La Rivoluzione Liberale - anno I - n. 3 - 25 febbraio 1922

12 WJentre il porto s'ingrandiva pròsperoso e !e_indusrrie crescendo e allargandosi procuravano la formazione cli un- nuovo e più oompatto proletariato (in parte d'importazione, è vero, e in parte disceso dai monti, tlove le • fascie • di terra non bastavano più alle numerose proli, ma tosto fuso in salda unità), si generò il socialismo ligure e la nuova democrazia, fresca di gioventù e di intellettualità. Quello ha oramai una storia gloriosa : "luesta una vita non grande, ma seria; l'uno • e l'altra con caratteri peculiari e tipicamente locali. I cosidetti Giovani Turcl,i di tre lustri fa sono ogg1 ancora, per quanto usciti di ~·ioventù, l'ala sinistra e progressiva dei partiti liberali, differenziandosi nettamente e cl.ai liberali-democratici e dalla democrazia plutocratica per l'assimilazione intelligente delle migliori dottrine socialiste, Ma certo la ·nota dominante della politica genovese • costituita e segnata nell'ultimo ventennio dal socialismo: trionfante con l'elezione di t::anepa nel 1909 e subito dopo con un'Am111inistrazione demo-socialista: padrone del porto con le cooperative: in prevalenza riformiste. nel periodo immediatamente anterjore alla guerra, poi diviso a pari forze tra riformismo e partito ufficiale. Dal socialismo e dai neo-democratici cominciò fin d'allora :t venir promossa una politica· fattiva e una cultura politica. La guerra, che fu per Genova causa di grande, sebbene in parte effimero accrescimento di. ricchezze: il dopo· guerra co' suoi problemi e i suoi nuovi partiti: la più vigorora e precisa azione personale e giornalistica dei dirigenti: tutto fu alimento della nuova coscienza politica genovese. La quale, per quanto sempre prn viva, non ha però ancora superato la cerchia locale: il problema nazionale è certo da essa vissuto in ogni sua forma, e tuttavia soltanto comè un epifenomeno. Questa attuazione del regionalismo anche da chi lo nega come teoria, questo insistente particolarizzarsi appunto per la sua insistenza e vivacità non può essere un difetto o una· via falsa: sarebbe tale se rappresentasse una porta chiusa, ma come momento pedagogico è qualche _cosa di ben necessario. E bisogna tenerne il massimo conto sia per capire alcuni movimenti, sia per giudicarne altri. Ecco il partito popolare, inseritosi alla bell'e meglio sul vecchio tronco cleriflO• moderato, diviso in sinistra progressiva e destra conservatrice, ma con preponderanza ormai evidente della prima. Per savere che cosa significhi esso in Liguria, guardateio appunto nella sua opera di .partito popolare ligure. Organizzazione dei piccoli agricoltori ai danni dei mercati cittadini: movimento di fronda contro il clero intransigente, culminato nella partenza dell'arcivescovo Bog• giani: azione -a pieno- favore degli industriali, armatori -e ·commercianti contro le cooperative operaie e il proletariato socialista. Xon avrei mai creduto che i deputati popolari .di sinistra, con tutte le lo.o parvenze democratiche, si facessero .fino a tal punto i paladini del capitalismo. Nihil mirari. In Genova. un'operosità di questa fatta è certo il• miglior metodo· per rifarsi della sonora sconfitta toccata nelle ultime elezioni amministrative, specialmente accomanata, com'è, con l'assunzione di tutti i compiti e uffici cittadini dell'antica <Unione Genovese» e la propaganda • catfo!ica » in seno alla gioventù. :'.-Ia se quest'ultima può significare alcuncbè quale risveglio di cultura e di religione, nella sua inevitabile, anzi precipua attività politica, non esce dall'oscurità. Poichè dal centro siamo stati rivolti a destra, seguiamo pure, un momento, la,· Destra. Premetto che nè liberali-democratici, nè democratici-liberali contano valore alcuno al loro attivo, all'infuori di alcuni « nomi • e delle due bandiere: Gruppo Ansaldo - Gruppo /Iva; che di neo-liberalismo in Liguria non si parla se non per iscberzo; che i mazziniani, per antibolscevismo, sono a Genova (non nella provincia) in gran parte destri anch'essi; che il Rinnovamento non si vede servire ad altro se non a scopi personali; che i fascisti, sparite per repressione governati va le efflorescenze anarchiche. si limitano al donchisciottismo, la conclusione è che la Destra, con tutti i non-destri di nome che le fan coda di fatto, avrà dei pes;'" materiali per la bilancia politica, ma nessuna sostanza ideale. Questo perchè non c'è mai stata una vera tradizione liberale, da non confondersi con il liberalismo di tradizione. Rimane la Sinistra, quella che costituisce il nucleo più forte della presente maggioranza amministrativa: i veri democratici, che sono a Genova quello che cercano altrove di essere i neo-iiberali. E si parla, anzi, di •socialdemocrazia• : ma a noi pare che questa Amministrazione comunale, taglieggiatrice dei ricchi e labourista e grande promotrice di opere pubbliche e, una buona volta, seriamente preoccupata del problema finanziario : questa Amministrazione eh~ llA RIVOllUZIO]'lE l.ÌIBE~AI.tl!l vive d'una coscienza mode·rna della vita comu11alé (qualunque giudizio si voglia poi dare delle sue concrete determinazioni) abbia con sè qualcosa di più degli ideali socialdemocratici. Sotto qualche esteriore parvenza di• « antibolscevismo • e le frequenti contese con la minoranza socialista. e nonostante gli elementi . di destra che frondegg·iano -sempre per riacquistare il dominio perduto, c'è in questi uòmini di Comune un forte vantaggio sui loro predecessori vicini e lonta,ii. Come gruppo politico, che si avYia a trascendere il problema locale, hanno una grande eredità, il nome cli. Raimondo e le idee svolte nel primo, e solo buono, dei due anni di vita (agosto '19-set_tf'mbre '21) della sua Azioue. Raimondo: sotto la fredda, astratta analisi del critico nulla più che un avvocato di grido, felice politicante. dalla cultura di terza e quarta mano quindi farraginosa più che vasta; ma come uomo vivente, nella storia del suo paese. una personalità. Dirò meglio : una individualità, irradiatrice cli nuova vita, educatrice di un verbo noveJlo. E se la novità di questa vita e cli questo. verbo, scrutati bene addentro, noh fu poi grande (americanismo e retorica non mancavano, infatti), grande fu le basi per la costituzione di un pro\etariato ligure contadino di marca sincera. Per assurgere, una volta risolto e quindi superato il problema tocale, a una funzione nazionale, cl.ove gli potrann·o essere ausiliari guide maestri gli intellettuali che cercano anch'essi per conto loro un'educazione politica. Solo l'operaio, non il contadino, solo lo studioso, non il plutocrate potranno esser gli iniziatori e gli autori cli una nuova coscienza politica ligure. E allora avremo anche una nostra cultura. S. CARAMELLA. Nolo di R,do,ione. - Apriamo con questo scritt• l'esame delle specifichesituazioni po/il/che delle regioni e dei centri di vita e di pensiero italiano pizi importanti.'Questa ci pare la migliore introduzione allo studio del probl~ma amministrativoe regionale. Pertanto alcuni giudizi del C. qui nan si discutono, anche se non sono politicamenteper noi accettabili, perchè si considerano nel loro essenziale valore di informazioni. Esp~rien:ia il calore che lo agitava, e fecondo. , lde~ italiane sulla Russia. Accant0, i «Combattenti•. Questi, v,incitori nelle elezioni politiche del '19 e nelle amministrative del '20 (come costituenti la metà del Blocco), hanno perduto un po' delle larghe simpatie onde prima godevifno per la sconfitta nelle elezioni politiche del maggio '21: ai vi.nti si dà sempre torto. Ma rappresentano, specie ora che seno avviati a i'l,terni ed-esterni rinnovamenti, una forte (sebbene ristretta) base di intellettualità po• liti'c:a e cli nuovo movimento operaio, su cui potrà sorgere un analogo dei partit_i Sardo e i\-Iolisano d'azione. Importa però che essi lascino il combattentismo, che fa perdere loro aderenti senza permettere l'acquisto di nuovi, e pone in poco sano dissidio la sezione centrale, organizza·trice e direttrice, con le sezioni p.rovinciàli, fascisteggianti. Importerebbe anche una politica più concreta e realistica:, cli cui hanno dato già buoni esempi, ma non sempre dimostrano sentir l'esigenza. Certo il passato di questo biennio costituisce m1 appoggio che non si può lasciar- anelare di punto in bian- • La co;idetta dittatura del proletariato si è ridotta in politica a una dittatura militare di un gruppo comunista che rappresenta soltanto una !razione delle classi operaie e non la migliore. li governo bolscevico è nelle mani di una piccola minoranza in cui il settarismo ha preso il posto del carattere. Tutto ciò-che rappresentava l'opera del passato è stato distrutio, ma nulla si è saputo costruire. La grande industria è caduta e la produzione è in paralisi». (Nitti: L'Europa senza pace. Firenze, Bemporact, 1922, pag. 122). Qgnnna di queste proposizioni co,stituisce pn banalissimo errore, una superficiale volgarità. Chi non sa che una dittatura. deve essere, per logica cli cose, 1nililare .P Quali sono, secondo il Nitti, le frazioni della classe operaia russa migliori dei bolscevichi? Che cosa vuol dire migliore, in politica, se non più capace di governo° Che cosa hanno '-fatto, dove sono anelate a nascondersi queste frazioni migliori, mentre da quattro anni Lenin e i suoi collaboratori si tormentano co< ma ci auguriamo che non venga vene- intorno al problema di dare un ordine nuovo rato troppo. Altrimenti il capitale delle coo- alla Russia? Come ha potuto proprio l'onoperative di combattenti non passerà mai ie revole Nitti, che vanta con tanto entusiasmo 150 o 200 mila lire, a çui ora è .arrivato, la mirabile intelligenza del signor George, nè i voti cresceranno, nè avranno n1aggior - accusare, Con incomprensibile·leggerezza, di forza le idee. man·canza di ·carattere uomini come Lenin, Queste rappresentano la transizionè più Trozchi, Cicerin che sono i più coraggiosi diretta verso il blocco socialista: «blocco> statisti dell'ora presente? Qual è il _reato per modo di dire, perchè -gra.n discordia ·è nel campo di Agramantc. Autonomi, ,tf(icia./i, cli settarismo di . costoro se non quello di comunisti non sono stati per tutto i} '21 aver affrontato pericolosissime responsabinei migliori rapporti reciproci. n famoso Età di governo, e di aver tentato con ogni patto cli fusione è_ anelato per aria per le mezzo di ricostituire lo Stato, Dove mai tenaci riserve che nell'approvarlo hanno vo- l'economista Nitti ha avuto notizia di una Iuta porvi gli autonomi del cooperativismo. .graudc industria russa O Prima della guerra La imperiosa esigenza del problema locale le imprese industriali in Russia vissero arha oppresso gli slanci verso un problema tificiosamente, grazie alla forte protezione, più vasto. E tuttavia, con tutto il loro par- e già allo scoppio delle ostilità si trovarono ticolarismo. gli autonomi sono un forte par· di fronte ad una insuperabile crisi. tito. Hanno un gra nd e giornale e ora anche Questi errori sono un documento palese un teatro per il popolo, con i quali curano· della cultura e della men°talità politica dei più che ogni altro fa cultura dell_e masse; una banca, vaste organizzazioni, élite intel- nostri migliori uomini di 'stàto. Il libro del )ettuali e opf.lraie; e non sono ·tja coiifon- Nitti propone ottime visioni di proble,mi po- • dere con il ,·olgare riformismo del partito litica estera (talvolta invero ormai diventate cli questo r.ome~ ridotto ormai a una volga- luoghi comuni), ma rivela un'assoluta manrissima democrazia sociale: a un program- canza di precisione scientifica, un'informama gradualista essi uniscono infatti una zione dei vari problemi attinta ad amene prassi eminentemente rivoluzionaria, che conversazioni internazionali. un atteggiafuori di ogni retorica supera forse l'azione mento saccente e megàlomane, una personadegli stessi 1tfficiali. I quali tengono invece lità di scrittore senza neanche un briciolo di signorile finezza, tutta intenta a grossolcrni effetti cli verbosità e cli ridon61anza. Eppure se paragonate ;\Titti scrittore con Orlando o con Luzzatti o con Bonom i, il basi lisca guadagna inesorabilmente molti punti di rispettabilità. !de~ di uno svizz~ro sulla Russia. Perchè non ci si debba meravigliare delle informazioni di Nitti sulla Russia anche uno storico COIJle il Fueter ha pensato di d<>clicarsi al la superficialità e alle corbellerie.' • Secondo i massimalisti russi il futuro Stato bo!- scevico nonchè costituirsi su basi democratiche avrebbe dovuto riservare i diritti politici ai soli nullatenenti,. (La storia del secolo XIX e la guerra mondiale. Laterza, 1922, pag. 101). Il Fueter poi, accettando le notizie comuni, non esita a identificare la R ivolu· zione Russa con un movimento che per un lato dà ai contadini la proprietà delle terre, per l'altro autorità e controllo agli operai sulle industrie. E allora come si può parlare cli nullatenenti? Dare le terre ai contaclini vuol dire renderli nullatenenti> la provincia e _il proletariato più basso con maggiore rivoluzionarismo estrinseco •ma con minor fondatezza di programma: e tut· tavia hanno finalmente dato a Genova i'e· sempio di una minoranza <::onsigliare fattiva e criticamente collaboratrice della maggioranza. Il valore di alcuni capi (Rossi, Baratono, A bl::>o)rimedia a quel difetto organico troppo evidente. Mediocre invece il comunismo, salvo per la sua posizione di intransigenza, che del resto è condivisa dag-li altri partiti estremi. A Genova anzi. propriamente parlando, il comunismo è troppo in minoranza per poter essere valutato alla loro stregua. Ma quello che import11 è notare come la netta divisione politica dilacerante l'Estrema non ne intacchi l'unità sindacale. La vecchia Camera del Lavoro vive e prospera d'un patto cl'unione che sembra destinato a durare in perpetuo an• che se i rinnovamenti che se ne fanno sono a breve scadenza. E l'unità non è semplicemente aggregazione e somma di forze. ma sintesi organica, cui nutriscono le lotte e le cause assunte in comune. Chè anzi come sua conseguenza, non è difficile pensare alla possibilità dell'auspicata fusione, ora che già vediamo sedarsi le polemiche; rli una fusione che eliminando definitivamente dagli Nitti ~ la Russia. autonomi ogni residuo di riformismo socia]- • Anche quando, cedendo ad un impulso che democratico e dai socialisti ufficiali i ver- non fu possibile evitare, nella nuova Camera itabalismi e 1P imprudenze, dia alla Liguria liana, venuta fuori dopo le elezioni del 1919 non un suo novello proletariato operaio e ponga solo i socialisti ma sopratutto i popolari cattolici e· il partito detto del rinnovamento di cui facevan0 parte sopra tutto (sic) i combattenti, votò all'unanimità 1111 ordine del giorno per il riconosciment• dei governi di fatto in· Russia, io non credetti dare t 11011 diedi alcuna esecuzionea quel voto, impulsivamente generoso, ma che avrebbe dato all'Italia la responsabilità di riconoscere sia pure di fatt0 il governo dei soviet/i (sic),. (Op. cii., pag. 145). _Confessione g-onfia e stranamente vanitosa da lasciare senza commenti, in un paese :t regime parlamentare, alla responsabiiità èell'autore. La. campagna e la e/viltà moderna. • Quasi dovunque (nel-dopo-guerra) la campagna ha· preso il sopravvento ·economico, e quindi politico, sulla città,. (Fueter, pag. 133). La storic"à. lotta di città e campagna si sferra inesorabimente nel dopo-guerra in forme nuove, più violente, più chiare. ::,;o" si vive impunemente per quattro anni a contatto con la vita moderna, con gli u0mini della città, durante un fenomeno che è moderno 01 almeno creatore cli modernità. per eccellenza (la guerra). I contadini v-i si sono -rinnovati. Hanno acquistato una co· scienza nuova delle esigenze sociali: e, come i soldati, anche quelli che sono rimasti al podere, ove hanno dovuto moltiplicare l'attività e rinnovare sistemi e attitudini economiche. Accanto all'agitazione ènorale - si .verificano fenomeni obbiettivi che vi concorrono come la momentanea stasi dell'industrialismo. • Ma la campagna a cominciare dalle pii antiche civiltà orientali, greca, romana, sin<P ai Comuni, sino alla Rivoluzione francese è ~mpre stata una forza, reazionaria. Diventerà una forza operosa della moderna civiltà se riuscirà a superare questa tragica impotenza a cui _la tr<1-dizione l'ha condannata. La cultura intensiva 1noderna non è più in antitesi col capitalismo perchè ha bisogno per vivere di capitale mobile. L'agricoltura diventa una forma dell'indt;strialismo moder_!!Q. Restano formidabili opposizioni psicologiche da vincere, sentimenti, idee morali del passato. Si ,·iene ponend.;, agli uomini delìa campagna un grave dilemma da cui dipende la nuova direzione della nostra civiltà. Bisogna superare la reazione: diventare uomini moderni. La città è inesorabile ·nei suoi am?naestramenti· e nelle sue esigenze. In seguito a numerose richieste siamo riusciti a raccogliere alcune collezioni dellNnostra rivista Energie Nove che uscì a Torino nel 1918-1920 e nella quale, oltre al direttore Piero Gobetti, scrissero Santin• Caramella, Luigi Einaudi, Giovanni Gentile, Giuseppe Prato, Achille Loria, Ubald, rormentini, Balbino Giuliano, Ernesto Codignola, Umberto Ricci, Gino Borgatta, Vincenzo Porri, Angelo Tasca, Antonio Gramscì, Giuseppe Stolfi, ecc. Per chi desidera conoscere il. processo di formazione della Rivoluzione Liberale e i suoi antecedenti culturali, mettiamo in vendita tutte e due le serie (formato ottavo, su due colonne, complessivamenie 450 pagine circa) al prezzo di L. 30. Si tratta di llll documento ormai rarissimo e, per i giovani, di una buona guida nell'esame dei problemi politici, letterari, filosofici. Sottoscrizione ~er" LaRivoluzione Liberale" S~CONDO ELENCO Novello Papafava Felice Casorati (abbonamento sostenitore) Giuseppe Manfredini Lamberto Landi -. • Luigi Alo,ssio•. Lelio Luxardo . L. 300 100 20 25 20 100 Elencoprecedente • 147. Totale L. 2035 VALLECCJ-11EDITORE- FIRENZE Recenti pubblicazioni: Gentile • Discorsi di religione. • Educazione e scuola laica De Ruggero - L'Impero Britannico ' dopo la guerra . . Pareto • Fatti e teorie . Spaventa • Libertà di insegnamento Blondel • L'Azione, 2 voi. Dentice D'Accadia - Campanella 1 Hartmann e Kromayer Storia Romana . . . . Anzilotti - Gioberti Carlini - Vita dello spirito Dirti/ore: PIERO OOBETTI L. 510101562812- ,, 10148G. B. GOBKT'l'f 1 gennte responsabik Stab. Grafico FQà -To, ,1, Tia Nizn., 30 - Tel. 24-39.

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