RE NUDO - Anno XI - n. 91 - ottobre 1980

RE NUD0/8 cederti, e la tua mente, il tuo antico dittatore è nel panico ... Quello che faccioè solo questo: cerco di dividere con gli altri questa esperienza di uscire dalle tue abitudini, dai tuoi modelli, dai giochi della tua mente. Non so cosa dirò, non so mai prima cosa farò, e · tuttQ il messaggio è "prendi il rischio"'· E credo sia il messaggio per tutti noi. Dopo questa breve esperienza Bhagwan mi chiese se volevo continuare a guidare il tantra, perché questa donna parti– va... ero libera di scegliere, era la prima volta che Bhagwan_mi lasciava libera di scegliere... E la prima cosa che mi venne fuori fu "no, allora lo pianto qua!" Poi mi accorsi che stavo dicendo no perché avevo paura, aspetta un momento - mi dissi - questa è la ragione per farlo, non il motivo per non farlo! E dissi sì! E fu ancora una volta meraviglioso. E qualche volta il gruppo è orribile, qualche volta fantastico, dipende da come io vi aderisco. E' così semplice: Il primo giorno ascolto la gente par– lare dei loro problemi, poi è finita col parlare ... La gente si accontente– rebbe di parlare dei loro problemi per dieci anni, ma è stupido! Dopo questo si cominciano a creare delle situazioni per dare alla gente l'op– portunità di staccarsi dai loro "pro– blemi". Guarda il tuo problema, non hai bisogno di rimanerci attaccato, guarda le tue paure, passaci attra– verso. E' la sola via che conosco. C'è gente che sembra molto interessata a "trascendere" il sesso, che vuole di– ventare "spirituale" ... oppure gente che è molto presa dal sesso, molto "sessuale" ... ma in un modo mecca– nico, abitudinario, consumistico ... ma entrambe le cose sono lo stesso, per me. Il gruppo serve ad "aprire", aprire a Bhagwan, aprire a te stesso, e qualche volta questo succede a tutto il gruppo contemporaneo, e non c'è nient'altro, nella stanza, che ricelli– vità, l'attitudine "femminile", l'esser ricettivi a Bhagwan, non come per– sona, ma come spazio. Molta gente vede Bhagwan come una persona– lità", che fa lievitare i ruoi problemi ma è solo uno spazio dove quahm– que cosa diventa possibile, dove ei completamente aperto, vuoto, e dove tutti i tuoi condizionamenti, la tua merda. i tuoi no diventano visibili, e qui, ora e ade o puoi dire si, puoi prendere questa opportunità ... Detto in questo modo embra semplici ti– co, non è proprio così, può e sere un processo molto doloroso, cominci a guardare le tue paure, ma vai avanti. li tantra non è un gruppo sul sesso. La gente che lo vede come un gruppo sul sesso è quella che guarda le co e at– traverso un aspetto "tecnico": perciò tai:itra= tecniche tantriche; yo– ga= tecniche di yoga, e questo e quello, ma io non ho mai usato nes– suna tecnica nel gruppo, perché sen– to che sarebbe come super-imporre qualcosa, sarebbe come coprire della merda con la carta igienica, invece di tirarla via! C'è tutta questa paura, tutta questa repressione, tutta questa gente che dice no alla sua stessa energia, soprattutto all'energia ses– suale, all'energia aggressiva, a tutto quello che appartiene alla pancia ... ed io dovrei limitarmi a servire qualche tecnica tantrica? Non posso! Mi sembrerebbe falso, e stupido. Lo vedo più come uno spazio per capire, sentire... e forse dopo qualcosa come il tantra diventa possibile, perché il tantra è uno spazio, non qualcosa che tu fai da solo o con qualcun altro! E' 1:mospazio, come la Meditazione, che non è una Tecnica ... Tu puoi _magari portare qualche tecnica per aiutare a pulirti, per rendere lo spa- . zio possibile, ma non puoi far nulla per lo spazio! Puoi pulire la casa, è tutto... Forse l'Ospite arriva, forse no! Re Nudo: "Tu credi che esista qualcosa che si possa chiamare "un problema sessuale" ...? E come ti comporti in questo caso?". Sudha: "Quello che devo fare, che sto facendo, è di eliminare questa domanda... perché non esiste, non esiste niente che possa essere chia– mato un problema sessuale! C'è, semmai un problema di Corpo– Mente! La gente deve cominciare a vedere la distinzione tra Energia Naturale, ed il Lavoro della Mente, la sua manipolazione... Perché la gente è dentro la ua testa, per la maggior parte del tempo ... Ti faccio un esempio: Vedi qualcuno che ha l'eiaculazione prematura, lui lo con– sidera subito un problema ses uale, ma non lo è! Se lo guardi in termini di Meditazione. Se lo guardi in ter– mini di psicologia della morte ... Ti accorgi che questo "problema" deri– va dal fatto che la sessualità di questa persona non è più nel suo corpo, è diventata cerebrale. Hanno paura del corpo, dell'Energia Animale, dell'e– nergia naturale, perché in questa energia può succedere qualunque cosa, e ti spaventa! Perciò imparano a trattenerla, a comprimerla, poi si mettono a leggere Playboy, a guar– dare foto di donne nude ed entrano in un trip mentale, ed il sesso<diventa un ~tto della mente, non più del corpo... Come può' accadere per qualunque altra cosa, come mangia– re ecc. Così la gente si divide in due parti: quello che c'è nella testa, e quello che c'è sollo... Ed ecco che nascono "i problemi" ... dalla mente! Perciò direi a questa persona: guar– da, non hai nessun problema sessua– le, non è che il tuo corpo non sappia fare il suo naturale lavoro, è che la tua mente pretende di interferire con questo processo pontaneo ... Tu hai erezione, e subito una paura entra nella tua mente, ed è cos1·che la per– di... Ora non è che puoi porvi rime– dio facendo qualcosa per la tua ere– zione, con qualche tupida tecnica. Sarebbe superficiale. Meglio guar– dare in faccia la tua paura, meglio entrarci dentro, e forse per un po' di tempo la tua erezione tela devi scor– dare, devi dimenticare i intorni, perché erezione o non erezione, sono soltanto sintomi, il problema vero è nella testa... E alla fine tutti i corpi funzionano perfettamente! E' lo stes– so per l'orgasmo della donna, per il gioco, il piacere, per la celebrazione, perché la gente si blocca, ed è troppo seria, e prendono il sesso così sul se– rio. Come puoi godere di qualcosa quando è così serio, così importante? E diventa una tale tensione, che non funziona più... Niente funziona più: il cazzo non funziona più, la lubrifi– cazione non può avvenire, non può succedere nulla, se è troppo impor– tante! Ma se cominci a riderne, a giocare, poi tutto il resto viene da solo. Abbifiducia nel corpo, e c'è stato detto di non averefiducia in lui... e c'è. stato detto di aver paura dei nostri istinti... che sono "animaleschi" ... "sporchi" ... E dobbiamo passare at– traverso un de-condizionamento, o almeno diventare consapevoli che siano stati condizionati ..." "Mi sembra un processo che può essere anche molto, molto lungo ..." Sudha: "Per i s~nnyasin non lo è, perché i sannyasin sono gente che·è più o meno stufa di essere miserabi– le! La maggior parte della gente non è ancora stanca di vivere in miseria, · perché se non hanno i loro problemi, mi dici che cosa hanno? Perché ave– re problemi, per molta gente, è un modo per avere qualcosa a cui pen– sare, una identità! La gente non vuol vedere che possono scegliere tra la miseria e la salute, perché fa paura, perché allora diventeresti libero, ed è terrificante. Alla gente piace parlare del1a libertà, ma per l'uomo la li– bertà è terrifica,nte, è come la.morte! Non è una cosa romantica per nien– te, vuol dire che qualunque cosa può accadere, vuol dire che non ti con– trolli più, vuol dire che la tua mente non è più il dittatore! Ma per i san– nyasin non è così: più o meno sono giunti a dire basta: "Mi sono la– mentato per tutta la vita, ho vi suto nell'ango eia, e niente è cambiato ... Forse posso cominciare a danzare, forse a ridere, chi se ne frega se sono "impotente" ...! Se comincio a ballare. almeno ballo ... chi e ne importa dei pro– blemi! Ed è così che uno comincia a lasciarsi andare, a diventare più leg– gero, e non perché ha frequentato qualche "terapia sessuale" ed ha imparato come respirare per "rag– giungere il tantra", o ha imparato quali incensi accendere al momento giusto! E bada bene, anche quello che sto dicendo ora, non è un mes– saggio, non è una tecnica, la tua mente può trasformare in "tecni– che" qualunque cosa! E' solo un modo di vivere la tua vita, un modo di essere vivi! La vita è una cosa ben aldilà di qualsiasi tecnica, o di qual– siasi messaggio. Se un "messaggio" esiste, è questo: che non ci sono messaggi! I messaggi sono una cosa molto pericolosa, quando la mente comincia a manipolarli; la mente può farlo perfino con le cose che Bhagwan dice, attenzione!" Re Nudo: "Ti capita di incontrare dei "casi disperati" ... delle situazioni particolarmente drammatiche? Sudha: "Tutto è molto dramma– tico, tutta la faccenda è un grande dramma, almeno fino al momento in cui la gente non decide di trasfor– marlo in un gioco! Non faccio di– stinzione: anche se c'è gente che pensa che il uo problema ia più drammatico degli altri ... Anche tu pen avi, quando hai fatto il gruppo, che il tuo problema fosse "più spe– ciale" ... Ed hai voluto un trattamen– to speciale, ma questo è quello che faccio con tutti. A te per e empio ti ho urlato, che non eri ricettivo, ma lo dico a tutti, con forme diverse, perché il problema è soprattutto questo, la mancanza di ricettività, la paura della propria parte femmini– le! Devi imparare a ricevere piacere, non solo darlo, ad essere morbido, soffice, a non essere "penetrativo" ... E questo vale con tutto: con il sesso, con la vita, con il gioco, col sederti alla lecture ed ascoltare Bhagwan, con tutto! Non c'è niente di vera– mente drammatico, c'è solo gente che diventa molto seria sui suoi trip, e questo li fa apparire più dramma– tici, molti omosessuali sono così, per esempio, si prendono talmente sul serio, specialmente se non hanno accettato il loro spazio, e credono di avere "un problema più grave" ... C'è anche gente che entra in uno spazio di "penetrazione", per esempio, ma è tutto nella loro testa. Non ho mai incontrato, nella mia vita, qualcosa che definirei perversione sessuale! Ci sono delle "originalità", che non permetto solo se interferiscono con la mia· sensibilità, tipo gente che vorrebbe pisciare o cagare addosso a qualcuno! Ma gli spiego che non c'è nessun bisogno di reprimerle, se trovano qualcuno -disposto a col– laborare, la sera, quando il gruppo è finito, perfetto! A me non va sem– plicemente di lavorare in mezz.oalla merda, tutto qui, ma li incoraggio, fuori del gruppo a dar via libera a qualunque sensazione possa dar lo– ro piacere. Non giudico la gente. Perché non so con quali criteri potrei giudicare. C'era un tipo nel gruppo, che avrebbe voluto scopare con una ca– valla! Divertente, no? Questa è una di quelle cose che il sistema chiam;i perversione. lo non lo pen o. Loro lo pensano, per que to diventa un grosso problema! E non to inco– raggiando la "licenziosita ". bada bene ... E questo è il trabocchetto. a proposito del tantra: è come cam– minare sulla lama di un ra oio, da una parte la licenziosità, la licenza di uccidere ... dall'altra la repres ione! Da un parte la po sibilità di ucci– dere la tua sensibilità, e quella degli altri, dall'altra il reprimere i tuoi istinti. Ma c'è un equilibrio. da qualche parte. Non sto dicendo "Vai, vai a cagare sulla testa di qualcuno, è perfetto co ì!" Dico solo che è energia deviata dalla repres– sione, che ora non si manifesterebbe in questo modo, con questi bisogni, se non fosse stata repressa! Ora non si tratta di giudicare o di condanna– re, perché non serve a niente, ma nemmeno di prenderlo come un obiettivo, un valore in se stesso. Evito di giudicare, non perché sono d'accordo e dico "okay, pisciamoci tutti addosso!" ma perché non è di nessun aiuto. Ma c'è gente che crede di venire al tantra in cerca di un "ambiente li– cenzioso"; semplicemente non han– no capito. Credono che sia un posto, dove lasciarsi finalmente andare! E' così, ma questo è solo l'inizio, poi devi cominciare a guardare. a guar– dare tutta la tua merda! emmeno la violenza è condannata, ma ne u– no ti dice "bravo. sii violento!" Semplicemente entraci. guardala. ii consapevole. La differenza tra i gruppi nell'a hram e quelli in occi– dente é oprattutto questa: la consa– pevolezza ... Questa è la cosa magica! "Parliamo un po' di questa diffe– renza; gira la voce che qui a Poona ci sono "i migliori gruppi del mondo '... Sai come è nata questa chiacchie– ra "? Sudha: "Te l'ho detto, é la consa– pevolezza, è il messaggio di Bhaw– gan, è la sua energia. In occidente è come se cercassero di mettere delle bende a uno che ha il cancro, questa é la funzione delle terapie: ogni tanto puliscono le bende. le cam– biano, ed intanto il cancro continua a crescere ... Qui ti tolgono le bende, ti fanno guardare il tuo cancro. E' orribile! Guardalo, guarda il pus, il marcio e per molto tempo questa può essere una scena rivoltante, che fa male, ma poiché dietro tutto questo c'è Bhagwan, c'è la consapevolezza, tu cominci a vedere, e a trasformarti!" Re Nudo: "Ancora una domanda. Son quasi due anni che guidi questo gruppo... Come lavora il gruppo su di te...? Ti trovi cambiata? "Non lo so. Posso solo dirti che sono cambiata, ma non 5:1prei dirti come. Vedendo tutto questo: giochi della mente e altri giochi della men– te, non mi è più possibile prendere me stessa molto seriamente! E quando ho un "problema", mi è molto difficile considerarlo tale, e sono più consapevole che anche questa passerà, se solo aspetto: oggi è dura, domani forse ·non sarà così dura_! Rido molto di più delle cose che mi succedono, e mi sento molto più apena alla mia_energia, qualun– que tipo di energia, che non è so– prattutto un'energia "fisica", ma di un'altra qualità! Per me il sesso non è più molto imponante è più come. una luce, una vibrazione, che un fatto fisico. Diventa così importante quando iene represso, ma quando scorre libero. dopo un po' tj dice "okay, divertente, e adesso che al– tro?" ... Il sesso per me non è più im– portante delle altre relazioni che ho con la gente, a volte può ere un prete to per cominciare, ma il sesso non è la relazione, non è la cosa, è olo una scusa. Re udo: "Personalmente usi ..questa scusa" per comunicare con la gente che viene al gruppo, o ti tieni fuori da ogni atti-viti sessuale, du– rante il gruppo?" Sudha: "All'inizio usavo parteci– pare alle "attività sessuali", diciamo così, perché pensavo "che dovevo farlo"! Questa è una espressione perfetta per molti dei partecipanti·al gruppo: Scopa.no perché credono di doverlo fare! Questo è un altro esempio dell'andare nella direzione sbagliata! Chi dice che devi? Ma all'initio era anche la mia idea, per dimostrare di essere libera, e tutte queste palle, capisci? Adesso, a.oche se mi capita di essere attratta da qualcuno, trovo molto difficile esse– re nel gruppo, dare assistenza a chi ne ha bisogno, essere un "'group– Ieader"... (bisognerebbe cambiare questa espressione, non esistono group-leader qui ...) diciamo quella che segue il gruppo! E' difficil_ees– sere disponibile a tutti, e al tempo stesso entrare in amore per qualcu– no. Mi sono innamorata di qualche partecipante del gruppo, ma lo e– devo dopo, quando il gruppo era fi– nito, in fondo solo tre giorni ... po so a pettare! Ma la mia di ponibilità a tutto il gruppo ·de e rimanere tota– le". Re udo: "Trovi che la gente possa cambiare in soli tre giorni di gruppi, o è soltanto come piantare un seme? Hai vi to mai dei frutti...?., Sudha: "Oh, certo, c'è gente che arriva tesa e tirata come manici di scopa, e e ne va danzando e riden– do, felice nel uo corpo. Omoses– suali che tlopo il gruppo si accettano per quello che sono, o altri che adesso fanno l'amore anche con donne ... Succede di tutto, basta che la gente cominci ad avere fiducia nel suo corpo, semplicemente fiducia: il corpo sa, il corpo sa quando è il momento quando deve fermarsi, in che direzione andare, se solo gli dai fiducia, se solo ti abbandoni a lui e non lo tratti come un nemico, o un avversario da controllare, se solo ti lasci ponare dalla sua natura, dalla sua emozione, che contengono. molto più della mente, una antica divina saggezza.

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