Il Socialismo - Anno I - n. 2 - 10 marzo 1902

IL SOCIALISMO E quella stessa borghesia che ha instaurato, colle sue rivoluzioni, il regime rappresentati,·o nd campo politico, sostituendolo alla ti,·annide aristocratica e clericale del feudalismo; si illuderebbe, ora, di negare al proletariato l'instamaz:one dd regime rappresen– tativo nel campo economico, contro quella che il mio maestro, Pietro Ellero, chiam:wa « la tirannide borghese. » E - a parte le ragioni tecniche che Enrico Leone accenna pili innanzi - non si accorgono che, dopo le dichiarazioni rivoluzionarie dei << dirittidell'uomo,» non e più sostenibile che la « ragione di pubblico ser– vizio » debba sopprimere nel campo economico la dignità e la libert,ì della persona umana, affrancata dalla servitù della gleba e dell'officina; come non i.: pili ammissibile che la vecchia <( ragione di Stato» si invochi ora nel campo politico per legittimare le più inique violazioni del diritto pubbLico e privato. Come se, neila interdipendenza della ,·ita sociale contemporanea, da classe a classe, da nazione a na– zione, da continente a ..:ontinente, fosse possibile distinguere do\'e cominci e dove cessi la 11:1.tura di pubblico servizio nella serrata e inscindibile e mol– teplice divisione del bvoro umano: come se i Janni della sospensione per quakhe giorno del servizio po– stale o ferroviario invece di ricondurre il go\'erno in piena economia e politica feudale non dovessero consigliargli l'avanzarsi sulla via del progresso poli– tico e sociale, garantendo ai lavoratori di un pubblico servizio la libera rappresentanza dei loro interessi di classe e la civile conquista integrale dei loro diritti. Ed è questa la ricompensa che si rnrrebbe dare a quei lavoratori, solo perchè (come ba di111oslrnlo 11-11a i11cbiesta ufficiale) da 17 anni sono sfruttati da quelle immani piovre economid1e e sociali, che si chiamano le Società ferroviarie, aventi i loro tentacoli anche nelle assemblee legislative... dove un ministero che non abbia il coraggio della Libert:ì- che è quanto dire il coraggio della civiltà modern:1contro i ritorni atavistici del medioevo politico e sociale - è desti– nato ad essere combattuto o abbandonato dagLiuni e dagLialtri. Dai reazionari: perchè governo pipistrello, che, se è topo coi t•ipi - militarizzando a uso Pelloux - si atteggia però anche ad uccello fra gLiuccelli, chia– mando a trattative i rappresentanti dei militarfazati. Dai socialisti: giacchl.-,se rispetta lt: minori li– bertù - perchè ormai nessun goYerno in ItaLiapo– trebbe violarle o comprimerle senza sconquossare tutta la baracca - non sa mantenersi fedele :ti suo principio di libert.ì nella legge, <lacchenessuna legge togLie il diritto di organizzazione ~conomica e po– litica ai lavoratori dei pubblici servizi. ' Questa, infatti, è la conclusione logica e pratica, per il partito socialista. Do po avere - nell'interesse del proletariato - assì– cur.ue , momentaneamente, le condizioni dì esistenza 1 Non mette cont o di occu parsi della pretes:i. appli(.·:1bilità dcl- 1'art. 181 del Codice Pen:i.le , che p:irb. di pub/Jlici ,4jid11li (e i forro"ieri dei pubblici uffici:1li non h:mno... nemmeno I'org:mjco) e che • ù,debilammlt :lbb:ludonano il loro ufficio ,. ciò che resta inapplicabile al caso di sciopero, pcl quale lo stesso Codice non :lmmelle più che si debba ricercare se il motivo si:l l(Ùtslijicalo oppur no, come dicc,·:mo le "ecchie legisl:lzioni penali. politi.:a ad un ministero che si diceva disposto a rispettare la Yita libera e ordinata dei l:1,·oratoriita– liani; il partito socialista 11011 poteva pili essergli fa– vorevole, dopo il suo cammino a zig-zag. E tanto meno potrebbe esserlo ora, dopo il decreto del 2.~ febbraio; mentre non è una benigna elargizione, ma è il· frutto della precedente organizzazione pro– letaria, se il ministero ha creduto poi di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, chiamando i rappresen– tanti dei ferro,·ieri a concertare qualche miglioramento forse non disprezzabile, ma che non può essere poi il piatto di lenticd,ie per cedere il diritto di primo- gemtura. . .. Ma, se cade il ministero Zanardelli, ven·,ì Son– nino! Ebbene, che ,·enga e sarà rice,·uto come si me– rita. Dopo la campagna ostruzionista, le elezioni ge– nerali del giugno '900 e i due anni di organizza– zione economirn, C mancanza di fiducianella disci– pLinata coscienza del proletariato, il preoc.:uparsi so– verchiamente di un minacciato ritorno della rea– zione. Gi,ì, io credo che ci penseranno cento volte prima di ritentare l'utopia reazion:-iria ... e il lampo precursore dello sciopero parziale dei ferrovieri di Napoli - sebbene sorto da un equivoco - non cessa per questo di essere meno istruttivo sulla ener– gia solidale dei Ia,·oratori italiani. Ma poi, se il partito socialista invece che gui– darsi con la visione delle supreme necessità per la emancipazione economica e politica del proletariato, do,·esse orientarsi soltanto coi consi<>lidella paura di un ritorno della reazione, mostrerèbbe anch'esso di non a,·ere il coraggio della libertù e ricadrebbe, per altra via, nella stessa impotenza sterile e ino– non1ta dd partito borghese liberale e di quella vecchia democr:tzia, che, malgrado le buone inten– zioni, ha lasciato cosi grande eredità di ddusioni al popolo italiano. Le piccole combinazioni e le ristrette con,·e– nienze parlamentari erano possibili ed utili, quando la lotta potitica si sYolgevatm diverse frazioni della stessa classe dominante. Ma quando sul terreno della lotta è venuta la classe dominata, organizzatasi nel partito socialista, l'unica guida può essere soltanto nelle ragioni imma– nenti della vita proletaria, nei programmi ultimi e decisivi, per non lasciare la strada maestra e perdersi tra i viottoli delle piccole e tarde possibiLit:ìdi riforme tisiche o bastarde; che si possono invece ottenere assai pili eAìcacie vitali, quando siano, non doman– date alla libernlit:Idei governanti, ma imposte per con– traccolpo dalla organizzazione pii, salda e dallo spirito rivoluzionario, che è l'anima del partito socialista. 1 Oramai nella vita politica contemporanea - in questo momento critico fra due civiltà, del passato e dell'av,·enire - il segreto della vittoria non è pii, nelle abilit:ì cosiddette pratiche e nei piccoli adatta- 1 Sono eloquente conformn di quest:\ verità le recenti dichi:t.– razioni di J:mrés, al Congresso socialista di Tours, per le quali sostenne che la p:lrtecipazione dei socialisti ad un go\'Cmo bor– ghese deve essere per :llcuni :umi vietata, dopo l'esperimento l\lil– lerand. li che signific:l, per gli stessi ministeri:llisti, che questo indirizzo è buono... ma bisogn:l usarne il meno pos~ibllc!

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