RE NUDO - Anno XI - n. 87 - maggio 1980

RE NUD0/8 Amorgos: unangolo"zen" nelmarEgeo. RUBRICA A CURA DI ANDREA SCIARNÈ Q uesta volta la nostra rubrica dei viaggi si occupa di uno di quei luoghi che. una volta che si sono scoperti. non si sa bene se rendere pubblici oppure se custodire gelosamente come preziosi tesori da mantenere segreti. Il rischio che si corre è che. rive– landone l'esistenza e l'ubicazione, tali posti perdano a poco a poco il l0ro fascino con l'arrivo di massicce orde di turisti, visitatori. curiosi e con il conseguente e deleterio intervento di imprese alberghiere, agenzie turi– stiche e clubs Mediterranée vari ...' Se alla fine mi sono deciso a scri– vere di questo luogo affascinante è per due sole ragioni. La prima è che. in definitiva, non credo che questo ' mio articolo possa da solo detenni– nare in qualche modo il futuro di questa località. a tutt'oggi inconta– minata benché così ·a portata di ma– no· e pressoché •sfiorata· dal consu– mismo e dagli itinerari propri del tu– rismo di massa. La seconda ragione è che ho una profonda fiducia nei confronti dei lettori di Re Nudo: sono convinto che essi. anche quando si parla di ·turismo· e di viaggi. sono diversi dal turista medio armato di macchina · fotografica all'ultima moda e di ·mentalità da 'colonialista' nei con– fronti delle altre genti e dell'am– biente che· li circonda: sono convinto che anche nel caso che questo arti– colo spinge se molti dei lettori di Re Nudo a visitare il posto di cui sto parlando. esso stesso non verrebbe per nulla turbato nel suo delicato equilibrio ambientale. perché se c'è un t\po di turismo che inquina e di- ( I • HP• 1 1.. · I . ' .. , J _ _!tl • .JI .. ___ _ strugge: c'è n'è pure un altro che è perfettamente capace di adeguarsi all'ambiente e nella mentalità di dare pc~quello che riceve. IJetto questo. rivelo immediata– mente che si sta parlando di Amor– gos. una bellissima isola del gruppo delle- Cicladi. sperduta nell'azzurro mare di Grecia. Sulla Grecia se ne sono dette e se ne dicono tante. Un luogo comune. falso come tutti i luoghi comuni so– no. vuole che essa. nel periodo estivo sia piena di turisti ammassati in ogni suo angolo. Effettivamente. nel pe– riodo che precede immediatamente l'estate, anche fra la gente del cosid– detto ·movimento' (forse non esiste più. ma si usa questo vocabolo per intenderci ...'), ·Grecia' è la parola che di gran lunga si sente P..iùmor– morare e sembra che davvero tutti vadano lì, Ma per una Creta super– affollata. credetemi. esistono tuttora altre decine di isole e isolette non ancora raggiunte nè dal turismo tra– dizionale. nè da quello 'alternativo·. E' appunto il caso di Amorgos. fortunatamente quasi "dimenticata· da tutti gli itinerari e incontaminata in tutta la sua selvaggia bellezza. Si pensi che quest'isola non cono– sce ancora le strade asfaltate e che i mezzi motorizzati sono ridotti a po– che unità. compresi i due bus che dalla capitale. Katapola. conducono alle spiagge e ai villaggi sulle mon– tagne (ad alcuni di essi. perché certi sono raggiungibili solo a dorso di mulo). Am_orgos è raggiungibile dal porto j del P,reo con circa venti ore di tra- Il porticciolo di l;giall ghetto e con una modica spesa che si aggira sulle diecimila lire. li traghetto arriva a Katapola, ca– pitale dell'isola e punto di ritrovo per lutti i viaggiatori che hanno fatto di Amorgos la loro mela, Qui è possibile prendere ii bus (attenzione. prendete ii bus e non il camion che. più mal– ridotto. è anche stranamente più ca- Eglall: scorcio del porticciolo ro!). che conduce per una strada dis– sestata ma con un panorama da fa– vola ai bellissimo villaggio di Chora (che ha ·pure il nome di Amorgos). nei pressi di un incredibile monaste– ro a picco sul mare e di tre spiagge quasi deserte (nella prima, quella più frequentata. è vietato fare nudismo). Già qui ci si ritrova in luoghi dalla bellezza indescrivibile. proiettati in una dimensione completamente ine– dita. in contatto con la natura e in profonda sintonia con essa. Tutte le piccole comodità della ocietà cosid– detta 'civile' sono ormai lontane. un ricordo confuso che ci si è lasciati alle spalle. anche e. nella maggioranza dei casi. solo momentaneamente. Alcuni. giunti a questo punto. commettono l'errore di fermarsi a Katapola e dintorni. godendo solo in parte del fascino che l'isola sa offrire. E infatti il piccolo e disadorno porto di Katapola è quasi inflazio– nato di turisti (si fa per dire!) rispetto alla parte nord dell'i ola. quella di gran luriga più selvaggia e tutta da scoprire. Per raggiungere questa parte dell'isola bisogna prendere ii traghetto che parte intorno alla mez– zanotte da Katapoia ed arriva ad Egiali un paio d'ore più tardi. La nave non può attraccare diret– tamente nei porto di Egiali e sarà quindi un barcone di pescatori dei luogo che vi trasborderà fino a terra. Per questo ·servizio' i pescatori pre– tendono una 'mancia' di 30 dracme pur prendendo già una percentuale dalla compagnia dei traghetti: se non volete pagare quella che è pure una modica cifra. potete evitare di farlo approfittando della consueta confu– sione nel momento di sbarcare. Egiali è un tipico villaggio di pe– scatori. formato da poche decine di casette bianche, da tre o quattro lo– cande scalcinate ma accoglienti e da un unico hotel che peraltro è come se non ci fosse (non si riesce a capire davvero chi ci alloggia'). Al ristorante "Lakki". un poco fuori dall""abitato. è po sibile affit– tare stanze (è relativamente caro. una stanza per due viene sulle cin– quemila lire) e sempre qui è possibile trovare gli unici gabinetti e le uniche docce dei dintorni .. Per quanto riguarda ii mangiare (mai troppo vario. sempre essenziale. come in tutta la Grecia) le varie lo– cande si equivalgono. ma le due mi– gliori sono quella prospicente l'at– tracco dei barconi (teatro di colossali sbronze notturne! e quella sulla 'piazza' del paese, di fianco alla dro– gheria-tabaccheria. la scorsa estate gestita da alcuni freaks ateniesi (buon rock e buone vibrazioni!).

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