimanere fedeli al principio della libertà, che p~1re e nmasra la sola ed unica ragione di esistenza politiL:t per l'ala sinistra della classe borghese. Non hanno ,1vuto il coraggio di superare quel punto critico in cu_iil p~oletariato cosciente ed organizzato supera gh scogli della conquistata libertà. t, spaventati dalle ombre e dai latrati della stampa gialla, malarado il n:er~viglioso esempio d.i due anni di vira p~oleraria d1sc1plinata si accasciano,si disdicono, e si suicidano... per paura di morire. Essi, in sostanza, ripetono il triste criuoco dei re~zionari,g~and?,anche p~ese1.1ta1_1do le leg°giper sop– primere le hberta popolari, d1ch1aravano di ricono– scere sempre il diritto di_riunione ..... purchè il popolo ~~onsi numsse. _Cosìessi vogliono la liberr:L.pur. ::h~ 11popolo non s,_valga di questa libert:i per organiz– zarsi alla conquista della giustizia sociale. .. N'.atural.mentenon nrnncano i pretesti. E come S011111110 dJCeva durante l'ostruzionismo e ripete ora nel suo giornale, che essi vogliono soltanto legaliz– zare ..... l'arbit.rio:c_osìZanardelli.e compagni,1si rrin~ cerano ora dietro 11pretest0 de, pubblici servizi. S,cchè, per essi, la libertà avrebbe diritto di cit• tadinanza e d'impero dovunque fuorchè appunto in quel campo della vita pubblica e sociale, che è in– ,·ece, per merito storico della stessa borahcsia, il terr~no propri~ e caratteristico delle conq~istate li– berta, contro I oppress10ne feudale.

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