RE NUDO - Anno XI - n. 92 - novembre 1980

Matrimonimisti I fratelli Buccoli co tituivano una sim– pati a famiglia. Erano tre maschi e quat– tro femmine. più i genitori. naturalmente. La ignora Buccoli era una cara donnina moderna. aperta e tollerante. capace di e mprendere i gusti e le inquietudini del– la gioventù. Papà Buccoli era invece un uomo piuttosto au tero. tradizionale. all'antica. Per e empio. non gli andava giù mica tanto tutta quella fregola dei matrimoni interstellari che ·tava empre più diffondendosi fra i giovani. Ma non era cattivo. in fin dei conti. e poi tirato di qua e di là dalla prole. ricattato dagli uni. accarezzato dagli altri. pressato dalla moglie. interprete e mediatrice degli in– teressi dei ragazzi. finiva sempre col ce– dere e col concedere. Emno oprnttutto le femmine ad e ere contagiate e provocate dalla nuova moda. se ne facevano una pa ione. un ·osse io– ne. ra una vera e propria idea fi a: fare l'amore con qualche es ere ·trano. abi– tante di un pianeta lontano. di una stella perduta ai margini della ia Lattea. me– glio ancora di altre gala ie e nebulo e. Persino nnella. che aveva oltanto undici anni. pa ·ima a davanti all'imma– gine di un ben vegano verde. con venti braccia e due bocche sulla chiena. op– pure di un robu to alfariano. simile ad una grande cavalletta. che faceva l'amore saltando. o anche un abitante di Betel– geuse. fornito solo di una te ta rotolanti:. completamente priva di corpo. La mai,;giore. Lucia. la più pregiudi– cata. esprimeva molto chiaramente le uc e igenze camminandl, nuda per strada on un dito infilat nella vagina. Anche Martina era vi ace e a e a anch'e a i uoi gu ti. lei girava con una rosa od un altro fi re ben infilato dentro l'ano. ancheggiando molto grazio amen– te. Teresa Buccoli. qua11ordicenne. era velia di lingua. Questo an he papà Bu - coli. per quanto burb.:ro. era di po to a ricono crio. ne era anzi abba tanza or– g glio o. pe o invitava am1c1 e cono– scenti appo ta per farla e ercitarc. Per quanto riguarda i ma chi. il mag– gi re. nt nio. ave a una relazione on una di ntare • un tip lungo e molliccio come un lombrico, alta meno di mezzo metro. Quando voleva realizzare un coito doveva chinar i e sdraiarle i opra, p - edendola negli fiatatoi o nei erbatoi dell'acqua. Papà Buccoli ave a fa110 di tulio per tacolare que t'am re e per di uadere il più anzian dei figli, la ua maggior.: peranza, il futuro erede della ua fabbri– ca di chiodi elettrici, ma non era riu cito a niente. Anzi, o tacoli e man vre avevano rinfocolato l'e otica pa ione e falla e plodere più completamente. li secondo dei figli. Clemente nell'ap– parenza era immune da questa generale tendenza esogamica e i genitori stavano tranquilli. In realtà era soltanto un tipo schivo. incline ai 011erfugi. che faceva le sue cosine sottobanco. enza dire niente a nessuno. Così. avventure di que ta specie ne aveva avute parecchie. C'on una di Sirio aveva avuto un rap– porto durato un bel po·. Era un e ere gmziosissimo. in parte metallico. in parte di cartilagine. Un tra corso breve. ma forse più inten o. lo aveva !l'llllO con una izariana. una creatura nuid:i e intocca– ta. bollente. Gianni. il ragazzino. era l'unico a non avere questi grilli. Aveva olo un rapporto sessuale con una cavalla. pienamente ter– restre. co a acce11a1adai suoi (i matrimoni con animali erano stati da molto tempo l.:galizzati). Era in fondo l'unico a non dare loro preoccupazioni. Del resto era una famiglia abbastanza unita e affiatata. lino allora. almeno. Avevano un bel ap– partamento al milleduesimo piano. giusto sopra le nuvole. con un'incantevole pa– noramica. ra tulio in cri tali marziano. lindo e terso. ben di infe11a10.deodorato. st.:rilizz.110.provvisto di tutti gli acces ori. onducevano 1u11iuna vita tranquilla. wn un lavoro icuro e garantito. come tecnici pecializzati: chi faceva dolci pla– stilicati. chi bulloni autodinamici. chi co– ·e dello ste gen.:re. Fra le ragazze. Lu– cia confezionava cappellini di vari metal– li. Teresa costruiva alberi per i grandi parchi ci11adini. la più pie ola studiava in una delle migliori scuole della Via Lallca. i ·i tudiavano materie importanti e universali come u sullo di cno Ritmico o rmonico. oito la ·ico e Moderno. Ginnastica erotica (fondamentale il con– trollo dei muscoli vaginali. correlati o. per i maschi. del controllo d.:ll'erczionc del pene) poi c"era uoni Volu11uosi e tulio il re 10. Martina tudiava con la o– rella e a volte i e ercitavano in ieme in olfcggio di Lingua. Tere a non aveva n.: un bisogno di scuola cono cendo a fondo questa erie di materie. mentre nne11a. troppo gio ane ancora per gli istituti pubblici. s'ingegnava d'imparare in casa. in ieme c n i fratelli. Quc ti erano lieti d'insegnarle e dedicavano volentieri una parte del loro tempo liber a e crei– tare la ragazzina. In omma. 1u11i fa evano del loro meglio per i truir i e produrre. dando ognuno il proprio contributo al bene ere generale. na ventata di pa - ione e di follia venne a cuotere que 10 beli' rdine. que t saldo e ben a ortito a elio familiare. Quelli che eran tali amori ciolti e liberi tavano per divenire impegnativi legami matrimoniali che avrebbero di– perso fratelli e relle ai qua11ro angoli dcli' nivers . u Martina ad aprire la serie degli esodi. n giorno, ad un concerto acqua- tico. presa dall'originale sugge tione pa– noramica. si trovò accanto un meravi– glioso pesce viola e azzurro con una plendida banana se uale lumine cente. L'intesa fu immediata, l'attrazione reci– proca improvvi a e intensa. un vero "col– po di fulmine". Ba tarono pochi guardi e alcuni ge ti significativi. Si congiun ero subito tra la folla convulsa e turbinante, distratta e confusa. lei infilata sulla pinna dorsale, lasciandolo sguazzare in voluttà. L'episo– dio avrebbe potuto chiudersi lì, com'era già uccesso altre volte in analoghe occa– sioni e ituazioni. con molti diversi per– sonaggi. Ma que ta volta non fu co i. La fanciulla era follemente innamorata. lon– tano dal suo pesce era triste. sospirava. languiva. viveva solo in atte a del loro prossimo incontro. Quando seppe che doveva ritornare al uo oceano del terzo pianeta di Spica. avendo ormai concluso gli affari che lo 1ra11enevano nei no tri mari. Martina i disperò. Senza il uo caro pe cc non po– teva tare. pian e a lungo. digiunò. infine si dcci e: fu la prima della eric. Lucia. la maggiore. con iderata come la te la più equilibrata della famiglia. sorpre·c 1u11iannunciando che anch'c a si sarebbe po ata. Infatti durante una manife tazionc politica in piazza aveva conosciuto un Regole e puro. un e· ere fusiforme dai molti occhi lampeggianti. in grado di coparla con tulio il uo corpo 011ile. entrandole fin nell'utero. Lucia non aveva mai provato en azioni tanto dolci e inten e. né aveva neanche mai immaginato potes ero e istere. Que la pa ione i aggiun e a quella di Martina contribuendo a faldare la bella unità familiare dei Buccoli. on volle a colta re ragioni. Do eva andar enc con l'amat llerico. co ì i chiamava in lingua Re– gole c. a cospirare ugli a teroidi oltre Giove per liberarli dalla tirannide delle pio re gigante che che lì dominavano. facendo il bello e il ca11ivo tempo. nch ·e a ole a correre gli te i ri- hi e peric li. on avrebhc saputo op– portare l'idea di Ellerico ferito e agoniz– zante su uno perduto a teroide. Fu un duro colpo per papà Buccoli. e per Martina era tato un ca o i olato. che poteva anche es ere ignorato nella gran– de dimen ione della famiglia. poi Marti– na era empre stata molto viva e e in– quieta. fin dall'infanzia. ora il problema 'imponeva. Lucia era molto cara al suo cuore che ne fu violentemente co o. Lo fece immediatamente so 1i1uire. in ieme al fegato e a parte del cervello. con un lo ampio trapianto. ma l'emozione. rango eia permaneva. ercò di proibirle di u cire e di vederlo. ma un giorno la ragazza e il uo amante rubarono una vecchia astronave. adde11a alla ne11ezza dei rifiuti inter tellari. e mparvero. on i cppe più niente di loro. Poi fu la volta di Clemente. Fu anch'e · o un ca o romantico, con una ragazza di Spica, venuta a tra correre un periodo di vacanza sulla terra. Era un e sere dolcissimo. pos edeva un'unica grande orecchia vellutata in cui Clemen– te coitava appa ionato. Un incontro fa– tale. irre istibile. Quando il ragazzo comunicò alla fa– miglia che avrebbe raggiunto la sua Giulietta u Spica, fu un altro piccolo dramma. Venne quindi Antonio che i spo ò con una intera colonia di spore intelligenti, vaganti per l'Universo. Fece fagotto in quattro e quattr'otto e si diede con loro alla vita raminga e vagabonda, slegata da tutta la vita galattica. Ci fu il lieto.evento del matrimonio di Gianni. il minore. con la cavalla Biondi– na. on si trattava di un es ere intel– ligente. per quanto fra gli equini eccel– lesse e faces e la sua figura, ma era pur sempre dello sie so pianeta e i genitori erano contenti. La cerimonia fu commo- vente. Dalle colonie terre tri fu fatta giungere biada di eccezionale qualità, vini e pezie di ogni genere. Biondina agitava la te ta guardando qua e là con grandi occhi languidi, indubbiamente felici. on umarono !'ampie o nuziale opra un letto peciale, ul palchetto ri– tuale, accosciati, fra gli applau i di tutti gli invitati. Que 10 fu for e l'ultimo momento di ra coglimento e di gioia per i Buccoli. Pre 10 le co e precipitarono. Tere a Buc– coli, l'orgoglio di papà, 'incapricciò per la vita di un ogliottero di aturno. grande uccello enza piume, famoso li– bertino co mico. come tutti quelli della ua razza. del re 10. n giorno pre ero il volo in ieme. Quale arebbe tata la lor vita? Avrebbe forse abbandonato la fan– ciulla in qualche posto perduto dopo averne abu ato, magari pro tituendola agli amici oppure co tringendola a bat– tere in qualche luogo di pa aggio di a trotra portatori? Ma il fa110 decisivo che avrebbe compaginato completamente la fami– glia i tava appro imando. La ignora Buccoli era sempre tata una donnina mode ta e quieta, piutto to grigia anzi e chiva, re tia ad e por i ed e ibir i, buona moglie e madre, dalla vita monotona e regolare. Mai una volta un colpo d'e tro od un capriccio, i adattava perfettamente a un tipo rigido e un po' antiquato come papà Buccoli. L'unico divertimento che i concedeva, di tanto in tanto, era il circo. Marito e figli di prez– zavano quel genere di pettacolo, vi si annoiavano e rifiutavano di accompa– gnarla. Così la donna vi i recava da ola, col suo mode to abitino bullonato. Fu in questa occasione che conobbe, nell'intervallo fra gli esercizi tra un nu– mero e l'altro, un robot acrobata, note– volmente robu 10, ollevatore di pesi, co truito in origine per fare da gru nell'edilizia. Era davvero imponente e mas iccio. con due spalle quadrate, un corpo forte ed a ciutto, in acciaio tempe– rato. Quando netteva le braccia mo trava delle larghe bielle brillanti e dei robusti mollettoni ben lubrificati. Le ue gambe 'tozze si piantavano saldamente nel ter– reno, come due torrioni. La donna ne fu incantata, il uo cuore cominciò a battere più celermente. Con– versando con lui le parve d'intravedere otto la scorza rude e rozza, al di là dei modi brutali, una grande delicatezza di entire e un'anima genero a.

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