RE NUDO - Anno XI - n. 87 - maggio 1980

nici degli amplificatori in funzione. Le vecchie sonorità dei Velvet, come Sister Ray, vengono portate alle estreme conse– guenze. Non è un album di rock 'n roll, e una macchina davanti ad una macchina. Va ascoltato solo in cuffia: il suono arriva da tutte le parti, ognuna delle quauro fac– ciate è più densa di quella precedente. Pro– vocazione totale, sperimentalismo coatto, l'aberrazione della società teknologika. Questo disco è un 'esalazione dallo stagno putrido degli anni seltanta, e una presa per 11 culo della seriosità d'avanguardia. li disco, in spregio alle precedenti polemi– che, è prodolto dallo stesso Lou Reed, che continua a inimicarsi le case discografi– che. Intanto i travestimenti cambiano, si fanno più sonilmente malati, meno visto– samente pacchiani. E cambia anche la musica, il rock'n roll va avanti, alla pre– cedente durezza subentra un maggior re– spiro musicale accompagnato da una maggiore velocità di esecuzione. Coney lsland Baby è del '76, e tra personaggi di un'assurdità totalmente newyorkese la violenza precedente si trasforma in com– piaciuto sadismo. Alle nuove sonorità Lou aggiunge una bellissima esecuzione come cantante. Ma Lou comincia ad essere stanco. Non si riconosce più nel ruolo che si era cercato, ma che, di fallo, gLiè stato accol– lato. Inizia con il cambiare casa dist:ogra– fica. Pa sa dalla RCA alla appena nata Arista, e si mene a scherzare con il pub– blico e con se stesso. Quello è un periodo di derisione totale, la musica si fa fun– keggiante, Lou scherza sopra11u110con il suo passato, e rifà dal vivo alcuni dei suoi vecchi hit sdrammatizzandoli in un'at– mosfera decongestionata. Obienivo prin– cipe di derisione sono i mass-media e la musica che altra verso ~ti ·arriva al pubblico. "Stupid music" cosi lo stesso Reed definisce la sua produzione di al– lora. Ma non è che un periodo passegge– ro, un necessario, e divertente, momento di transizioneprima di un nuovo e inten– sissimo momento creativo. ARRIVANO LE CAMPANE V og(ioesserenero a,.,,..,unnaturalesenso del ritmo. Lou Reed L a copertina di Street Hassle ci mostra un Lou Reed nuovamente diverso. Inguainato in un giub– bono nero ha abbandonato ogni trucco di scena, e da l'idea di avere trovato salute e lucidità come mai plima. La conferma viene dall'album. Street Hassle, inconve– niente da strada, è il punto d'approdo di tuna la precedente produzione artistica di Lou Reed, e il punto di partenza per 1 nuovi s.viluppi che imprimerà alla sua musica. li tono sperimentalistico e forte– mente corrosivo,la musica,i.Irock'n roll di sempre, è anraversato da uno spasimo dissolutorio che evidenzia sonorità e ritmi atipici e inusuali. La lunga suite che da il titolo all'albu'!' è la vicenda-compendio d, tulle le stone narrate da Loti Reed, in essa si po sono ritrovare, condensati, tutti i personaggi assurdi che egli ha cantaio e tutla la ciltà che gli ha dato modo di nar– rarli. La musica, son~rranea e allucinata, s, regge 1u11a sull'incedere t_en~brosa– mente maestoso di una sezione d'archi, su cui spicca in particolare modo il basso minaccioso, che conduce il pezzo dall'at- _ mosfera quasi classicheggiante dell'inizio al finale schizoidamente elenronico. Mi piace la direzione in cui sto andando oggi. E' più sicura ed incisiva. E per menere tulti al corrente della nuova direzione da lui intrapresa, Lou decide di incidere un album dal vivo che sia un compendio di tuna la sua produzione fino a quel mo– mento. L'album viene registrato nel maggio del '78 al 80110n Line di New York, e più che un disco di rock'n roll è la registrazione di uno spenacolo di cabaret in cui Lou Reed dialoga con il pubblico, integra a suo piacimento i testi delle can– zoni con banute e racconti della sua vita, e in cui non si fa certo scrupolo di tranare molto male i suoi denigratori. Messo un punto fermo al suo passato con questi due dischi Lou si rivolge al presente, che per lui ha sempre voluto dire prec_orrerei tempi e dire cose nuove che, cnucate magan al momento, veni• vano rivalutate e scoperte dopo qualche tempo a segnare la strada per tulli coloro che si muovono nell'ambito della musica rock. E il nuovo si chiama jazz per Lou Reed, che nel suo ultimo lavoro, the Bells, è tulio teso a un recupero della musica negra e a un suo inserimento nel rock. Lou è aiutato in questo difficile lavoro da quelli che ormai, fin da Street Hassle, so– no diventati i suoi collaboratori fissi. Marty Fogel al sax, Michael Fonfara alle tastiere, Ellard Boles al basso e Michael Suchorsky alle percussioni sono. per sua stessa ammissione, il primo vero gruppo che Lou ha avuto dopo il tempo dei Vel– vet. Il rock torna alle origini. e si reiden– tifica in quella musica nera da cui è par– tito il suo violento cammino. on a caso un artista come Don Cherry, che è stato interprete di molte delle vicessitudini della musica jazz degli ultimi decenni, si avvicina a Lou Reed proprio in questo periodo e lo affianca in sala d'incisione. Se non puoi suonare del rock e non puoi suonare delJazz. metti le due cose insieme e al'rai vera)nente qualcosa. E infatti il ri• sultato è stupefacente, the Bells, una nuova concezione del rock. Pezzi come City Lights o Ali trough the night rivelano una freschezza compositiva e una lucidità musicale inaspeltate anche per gli stessi ammiratori di Reed. E non che il nostro non si lasci andare anche qui allo scherzo, alla satira di ciò che lo circonda. Questa volta è il turno della moda della disco mus_ic,ad essere presa come ogge110 di 1rns10ne per un pezzo come Disco Mistic che ne rappresenta, con scarna semplicità, la demenziale vuotezza. Cosi Lou Reed, che ha trentollo anni e che da venti tre è sul set della musica rock, non smelte di stupire e di ripresentarsi al suo pubblico costantemente mutato e rinnovato, sia come artista che come per• sona. "/ n fondo ciò che ho sempre deside– rato è di suonare la chitarra ritmica in una banda di rock'n roll, scrivere la mia musica, registrarla e suonarla in concerto. Non c'è nessuno come Lou Reed e nessuno fa Lou . Reed meglio di J!le.Sono io il più/orte''. Marco Rossi Discografia di Lou Reed Con i Velvet: The Velvet Undçrground and Nico pro– duced by Andy Warhol (Verve) 1966 White Light White Heat (MGM) 1967 The VelvetUnderground (MGM) 1969 Loaded (A tlantic) l970 Live al Max's (Atlan1ic) 1972 1969 Velvet Underground Live with Lou Reed (Merc11ry) 1974 Da solo: Lou Reed (RCA) 1972 Trasformer (RCA) 1972 Berlin (RCA) 1973 Rock'n Roll-Animai (RCA) 1974 Sally can 't Dance ( R CA) 1974 Lou Reed Uve (RCA) 1975 Metal Machine Music - 2 lp - (RCA) 1975 Coney!standBaby (RCA) 1976 Rock'n roll Heart (A rista) l976 Street Hassle (Arista) 1978 Take no prisoners - 2 Ip - (RCA) 1978 The Bells (Arista/ 1979 Growing up in public (Arista) 1980 Lou Reed, John Cale and Nico in concert Parigi 1971 Blondes bave more fun Sydney 1974 S1iffon·his legend Stoccolma 1974 801100 Line New York 1978 RE NUD0/15 L'AMORE E' QUI PER RIMANERE Non si fa in tempo a finire un discorso su Lou Reed che gi.\ bisogna riprendere a parlare di lui. E' uscito infani in questi giorni il suo ultimo 1ren1a1règiri. che ri– conferma che Lou sta altraversando un onimo periodo. Questo album esce a definitiva dimo– strazione che, sulla strada cominciata con The Bells, continua il cammino di Lou Reed anraverso la riuscita fusione tra musica nera e rock'n 'roll. E su questa strada Lou avanza con sicµro incedere, non senza lasciarsi andare anche qui alla derisione o alla vissuta drammaticità di alcuni pezzi, corredano il tulio con una decongestionata e ineccepibile esecuzione strumentale e vocale, che forse è il dato di maggior spicco di questo album. Come la strada è la stessa di The Bells. anche la voce di Lou, che ha consolidato l'uso del talking, è rimasta quasi inva_riata. E que– sta, la voce di Lou, è l'eccezionale com• plemento alla solida trama musicale. tes– suta da un collenivo che ha ormai acqui- sito una immagine d'insieme estrema• me,nteunitaria. e in cui i singoli virtuosi• sm, sono sempre meno individuabili a vantaggio di un corposo e unitario im– pano sonoro. Tullo comincia dalla chi– tarra di Lou Reed che ha finalmente svi– luppato appieno le sue capacità espressi– ve. e che guida il gruppo altra verso sono– rità conosciute che 1u11aviarisultano fre– sche e vive come mai. Disco solido e maturo questo Growing up in pubblic. anche se estremamente composito e vario. Si passa infa11ida at– mosfere blues a robusti rock'n'roll alla divertente rivisitazione in chiave newyor• kese del reggae. Le prime note del disco. How do you speak 10an Angel. introdu– cono subito. nel cuo composito sogno. un ritornello sofì che sfocia in uno spiritual. Cosa vorreste dire a un angelo? Vengono poi due pezzi di sano rock'n'roll. My old man e Keep away. e il pezzo che dà il titolo al disco. bellissimo. in cui un trom- bone troneggia dietro la deridente voce di Lou. Più energica e sofferta Standing on a ceremony con cui finisce il primo Iato. li secondo lato inizia con So alone, e si ri– torna nel' già sentito, ma non per questo privo di fascino. Viene poi Love is here to stay, quasi una marcia d'amore. The po– wer of positive drinking non è un pezzo reggae. è un pezzo sul reggae, divertente e non senza ironia. Smiles è un pezzo da sonofondo e Think it over ricorda lontani echi di Coney lsland Baby. Per ultimo Lou ha tenuto il rifacimento di un vec– chio pezzo blues di Al Green, Take me 10 the river. che ha completamente modifi– cato nella musica, di cui mantiene solo il ritorneHo, e nel testo. di cui ha mantenuto solo due strofe e a cui ha cambiato il titolo in Teach the gifìed children. Questo forse a specificare che la strada su cui procede, anche se tangente a quella di altri. è 1u11a sua. Marco Rossi

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