RE NUDO - Anno XI - n. 87 - maggio 1980

... RE NUD0/16 NOTTI SUL NAVIGLIO D a un po' di tempo à questa parte un sacco di gente. In particolare case di– scografiche e tuttologi musicali, si è la sul nuovo rock italiano. Le case disco– grafiche che recuperano le mummie dall'armadio e le riciclano come rockettari (perfino Gianni Morandl si presenta nel manifesti della sua ultima tournée In completino slmilcuolo). I tuttologi si arrabattano In giro per l'Italia a cercare di sco– prire per primi il gruppo rivelazione. Senza pre– tendere di voler mettere ordine in questo casino, qui vorremmo fare alcune considerazioni, anche di carattere non strettamente musicale, sul nuovo rock milanese. Prendiamolo alla lontana. '75: 'Lou Reed viene a Milano. E per poco non viene massacrato per essersi presentato sui ma– nifesti con la foto di copertira di "Sally can't dance": capelli a spazzola. occhiali scuri e ghi– gnetto. Oggi s,irebbe stato preso per un normale punk. ma all'epoca a Milano vestirsi cosi signifi– cava fascista. Avevano appena ammazzato Va– ralli e Zlbecchi e la gente era suscettibile. '76: a Londra e New York dilaga il punk. A Mi– lano dilagano I circoli giovanili, con il loro tenta– tivo di aggregazione di giovani, di unire la politica e il divertimento ecc. Questo movimento per la gioia e il potere viene sconfitto militarmente negli scontri della Scala il 7 dicembre. Il '77 milanese è convalescente di questa sconfitta, ed è un pallido riflesso di quello di Bologna e di Roma. Settembre '77: a Bologna, dove il movimento del ·77 ha maggiormente vissuto la sua dimen– sione culturale, si accende la miccia del nuovo rock italiano. In piazza dell'Unità, al convegno contro la repressione, il nucleo fondatore dei Gaz Nevada presenta "Mamma dammi la benza", in un concerto che è forse il momento più creativo e dirompente dell'intero convegno. Magglb '78: viene ammazzato Moro. Il movi– mento milanese. perlomeno nella sua accezione classica, muore con questa espropriazione della politica compiuta da BA e Stato. 8-9 giugno '78: concerto alla palazzina Liberty degli Skiantos. L'effetto su una Milano atrofizzata e addormentata è deflagrante, la provocazione e l'ironia gettano i loro semi. Nelle cantine si inizia– no a riprendere le chitarre in mano. 23 novembre '79: 6000 persone affollano il Pa– lalido per "Rock e metropoli", la prima iniziativa su vasta scala del nuovo Rock milanese. La New Wave milanese ha la sua consacrazione ufficiale. L e discoteche rock hanno sostituito le assemblee come luoghi di aggrega– zione. I concerti, ricominciati in gran numero con la fine degli scontri ai cancelli (affi– dati nominalmente a radio e associazioni demo– cratiche, ma in gran parte organizzati dalla solita gente, Mamone e soci), hanno sostituito le mani- festazioni. • Oltre ai quindicenni, che non hanno conosciu– to il movimento, c'è gran parte degli ex politici che ora impazzisce per Johnny Rotten, Joey Ra– mona e Sting. I motivi sono sempre gli· stessi: emarginazione. incazzatura. assenza di prospet– tive in una società estranea, che si rifiuta e da cui si viene rifiutati. Invece di sfasciare le vetrine ci si spompa ballando i Clash. Sociologicamente si potrebbe dire che si passa da un movimento po– litico tendente a sowertire i rapporti di classe a un insieme di comportamenti collettivi non istitu– zionalizzati, dove esiste ancora il "riconosci– mento", come direbbe Alberoni, dei partecil)anti tra loro e una confusa identificazione dell'avver– sario (il sistema, la società, gli adulti o quel che volete), ma non esistono più dei fini com~ni. Su questo punto mi fermo qui. si tratta ora di verificare quanto questi nuovi comportamenti siano irriducibili al sistema, e quindi mantengano viva la resistenza. La discussione è aperta. ed ogni intervento è bene accetto . Un dato comunque è sicuro: questa nuova si– .tuazione ci pone più vicini all'Inghilterra di"quanto non siamo mai stati il che, se da un punto di vista politico pone dei nuovi problemi. dal punto di vi– sta musicale è foriero di grandi speranze. V eniamo ai gruppi: sono ormai decine e oecme, senza contare tutti quelli che non sono ancora venuti alla luce del sole. li livello musicale medio non è elevato, gran parte dei gruppi si rifà ai modelli inglesi o ameri– cani del primo punk, siamo ancora indietro ri– spetto all'evoluzione musicale internazionale. ma non è questo che conta. L'importante è il nascere di decine di gruppi, il crearsi di una rete di rela– zioni e scambi musicali, l'iniziare ad abbandona– re la schiavitù dell'inglese e il cantare in italiano. Tutto questo crea un humus fertile in cui potrà affondare le radici un rock italiano finalmente autonomo e originale. Diamo tempo al tempo, ma credo (e spero) che vedremo cose grosse. Intanto segnaliamo alcuni dei gruppi venuti alla luce in quest'ultimo periodo, senza alcuna prete– sa di completezza. Gli Underground Lite, di Monza. uno dei gruppi più bravi e misconosciuti della città, sono la for– mazione più avanti sulla strada di una ricerca al passo con le nuove tendenze musicali. La loro musica è dura, spesso angosciosa, l'orecctlio va a Lou Reed e soprattutto agli Ultravox, l'atmo– sfera che creano è da fantascienza metropolita– na. "La nostra è letteratura in musica dice Carlo Onorato, cantante e compositore dei testi insie– me a Roberto Meroni, "Non c'è messaggio, c'è semplicemente la constatazione di ciò che sen– tiamo, della nostra angoscia". I loro testi, pur– troppo quasi tutti in inglese esprimono soprattut– to l'angoscia e la solitudine che si prova vivendo nell'hinterland milanese. In concerto richiedono un ascolto attento e partecipato, ma l'impegno e la determinazione con cui suonano li donano di un magnetismo che rende difficile evitare il coin– volgimento. I concerti degli Underground Lite sono autorganizzati e autogestiti, come il loro primo 45 giri contenente "Noncurance" e di "Black Out" prodotto e distribuito auton_oma– mente, nella migliore tradizione New Wave. Il di– sco è passato completamente inosservato presso le case discografiche, che forse considerano gli Underground non abbastanza orecchiabili, ma ha avuto una importante fu1,,ione di stimolo per spingere altri gruppi ad uscire allo scoperto. Molti invece sono i gruppi ancora legati al pun_kdella prima ora, tra gli altri: Gli X Rated, quattro ragazzi, nessuno sopra sopra i 18 anni, appassionati dei Clash. Studenti, suonano per divertirsi e fare casino. SI sono co– nosciuti a Londra a un concerto, dei Clash ap– punto, nel '78, e hanno deciso di mettere in piedi un gruppo. Hanno inciso un 45 giri per la Cramps. Tra i loro pezzi migliori, "Blockhead dance", "Routine", "Doctor Cancer'', tutte in inglese. I Jumpers. in quattro tra i 16 e i 18 anni, si def:niscono punk e amano i Sex Plstols. Cantano in inglese e non gliene frega un cazzo di dischi, case discografiche e messaggi al pubblico. L'u– nica cosa che vogliono di•e è: svegliati, datti una mossa perché la vita che fai è una cagata. Tra le loro canzoni, "Bionde bombshell", bionda che fa colpo, parla di una pin up appesa al muro e di quello che succede a chi la guarda; "Message in a wave" è sulle paranoie di un D.J.. I Vallum invece sono per Lou Reed e i Ramo– nes. Anche loro naturalmente cantano in inglese. Hanno tra i 19 e i 22 anni e lavorano (fattorino, militare ecc.). Suonano "per distrarci dalla vita quotidiana, è una delle poche forme espressive che ci sono rimaste". Si sono messi insieme tra– mite inserzioni sui giornali. Tra le loro canzoni, "Sentimental void", vuoto sentimentale e "My Iife is a ripped image", la mia vita è un'immagine stracciata. I Vanadlum invece sono per un rock ballabile, alla Blondie, e cantano in italiano (almeno loro!). Sono molto caustici verso i gruppi punk milanesi che "Sono rimasti fermi a tre anni fa, vanno sul palco, provocano il pubblico e pigliano le uova. A noi non interessa provocare. Noi siamo musicisti e ci interessa suonare, chi non gli piace la nostra musica può andare a casa". Non mancano i patiti dell'hard rock, come l'Hol rock band, un trio di Cesano Maderno. Musica potente e dura, alla Van Halen. con un impianto scenico (luci, fumi ecc.) che <!ISSicura la spetta– colarità. Peccato il genere, un po· trito. La loro ideologia è vivere e farsi meno paranoie possibi– le: "Quello che ci interessa (l'hard roc!() lo fac– ciamo, il resto no". Cantano in inglese. natural– mente. In rock femminile è rappresentato da Cllto e Kandegglna. Le Cllto sono donne sui 20 anni dal rock ludico e spettacolare: si presentano sul pal– co truccatissime con piume, tute aderentissime e tacchi a spillo rosa. Musicalmente spaziano dal rock al punk al reggae. Intendono divertirsi e di– mostrano che anche le donne sanno suonare. E meglio se tra loro, perché "Nei gruppi maschili le donne sono accettate solo se dimostrano di es– sere più brave dei maschi, mentre tra donne sia– mo pari". Le Kandegglna sono quattro ragazze sui 15 anni, provenienti dal centro sociale Santa Marta. Suonano per stare bene insieme e per co– municare ai coetanei la propria esperienza (can– tano in italiano). La loro condizione di quindi– cenni è costantemente snttollneata nelle canzo– ni, che parlano di genitori noiosi e di scuola in– sopportabile. Hanno inciso un 45 giri, anche loro per la Cramps: "Sono cattiva/orrore orrore". Infine cè il rock politico, rappresentato dai Kaos rock, cinque ragazzi del centro sociale Santa Marta, tutti passati attraverso l'esperienza dei circoli giovanili. La loro musica è violenta, "Nel senso che picchiamo il più possibile con gli strumenti, creando un gran casino". I testi parla– no dei problemi metropolitani dei giovani, usando anche l'ironia. "Ma in modo serio". Per loro il rock "è uno strumento in mano al movimento. Nella politica ideologica non ci crede più nessu– no, ora siamo in un momento di passaggio verso i nuovi comportamenti degli anni Ottanta, che avranno la musica tra i protagonisti". I Kaos in– trattengono rapporti con molti degli altri gruppi rocR, con i quali spesso organizzano iniziative collettive. L'ultima e la più eclatante è la proposta di pre– sentare una lista rock alle elezioni amministrative di giugno. Simbolo un pugno chiuso col dito me– dio alzato e la scritta "Fuck off". \ La lista "è serissima, come lo Stato in cui vi– viamo. Lo Stato è demenziale e fa cose demen– siali, ma accusa noi di demenzialità "dicono i Kaos". Ora rispondiamo sullo stesso terreno: noi siamo il movimento della demenzialità coscien– te". Il programma che si propone la lista è di ridare spazio e diritti alla comunicazione tra i giovani, ridare voce all'espressione antagonista. Le proposte che porteranno in Comune i suol consiglieri, se saranno eletti, sono: nuovi centri sociali, nuovi locali di movimento, un fondo co– munale per mandare cento giovani all'anno a New York a apprendere i comportamenti metro– politani, una casa albergo per i giovani scappati di casa, distribuzione gratuita di tampax alle donne "perché è giusto che il Comune provveda • a questo servizio sociale",. e quanto altro la creattività del movimento vorrà proporre. La proposta è indubbiamente provocatoria: che effetti può avere? E' qualinquista? E' insen– sata? E' geniale? A voi il giudizio. • Sergio Parini

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