RE NUDO - Anno XI - n. 90 - settembre 1980

RE NUDO/20 - Come trovi il pubblico italiano? "Stupendo. Ho sempre adorato tanto i ragazzi con gli occhi ed i ca– pelli neri, e qui ce ne sono un casino". Più chiaro di cosl si muore: questo è Tom Robinson, autore di "2,4,6,8 metorways", una delle prime canzoni di un gruppo politico musicale della new wave a scalare le classifiche. L'abbiamo incontrato al lido di Camaiere, nella tenda che ospita la Bussola domani, durante la seconda sera della rassegna Versilia Rock di cui lui è ospite d'onore. L'atmosfera non è delle migliori: nonostante sia ormai estate piena il caldo tarda a venire ed il rock alla Bussola non ha retto il confronto con gli europei di calcio. Ci ritroviamo quindi in pochi a maledire contro gli spifferi ed a spe– rare che non piova. Pressappoco la stessa situazione di quando ebbi il primo impatto con la TRB (Tom Ro– binson Band) il primo gruppo di que– sto biondo ed affascinante gay ingle– se. Due estati fa un teenager inglese tredicenne in vacanza con i genitori in Italia si aggirava per una Roma dal tempo balordo con un registratore da cui usciva a tutto volume "Power in the Darkness" primo Lp della TRB. Catturato da quel suono, forte e ca– rico di fascino per un sinistrese come me, decisi da quel momento di fare di Tom Robinson uno dei miei preferiti. Purtroppo a quell'epoca non era nemmeno ipotizzabile di vederlo in concerto in Italia e quindi mi accon– tentavo di un culto privato a distanza. Oggi invece Tom ha suonato qui davanti a duemila persone circa (molte meno di quanto in realtà ne meriti), senza più Danny Custow (l'altra mente della TRB), anzi senza più nessun compagno di strada del vecchio gruppo. Oggi è qui con i Sector 27, una band completamente nuova, di cui divide la leadership con il bassista Joe Burt, composta, oltre che da lui stesso alla chitarra, da Derek Quinton alla batteria e da Stevie B. alla chitarra. Una band in cui si tende a mini• mizzare la sua presenza per evitare di schiacciare il resto della band sotto il peso di un nome cosi famoso, tant'è che vi sono stati dei casi.ni con gli organizzatori viareggi n i rei di aver presentato il gruppo sui manifesti come Sector 27 with Tom Robinson, ritenuto da loro troppo sbilanciato verso la figura del leader più noto. Al di là di queste affermazioni di Intervista con ed i Sector 27 principio però il concerto è centrato tutto, eccetto brevi spazi solistici concessi al bassista ed all'eccellente batterista, su Tom e sulla sua voce. Fin da quando i quattro arrivano sul palco, rivestiti di camici bianchi di medici da policlinico, gli applausi so– no tutti per lui, il biondo gay venuto da Londra, e sono un esplicita ri– chiesta di eseguire le canzoni portate al successo dalla TRB. "Power in the darkness", "The winter of '79" e "2,4,6,9 motorway". Richiesta che invece non viene ac– colta, ed in cambio della quale ven– gono forniti i nuovi pezzi dei Sector 27, fra cui quelli già usciti su singole, cioè "l'm not ready" e "Car't keep away". Si è persa per strada un po' della musica caratteristica della TRB, con quelle ballate rock dal rit– mo lineare incessante e travolgente, ed al suo posto il suono dei Sector 27 risulta più sporco, più potente (specie grazie ad un batterista superabile) ed a tratti, più proteso verso direzioni nuove (nello show dieci minuti buoni sono sotto la chiara egida di Jonny e della sua PIL), anche se i pezzi tra– scinanti non mancano, come appunto sul caso di quelli apparsi sul primo singolo. Quasi un'ora dopo l'inizio e dopo un bagno di sudore non indiffe– rente, Tom si ritira dietro le quinte della tenda ed io mi affretto a rag– giungerlo per l'appuntamento privato fissato una settimana prima. Ma non ho fatto i conti con le spi– ritoofortemente ·egualitario che le contraddistingue: quando si accorge che di gior alisti e di radioliberisti in attesa ce n'è parecchi decide di tra– sformare l'appuntamento privato in una improvvisata mini conferenza stampa con tanto di birre offerte dall'organizzazione a tutti. E' vero che hai rotto il contratto con la EMI? Come mai? Ho rotto il contratto due settimane fa, o meglio non l'ho firmato di nuo– vo. Il contratto che avevo con loro infatti era come Tom Robinson Band, quindi collettivo, e non riguar– dava me come persona. All'inizio la Tom Robinson con la sua prima band TRB era un'esperienza di rottura, un segno di ribellione, e quindi mi pia– ceva. Quando mi sono accorto che stavamo per diventare un'istituzione, che potevamo ottenere successo a condizione di suonare sempre le stesse cose, ho preferito cambiare. La EMI invece non ha voluto rischiare: voleva da me soltanto qualcosa di si– curo che scalasse le classifiche. Cosa pensi dello ka? All'inizio del fenomeno ska pensa– vo che gruppi come Madness, gli Specials ecc. fossero delle montatu– re. Poi quando finalmente ho visto gli Specials in concerto mi sono reso conto che erano meglio di luiii quelli che suonavano alle feste di Rock Against Raeism, perché loro erano Rock Against Raeism. Se noi abbia– mo fatto qualcosa per questo movi– mento, loro han senz'altro fatto di più. Che fin ba fatto Rock Against Raeism? E' esploso ed ha prolificato: dai pochi grandi raduni metropolitani si è passati a tanti piccoli concerti in provincia in tutto il paese. Penso sia meglio così che prima. E' comunque un movimento che si estende anche fuori dai confini del paese. Noi siamo stati pochi giorni fa a Francoforte per Rock Gogen Rechts (Rock Contro la Destra), davanti ad un migliaio di persone. Cosa ne dici dei nuovi gruppi rock tedeschi che stanno venendo fuori adesso? Li hai incontrati a Franco– forte? Ho ascoltato alla trasmissione di John Peel "Unbehagen" il disco di Nina Hagen e mi piace moltissimo, cosi come anche mi piacciono i DAF, i Deutsche Amerikanische Freund– schafl. Anche a Francoforte fra i gruppi meno noti ce n'erano tanti che erano molto interessanti. A proposito della trasmissione di John Peci. una volta tu ti eri lamen– tato perché lui non passava mai i di– schi della TRB in radio. Pensi che con i Sector 27 il suo atteggiamento muterà? Non so se stavolta la BBC passerà i nostri dischi, so solo che se vogliono possono tr 1111re già nei negozi il pri– mo singolo di Sector 27, pubblicato sulla nostra etichetta Panie Records, che si intitola "l'm not ready". Se ce lo vorranno trasmettere bene, altri– menti non ci importa niente. Avresti voluto che ti venisse fatta qualche altra domanda? Mi sarebbe piaciuto parlare di più della musica dei Sector 27. In fondo quattro anni fa, prima di iniziare a suonare, nessuno si occupava di me, del fatto che io fossi un gay e facessi politica, soltanto dopo, quando ho iniziato a suonare, all'improvviso, sono diventato famoso. Tutto il resto, la mia militanza gay, ecc. è venuto fuori solo grazie alla mia musica. Per questo mi sarebbe piaciuto di più sa– pere da voi se la musica dei Sector 27 vi sembra buona o meno. se infatti è buona vuol dire che abbiamo un fu– turo, altrimenti... a cura di Giacomo Mazzone

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