Il Socialismo - Anno I - n. 1 - 25 febbraio 1902

4 IL SOCIALISMO Scussioni non si facessero, ognuna delle due parti pren– derebbe facilmente dei dirizzoni, spingendo all'estremo ed ali' esagerazione la propria tendenza. L-i recente polemica sulla funzione del partito socia– lista negli scioperi (di cui ci occuperemo al più presto), ne è un esempio eloquente. Quanto alla nostra Rivista, noi ci proponiamo di concorrere al c6mpito augurato dal Kautsky non tanto con le polemiche (nelle quali tuttavia porteremo sempre la cordialità della forma, per resistere alla tenta7.ionc delle male parole e dei rancori più accaniti appunto tra fratelli); ma soprattutto con la osservazione positiva clell::ivita del nostro partito nei vari paesi e collo studio sereno cd obbiettivo dei faui sociali, tenendo ostinatamente fÌ!-iSO lo sguardo ali' ideale socialista, senza sagrificarlo o anneb– biarlo nelle piccole utilità ciel presente. (.\Ota ,Id/a Dirt~io11t). Il lavoro della donna e le leggi protettive. È uscita in questi giorni la traduzione di un libro della americana Perkins Stetson, La do1111n e I' ero110111i11 sociale (Firenze, Barbèra edit., L. 3), che è molto importante e mi p:tre porti un po' di luce nuo\·a sulla questione, ormai così agitata dai socialisti, delle leggi protettrici sul lavoro delle donne. La funzione della donna, dice b Perkins, dalla più remota antichità fino ai tempi pili rccenti,è stata quasi esclusivamente quella della maternit:ì. L'uomo si è assunto, fino a pochi :tnni fa, l 'inc:1.rico Ji mantenere b donna perchl: essa gli procre:1.Vadei figli, che erano poi i suoi aiuti, i suoi difensori, i continuatori delle sue opere, della sua vita. Perchè questi figli potessero nascere e crescere 1 1 uomo si era assunto il carico della difesa della donna e dei fi,.li, e in parte del loro man– tenimento, lasciando alla donna la funzione dello alle– vamento di essi, delle cure della casa e della famiglia. La donna era restata esclusa così dai doveri come dai diritti sociali, er:1 stata messa fuori legge. Ciascun uomo assumeva b responsabilità degli :uti della sua donna e pagava il fio per lei, se essa mancava ai doveri sociali; come anche ora il marito incontra il duello per oltraggi fatti o provocati dalla sua moglie. La donn:t nel chiuso gineceo non riconosceva altra autorit:ì che quella del marito, che non le permetteva di cammi– nare se non con le d:tnde, escludendola da ogni parte– cipazione alla vita sociale e politica. Perfino il diritto di avere un proprio nome le fu tolto; tanto la sua personalità spari\·a davanti a quella del marito, della famiglia. Tutto ciò, come ben nota la Perkins, era nc(es– sario una volta; la lotta sociale era cosi feroce, e quelh famigliare cosi dura, che richiede,·a la concentrazione di tutte le forze dcli' uomo e della donna a salvare la facella della vita, la vita cioè della specie. Ma adesso i tempi sono cambiati: la civild con le agevolezze e le esigenze che ha portato nclb. Yita, ha permesso e costretto insieme un:1 gr:tn p:trtc dei suoi figli d'ambo j sessi a essere esenti da quesci doveri. Il matrimonio, infatti, è diminuito in modo note– vole, non dico solo jn questo secolo, ma anche in questi anni, ed è diminuito tanto pili quanto pili il paese era civile, come lo dimostra la seguente tabella: Matrimoni per 1000 abitanti. 77]:f~I-• - ~ .. ~ i ;umu~ ] I ! 11~ j j ~ i 5 ~ -~-N-~l~-fu+l.-_-g+,.-.,-,+.-.~~~~~fu~ . 75 ~8.398.228.177.399.1014.558.557.028.338.49 .. 76 8.167.~8.~7.48L52i5.008.26:1.~L268,55 .. 11 7.13l~527.877.197.~,4.M7.51~~L~S.01 .. 78 1 157,537 59 6.71 7 71 4 79 7 6ol 1 6.43 7 11 7.4oi • 19 1 5817 6o 7 18 6.42 7.51 4 41 7 75 6.25 7 64 7.33 • 14.44 .• ,88o 16.95 1 48' 47 6 61 7 48 1 3 92 7.61 6 33 7 so 1 70 . 11.76 81 8 09 7 54 7.57 6.95 7.46 4 24 8 00 6.1917 o617.7, . 11.79 81 7 82 7.49 7.76 7 os 3.67 4 32 8 2316,33 7.1-4 7 72 12.13 83 8 04 7 59 7.75 7 07 7,67 • 25 7 8-46.-40 7.10 7 7 1 .. 11.89 .. 84 8.25j7.M17.59 6.82 7.83 4.54 7.92 1 6.50,1.18 7.So •· 110.7, 8.47 85 s.o, 7.49 1 7.266.56 7.1!9 4-:liJ 7.6c)6.6ol6.94 7.56 .. 8.82 8.22 86 7.93l7.47 7.12 6.31 7,904.20 7.8s,6.39 1 7.ooj7.10 7.7-4 11.87 8.o6 87 7•9611.30:7.21 6.36 7.78 4.31 7.8716.2316.89 6.~ 7.73 11.23 7.54 88 7.95 1 7.28 7.24 6.42 7.8:i: -4.18 7.97 5.916.951-~ 7.61,11.t'-5 7.57 8CJ 1.69 1.111.52 6.63 7.99 4.52 1.55 5.96 7.12,1.o8l8.16 10.211.o6 18C)O 7. 3617.07 7. 75 r.. 86 8.oo 4. 45 7. 55 5. 98 1 7. 12,6. 8g 7.67 7.97 7. 15 91 7.50 7.49 7.79 6.93 8.03 4.59 7.79 5.82 7,1716.81 8.79 10.5317.39 18 :: ;:~:I:: 1:~ 2 7:~5 1:~J ..:~4 :: I:::: 6:~8 8::9 ~ ..-406:~ 9 n ~, . .................... 1· E poichè la mortalit:t è molro diminuit:1, il mondo può continuare a crescere ed :1.rricchirsi, od anche ad aumentare di popolazione, destinando (in confronto di una YOlta) forse la met:ì dei suoi figli a questo scopo. L, altra met:ì quindi, uomo o donn:1., restata libera, ha dovuto cambi:tr tenore di vita. L'uomo non ha avuto altro da fare che darsi pii, liberamente all:t vir:1sociale, di cui egli faceva gi:\ parte; ma la donna h:t dovuto :1nch'cssa escire dalle domestiche pareti per gu:1d:1- gnarsi quel mantenimento che P uomo non avendo più bisogno di lei, come moglie e come madre, le veni,·a mano a m:mo negando; tanto pili che la grande indu– stria :t\·endo soffocata quasi completamente l'industria casalinga e le :trti che essa aveva lasciato per lo innanzi nella casa (tessere e filare, fare il pane, la cucina, ccc.), ne deprezzava enormemente il valore. Oh, non è già st :1.ta la donna, come volgarmente si crede, che si sia v olont ariamente em:mcipata, che si sia volontariamente allontanata d:1icasalinghi recessi! Come l'uccello lascia il nido divenuto freddo e brullo, attirato dal tepore delle aure e d:tll' abbondanza dei frutti, che il mite oriente gli promette; così la donna ha migrato dalle domestiche cure, divenute insuflìcenti a darle il vitto, verso le industrie, i commerci, le professioni ,·irili, più lucrose. Così essa è divenuta commerciante, se~reta– ria, maestra, c:tlzolaia, tipografa, professoressa, dotto– ressa, postina, scriv:rna, ecc., per guad:tgnarsi il vitto. Tutto ciò era necessario e fatale, la strada scelta er:t l'unica che si presentava dav:mti a ki; la donna esclusa dal matrimonio, inutilizzata nella casa, obbli– gata a guadagnarsi la vita non potc,·a che seguire le orme degli uomini, per rendersi indipendente al pari di loro. Per questo io trovo sbagliata b legge protettiva, che con santi e nobili scopi, i socialisti le vogliono prep:t– rare; sbagliata, e deleteria anche, perchè ogni legge che la protegga, che la metta cioè jn condizioni diffe– renti dall'uomo, le impedirà questo fatale procedere verso una vita atti,·a e agitata sì, 111:1 piena di risorse e di indipendenza, di liberto, come quella dell'uomo.

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